L’ENERGETICA DELLA VITA LA CELLULA VIVENTE E’ QUINDI UNA STRUTTURA DINAMICA: cresce, si muove, sintetizza macromolecole complesse e trasporta selettivamente sostanze verso l’esterno o l’interno e da un compartimento all’altro Ma tutte queste attività richiedono ENERGIA ed ogni cellula deve ottenere energia dal suo ambiente ed utilizzarla nel modo più efficiente possibile Le piante ricavano la maggior parte dell’energia necessaria dalla luce solare Gli animali utilizzano l’energia immagazzinata nelle piante e negli altri animali di cui si nutrono Gran parte della BIOCHIMICA trasformazione di questa energia tratta della Considerato il ruolo centrale dell’energia nella vita è opportuno iniziare lo studio della biochimica con una introduzione proprio alla BIOENERGETICA, che consiste in un’analisi quantitativa delle modalità con cui gli organismi ottengono ed utilizzano l’energia La bioenergetica rappresenta un ramo particolare della scienza generale delle trasformazioni energetiche denominata TERMODINAMICA ENERGIA, CALORE E LAVORO SISTEMA = rappresenta la parte di universo che vogliamo studiare. Esso può essere isolato cioè non scambiare né energia, né materia con l’ambiente oppure aperto in modo che energia e materia possano entrare ed uscire Ogni sistema contiene una certa quantità di ENERGIA INTERNA (E) In un sistema aperto, si può quindi avere uno scambio di energia con l’ambiente e quindi si può avere un cambiamento della energia interna, definito E Lo scambio di energia può avvenire essenzialmente in due modi: 1) Il CALORE (q) può essere trasferito dal e al sistema. Un valore positivo di q indica che il sistema assorbe calore (PROCESSI ENDOTERMICI); un valore negativo significa che il calore fluisce dal sistema all’ambiente (PROCESSI ESOTERMICI) 2) Il sistema può compiere LAVORO sull’ambiente oppure l’ambiente può compiere un LAVORO sul sistema (w). Un valore positivo di w indica che il sistema compie un lavoro sull’ambiente; un valore negativo significa che l’ambiente compie un lavoro sul sistema PRIMA LEGGE DELLA TERMODINAMICA Annuncia semplicemente che: L’ENERGIA TOTALE DELL’UNIVERSO NON CAMBIA Ciò non significa che le forme di energia non possono cambiare Infatti, l’energia chimica di una molecola può essere convertita in energia termica, elettrica o meccanica L’energia interna di un sistema può cambiare solo attraverso uno scambio di lavoro o calore Questi scambi di energia libera (PERCHE’ DISPONIBILE) di un sistema possono essere descritti dall’equazione: E= q - w (Eqn. 1) dove q è il calore e w è il lavoro. Quando q è negativo il calore esce dal sistema e quando q è positivo calore è assorbito dal sistema Al contrario, quando w è negativo, viene effettuato un lavoro sul sistema, mentre quando w è positivo, il lavoro è compiuto dal sistema sull’ambiente In una reazione condotta a volume costante nessun lavoro sarà fatto su o dal sistema, solo il calore sarà trasferito dal sistema all’ambiente Alla fine si avrà: E = q Quando la stessa reazione è condotta a pressione costante, la reazione farà un lavoro sull’ambiente. In questo caso: E = q - w dove w = PV Quando la temperatura finale ed iniziale