Studi di storia naturale, biologia, zoologia, antropologia,
comunicazione, cibernetica, psichiatria, epistemologia,...
Educazione: tema trasversale sempre
presente nel suo pensiero
(parallelismo fra il cambiamento evolutivo delle
specie e quello delle menti collettive)
 Apprendimento: adattamento attivo di un
essere vivente all’ambiente (percepito come
contesto) in cui si trova (l’unità di
apprendimento è l’organismo-nel-suo-ambiente).
Fenomeno della comunicazione che si sviluppa
per differenze
 Livelli
logici di apprendimento:
Apprendimento
 Apprendimento
 Apprendimento
 Apprendimento

0
1
2
3
È
la ricezione di un’informazione da un
evento esterno (es.: suona la sirena della
fabbrica: è mezzogiorno)
 La
risposta allo stimolo esterno non può
essere modificata
 Non c’è possibilità di evolvere attraverso un
processo per tentativi ed errori
 Il circuito è “cieco e sordo”, ripetitivo,
sempre uguale a se stesso, non evolve
Un’educazione di tipo contenutistico rischia di
bloccarsi a questo livello di apprendimento
 Contesto
come insieme di alternative
 Il soggetto conosce il contesto attraverso
dei segnacontesti, ossia segnali che
classificano il contesto (ad es: il collare per
il cane significa “passeggiata”)
 Il
soggetto quindi acquisisce sicurezza
rispetto a quel contesto
Il comportamentismo pavloviano classico (stimolorisposta-punizione o rinforzo) trascura il
contesto
 Familiarizzazione
con il contesto che rimane
stabile. Ciò che cambia è la risposta del
soggetto (es: cambiare strada per raggiungere
la stessa meta in una città che si conosce)
 Si
 Si
procede per tentativi ed errori
può scegliere fra le diverse alternative
offerte dal contesto
 Cambia
il contesto o la sequenza del
processo
 Il soggetto trasferisce ciò che ha imparato in
un contesto differente (imparare ad
orientarsi in una città che non si conosce:
abduzione)
 Miglioramento dell’apprendimento
meccanico (grazie alla ripetizione:
deuteroapprendimento)
 Acquisizione
di un diverso modo di
segmentare gli eventi (di punteggiarli, di
attribuire loro significato)
 Acquisizione di un’abitudine (es: il fatalista è
un soggetto che è stato esposto a ripetute
esperienze-apprendimenti di tipo 1 che lo hanno
portato ad assumere un simile atteggiamento
verso il mondo)
Acquisizione di un nuovo modo di
interpretare la realtà (soggettivo, quindi
né vero né falso), una sorta di visione
del mondo che si autoconvalida
“ l ’ apprendista stregone non rinuncia alla sua
visione
magica
degli
eventi
quando
l ’ incantesimo non funziona” ma interviene sul
contesto, lo forza, lo plasma fino ad adattarlo
alla segmentazione voluta
 Il
contesto dell’apprendimento si
presenta contraddittorio (ad esempio il
doppio vincolo), quindi il soggetto va in
crisi
 La crisi porta il soggetto a mettere in
dubbio le sue abitudini di pensiero sul
mondo (acquisite con l’apprendimento 2)
 Questo cambiamento è molto difficile in
quanto si scontra con comportamenti e
convinzioni fortemente radicati
 Il
soggetto cambia il proprio carattere, la
propria visione del mondo, le proprie
abitudini, e ridefinisce il proprio io in
modo meno strutturato, meno rigido, più
flessibile
 L’io,
che può essere considerato il
prodotto dell’apprendimento due, a
livello tre diventa quasi irrilevante come
dato di partenza per segmentare
l’esperienza (Es.: Conversione, illuminazione,
pensiero creativo, acquisizione di una sorta di
“sensibilità cosmica”)
La Postmodernità o
“modernità liquida”:
non ha forma propria,
non fissa lo spazio e il tempo,
è continuamente mutevole
nelle regole e manifestazioni
Crisi a livello dell’apprendimento due:
generazione di apprendimenti terziari
(violare le regole, liberarsi dalle abitudini,
prevenire la formazione di abitudini, ricostruire
esperienze frammentarie in combinazioni sempre
nuove, accettare ogni modello sapendo che
presto cambierà) che diventano strumenti
necessari e comuni (non eccezionali e
soggettivi come in Bateson)
Bauman è critico verso un uso cinico,
disincantato, relativista, frammentario, acontestuale del “disapprendere”
Tuttavia ne vede anche un uso possibile e
necessario: in termini di non attaccamento
alle abitudini di pensiero e modi di vita
consolidati e quindi come apertura creativa
 La
modernità: l’io forte-strutturato del leader;
le identità collettive come appartenenze di
gruppo in cui identificarsi
 La
modernità liquida (seconda modernità):
come abilità di adattamento al cambiamento e
scioglimento delle appartenenze (rischi e
malessere generati da dis-identità e legami
deboli)
 La
crisi contemporanea: sono in corso
apprendimenti-cambiamenti collettivi?
“Preparare per la vita” significa insegnare a:
- convivere con l’incertezza
- tollerare punti di vista molteplici
- amare la differenza e rispettare il diritto di
essere differenti
- rafforzare le capacità di critica e autocritica
- assumersi le responsabilità delle proprie
scelte (l’onere della libertà)
- saper cooperare (pensare/agire insieme)
- acquisire capacità di cambiare i contesti
- …
 Esplorativa
 Riflessiva
 Collettiva
 Basata
sulla sensibilità alle relazioni e
connessioni (“Quale struttura connette il
granchio con l’aragosta, l’orchidea con la
primula e tutti e quattro con me? E me con voi?
E tutti e sei noi con l’ameba da una parte e con
lo schizofrenico dall’altra?”)

Elabora le domande prima di correre alle
risposte



Bateson G., "Le categorie logiche dell'apprendimento e
della comunicazione" e "Pianificazione sociale e
deuteroapprendimento", in Verso un’ecologia della mente,
Adelphi, Milano 1976.
Bauman Z., La società individualizzata. Come cambia la
nostra esperienza, Il Mulino, Bologna, 2002.
Ingrosso M., “L’apprendimento nell’era planetaria. Le virtù
del disapprendere e quelle della responsabilità creativa”,
in Escolano A.B., Gramigna A., Formazione e
interpretazione, Angeli, Milano, 2004.