Husserl e la fenomenologia 1.
Le radici storico-filosofiche della
fenomenologia e la riflessione
critica sulla scienza
Lezioni d'Autore
La fenomenologia pre-husserliana
Leibniz e Kant danno al termine ‘fenomeno’
il significato di Erscheinung che rinvia a una
presenza reale e non Schein che rimanda alla
mera apparenza.
Hegel: la fenomenologia come una grande
descrizione della varietà dell’esperienza
umana.
Husserl rifiuta di Hegel:
- il lato sistematico
- che la varietà dei fenomeni possa essere
recuperata in un sapere assoluto.
La descrizione dei fenomeni
Ogni tentativo di descrizione ‘essenzialista’
dei fenomeni rimanda a un orizzonte insieme
archeologico (precondizioni) e teleologico
(sviluppi) in cui si muovono quelle che Husserl
ha definito “le cose stesse”.
I fenomeni in quanto “cose stesse” sono
l’oggetto di interesse della
fenomenologia husserliana.
I riferimenti: il trascendentale kantiano
- La filosofia come teoria del conoscere.
- La soggettività come forma pura prima
dell’esperienza.
- Il concetto di trascendentale come
condizione della possibilità di ogni
conoscenza.
- La rivoluzione gnoseologica kantiana →
Il passaggio dalla domanda “che cosa è il
mondo?”, alla domanda “come mi è dato il
mondo?”
I riferimenti: l’originario humeano
Il gusto del dubbio, dell'originario, del
realmente presente.
La critica del linguaggio metafisico fino
all'esercizio decostruttivo dei simboli, dei
significati, dei valori, delle cose.
I riferimenti: il Cogito cartesiano
La fenomenologia di Husserl come un
“neocartesianesimo”.
Husserl va oltre Cartesio
→ Il Cogito per Husserl diviene l’unico
campo possibile di ogni verità
fenomenologica, al cui interno tutte le
pretese di senso sono confrontate e
intrinsecamente collegate alla presenza mobile
che costituisce il fenomeno del mondo.
Cos’è la fenomenologia
La fenomenologia non è né un sistema
filosofico né una dottrina in senso stretto, ma
un vastissimo programma, un compito
infinito, un nuovo modo di fare filosofia,
del quale Husserl ha portato a termine soltanto
una piccola parte: si potrebbe dire che la
fenomenologia è la somma delle sue
variazioni descrittive e delle
interpretazioni su queste ultime che
generano continue correzioni di metodo.
Il filosofo è un eterno principiante
Husserl stesso espresse benissimo l'essenza
della fenomenologia come pratica filosofica
con il celebre motto immer wieder (sempre
di nuovo) che porta all'altra famosa
considerazione del filosofo come un eterno
principiante.
La “comunione con il mondo”
La fenomenologia come atteggiamento
filosofico che ricolloca le essenze (della
percezione, del tempo, delle cose) all’interno
dell’esistenza.
Essa parte da un soggetto trascendentale, ma
nello stesso tempo pensa che il mondo sia
sempre “già là” prima di ogni riflessione,
di ogni analisi.
La fenomenologia non può essere una scienza
del mondo perché il mondo non è un oggetto
di cui noi possediamo le leggi costitutive.
Ritornare alle cose
Per l’atteggiamento autenticamente
fenomenologico non si tratta di spiegare
o di analizzare il mondo, bensì di
descriverlo.
Ritornare alle cose stesse significa quindi
ritornare al mondo anteriore alla
conoscenza, al vissuto originario del mondo
nei confronti del quale ogni determinazione
scientifica risulta astratta e di secondo grado.
La filosofia come scienza rigorosa
Husserl (1911) La filosofia come scienza
rigorosa: manifesto programmatico della
fenomenologia → il carattere di scientificità
deve contraddistinguere ogni autentica
filosofia.
Alla filosofia come scienza si oppongono
per Husserl le singole Weltanschauungen
filosofiche che dipendono dalla comunità
culturale e dal tempo in cui sorgono e che si
sono susseguite nel corso della storia.
Guardare direttamente la realtà
La moderna filosofia della Weltanschauung
non mira al superamento dello scientismo, ma
vede nelle scienze particolari il suo
stesso fondamento.
L’invito è a guardare direttamente la realtà
in cui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo.
Storia della filosofia: il rischio di occultare
la realtà
Fare autentica scienza filosofica –
sovratemporale, eterna – significa
riguadagnare il cominciamento radicale dei
“veri principi, delle prime origini”, significa
“radicale assenza-di-pregiudizi”.
Husserl vuole neutralizzare il rischi che le
Weltanschauungen filosofiche occultino
la realtà, che si presentino, per così dire, “al
posto delle cose”.
→ “L’impulso alla ricerca non deve
provenire dalle filosofie, ma dalle ‘cose’ e
dai problemi”
FINE
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