Antropologia paolina

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Anno Paolino
In occasione del bimillenario
della nascita di San Paolo
Se uno è in Cristo
è una creatura nuova
L’antropologia paolina
Una creatura nuova

«Se uno è in Cristo, è una creatura nuova;
le cose vecchie sono passate, ecco ne
sono nate di nuove» (2Cor 5,17).
L’avvenimento di Cristo, Nuovo Adamo,
morto e risorto, attua la ri-creazione
dell’uomo, che già era stato creato in
Cristo e poi era stato coinvolto nella
caduta del vecchio Adamo.
Adamo ed Eva – Michelangelo
Cappella Sistina
Una creatura nuova

Con Cristo e il suo Spirito, l’uomo antico
(discendente del vecchio Adamo) che è
”terrestre”, provenendo dalla terra, lascia il
posto ad una «nuova umanità» (Ef 2,15),
che è ”spirituale”, perché viene dal cielo ed
è capace di partecipare alla stessa vita
trinitaria di Dio (cfr. Rom 5,12-21; 1Cor
15,45-50).
Una creatura nuova

«Ciò che conta è l’essere nuova creatura»
(Gal 6,15). L’opera della salvezza in Cristo
è descritta da Paolo in pagine di forte
intensità teologica, soprattutto nella
lettera ai Romani (cfr. 1,16 - 8,39). Ne
analizziamo qualche passo, precisando il
significato dei termini da lui usati.
La lettera ai Romani
L’antropologia paolina
La Lettera ai Romani

La Lettera ai Romani rappresenta il vertice più
alto della dottrina e della teologia di Paolo. Pur
essendo centrata su un tema ben determinato,
cioè la giustificazione mediante la fede
indipendentemente dalle opere della Legge
(3,28), essa spazia su un vastissimo campo di
argomenti riguardanti i più diversi aspetti della
vita cristiana, riunificabili tutti però nel pensiero
dominante: il vangelo di Cristo come forza di Dio
per la salvezza di chiunque crede e come
suprema rivelazione di grazia santificante e
vivificante da parte di Dio (1,16-17).
Adamo e il nuovo Adamo, Flandrin
Louvre - Parigi
La Lettera ai Romani

Il protagonista di questa lettera è Dio
Padre. Egli intende assolutamente salvare
l’umanità venduta come schiava del
peccato (7,14) senza distinzione tra giudei
e pagani, comunicandole la sua giustizia,
cioè la sua vita di santità. Cristo sarà
strumento
di
questa
universale
riconciliazione
(5,10).
Mediante
il
battesimo Cristo ci inserisce nel mistero
della sua morte e della sua risurrezione
(6,5).
Dio Padre onnipotente, Pier Francesco Mola
Collezione Koellikerr - Milano
La Lettera ai Romani

Questo palpito di vita soprannaturale è
reso più cosciente e operante dallo Spirito
stesso di Cristo (9,8), che è lo Spirito del
Padre, che ci è stato donato come pegno e
frutto del suo amore. L’amore di Dio è
stato riversato nei nostri cuori per mezzo
dello Spirito che ci è stato donato (5,5). Di
fronte a questo amore di Dio che ha fatto
irruzione nella storia, l’uomo è invitato a
dare la sua risposta: l’assenso della fede.
Spirito Santo – Milena Crupi
Chiesa dell'Annunziata - Reitano, Sicilia.
La Lettera ai Romani

Fede che è adesione intellettuale a tutte le
verità rivelate attraverso la predicazione
(10,14-16), soprattutto alla persona di
Cristo, propiziatorio mediante il suo
sangue; fede che è anche fiducia nella
bontà del Padre e alimenta la speranza
fino a quando non saremo definitivamente
salvati; fede che è obbedienza interiore
alla volontà di Dio (1,5; 16,26) e la
traduce in pratica diventando così carità
operante (Gal 5,6).
Longino trafigge il costato di Cristo
Chiesa di San Marco - Slovenia
La Lettera ai Romani

La fede è l’unica grandezza dell’uomo.
Essa implica infatti l’onesto riconoscimento
dei limiti dell’uomo: la sua ragione è
incapace concretamente di raggiungere
tutta la verità, anche quella di ordine
puramente naturale e filosofico (1,18-21);
soprattutto la sua volontà è incapace di
attuare il bene conosciuto come tale: Io
non compio il bene che voglio, ma il male
che non voglio (7,19).
Sant’Agostino - Botticelli
La Lettera ai Romani