sono essenzialmente uguali (come nei sistemi biologici): V = n[RT/P] Quindi: w = nRT riarrangiando, si può calcolare la quantità di calore rilasciato a pressione costante: q = E + w = E + PV = E + nRT n è la differenza di moli di gas per moli di sostanza ossidata (o che ha reagito), R è la costante dei gas e T è la temperatura assoluta Se consideriamo una trasformazione nella quale una certa quantità di calore q sia assorbita dal sistema, mentre il sistema compie una quantità esattamente equivalente di lavoro w sull’ambiente q = w cioè E = 0 Poiché tutti i sistemi biologici avvengono in condizioni di temperatura e pressione costante, la funzione definita per quantificare il calore assorbito (o emesso) da un sistema è definita dall’ENTALPIA (H). Entalpia (H) ENTALPIA (H) è equivalente all’energia totale del sistema: H = E + PV V = volume del sistema P = pressione La variazione di Entalpia fra lo stato iniziale e quello finale di un processo ( ΔH ) corrisponde al calore generato o assorbito dal sistema: ΔH=ΔE+PΔV Nei sistemi biologici la maggior parte delle reazioni avviene in soluzione acquosa, e durante il corso delle reazioni raramente si libera gas Ciò significa che il valore V è estremamente piccolo così come il prodotto PV Seconda legge della termodinamica La prima legge della termodinamica non è in grado di darci un elemento informativo molto importante: QUALE E’ LA DIREZIONE FAVORITA DI UN PROCESSO? SE METTIAMO UN CUBETTO DI GHIACCIO IN UN BICCHIERE DI ACQUA A TEMPERATURA AMBIENTE, ESSO SI SCIOGLIE. PERCHE’ INVECE NON E’ IL RESTO DELL’ACQUA CHE GHIACCIA? LA CARATTERISTICA DI QUESTO PROCESSO E’ LA SUA IRREVERSIBILITA’ NELLE CONDIZIONI DATE L’Universo tende al massimo disordine Questo principio serve a stabilire se un processo è favorito (o spontaneo). Sono spontanei i processi che tendono ad aumentare il disordine Entropia (S) L’entropia si può definire come una misura del “disordine”, come situazione più stabile di un sistema, dell’ambiente e dell’Universo: S = KB ln W S = entropia KB = costante di Boltzmann ( 1,3807.10-23 JK-1) W = numero di modi equivalenti di disporsi di un sistema Mentre l’entalpia è una funzione che dipende dall’energia interna elettronica, l’entropia dipende soprattutto dall’energia interna vibrazionale e rotazionale L’entropia differisce dall’entalpia anche nel fatto che il valore di quest’ultima che indica reazioni favorite è NEGATIVO, mentre per l’entropia è POSITIVO Insieme l’entalpia e l’entropia dimostrano che un sistema tende verso la più alta entropia e la più bassa entalpia Per quantificare la spontaneità o meno di una reazione e tenendo conto delle due leggi della termodinamica, Josiah Gibbs definì il termine ENERGIA LIBERA : G = H - TS Abbiamo prima detto che H negativo e S positivo indicano una reazione favorita. Da ciò se ne deduce che il rispettivo G avrà in questo caso un valore negativo Le reazioni con G ESOERGONICHE, quelle ENDOERGONICHE negativo sono dette con G positivo L’energia libera di Gibbs consente quindi di definire: - la direzione delle reazioni - le loro posizioni all’equilibrio - la quantita’ di lavoro che in teoria si puo’ ottenere a temperatura