Economia della conoscenza
La società del futuro produrrà sempre più
attraverso la capacità di trasformare la conoscenza
e l’informazione in risorsa economica. Ovvero, lo
sviluppo prossimo futuro sarà possibile a quelle
società capaci di produrre, distribuire e rinnovare
le conoscenze e le informazioni necessarie per
generare nuova conoscenza, brevettarla per
rivenderla.
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Economia della conoscenza
Economie vincenti
capaci di produrre conoscenza, indispensabile per:
- l’applicazione della tecnologia più avanzata
- lo sviluppo della ricerca più innovativa
- il sostegno dei processi organizzativi più economici
- la creazione e la diffusione dell’intelligenza
collettiva
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Economia della conoscenza
Il
percorso
di
trasformazione
dell’economia
industriale, si è sviluppato in tre tappe, che
possono essere considerate tre tentativi di nuova
organizzazione delle forze produttive, sia in campo
economico, sia in quello sociale, che in quello
culturale.
Le tappe sono state sintetizzate con i concetti di
new economy, net economy e knowledge based economy.
Focus
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Economia della conoscenza
Knowledge based economy
l’economia, oggi, diventa sempre più
economia della conoscenza, risorsa
strategica la cui gestione risulta
cruciale per il successo e la
competitività delle imprese e dei
territori su cui esse operano
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Le nuove fonti di produttività
nell’Economia della conoscenza
La conoscenza alimenta altra conoscenza e
quindi nuove e potenziali fonti di
produttività, non disponibili in
precedenza, che costituiscono il marchio
di fabbrica della knowledge based economy
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Le nuove fonti di produttività
1. Uso generalizzato
di energia artificiale
...sia nel consumo che nella produzione. Abbassa
i costi e aumenta l’utilità ritraibile dal
consumo di oggetti materiali
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Le nuove fonti di produttività
2. La dilatazione del
consumo immateriale
...ossia dell’utilità ottenuta da prestazioni
cognitive che vengono fornite direttamente
all’utilizzatore senza la mediazione di un
oggetto materiale.
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Le nuove fonti di produttività
3. L’economia
delle esperienze*
ossia quel modo di produrre valore che passa non per
la prestazione materiale ma per il significato che
questo acquista nel corso di un’esperienza di
produzione o di consumo.
Nella società contemporanea si consumano
significati e non oggetti
*Pine II, Gilmore, 1999
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Le nuove fonti di produttività
4. Il moltiplicatore
... il lavoro cognitivo prestato per produrre
oggetti materiali, immateriali, esperienze può
produrre valore a seconda nel numero dei ri-usi
della conoscenza. Più si espande il bacino del riuso e più si incrementa la specializzazione del
lavoro cognitivo, più il costo di riproduzione si
abbasserà fino a comprimersi del tutto.
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Le nuove fonti di produttività
5. La serendipty*
...ossia la possibilità di trovare, nella
propagazione delle conoscenze, cose diverse da
quelle che si stavano inizialmente cercando
* Merton, Baber, 1992
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I sei cambiamenti dell’economia
1. Nuovo regime di proprietà delle forze produttive
2. Funzione attiva del territorio, nell’incremento
delle conoscenze utili allo sviluppo
3. Diverso ruolo delle persone sia nella produzione
che nel consumo
4. Nuova concezione del tempo
5. Flusso di esternalità, discontinuità, asimmettrie
che si manifestano nel corso della propagazione
6. Emergere della complessità nella costruzione del
mondo socio-economico
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I sei cambiamenti dell’economia
1. Nuovo regime di proprietà delle forze produttive
Con la modernità la forza produttiva primaria cessa di
essere quella della terra e diventa il lavoro
cognitivo, ceduto dietro prestazione di denaro. Ma la
conoscenza difficilmente può essere di proprietà
esclusiva anche se acquistata con denaro, perché:
- è una risorsa sociale, nel senso che la sua validità
e il suo valore dipendono dal circuito socialmente
condiviso che ne valida, diffonde e rigenera i
contenuti
- è una risorsa personale, legata a capacità non
alienabili dalla mente e del corpo del lavoratore.
