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LA RABBIA
-La rabbia è una malattia infettiva acuta, ad altissima letalità e bassa infettività. È propria dei mammiferi,
caratterizzata da manifestazioni patologiche a carico del snc che portano a paralisi e morte.
-Causa infatti una encefalo mielite infettiva virale acuta non purulenta.
È una zoonosi ad altissima letalità (95%); l’OMS stima 25-50 mila morti per anno, e 10 mila persone ricorrono
ogni anno al vaccino post esposizione. Esiste un vaccino creato da pasteur, poi messo a punto dopo la
seconda guerra mondiale, ma che non è disponibile in tutti gli stati. Questo vaccino non è attivo a tutti gli stadi.
Il virus per arrivare dalla sede del morso al SNC ci vuole un po’ di tempo, e in questo periodo, nel quale il virus
si trova all’interno dei miociti, si interviene in maniera repentina dopo l’infezione somministrando vaccino e
siero, disinfettando la ferita e si ha quasi sempre (99%) la soluzione del problema. Quando però compare la
sintomatologia i danni sono sempre irreversibili (l’uomo è mantenuto in vita in forma vegetativa).
-Colpisce praticamente tutti i vertebrati, persino la gallina, e abitualmente colpisce cane e altri carnivori
(animali con apparato dentario ben sviluppato). La sua potenza è dovuta all’ampio spettro d’ospite.
-Il virus presenta una notevole plasticità, con un’enorme variabilità di serbatoi e di cicli; nel ciclo urbano il
serbatoio è il cane, nel ciclo silvestre è la volpe.
-viene trasmessa molto spesso con il morso, ma è anche possibile trasmetterlo con l’aerosol in ambienti ad
elevati titoli (stabulari o grotte di pipistrelli).
-si caratterizza con eccitabilità, aggressività, paralisi, ipersalivazione, convulsioni, coma e morte (quando
interessa i lobi frontali, anche per l’uomo).
-la sua azione quindi è a livello di SNC ma la sua replicazione avviene a livello di gh salivari, ciò ne permette la
fuoriuscita, la trasmissione, diffusione.
STORIA NATURALE:
Menzionata nella mitologia e nella bibbia, e in alcuni papiri egiziani.
2.300 a.C. i babilonesi misero una tassa sul cane rabico
Ippocrate, Aristotele, senofonte: descrivono le forme cliniche nel cane
Luciano – trasmissione all’uomo, profilassi (uccisione), terapia (cauterizzazione)
Aulo Cornelius Celsius – trattamento: immersione in acqua e cauterizzazione
Fracastoro, 1584 “de morbis contagiosis” – rabbia causata da un agente vivo (semina)
Zinke, 1804 – trasmissione con saliva di cane malato a cane sano
Galtier, 1879 – infezione sperimentale nel coniglio
Pasteur, 1881-1889 – passaggi seriali nel coniglio con cui ottiene il virus fisso (nel senso che dà sempre una
sintomatologia fissa) che poi viene essiccato in vapori di formalina (il midollo spinale) ottenendo così il vaccino
più o meno spento. Nel 1889 fu fondato l’istituto pasteur di bologna, dove il virus fisso veniva essicato in vapori
di formalina.
Remlinger, 1903 – dimostra la natura virale con filtri porosi in ceramica
Negri, 1903 – evidenzia nelle cell di Purkinij dei corpi inclusi acidofili intracitoplasmatici molto utili per la
diagnosi (i c.d corpi inclusi del negri).
EZIOLOGIA
Famiglia: Rhabdoviridae (bastoncino)
Genere: Lyssavirus
È un virus a RNAss, con 12 mila nucleotidi, simmetria elicoidale con 30-35 spire. Ha una forma a proiettile ed è
di medie dimensioni (75 x 180 nm).