La fede non è il prezzo della salvezza, ma
la condizione preliminare per la quale
l’uomo riconosce la sua impotenza a
salvarsi e accetta di essere salvato da Dio
per mezzo di Cristo. La stessa vita morale
sarà la traduzione in atto delle esigenze di
questa nuova vita di fede in Cristo e nel
suo Spirito: a somiglianza di Cristo morto
e risorto anche voi consideratevi come
morti al peccato, ma viventi a Dio in Cristo
Gesù (6,11).
La Lettera ai Romani

Questa continua morte al peccato, ottenuta
frenando le voglie della carne, sarà come un
continuo sacrificio vivente, santo, bene accetto a
Dio, il vero culto spirituale voluto dal Signore
(12,1). Come tutto il mistero della salvezza si
ricapitola nell’amore di Dio che è in Cristo Gesù
Signore nostro (8,39), così tutta la morale del
cristiano trova il suo centro nella legge della
carità (agàpe) fraterna perché l’adempimento
completo della legge è l’amore (agàpe) (13,10).
La Lettera ai Romani

L’occasione che originò questa lettera deve
essere cercata nell’irrefrenabile spirito di
conquista missionaria di Paolo. Già da
tempo egli pensava di recarsi in Spagna, ai
confini
dell’estremo
occidente,
per
annunciare anche là Gesù Cristo (15,2428). Come tappa intermedia e come
quartiere generale delle sue spedizioni
missionarie Paolo aveva scelto Roma.
La Lettera ai Romani

Questa città, capitale dell’impero, doveva
esercitare un fascino particolare nella
mente di Paolo. Per questo, quando era
ancora ad Efeso, aveva detto: Bisogna che
io vada a Roma (At 19,21). Dal cuore
dell’impero sarebbe stato più facile
irradiare dovunque la luce del vangelo.
L’uomo vecchio
Rm 1,16 – 3,20
L’uomo vecchio – I pagani

18In realtà l’ira di Dio si rivela dal cielo
contro ogni empietà e ogni ingiustizia di
uomini
che
soffocano
la
verità
nell’ingiustizia, 19poiché ciò che di Dio si
può conoscere è loro manifesto; Dio
stesso lo ha loro manifestato … 22Mentre
si dichiaravano sapienti, sono diventati
stolti 23e hanno cambiato la gloria
dell’incorruttibile Dio con l’immagine e la
figura dell’uomo corruttibile, di uccelli, di
quadrupedi e di rettili.
L’uomo vecchio – I pagani

… 26Per questo Dio li ha abbandonati a
passioni infami; le loro donne hanno
cambiato i rapporti naturali in rapporti
contro natura. 27Egualmente anche gli
uomini, lasciando il rapporto naturale con la
donna, si sono accesi di passione gli uni per
gli altri, commettendo atti ignominiosi
uomini con uomini, ricevendo così in se
stessi la punizione che s’addiceva al loro
traviamento.
Sodoma e Gomorra – Durer
National Art Gallery - Washington
L’uomo vecchio – I pagani

28E poiché hanno disprezzato la
conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati
in balìa d’una intelligenza depravata,
sicché commettono ciò che è indegno
29colmi come sono di ogni sorta di
ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di
malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di
rivalità, di frodi, di malignità;
L’uomo vecchio – I pagani

diffamatori, 30maldicenti, nemici di Dio,
oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi
nel male, ribelli ai genitori, 31insensati,
sleali, senza cuore, senza misericordia. Pur
conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli
autori di tali cose meritano la morte, non
solo continuano a farle, ma anche
approvano chi le fa.
L’uomo vecchio – I pagani

I pagani adorano la creazione al posto del
Creatore. Così facendo attirano su di sé l’ira di
Dio, la quale si manifesta nella dissolutezza dei
loro costumi. L’ira di Dio è la sua irritata
indignazione contro il male, non contro le
persone: La collera di Dio si manifesta sopra
ogni empietà e ingiustizia. Il culto degli dei
pagani non è pietà, ma origine dell’empietà e
delle sue conseguenze. Paolo non considera il
senso religioso dell’umanità come la via ordinaria
per giungere a Dio e la fede cristiana come la via
straordinaria.
L’uomo vecchio – I pagani