e pressioni costanti Le cellule eterotrofiche acquistano l’energia libera dalle molecole di sostanze nutrienti, mentre quelle fotosintetiche assorbendo la radiazione solare ENTRAMBE I TIPI DI CELLULE TRASFORMANO L’ENERGIA LIBERA IN ATP ED ALTRI COMPOSTI RICCHI DI ENERGIA, IN GRADO DI FORNIRE L’ENERGIA NECESSARIA PER IL LAVORO BIOLOGICO A TEMPERATURA COSTANTE Quando un sistema è all’equilibrio: G = 0 L’energia libera di Gibb porta a determinare se una determinata reazione è TERMODINAMICAMENTE favorita. Il segno G ci fornisce quindi anche indicazioni sulla direzione del processo. Se è negativo significa che la reazione è favorita, il segno positivo ci dice che è favorita la reazione inversa Le variazioni della spontaneità delle reazioni funzione del segno di ΔH e di ΔS ΔH ΔS (il segno di ΔG) in ΔG = ΔH – TΔS ______________________________________________________ ______________________________________________________ – + La reazione è sia entalpicamente (esotermica) che entropicamente favorita. Essa è spontanea (esoergonica) a tutte le temperature – – La reazione è entalpicamente favorita, ma non entropicamente. Essa è spontanea soltanto a temperature inferiori a T = ΔH/ΔS + + La reazione è entalpicamente sfavorita (endotermica), ma entropicamente favorita. Essa è spontanea soltanto a temperature superiori a T = ΔH/ΔS + – La reazione è sia entalpicamente che entropicamente sfavorita. Essa non è spontanea (endoergonica) a tutte le temperature ENERGIA LIBERA = indicatore di spontaneità’ PERCHE’ E’ DEFINITA ENERGIA LIBERA? G RAPPRESENTA LA PORZIONE VARIAZIONE DI ENERGIA (H) CHE DELLA RISULTA DISPONIBILE (O LIBERA) PER SVOLGERE LAVORO UTILE I processi SPONTANEI, cioè quelli con valori negativi di ΔG, vengono detti esoergonici I processi NON SPONTANEI (ΔG positivo) sono detti endoergonici. Questi sono possibili solo se accoppiati a reazioni che forniscono energia libera, cioè ad altri processi esoergonici. Per i processi all’equilibrio ΔG = 0 Condizioni standard nelle reazioni biologiche Per poter interpretare effettivamente il corso di una reazione in una miscela di componenti, come nella cellula, occorre stimare l’energia libera dei singoli componenti. Per questo motivo nei sistemi biologici si considerano le CONDIZIONI STANDARD, nelle quali ogni singolo componente delle reazioni ha una concentrazione 1M. L’energia libera standard è indicata dal simbolo Go ENERGIA LIBERA STANDARD Si definisce ΔG°’ la variazione di energia libera in condizioni standard : - concentrazione 1M soluzione acquosa 25 °C 1 atmosfera pH 0 e ΔG° la variazione di energia libera nei sistemi biologici in condizioni standard ma a pH 7 L’energia libera molare di ciascun componente della reazione è correlata all’energia libera standard dall’equazione: G = Go + RTln[X] Se la [X], o di qualsiasi altro componente, è 1M, si avrà: G = Go L’utilità del calcolo dell’energia libera può essere verificato nel caso della diffusione di una sostanza attraverso le membrane Il calcolo necessita di prendere in considerazione che la concentrazione della sostanza cambia nei due lati della membrana Questo significa che si avrà un G per ambedue i compartimenti