Roma repubblicana
(II-I sec. a.C.)
Un secolo di profondi mutamenti
Alla fine del II sec. a.C. Roma dovette affrontare le tensioni sociali e gli
squilibri economici causati dalle recenti conquiste
In questo periodo di profonde tensioni, si
imposero sulla vita politica i capi militari
Per sanare gli squilibri, Tiberio e Caio
Gracco proposero una legge agraria
Nell’88 a.C. la situazione sfociò nella
Guerra civile
La cultura greca invade Roma
I primi contatti con la cultura greca erano avvenuti già nel III sec. a.C.
Con la conquista dell’oriente, il processo
di ellenizzazione si accentuò
Immigrazione di medici,
insegnanti e filosofi
Un medico cura una ferita, Pompei (I sec. a.C.)
L’aristocrazia tradizionalista guardava con
sospetto le novità introdotte dalla Grecia in
quanto corruttrici dei costumi romani
I filosofi furono espulsi
da Roma nel 173 a.C.
e nel 155 a.C
Il circolo degli Scipioni
La famiglia degli Scipioni fu tra le più attive nel sostenere che la cultura
greca poteva fornire a Roma la mentalità necessaria per governare territori
così vasti
Il circolo degli Scipioni accolse e protesse intellettuali latini e greci
Terenzio (commediografo)
Lucilio (poeta)
Polibio (storico)
Panezio di Rodi (filosofo)
La conoscenza del greco era fondamentale
per governare le province orientali e trattare
con le autorità locali
Attore di teatro
Nuovi valori sociali e religiosi
Il contatto con il mondo greco provocò profondi mutamenti sociali
Diffusione del
lusso tra i ceti alti
Crisi dell’antica
famiglia patriarcale
Successo delle
religioni misteriche
I rituali dionisiaci,
caratterizzati da
celebrazioni orgiastiche in
onore di Dioniso (Bacco),
erano celebrati in segreto di
notte
Rituale dionisiaco, Pompei (I sec. a.C.)
Furono banditi dal Senato
nel 186 a.C.
I mutamenti economici
La trasformazione di Roma in potenza mediterranea pose gravi problemi
sociali, dovuti a profondi squilibri economici
Guerre, tasse e inflazione avevano provocato
la crisi dei piccoli proprietari terrieri
I contadini, costretti a vendere le
terre, si riversarono a Roma
aumentando le fila dei proletarii
(cittadini che possedevano solo i figli)
Il banchiere Lucio Calpurnio vende all’asta beni pignorati
La coltivazione cerealicola tradizionale non era più redditizia a causa della
concorrenza dei cereali più economici prodotti nelle province o nei latifondi
L’ascesa del ceto dei cavalieri
Le guerre di conquista e l’amministrazione delle province avevano
enormemente arricchito il ceto dei cavalieri (equites)
Cittadini non nobili che
rientravano nella prima
classe di censo
Nel 218 a.C. la lex Claudia vietò il
commercio marittimo ai senatori
Pagamento di imposte
I commerci e gli appalti pubblici
erano un’esclusiva dell’ordine
equestre
La classe dei grandi latifondisti
Le conquiste provocarono un enorme accumulo di proprietà terriere nelle mani
di un numero ristretto di grandi latifondisti aristocratici
Il termine latifondo
deriva da latus («ampio»)
e fundus («podere»)
L’agricoltura era organizzata secondo il
sistema della fattoria (villa)
Azienda agricola finalizzata
alla produzione su vasta
scala
Le villae erano affidate ai villici,
fattori di condizione servile
Villa di Boscoreale (I sec. a.C.)
L’economia schiavistica
Le conquiste militari del II sec. a.C. provocarono un enorme afflusso di
schiavi. L’economia schiavistica raggiunse a Roma proporzioni mai viste
prima
Gli schiavi erano impiegati soprattutto in
agricoltura, ma potevano anche servire
personalmente il padrone
Gli schiavi pubblici lavoravano nelle miniere
Gli schiavi colti erano usati come pedagoghi
o medici
Schiavi con guardiani (I sec. d.C.)
La prima rivolta degli schiavi
La presenza di grandi masse di schiavi poneva problemi di ordine pubblico
Nel 136 a.C. scoppiò una rivolta in Sicilia a cui presero
parte anche piccoli proprietari, braccianti e pastori
La guidava lo schiavo Euno,
che si proclamò re con il nome
di Antioco
L’esercito di Euno, fu
annientato dai Romani nel 132
a.C.