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I sei cambiamenti dell’economia
2. Funzione attiva del territorio, nell’incremento
delle conoscenze utili allo sviluppo
A) Il territorio diventa depositario di conoscenze
localizzate che, essendo legate all’esperienza di chi
opera o vive il contesto locale, sono condivise dai
vari stakeholders.
B) Il territorio è catalizzatore di esternalità che
sono prodotte localmente grazie alla contiguità fisica,
alla condivisione del contesto locale, ai simboli, ai
codici che sono impliciti nell’esperienza localizzata
E’ il territorio che si fa rete (Perulli, 1998),
estendendo i circuiti di relazione accessibili in
ciascuno dei suoi punti
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I sei cambiamenti dell’economia
2. Funzione attiva del territorio, nell’incremento
delle conoscenze utili allo sviluppo
Nell’economia della conoscenza società, territori e
persone hanno una chiave diretta di accesso alla
forza produttiva della conoscenza condivisa,
scavalcando i confini della proprietà e, se ci sono
le condizioni, essi possono dar vita a forme di
sviluppo bottom-up, che partono dal “darsi da fare”
di persone che usano le rete sociali per entrare
autonomamente nei circuiti produttivi e partecipare
ai loro frutti produttivistici (Bonomi, 2002)
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I sei cambiamenti dell’economia
3. Diverso ruolo delle persone sia nella produzione
che nel consumo
Le persone non sono più “contenitori” di lavoro o di
potere d’acquisto ma cellule dell’organismo sociale
della conoscenza. Esse sviluppano, partecipando al
processo di produzione della conoscenza, una rete di
rapporti parallela a quella del mercato.
Rete interpersonale
si scambiano riconoscimento
reciproco,cooperazione e
legame sociale
Rete di mercato
si scambiano
prestazioni utili e
diritti di proprietà
Capitalismo personale: usa le risorse e le reti personali come
mezzi a cui appoggiare la divisione del lavoro cognitivo,
mettendo al centro le persone e la loro capacità di iniziativa
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I sei cambiamenti dell’economia
3. Diverso ruolo delle persone sia nella produzione
che nel consumo
La conoscenza viene prodotta e usata non da individui
isolati ma da persone che vivono in reti
interpersonali dense di significati condivisi
(Habermas, 1981, 1999) e in comunità (Micelli, 2000)
Il senso del lavoro non è soltanto quello di guadagnare un
salario (sussistenza); l’imprenditore, il manager si muovono
perché spinti da valori, motivazioni, passioni, senso etico
e professionale.
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I sei cambiamenti dell’economia
4. Nuova concezione del tempo
La conoscenza esiste solo nel tempo; il suo
emergere e decadere segna il tempo, rendendo ogni
momento diverso dai precedenti e dai successivi. Le
conoscenze non si distribuiscono nel tempo in
ordine sparso ma sono organizzate in percorsi
(paths) e in traiettorie riconoscibili (Dosi, 1982).
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I sei cambiamenti dell’economia
4. Nuova concezione del tempo
La conoscenza è un fenomeno irreversibile e dissipativo
IRREVERIBILE
DISSIPATIVO
La conoscenza emerge dando
luogo a fenomeni in
precedenza confusi e con
il suo emergere crea
irreversibilità: ogni
conoscenza prodotta
successivamente non sarà
più prodotta allo stesso
costo di prima
L’ordine creato dalla conoscenza
è soggetto a naturale
decadimento entropico. Per
mantenere la validità della
conoscenza nel corso del tempo
bisogna continuamente
aggiornarla, adattarla, reinventarla, sostenendo dei costi
(che portano a dissipare
risorse)
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I sei cambiamenti dell’economia
5. Flusso di esternalità, discontinuità, asimmettrie
che si manifestano nel corso della propagazione
Il proliferare di figure coinvolte nella propagazione di
conoscenza genera esternalità (sotto forma di copiatura,
imitazione, soluzioni alternative…) che traducono gli
investimenti compiuti dai produttori di nuova conoscenza
in benefici a vantaggio di altri (imitatori,
utilizzatori non autorizzati,..). Ciò produce
evidentemente asimmettrie tra i diversi soggetti
alterando il gioco competitivo a danno di alcuni e a
favore di altri. Ne deriva discontinuità nel processo di
creazione e propagazione del valore della conoscenza.