e che la variazione di energia libera totale sarà: G = G1 + G2 = RTln{[A]2/[A]1} Da questa equazione se ne deduce che se [A]2 è minore della [A]1 il valore di G sarà negativo ed il trasferimento dalla regione 1 alla 2 sarà quindi FAVORITO Se la [A]2 è maggiore della [A]1 G sarà positivo ed il trasferimento sarà quindi SFAVORITO A questo punto appare chiaro che il calcolo del valore di G per una data reazione terrà conto della COSTANTE DI EQUILIBRIO (keq) Come per il trasporto attraverso le membrane, il calcolo dell’energia libera per una reazione include reagenti e prodotti aA + bB cC + dD Keq= [C]cx [D]d [A]ax [B]b Da ciò: GR = GR° + RTln [A]ax [B]b GP = GP° + RTln [C]cx [D]d Dove GP e GR sono le energie libere dei prodotti e dei reagenti La Variazione di Energia libera: ΔG = GP - GR = GP°+ RTln [C]cx [D]d- GR° - RTln [A]ax [B]b ΔG = ΔG°+ RTln [C]cx [D]d [A]ax [B]b Conoscendo la ΔG° (variazione di energia libera standard) e le concentrazioni attuali dei prodotti e dei reagenti si può calcolare ΔG cioè la tendenza della reazione a svolgersi in un certo senso Quando una reazione è all’equilibrio la concentrazione di A, B, C e D sarà all’equilibrio per cui la Keq sarà uguale ad 1. Poiché all’equilibrio anche G = 0, si avrà: 0 =Go + RTlnKeq ΔG° = -RT ln Keq = 4,575 T log Keq Keq = e-{Go/RT} Questo dimostra la relazione tra energia libera e costante di equilibrio di ogni reazione ESEMPIO: caclolo della variazione di energia libera standard della reazione catalizzata dall‘enzima FOSFOGLUCOMUTASI Glucosio-1-fosfato Glucosio-6-fosfato All‘equilibrio: [G-1-P] = 1 mM [G-6-P] = 19 mM T = 25°C pH = 7 Keq‘ = [G-6-P] = 19 mM/1 mM = 19 [G-1-P] G°‘ = - RT ln Keq‘ = -(8,315 J/mole.K)(298K)(ln19) = - 7296 J/mole = - 7,3 kJ/mole Dato che la G°‘ è negativa, quando la reazioni inizia con 1 M di G-1-P e 1 M di G-6-P, la conversione del G-1-P procede con una perdita (RILASCIO) di energia libera. Per la reazione in senso inverso il G°‘ ha lo stesso valore assoluto con segno opposto RELAZIONE TRA Keq‘ E G°‘ E DIREZIONE DELLE REAZIONI CHIMICHE IN CONDIZIONI STANDARD QUANDO Keq‘ è: G°‘ è: =1 ZERO E‘ ALL‘EQUILIBRIO <1 POSITIVO PROCEDE IN SENSO INVERSO partendo con i componenti della reazione alla [ ] = 1M: ----------------------------------------------------------------------------------------->1 NEGATIVO PROCEDE IN AVANTI RELAZIONE TRA Keq‘ E G°‘ E DIREZIONE DELLE REAZIONI CHIMICHE IN CONDIZIONI STANDARD Keq‘ G°‘ (kJ/mole) -------------------------------------------------------------------------0,001 17,1 0,01 11,4 0,1 5,7 1 0 10 -5,7 100 -11,4 1000 -17,1 Tabella 2.3 Energia libera di formazione di alcuni composti di interesse biochimico Composto - ΔG°f (KJ mol -1 ) =============================================== Acetaldeide AcetatoAcetil-CoA cis-aconitato 3CO2 (g) 139,7 369,2 374,1* 920,9 394,4 CO2 (aq) HCO-3 Citrato3Diidrossiacetone fosfato2Etanolo Fruttosio Fruttosio-6-fosfato2Fruttosio-1,6-bifosfato4Fumarato2- 386,2 587,1 1166,6 1293,2 181,5 915,4 1758,3 2600,8 604,2 Fumarato2604,2 α-D-Glucosio 917,2 Glucosio-6-fosfato21760,3 Gliceraldeide-3-fosfato21285,6 H+ 0,0 H2 (g) 0,0 H2O (l) 237,2 Isocitrato31160,0 