Società Costituzione Competenze uomo cittadino Sport Conoscenze Scuola “Strada” Famiglia chiesa Abilità dell’azione formativa Capacità ABILITA’ CAPACITA’ CONOSCENZE COMPETENZE La Formazione Finalita’ e’ un processo contribuire a dare vita ad una persona strumenti culturali valori umani capacità relazionali Destrezza nell’utilizzo di uno strumento o nell’ esecuzione di un’attività o mansione acquisita tramite addestramento Imitazione ed Applicazione L’abilità rappresenta una risorsa di cui la persona competente dispone e che mette in opera (mobilizza) nell’attività professionale Informazione o acquisizione occasionale elaborata scientificamente su basi teoriche consapevoli Le CONOSCENZE costituiscono gli elementi indispensabili per la maturazione delle COMPETENZE Insieme delle caratteristiche (tratti, attitudini, comportamenti…) che l’individuo pone in atto in differenti situazioni professionali o di vita quotidiana. Esse sono proprie della personalità dell’individuo e si possono ricondurre, in parte al patrimonio ereditario, in parte a valori e contenuti del processo educativo Essendo fattori intrinseci alla personalità individuale, risultano solo parzialmente formabili e comunque non attraverso modalità formative di tipo tradizionale (aula) COMPETENZE capaci di trasferire la loro valenza in diversi campi ed in grado di generare altre conoscenze e competenze G. Le Boterf Non è uno STATO o una CONOSCENZA posseduta. Non è riconducibile né a un sapere, né a ciò che si è acquisito con la formazione. La competenza non risiede nelle risorse (conoscenze, capacità) da mobilizzare, ma nella mobilizzazione stessa di queste risorse La competenza è un “saper agire” (o reagire) riconosciuto Qualsiasi competenza, per esistere, necessita del giudizio altrui ABILITA’ CONOSCENZE CAPACITA’ COMPETENZE Relazione d’aiuto Spianare la strada La scuola obiettivo Insegnamento Contesto Metodo didattica Nella scuola la relazione fondamentale attorno a cui ruotano le attività e i processi operativi è la seguente: I »»»»»»»» A Si insegna perché si impari I processi di insegnamento e di apprendimento vanno tenuti separati proprio per poterli meglio collegare e confrontare sistematicamente consentendo così agli insegnanti di imparare dall’esperienza ad adattare il “servizio” offerto agli alunni ai risultati di apprendimento che si aspettano da essi Ambiente per l’apprendimento domande Orientamenti ideologici 1 conoscenze acquisite 6 7 come sono “visti” l’alunno e la scuola 2 conoscenze teoriche 3 quali problemi e come affrontarli organizzazione del contesto 4 5 organizzazione della propria professionalità per raggiungere uno scopo Incontro con qualche tipo di Ostacolo o di Rallentamento nei Processi di Apprendimento che dovrebbero svolgersi in ambito scolastico familiare sociale Divise in due categorie 1 Ritardo mentale con sindrome organica specifica e ben definita Sindrome di Down, Lesioni cerebrali, ecc 2 Disturbi dell’Apprendimento Riguardano gli alunni che in genere presentano un quoziente intellettivo adeguato e un normale comportamento adattivo MA che incontrano difficoltà significative nell’apprendimento • della lettura • della matematica e del calcolo • delle capacità di autoregolamentazione cognitiva e comportamentali • Bambini impulsivi • Bambini con disturbi dell’attenzione • Bambini iperattivi, ecc 1 2 Disgrafia Disortografia 3 4 Discalculia Dislessia Disturbi di apprendimento e terapia Lavorare con gli alunni che presentano disturbo specifico di apprendimento, richiede competenze acquisite sia in campo diagnostico che terapeutico; una diagnosi accurata che pone in evidenza, oltre alle difficoltà di base, anche gli ambiti di competenza e di potenzialità del soggetto, permette la progettazione e l’attuazione di percorsi terapeutici personalizzati ed efficaci che garantiscono l’evoluzione dei processi di acquisizione della letto-scrittura e logicomatematici, riducendo le difficoltà e promovendo la conquista di livelli più adeguati di autostima. www.ladislessia.org E’ inoltre importante riuscire ad entrare in contatto con la sofferenza di questi soggetti, con la loro ansia, con il loro disagio, spesso alla base di condotte inadeguate, di atteggiamenti oppositori e provocatori, di reazioni di disimpegno, frequentemente osservabili, soprattutto quando il problema non è stato riconosciuto precocemente. Chi vive un disturbo specifico si trova spesso stretto in una morsa: egli non conosce la propria difficoltà, ma, già con l’ingresso nella scuola elementare, inizia a vivere esperienze negative e frustranti; i compagni apprendono e imparano a fare ciò che a lui rimane difficile. www.ladislessia.org Gli insegnanti lo sollecitano, mettono in evidenza i suoi errori, lo stimolano a lavorare meglio al punto che, nel bambino, può farsi strada una terribile certezza: non so fare, non sono capace. D’altro canto i docenti si sentono persi: quel bambino ai loro occhi appare intelligente, curioso e allora, perché non apprende? Forse non si impegna abbastanza, forse non è interessato alle attività, forse ha troppa voglia di giocare… ed ecco che iniziano a prendere campo le sollecitazioni e i rimproveri, gli atteggiamenti di eccessiva gratificazione alternati ad atteggiamenti di scoraggiamento e avvilimento. www.ladislessia.org Nel frattempo la famiglia ha già avvertito il pericolo; i genitori si rendono conto che il loro figlio procede più lentamente dei compagni, i compiti a casa sono una tragedia… eppure sembrava un bambino capace, vivace, sveglio. Quando anche gli insegnanti confermano la difficoltà, i genitori si sentono feriti, quasi offesi e, dopo i primi momenti di smarrimento, iniziano a porre in atto reazioni che, a seconda dei casi, sono molto diverse tra loro. www.ladislessia.org In alcune situazioni, la comunicazione ricevuta sul figlio scatena vecchi conflitti nella coppia genitoriale, ciascun genitore valuta la situazione con parametri diversi e indica diverse soluzioni, si attribuiscono reciprocamente responsabilità, manchevolezze, colpe e il figlio viene a trovarsi in mezzo ad ostilità talvolta manifeste, talvolta tacite, ma ugualmente dolorose. Oltre ad essere incapace a scuola egli si sente anche causa dei litigi tra i genitori. In altre situazioni la coppia genitoriale si coalizza, ma individua nella scuola il nemico da combattere; in questi casi gli insegnanti sono considerati incompetenti, per cui i genitori si mettono alla ricerca di risposte che confermino le adeguate capacità del proprio figlio. www.ladislessia.org Il loro obiettivo non sembra essere quello di trovare soluzioni al problema, ma quello di invalidare il parere dei docenti, di dimostrare che sono questi ultimi ad avere sbagliato. Difficilmente si giunge a porre in atto una modalità di relazione collaborativa tra scuola e famiglia; quando questo avviene, si assiste a uno scambio di informazioni utili, alla condivisione di conoscenze, che rendono il percorso che conduce all’individuazione del problema e alla ricerca di adeguate modalità di lavoro più sereno e maggiormente improntato alla fiducia. www.ladislessia.org