Processo di propagazione stop-and-go: può subire
accelerazioni o decelerazioni improvvise a seconda della
natura dei contesti “attraversati”; dipende, quindi, dal
contesto, dal tempo e dal caso
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I sei cambiamenti dell’economia
6. Emergere della complessità nella costruzione
del mondo socio-economico
Il mondo attuale è caratterizzato da forte
complessità. E’ complesso nel senso che contiene
fenomeni eccedenti la capacità di regolazione di
cui disponiamo (Rullani, 1996).
COMPLESSITA’
Varietà eccedente
la nostra capacità
di rilevare e
classificare
opportunamente le
varianti con cui si
presenta un
fenomeno
Variabilità nel
tempo, che va oltre
le nostre capacità
di adattamento e
risposta flessibile
Indeterminazione
che impedisce di
programmare il modo
con cui si
svilupperanno
fenomeni e corsi
d’azione (rischio e
incertezza)
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I sei cambiamenti dell’economia
6. Emergere della complessità nella costruzione
del mondo socio-economico
Per ridurre l’incertezza c’è bisogno di un forte
impiego in conoscenza
Esplorazione
esplorando lo spazio delle possibilità, la
conoscenza aiuta ad identificare mondi possibili e
a governare la loro costruzione artificiale
rendendola compatibile con la complessità, che
comunque rimane sullo sfondo
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I sei cambiamenti dell’economia
6. Emergere della complessità nella costruzione
del mondo socio-economico
Problem solving
arriva ad una soluzione che se funziona non
richiede nuovi investimenti in conoscenza
Esplorazione
non finisce mai; serve per la manutenzione del
sistema artificiale che la conoscenza precedente
ha creato e per la sua evoluzione, rispondendo
ad una complessità che rimane attiva, non
potendo mai essere definitivamente messa sotto
controllo
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Un sistema economico su tre
livelli
Economia premoderna
Unico livello
produzione di
utilità a mezzo
di energie
Eu
Energia senza investimento cognitivo
Utilità
precognitiva
U
Economia moderna
Terzo livello
Meta-apprendimento
Secondo livello
Apprendimento
Primo livello
Applicazione ai
processi energetici
Conoscenza a mezzo
di conoscenza
Utilità a mezzo
di conoscenza
Utilità a mezzo
di energia
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La Tripla elica
Lo sviluppo è affermazione continua
dell’identità di un luogo,
affermazione che si realizza
attraverso la costante relazione
sociale tra gli attori e la volontà
degli stessi di creare sempre nuove
connessioni con altre realtà.
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La Tripla elica
“Per dare una scossa all’economia in
recessione, si prega di coinvolgere
l’università”. Ormai lo dicono tutti:
politici, imprenditori e gli stessi
accademici.
Questa idea si basa su analisi
economiche molto serie che partono dal
principio che il mondo accademico, e
quindi la produzione di conoscenza,
siano un volano per lo sviluppo
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La Tripla Elica
Henry Etzkowitz
e Loet Leyedsdorff
Modello economico per descrivere le complesse dinamiche con
cui accademia, politica e industria interagiscono per
produrre innovazione e progresso tecnico
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La Tripla Elica
L’interesse nasce dal fatto che anche la
letteratura sul tema è concorde nel sostenere
che se le nuove politiche di sviluppo vogliono
puntare alla modernizzazione e alla innovazione
tecnologica dei sistemi territoriali, allora è
necessario abbandonare il modello dell’agenzia
e del coordinamento dal centro e favorire
l’approccio bottom-up, anche definibile di
sussidiarietà, con il decentramento del potere
il più possibile ai gruppi di impresa e centri
di ricerca locali.