α-Chetoglutarato2798,0 Lattato 516,6 L-malato2845,1 OH 157,3 Ossalacetato2797,2 Fosfoenolpiruvato31269,5 2-fosfoglicerato31285,6 3-fosfoglicerato31515,7 Piruvato 474,5 Succinato2690,2 Succinil-CoA 686,7* =================================================== * Per formazione da elementi liberi e da CoA libero (Coenzima A). Fonte: METZLER, D.E., Biochemistry, the chemical reactions of living cells, pp. 162-164, Academic Press, 1977. LE OSSIDAZIONI BIOLOGICHE IN UNA REAZIONE REDOX ABBIAMO UN DONATORE ED UN ACCETTORE DI ELETTRONI Composto ridotto (donatore di e-) composto ossidato + ePERCHE’ LA REAZIONE POSSA AVVENIRE E’ NECESSARIO CHE NELLA REAZIONE VI SIA UN DONATORE DI ELETTRONI DEI DUE SUBSTRATI IL RIDUCENTE E’ IL DONATORE DI ELETTRONI CHE SI OSSIDA TRASFERENDO ELETTRONI ALL’ALTRO SUBSTRATO, L’OSSIDANTE: RIDUCENTE + OSSIDANTE OSSIDANTE RIDOTTO RIDUCENTE OSSIDATO + ESEMPIO: Fe2+ (riducente) + Cu2+ (ossidante) Fe3+ (riducente ossidato) + Cu+ (ossidante ridotto) Per la comprensione delle ossidazioni biologiche è richiesta una misura per determinare la tendenza di un riducente a perdere elettroni Questa misura è data dal POTENZIALE STANDARD DI OSSIDORIDUZIONE (E0’) I potenziali redox di coppie ossidoriduttive possono essere determinati con riferimento ad un elettrodo ad idrogeno (coppia 2H+/H2) il cui potenziale viene assunto per definizione uguale a 0 La formula è: E = E0 + RT• ln [Ox] nF [Red] Ox = accettore di elettroni Red = donatore di elettroni se la [Ox] = [Red] si avrà E = E0 E0 si definisce potenziale normale o potenziale standard di ossidoriduzione (pH = 0 ; T= 25°C ; concentrazione 1M) Equazione di Nernst E = E0 + 2,3 RT log [Ox] nF [Red] R = costante dei gas F = costante di Faraday n = numero di elettroni Potenziale Redox ed energia libera La variazione di potenziale connessa ad una reazione di ossidoriduzione in cui intervengano due coppie redox sarà data dalla differenza fra i due potenziali standard: Ared + Box Aox + Bred ΔE0I = ΔE0I(A) – ΔE0I(B) = RT•ln [Aox]•[Bred] nF [Ared]•[Box] ΔE0I = RT•ln Keq nF Poiché: ΔG0’ = -RT•ln Keq si avrà: Δ G0’ = - nF • ΔE0I NOTA BENE: ΔE0 = (E0 ‘accettore - E0‘donatore) Potenziale negativo = azione riducente (tendenza a cedere e-) Potenziale positivo = azione ossidante (tendenza ad assumere e-) Nei sistemi biologici si fa riferimento a pH 7 e non a pH 0, per cui il potenziale di riferimento della coppia (2H+/H2) non è più 0 ma – 0,42 volt I potenziali a pH 7 si definiscono E0I Tabella 2.5 Potenziali normali di ossido-riduzione E0I (in volt a pH 7) di coenzimi e sistemi biologici (forma ridotta e forma ossidata) _______________________________________________ succinato + CO2 / α-chetoglutarato – 0,67 acetato/acetaldeide – 0,60 ferredossina – 0,43 idrogeno/H+ – 0,42 formiato/ CO2 – 0,42 cistina/cisteina – 0,39 α-chetoglutarato + CO2 /isocitrato – 0,38 acetato/β-idrossibutirrato – 0,34 NADH e NADPH/NAD+ e NADP+ – 0,32 lipoato – 0,29 glutatione FADH2 /FAD riboflavina etanolo/acetaldeide lattato/piruvato – 0,23 – 0,22 – 0,21 – 0,20 – 0,19 malato/ossalacetato enzima giallo alanina/pirato rubredossina piocianin succinato/fumarato citocromo b ac.ascorbico/ac.deidroascorbico