Chi segue il senso religioso dei pagani non
approda a Dio ma a se stesso, sia pure per
un inestinguibile bisogno di Dio. Con
empietà Paolo intende quel rifiuto di
riconoscere e ringraziare Dio che sta
all’origine
di
ogni
comportamento
immorale; l’ira di Dio colpisce dal cielo
l’empietà e l’ingiustizia dei pagani che nel
loro modo di essere e di agire sono empi e
falsamente pii in quanto adorano la
creazione al posto del creatore.
Distruzione di Sodoma e Gomorra – John Martin
L’uomo vecchio – I giudei

17Ora, se tu ti vanti di portare il nome di
Giudeo e ti riposi sicuro sulla legge, e ti
glori di Dio, 18del quale conosci la volontà
e, istruito come sei dalla legge, sai
discernere ciò che è meglio, 19e sei
convinto di esser guida dei ciechi, luce di
coloro
che
sono
nelle
tenebre,
20educatore degli ignoranti, maestro dei
semplici, perché possiedi nella legge
l’espressione della sapienza e della verità,
L’uomo vecchio – I giudei

21ebbene, come mai tu, che insegni agli
altri, non insegni a te stesso? Tu che
predichi di non rubare, rubi? 22Tu che
proibisci l’adulterio, sei adùltero? Tu che
detesti gli idoli, ne derubi i templi? 23Tu
che ti glori della legge, offendi Dio
trasgredendo la legge? 24Infatti il nome di
Dio è bestemmiato per causa vostra tra i
pagani, come sta scritto ...
L’uomo vecchio – I giudei

… 27E così, chi non è circonciso
fisicamente, ma osserva la legge,
giudicherà te che, nonostante la lettera
della legge e la circoncisione, sei un
trasgressore della legge. 28Infatti, Giudeo
non è chi appare tale all’esterno, e la
circoncisione non è quella visibile nella
carne; 29ma Giudeo è colui che lo è
interiormente e la circoncisione è quella
del cuore, nello spirito e non nella lettera;
Mosè in Egitto e circoncisione del figlio Eliezer - Perugino
Cappella Sistina - Vaticano
L’uomo vecchio – I giudei

Paolo chiama per
nome
il
suo
interlocutore: tu che ti chiami giudeo e gli
rinfaccia tutti i privilegi che egli accampa a
suo favore. L’essere giudeo, l’avere la
legge, l’avere Dio come proprio vanto e il
farne un motivo di lode: ecco ciò che
caratterizza gli israeliti nel loro concetto e
nel concetto di Paolo.
L’uomo vecchio – I giudei

Seguono
quattro
proposizioni
interrogative, anch’esse appartenenti allo
stile della diatriba. La quinta, che comincia
anch’essa con una frase interrogativa,
riprende in termini generali le quattro
precedenti. Tutte queste proposizioni
mettono in evidenza il contrasto fra ciò
che il giudeo insegna e ciò che il giudeo
fa. Colui che insegna la legge è il primo a
non osservarla.
Gesù e i farisei - Caravaggio
L’uomo vecchio – I giudei

Ma al giudeo che agisce in tal modo non serve
neppure la circoncisione, che è per lui il segno
della sua alleanza con Dio e quindi, secondo lui,
un pegno di salvezza. I rabbini ritengono che la
circoncisione salverà Israele nell’era messianica,
così come il sangue della Pasqua l’ha già salvato
dall’Egitto. Ma per Paolo questa convinzione
fondamentale del giudeo è superata. La
circoncisione o la non circoncisione non sono più
i criteri ultimi e decisivi della salvezza o della
perdizione.
L’uomo vecchio – La Legge

9Che dunque? Dobbiamo noi ritenerci
superiori? Niente affatto! Abbiamo infatti
dimostrato precedentemente che Giudei e
Greci, tutti, sono sotto il dominio del
peccato, 10come sta scritto: Non c’è
nessun giusto, nemmeno uno, 11non c’è
sapiente, non c’è chi cerchi Dio! 12Tutti
hanno traviato e si son pervertiti; non c’è
chi compia il bene, non ce n’è neppure
uno …
L’uomo vecchio – La Legge

… 19Ora, noi sappiamo che tutto ciò che
dice la legge lo dice per quelli che sono
sotto la legge, perché sia chiusa ogni
bocca e tutto il mondo sia riconosciuto
colpevole di fronte a Dio. 20Infatti in virtù
delle opere della legge nessun uomo sarà
giustificato davanti a lui, perché per mezzo
della legge si ha solo la conoscenza del
peccato.
Mosè riceve la Tavole della Legge - Rembrandt
L’uomo vecchio – La Legge