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La Tripla Elica
I riferimenti concettuali più vicini al Modello sono:
- Matrice sociologica, poiché si rimanda a una sorta
di nuova teoria sociologica delle comunicazione
(evidente il riferimento alle reti di relazioni e al
concetto di capitale sociale)
- Modello dei cluster innovativi, ossia un gruppo di
unità simili o vicine tra loro, dal punto di vista
della posizione o della composizione (si pensi
all’aggregazione virtuosa di più realtà industriali)
- I Regional Systems of Innovation, la capacità di
realizzare sul territorio un’interazione reciproca
tra le imprese e il sistema della ricerca, sostenuta
dalla politica.
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La Tripla Elica
Il modello della Tripla Elica nasce negli Stati
Uniti, dove da circa mezzo secolo si è
manifestata la necessità di un’integrazione fra
ricerca pubblica, impresa e governo.
l'impresa si trova a subire una sfida
tecnologica sempre più difficile per il numero
dei potenziali concorrenti nel mercato mondiale
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La Tripla Elica
l'università, e in genere la ricerca
pubblica, si trovano a competere con un
numero sempre maggiore di attori per una
fetta della torta di finanziamento pubblico
sempre più esigua
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La Tripla Elica
il governo centrale e periferico, pressato dalle
domande sociali, si trova obbligato a
selezionare, finalizzare e monitorare
strettamente le risorse che ha a disposizione per
sostenere la ricerca.
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La Tripla Elica
Da una parte i vincoli del mercato globale e
dall'altra i vincoli generativi di nuova
conoscenza tecnologica, hanno suggerito di
far convergere verso una sempre maggiore
integrazione e crossing-over i tre mondi
della ricerca pubblica, dell’impresa e del
governo: tre forze che, unendosi, cercano di
diventare una potenza.
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La Tripla Elica
Sembra, tuttavia, che il modello, in Italia,
così come un po’ in tutta l’Europa, sia
ancora in fase di lenta applicazione.
1. Da parte del mondo delle imprese,
gli studi dimostrano che vi è stata per
anni, nel nostro Paese, la
sottovalutazione dell'importanza
cruciale delle fonti di nuova
conoscenza e quindi del rapporto con
università e centri di ricerca per
rafforzare la competitività
dell'impresa.
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La Tripla Elica
2. Specularmente, il mondo accademico e
della ricerca pubblica ha mantenuto una
certa ritrosia nei rapporti con il mondo
industriale.
3. Infine, da più parti, si è
lamentato il fatto che i beni
“conoscenza e sapere” (dalla ricerca,
ai beni culturali e all'istruzione)
siano stati sempre all'ultimo posto
nell'agenda del nostro legislatore.
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La Tripla Elica
Ma cosa è successo negli ultimi anni?
Il sistema della ricerca e
dell’innovazione ha subito profondi
mutamenti di natura organizzativa,
sociologica e manageriale in particolare
nei paesi più industrializzati.
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La Tripla Elica
L’accademia, non sempre volontariamente, si
sta progressivamente permeando di valori,
modelli organizzativi e ruoli sociali tipici
del sistema imprenditoriale e finanziario.
D’altro canto, il sistema industriale sembra
aver recentemente riscoperto l’esistenza (e
l’importanza) dell’università, in particolare
da quando parte dell’industria si è trovata
nella necessità di recuperare la leva
dell’innovazione come fattore di competitività
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La Tripla Elica
La caratteristica distintiva del modello
della Tripla Elica è tuttavia la centralità
del ruolo dell’università (fonte di
conoscenza) come motore di sviluppo e forza
trainante della crescita.