ubichinone emoglobina/metemoglob citocromo c citocromo a catecolo/o-chinone plastocianina ceruloplasmina laccasi H2O / O2 – 0,17 – 0,06 – 0,05 – 0,05 – 0,03 + 0,03 + 0,07 + 0,08 + 0,10 + 0,14 + 0,22 + 0,29 + 0,33 + 0,37 + 0,39 + 0,41 + 0,82 Esempio n°1 PIRUVATO + NADH LATTATO + NAD+ E0I(1) = (Lattato/Piruvato) ACCETTORE) = - 0,19 (PIRUVATO E0I(2) = (NADH/NAD+) = - 0,32 (NADH = DONATORE) ΔE0I = E0I(1) - E0I(2) = - 0,19 – ( - 0,32) = + 0,13 Δ G01 = - 2 • 23063 • 0,13 = - 6 Kcal/mole = Esempio n°2 acido glutammico + NH3 → glutammina + H2O ke = 317 a 25°C ΔG° = - 4,575• 298• log 317 = - 3400 cal/mole Conoscendo le concentrazioni reali iniziali possiamo allora calcolare ΔG. [acido glutammico] = 2•10-2 M [glutammina] = 4•10-5 M ΔG = - 3400 7,08kcal/mole + 4,575•298•log(4•10-5/2•10-2) = - considerando [H2O] ed [NH3] unitarie. Ciò significa che in queste condizioni la reazione si verifica spontaneamente. Se le concentrazioni iniziali dei due componenti fossero invertite, cioè quella dell’acido glutammico 4•10-5 M e quella della glutammina 2•10-2 M, si avrebbe: ΔG = - 3400 + 4,575•298•log(2•10-2/4•10-5)= - 0,28kcal/mole Questo dimostra che ΔG dipende dalle concentrazioni dei reagenti e può assumere valori positivi anche quando il valore di ΔG° è fortemente negativo Esempio n°3 glucosio-6-fosfato → glucosio + Pi ΔG° = 3,3 kcal/mole (pH 7 e T= 25°C) Si può calcolare la costante di equilibrio: ΔG° = -RT ln Keq ΔG° = 4,575 T log Keq - 3,300 = - 4,575•298 log Keq log Keq = (3300/1363) = 2,42 da cui: Keq =264 Analogamente per idrolisi del saccarosio in glucosio e fruttosio, a 297°K il ΔG° della reazione è – 6600 cal/mole. La costante di equilibrio sarà allora: -6600 = - 4,575•297 log Keq; log Keq = 6600/(4,575•297) = 4,8 da cui: Keq ≈ 63000 In questo caso la costante di equilibrio è molto elevata, tale che non può mai essere raggiunta dalle concentrazioni attuali di fruttosio e glucosio, per cui la reazione tende ad andare verso destra, cioè verso l’idrolisi del saccarosio. Si può dire cioè che la reazione è irreversibile Quanto sopra mette in evidenza: a) che in una reazione redox tra due coppie si può calcolare il potenziale redox Δ EI0 della reazione dalla differenza tra i potenziali normali delle singole coppie. Ad esempio nel caso ricordato le reazione presenta un Δ EI0 di + 0,13 volt, dato da – 0,19 – (- 0,32) che sono gli E0 delle coppie lattato/piruvato e NAD+/NADH+H+; b) che il potenziale redox rappresenta una misura della costante di equilibrio e quindi dell’azione di massa; c) che attraverso la misura del potenziale redox di una reazione tra due coppie, si può calcolare l’energia libera della reazione stessa. Infatti, nel caso considerato in cui ΔEI0 = 0,13 si avrà: ΔG° = - 2• 0,13•23063 = - 6 kcal/mole Nella formula il Faraday è espresso in calorie per volt equivalente. b)Consideriamo ora una reazione della quale si conosce il ΔG°I , ad esempio la trasformazione del glucosio-6-fosfato in glucosio e acido fosforico. A pH 7 e 25°C il ΔG°I di questa reazione è – 3,3 kcal/mole Si può calcolare la costante di equilibrio: - 3300 = - 4,575 • 298 • log Keq log Keq = 3300 = 2,42 da cui Keq = 264 1363 Analogamente per