Paolo afferma che tutto il mondo, compresi i
giudei, è colpevole davanti a Dio, perché
nessuno viene giustificato dalle opere della
legge. La frase finale: poiché attraverso la legge
si ha soltanto la conoscenza del peccato motiva
l’enunciazione: giacché per le opere della legge
nessun uomo sarà giustificato davanti a Dio, con
un richiamo di carattere generale al vero
rapporto che intercorre tra la legge e la salvezza.
Attraverso la legge noi facciamo solo
l’esperienza del peccato.
L’uomo vecchio – In sintesi

la carne (sarx) assume un significato
negativo: sta ad indicare l’uomo in quanto
debole e incline al male; è l’area del male
che si annida nelle coscienze, è la
sorgente oscura e deleteria che insidia
irrimediabilmente il bene, come la zizzania
soffoca il buon grano (cfr. Mt 13,24-30);
L’uomo vecchio – In sintesi

il peccato (hamartía) è quasi sempre
inteso come il male compiuto da noi, che
incrementa la “carne” e si manifesta nelle
azioni inique, fino a quelle dettate dalla
ragione impazzita e contro natura. Per
questo, pagani ed ebrei sono in balia di sè
stessi e delle loro infamie (cfr. Rom 1,2426. 28; Gal 5,9-21; Ef 4,17);
L’uomo vecchio – In sintesi

la Legge (nómos) è da osservare in
quanto dono di Dio; essa segnala il
peccato alla coscienza dell’uomo, quando
dei doni di Dio fa un uso perverso; l’uomo,
infatti, presume di potersi salvare soltanto
in forza delle opere compiute obbedendo
alla Legge, senza intervento alcuno della
grazia dall’alto.
L’uomo nuovo
Rm 3,21 – 8,39
L’uomo nuovo – Giustizia e Grazia

21Ora invece, indipendentemente dalla
legge, si è manifestata la giustizia di Dio,
testimoniata dalla legge e dai profeti;
22giustizia di Dio per mezzo della fede in
Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. E
non c’è distinzione: 23tutti hanno peccato
e sono privi della gloria di Dio, 24ma sono
giustificati gratuitamente per la sua grazia,
in virtù della redenzione realizzata da
Cristo Gesù.
L’uomo nuovo – Giustizia e Grazia

25Dio lo ha prestabilito a servire come
strumento di espiazione per mezzo della
fede, nel suo sangue, al fine di
manifestare la sua giustizia, dopo la
tolleranza usata verso i peccati passati,
26nel tempo della divina pazienza. Egli
manifesta la sua giustizia nel tempo
presente, per essere giusto e giustificare
chi ha fede in Gesù …
Crocifissione – Gian Battista Trotti
Palazzo Barberini - Cremona
L’uomo nuovo – Giustizia e Grazia

Dio senza alcun concorso della legge, ma in un
modo predetto dalla Scrittura, ha manifestato
nel cosmo la sua giustizia (= la sua fedeltà, la
sua verità, la sua gloria). Il cosmo non reca più
l’originario splendore della creazione, ma è
soggetto al peccato. Ma la giustizia di Dio si
manifesta come grazia che giustifica il credente.
E il modo della manifestazione è questo: Dio
presenta e offre Gesù Cristo come strumento di
espiazione, che in quanto tale viene conosciuto e
riconosciuto solo per mezzo della fede.
L’uomo nuovo – La fede

Noi diciamo infatti che la fede fu
accreditata ad Abramo come giustizia.
10Come dunque gli fu accreditata?
Quando era circonciso o quando non lo
era? Non certo dopo la circoncisione, ma
prima. 11Infatti egli ricevette il segno della
circoncisione quale sigillo della giustizia
derivante dalla fede che aveva già
ottenuta quando non era ancora
circonciso;
L’uomo nuovo – La fede
 questo
perché fosse padre di tutti i
non circoncisi che credono e perché
anche a loro venisse accreditata la
giustizia 12e fosse padre anche dei
circoncisi, di quelli che non solo
hanno
la
circoncisione,
ma
camminano anche sulle orme della
fede del nostro padre Abramo prima
della sua circoncisione …
L’uomo nuovo – La fede
…
17Infatti sta scritto: Ti ho costituito
padre di molti popoli; [è nostro padre]
davanti al Dio nel quale credette, che dà
vita ai morti e chiama all’esistenza le
cose che ancora non esistono. 18Egli
ebbe fede sperando contro ogni
speranza e così divenne padre di molti
popoli, come gli era stato detto: Così
sarà la tua discendenza.
Abramo e i tre angeli – Rembrandt
L’uomo nuovo – La fede