Tuttavia il problema della conoscenza è che
essa non attira investimenti come avviene per
altri beni. Infatti, si diffonde molto
velocemente, non è esauribile e non ha
rivalità d’uso (come le scarpe che non
possono essere usate da più persone
contemporaneamente): quindi, in assenza di
tutele, è facile da copiare e difficile da
commerciare.
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La Tripla Elica
Il vecchio modello, nato nell’Ottocento,
secondo il quale lo Stato paga i ricercatori
per produrre e diffondere gratuitamente la
conoscenza (un accordo che gli scienziati
accettano perché in cambio ottengono
reputazione scientifica), oggi è entrato in
crisi proprio perché le informazioni
scientifiche non possono essere direttamente
utilizzabili dalla società.
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La Tripla Elica
Hybrid University
l’università diventa soggetto economico,
brevettando la ricerca e trasformando le sue
conoscenze in piccole imprese e prodotti che
poi vanno in borsa.
Università: imprenditrice in prima persona
e competitiva rispetto ad altre
istituzioni per poter attrarre risorse
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La Tripla Elica
“Il sistema economico italiano nel passato ha
permesso all’impresa di rimanere poco
competitiva. Ma oggi non basta più: c’è
bisogno di nuove aziende con valori e culture
diverse, per esempio quelle che nascono come
spin-off universitari”. (Viale R.)
Ma è opportuno che le università si facciano
carico in prima persona del trasferimento
tecnologico e dell’incubazione d’impresa?
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La Tripla Elica
Una delle critiche più forti nasce dal
timore che tale politica possa allontanare
l’università dai propri obiettivi formativi,
e in particolare dal ruolo di trasferimento
della conoscenza.
Al riguardo si veda:
Università-azienda: un grave errore
di Paul David, Standorf University
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La Tripla Elica
Un sistema a tre flussi è acentrico. Può
funzionare ed essere integrato solo quando
tutte le funzioni sono operative. Quindi è
necessario che, ciascuna per la propria
parte, le tre “pale” contribuiscano
all’integrazione delle proprie conoscenze
personali per farle diventare conoscenza “di
sociale proprietà”
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La Tripla Elica
1. Governo: funzione di definizione del quadro
normativo e la griglia di incentivi nonché, di
orientare gli attori accademici e industriali
verso una maggiore integrazione.
2. Università e ricerca: sostituire la logica
dell’insegnamento con quella dell’apprendimento e
dell’accompagnamento, formando forza lavoro che
sia flessibile, creativa, capace di gestire
l’imprevisto e di imparare facendo.
3. Impresa: puntare sulla formazione continua che
consenta agli operatori economici un apprendimento
costante nel corso di tutta la vita (lifelong
learnig).
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La Tripla Elica
Appare evidente che, con la
realizzazione di queste condizioni il
modello della Tripla elica può
candidarsi a divenire il futuro
strumento analitico per lo studio dei
sistemi socio-economici locali.
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Torna a diapositiva n° 3
La contrapposizione tra old e new economy non è destinata a
ridurre a poco più dello zero lo spazio della old economy; in
realtà, la nuova economia e tutti gli attori in essa impegnati
lavorano in modo sinergico con gli utilizzatori dei propri prodotti
e servizi, che appartengono in gran parte alla vecchia economia. In
altre parole, che new e old economy non possono essere separate né,
tanto meno, contrapposte: la rivoluzione nel calcolo e nella
comunicazione riguarda sia la prima sia la seconda economia.
Il link tra i due settori è garantito dalla presenza degli
utilizzatori: sono loro che creano la rete di connessione tra i due
settori.
New economy
Old economy
Net economy
usa computer e internet per favorire l’interazione comunicativa in
tutta l’economia.
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Torna a diapositiva n° 28
Il capitale sociale è generalmente definito
come l'insieme delle istituzioni, delle norme
sociali di fiducia e reciprocità, delle reti di
relazioni formali e informali che favoriscono
l'azione collettiva e costituiscono una risorsa
per la produzione di benessere. A livello
aggregato, il capitale sociale è un fattore del
processo di sviluppo umano, sociale ed
economico.
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