F. Bronnikov, Schiavi crocifissi (1873)
Lo scontento degli alleati italici
Un’altra conseguenza dell’aumento della ricchezza fu il fenomeno della
corruzione
Le magistrature offrivano ampi
margini di guadagno e potere
Alle difficoltà interne si aggiungevano
quelle esterne
Gli alleati di Roma erano
stati esclusi dalla spartizione
delle terre conquistate
Gli abitanti delle province
erano continuamente vessati
dai magistrati romani
Schiavi addetti ai lavori domestici
Le riforme: Tiberio Gracco
Nel 133 a.C. il tribuno della plebe Tiberio Gracco propose una riforma
agraria che ridistribuiva le terre pubbliche, suscitando l’opposizione della classe
senatoria
Ricostituire la
classe di piccoli
proprietari,
fondamentale per
l’esercito
Evitare che il
proletariato
divenisse una
massa
incontrollabile
N. Hallé, Cornelia, madre dei Gracchi (1779)
Si ricandidò alla stessa carica nel 132 a.C., contravvenendo alle
leggi: fu accusato di aspirare alla tirannide e assassinato
Le riforme: Caio Gracco
Nel 123 a.C. il fratello di Tiberio, Caio Gracco, cercò l’appoggio dei cavalieri
per l’approvazione della legge agraria
Le leges Semproniae affidarono al
ceto equestre la gestione dei tributi
della ricchissima provincia d’Asia
Nel 122 a.C. propose la concessione
della cittadinanza agli alleati,
alienandosi i favori della plebe
Nel 121 a.C. tentò la rivolta armata
incitando gli schiavi: condannato dal
Senato, fu costretto al suicidio
E. Guillaume, Tiberio e Caio Gracco
L’ascesa dei capi militari
Dopo la morte di Caio Gracco, il
potere era tornato nelle mani
dei Senatori (optimates)
vs
A loro si opponevano i populares,
vale a dire tutti coloro che non
facevano parte dell’aristocrazia
I tribuni della plebe, incapaci di gestire i conflitti sociali, si
rivolsero ai comandanti militari
Contadina al mercato, copia di un
originale greco (II sec. a.C.)
Tra il II e il I sec. a.C. i
generali più influenti
divennero arbitri dello Stato
La guerra contro Giugurta
Nel 112 a.C. il Senato dichiarò guerra al re della Numidia, Giugurta, per il
massacro degli abitanti di Cirta: tra essi c’erano numerosi mercanti italici
Nel 107 a.C. le operazioni militari furono assegnate
al console Caio Mario
Mario era un homo novus
perché la sua famiglia non
aveva mai ricoperto
magistrature importanti
Nel 105 a.C. Giugurta fu sconfitto e condotto in
catene a Roma
Mario
La riforma dell’esercito
La vittoria contro Giugurta fu resa possibile anche dalla riforma dell’esercito
promossa da Mario
L’esercito divenne volontario e, per la
prima volta, l’arruolamento fu aperto
anche ai proletari
L’esercito non era più una milizia
temporanea di cittadini armati, ma un
corpo di professionisti della guerra
La riforma porterà alla creazione di
eserciti fedeli al proprio generale
più che allo Stato
Soldati romani, mosaico da Praeneste (I sec. a.C.)
Il declino di Mario
Nel 102 e nel 101 a.C. Mario sconfisse i Cimbri e i
Teutoni, che minacciavano di entrare in Italia
Forte dei successi militari, Mario divenne
la guida dei populares e per cinque anni
fu rieletto al consolato
Il Senato riuscì ad alienargli l’appoggio
popolare, contrapponendolo al tribuno
della plebe Saturnino
Nel 100 a.C. Saturnino propose l’assegnazione di
terre ai veterani di Mario, suscitando l’ostilità di
senatori, cavalieri e anche di una parte della plebe
Moneta raffigurante Saturnino
La Guerra sociale
Nel 91 a.C. il tribuno Marco Livio Druso propose di estendere la
cittadinanza romana ai socii italici: il suo assassinio scatenò la Guerra
sociale
Gli Italici si unirono in uno Stato federale
L’esercito della Lega fu sconfitto da Lucio
Cornelio Silla
Moneta coniata dalla Lega italica
Per evitare che la guerra si estendesse ad
altre popolazioni, il Senato concesse la
cittadinanza agli Italici
Le prime fasi della Guerra civile
Negli anni della Guerra sociale, Mitridate VI, re del Ponto, diede inizio a una
rivolta contro Roma in Asia Minore
Nell’89 a.C. Mitridate VI fece
trucidare 80.000 cittadini romani
Il Senato affidò il comando della Guerra
mitridatica a Silla, ma su pressione dei
populares nominò poi Mario
Silla marciò su Roma e, dopo
aver sconfitto Mario, partì per
l’Asia Minore (87 a.C.)
Per la prima
volta un esercito
romano si volse
contro la stessa
Roma
Mitridate (I d.C.)
La vittoria di Silla
Mentre Silla era impegnato in oriente, Mario rientrò
a Roma e fu rinominato console
Alla sua morte i populares si riorganizzarono intorno
al figlio, Mario il giovane
Silla concluse la pace con Mitridate nell’83 a.C.
Nell’82 a.C. fece ritorno a Roma, dove sconfisse
l’esercito dei mariani (battaglia di Porta Collina)
Silla (I sec. a.C.)
Rimasto unico arbitro di Roma, Silla si fece nominare
dittatore, con l’incarico di ricostituire l’ordine dello Stato
La dittatura di Silla
Il primo atto ufficiale di Silla fu la compilazione delle liste di proscrizione, in cui
furono inseriti, come nemici dello Stato, tutti i suoi avversari politici
Potevano essere assassinati
impunemente e i loro beni
passavano allo Stato
Silla effigiato su una moneta
Per rafforzare il potere dell’aristocrazia, Silla
organizzò il cursus
honorum (l’ordine di
accesso alle magistrature)
aumentò il numero dei
senatori da 300 a 600
separò il potere politico da quello militare
Riformismo antico e moderno
Nel linguaggio politico la riforma è la modifica parziale o totale di una
legge in vigore
La riforma è
una modifica
graduale
La reazione
respinge ogni
cambiamento
La rivoluzione è un rovesciamento violento
La legislazione italiana rende particolarmente
complesso il procedimento di riforma della
legge fondamentale dello Stato, la Costituzione
Pagina conclusiva dell’originale della
Costituzione italiana