Abramo deve essere ritenuto padre di tutti
i credenti, siano essi pagani o giudei. La
circoncisione è soltanto il sigillo della sua
giustizia ottenuta per fede, non il
presupposto di essa; la promessa fu rivolta
ad Abramo non perché avesse compiuto le
opere della legge, ma perché aveva
ottenuto la giustizia nella fede. Abramo è
tipo di ogni credente.
L’uomo nuovo – La fede

Paolo dice che Abramo è padre dei giudei che
hanno la fede in Cristo, ossia dei giudei cristiani,
e non dei giudei che vivono confidando soltanto
nella circoncisione. Quel che Abramo ricevette
da Dio, fu accordato alla sua fede, e quel che
egli fece, fu prescritto dalla sua fede. In tal
modo egli divenne modello e guida dei suoi figli,
i quali diventano tali in quanto si collocano nella
schiera dei credenti (Schlatter). Paolo ha quindi
dimostrato che Abramo fu giustificato per la fede
e non per la circoncisione, perché la
circoncisione fu in realtà preceduta dalla fede e
dalla giustificazione del patriarca.
L’uomo nuovo – Lo Spirito

1Non c’è dunque più nessuna condanna
per quelli che sono in Cristo Gesù. 2Poiché
la legge dello Spirito che dà vita in Cristo
Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato
e della morte. 3Infatti ciò che era
impossibile alla legge, perché la carne la
rendeva impotente, Dio lo ha reso
possibile:
L’uomo nuovo – Lo Spirito

mandando il proprio Figlio in una carne
simile a quella del peccato e in vista del
peccato, egli ha condannato il peccato
nella carne, 4perché la giustizia della
legge si adempisse in noi, che non
camminiamo secondo la carne ma
secondo lo Spirito. 5Quelli infatti che
vivono secondo la carne, pensano alle
cose della carne; quelli invece che vivono
secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito.
Spirito Santo - Chiesa Parrocchiale San Giuseppe Jato
S.Giuseppe Jato Palermo
L’uomo nuovo – Lo Spirito

6Ma i desideri della carne portano alla
morte, mentre i desideri dello Spirito
portano alla vita e alla pace. 7Infatti i
desideri della carne sono in rivolta contro
Dio, perché non si sottomettono alla sua
legge e neanche lo potrebbero. 8Quelli
che vivono secondo la carne non possono
piacere a Dio.
L’uomo nuovo – Lo Spirito

9Voi però non siete sotto il dominio della
carne, ma dello Spirito, dal momento che
lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno
non ha lo Spirito di Cristo, non gli
appartiene. 10E se Cristo è in voi, il vostro
corpo è morto a causa del peccato, ma lo
spirito è vita a causa della giustificazione.
L’uomo nuovo – Lo Spirito
 11E
se lo Spirito di colui che ha
risuscitato Gesù dai morti abita in voi,
colui che ha risuscitato Cristo dai
morti darà la vita anche ai vostri corpi
mortali per mezzo del suo Spirito che
abita in voi.
Giudizio Universale - Luca Cambiaso
N.S. delle Grazie - Chiavari
L’uomo nuovo – Lo Spirito

Lo spodestamento della potenza del
peccato, compiuto da Dio mediante suo
Figlio, viene contrapposto all’impotenza
della legge: quanto alla legge era
impossibile fare, Dio l’ha fatto per mezzo
di suo Figlio. La legge, incapace di
annientare il peccato, non era debole in se
stessa, ma a motivo della carne.
L’uomo nuovo – Lo Spirito

La carne, in quanto realtà dominata dal
peccato, rende la legge così debole perché
la
intende
come
un
incitamento
all’egoismo di ogni sorta. La legge, che è
in sé santa, giusta e buona, suscita,
mediante la carne, l’egoismo e la ricerca di
una autoedificazione nell’ingiustizia o nella
propria giustizia, ossia nei peccati o nelle
opere buone fatte per la propria gloria.
L’uomo nuovo – Lo Spirito