l’idrolisi del saccarosio in glucosio e fruttosio, a 297° K il ΔG°I della reazione è – 6600 cal/mole. La costante di equilibrio sarà allora: - 6600 = - 4,575 • 297 • log Keq log Keq = 6600 4,575 • 297 = 4,8 da cui Keq ≈ 105 In questo caso la costante di equilibrio è molto elevata, tale che non può mai essere raggiunta dalle concentrazioni attuali di fruttosio e glucosio, per cui la reazione tende ad andare verso destra, cioè verso l’idrolisi del saccarosio. Si può dire cioè che la reazione è irreversibile Consideriamo una reazione nella quale interviene l’acqua, ad esempio la trasformazione enzimatica del fumarato in malato: c) fumarato + H2O malato La costante di equilibrio della reazione è 4,03 a 25°C. Si ha cioè: [malato] ———————— = 4,03 [fumarato] • [H2O] Si suppone che l’attività dall’acqua sia uguale a 1, in quanto si tratta di acqua pura in eccesso (55,5 M) la cui concentrazione non influisce sull’andamento del processo. Si può calcolare ΔG°I : ΔG°I = - 4,575 • 298 • log 4,03 = - 825 cal/mole Quando la reazione non si verifica in acqua pura (ad es. idrolisi in soluzioni idrogliceriche) non si può considerare prima l’attività dell’acqua, ma occorre specificare nella formula la sua vera attività che sarà data da [H2O] / 55,5. Supponendo una reazione: A + H2O B + C sarà: [B] • [C] Keq = ————— • 55.5 [A] • [H2O] e quindi: ΔG°I = - 4,575 • T • log (Keq • 55,5) Il valore di ΔG°I sarà quindi ancora più negativo (a 25°C circa – 2000 calorie). Questo fatto può contribuire a spiegare le differenze che si riscontrano nei valori di ΔG° segnalati dai diversi Autori Sembra tuttavia che in condizioni fisiologiche le concentrazioni relative di ADP, ATP e fosforo inorganico siano tali da aumentare il valore di energia libera necessario per sintetizzare una mole di ATP, portandolo fino a 10-14 kcal/mole corrispondenti ad una variazione di potenziale redox da 0,4 a 0,6 volt. Nel caso del NADH il potenziale redox sarà quello della coppia: NAD+/NADH O2/H2O EI0 = - 0,32 volt EI0 = + 0,82 volt da cui: ΔEI0 = + 1,14 volt Quindi la variazione di energia libera totale sarà: ΔG° = -nF • ΔEI0 = -2 • 23062 • 1,14 = - 52,6 kcal Nel caso del FADH2 invece il potenziale redox è quello della coppia: FAD/ FAD O2/H2 EI0 = - 0,22 volt EI0 = + 0,82 volt da cui: ΔEI0 = + 1,04 volt La variazione di energia libera totale sarà allora: ΔG° = -2 • 23062 • 1,14 = - 47,9 kcal Tabella 2.6 Unità e costanti della termodinamica ═════════════════════════════════════ Joule (J) 1 J = 1 kg • m2 • s-2 1 J = 1 C • V (coulomb • volt) 1 J = 1 N • m (newton • metro) Caloria (cal) 1 cal fa aumentare la temperatura da 1 g di H2O di 1 °C (da 14,5 a 15,5 °C) 1 cal = 4,184 J Grande caloria (Cal) 1 Cal = 1 kcal 1 Cal = 4184 J Numero di Avogadro (N) N = 6,0221 • 1023 molecole per mole -1 Coulomb (C) 1 C = 6,241 • 1018 cariche elettroniche Faraday (F) 1 F = N cariche elettroniche 1 F = 96,494 C • mol-1 = 96,494 J • V-1• mol-1 Scala delle temperature di Kelvin (K) 0 K = zero assoluto 273,15 K = 0 °C Costante di Boltzmann (kb) kb = 1,3807 • 10-23 J • K-1 Costante dei gas (R) R = N • kb = R = 1,9872 cal • K-1• mol-1 R = 8,3145 J • K-1• mol-1 R = 0,08206 J • atm