Lo Spirito viene qui chiamato e definito
come la potenza che Dio ha dimostrato
nella risurrezione di Gesù Cristo. Questo
Spirito si è impossessato di noi e noi
siamo nella sfera della sua potenza. Di
questo Spirito, che già si è rivelato in
Cristo come Spirito della vita, noi facciamo
la norma della nostra vita.
L’uomo nuovo – Lo Spirito

Il nostro corpo, tramite il battesimo, per
l’inabitazione dello Spirito, è sottratto al
peccato e alla morte. Di questo corpo si
prende cura lo Spirito che dà la vita che
già ci ha concesso la vita di Dio nella
forma della giustificazione. Lo Spirito - se
rimane in noi e ci lasciamo guidare da lui concederà anche la vita escatologica ai
nostri corpi mortali.
L’uomo nuovo – Lo Spirito

12Così dunque fratelli, noi siamo debitori,
ma non verso la carne per vivere secondo
la carne; 13poiché se vivete secondo la
carne, voi morirete; se invece con l’aiuto
dello Spirito voi fate morire le opere del
corpo, vivrete. 14Tutti quelli infatti che
sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro
sono figli di Dio.
L’uomo nuovo – Lo Spirito

15E voi non avete ricevuto uno spirito da
schiavi per ricadere nella paura, ma avete
ricevuto uno spirito da figli adottivi per
mezzo del quale gridiamo: "Abbà, Padre!".
16Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito
che siamo figli di Dio. 17E se siamo figli,
siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di
Cristo, se veramente partecipiamo alle sue
sofferenze per partecipare anche alla sua
gloria.
L’uomo nuovo – Lo Spirito
Ricapitolando: Siamo nello Spirito e lo Spirito è
in noi. La nostra esistenza è ora regolata dallo
Spirito e ricolma dello Spirito. Quindi non
abbiamo più l’impegno di obbedire alla carne
(egoistica) che ci procura la morte.
 Noi vivremo se uccidiamo le opere della carne e
ci lasciamo guidare dallo Spirito. Noi siamo figli
di Dio e eredi insieme con Cristo. E allora
otterremo con lui la gloria futura proprio perché
ora soffriamo con lui.

L’uomo nuovo – In sintesi

La grazia (cháris) è l’amore di Dio, «che
si fa trovare anche da quelli che non lo
cercano» (Rom 10,20). «Quando ancora
eravamo peccatori» (Rom 5,6; cfr. 1Tm
1,15s), Cristo riscatta l’uomo con il suo
sangue, liberandolo dal peccato (1Cor
1,30; Col 1,14; Ef 1,7) e dalla schiavitù
della Legge (cfr. Gal 3,13; 4,5).
L’uomo nuovo – In sintesi

La fede (pístis) rappresenta la libera
risposta dell’uomo all’iniziativa di Dio,
accogliendo la salvezza offerta: «L’uomo
non è giustificato dalle opere della Legge,
ma soltanto per la fede in Gesù Cristo»
(Gal 2,16; cfr. Rom 3,22-26); «Prima che
venisse la fede, noi eravamo rinchiusi a
chiave nella prigionia della Legge» (Gal
3,23).
L’uomo nuovo – In sintesi

Lo Spirito (pnéuma), infuso nel cuore di chi ha
accolto con fede la grazia divina, è lo stesso
respiro, la stessa vita di Dio: «Lo Spirito di Dio
abita in noi,…risiede in noi» (Rom 8,9-11). Ma in
Paolo, lo Spirito non è più soltanto lo “Spirito di
Dio”, “l’alito di vita” (Gn 2,7) del Primo
Testamento, che crea il mondo e fa dell’uomo la
sua immagine e somiglianza (cfr. Gn 1,2; 41,38;
Es 31,3; 1Cor 2,11s; ecc.), lo “Spirito santo”
genericamente inteso (cfr. Is 63,10-11; Sal
51,13).
L’uomo nuovo – In sintesi

Questo è già presente negli scritti del
Giudaismo,
del
rabbinismo
o
dei
manoscritti di Qumràn. Invece lo “Spirito
di Cristo” (Rom 8,1), lo “Spirito del Figlio”
(Gal 4,6), lo ”Spirito di Gesù Cristo” (Fil
1,19) è lo ”Spirito vivificante” (1Cor
15,45) del Crocifisso Risorto, che ci rende
non soltanto “immagine”, ma “figli” di Dio.
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