Componenti strutturali:
- Nucleoproteina N: strettamente legata all’RNA, è resistente alla putrefazione e utile per la diagnosi con
l’IF (questo nella pratica consente di ricercale tale proteina in un cervello di un cane morto da un bel
po’)
- L-protein: polimerasi
- P-protein: cofattore della polimerasi
- M-protein: proteine virali di matrice tra l’envelope e la prot N
- Envelope ipoproteico
-
Glicoproteina G: singoli pomelli sulla superficie del virus, piantati sull’envelope, è dotata di recettori per
la membrana dei neuroni, funzione di HA, ADS (adsorbimento) e fortemente immunizzanti, infatti
stimola la produzione di Ab neutralizzanti
Dal 1956 sono stati isolati ceppi con delle differenze ed in particolare sono stati identificati 4 sierotipi e 7
genotipi. I sierotipi sono identificati sulla base della SN e dei profili mediante MAB (Ab monoclonali); i genotipi
invece sulla base della sequenziazione dei geni.
I genotipi, trovati quindi con la biologia molecolare sono:
Tutte queste varietà ci consentono di capire come e quanto il virus si sia evoluto nel tempo e nello spazio
modificando il suo aspetto ed il rapporto ospite-virus.
Gli studi genetici hanno evidenziato molte differenze e disparità tra i diversi ceppi, ma nonostante ciò si è
notata comunque una protezione sovrapposta: la copertura immunitaria data da RabV1 è suff per tutti gli altri
sierotipi tranne 2.
RESISTENZA: il virus della rabbia è scarsamente resistente (attenzione a non correlare sempre l’assenza di
envelope con la scarsa resistenza, vedi virus vaiolo che è un’eccezione).
- È sensibile ai detergenti, ai solventi dei lipidi
- Ai raggi UV
- Alle variazioni di pH
- Nei processi putrefattivi non viene distrutta la proteina N che viene messa in evidenza con IF
- Si conserva a lungo a -20°C, circa 1 mese a 0°C e questo può essere importante per i vaccini;
- Liofilizzato può rimanere vitale per 5 anni (importante per i vaccini in quei paesi in cui manca la catena
del freddo)
Quale disinfettante usare?
- Sali quaternari d’ammonio (tensioattivi) allo 0.25%; il loro difetto è l’alto costo;
- Saponi all1%
- Ionofori al 5-7% ma sono poco attivi
- 56°C in 30 minuti
- Formalina alla temperatura di 100°C in 2 minuti (non può essere usata per la disinfezione di luoghi
destinati alla produzione di alimenti per l’uomo perché è cancerogena; ha un basso costo).
COLTIVAZIONE:
1. Embrione di pollo: per la produzione di vaccini avianizzati (tra tutti i vertebrati il pollo è il meno
recettivo);
2. Pulcini di 1 gg: per il ceppo Flury vengono fatti 136 passaggi. Il nome di questo ceppo deriva dal nome
della ragazza da cui fu isolato nel 1936; questa ragazza era stata contagiata perché un cane le aveva
lambito il viso. Questo ceppo è stato utilizzato a scopo vaccinale in italia fino al 1984 ed è tutt’ora
utilizzato nei paesi del 3° mondo. È un vaccino vivo attenuato.
3. Nel coniglio: per il virus fisso di pasteur venivano fatti 80 passaggi nel coniglio, dopo questi il virus
subiva un ultimo passaggio nell’agnello, da cui poi si estraeva il midollo spinale che veniva trattato con
formalina; non si sa bene quanta dell’originale patogenicità conservasse. Veniva impiegato
prevalentemente su persone morsicate da cani sospetti di rabbia èer cui non si sa swe poi le persone
che morivano lo facevano per l’infezione naturale o per il vaccino.
4. Cellule N2A, derivate dal neuroblastoma di topo. Serve per l’isolamento. Prima della messa a punto di
questa linea cellulare la coltivazione del virus era piuttosto complicata. Questo viene poi iniettato nel:
5. Topino neonato: incoìulato per via intracerebellare: con l’IF rappresenta il Gold Standard, viene
inoculato 0.1 ml di materiale sospetto. Oggi per questioni etiche non si fa più.
6. BHK21: usato come substrato per l’inibizione dei foci fluorescenti: ricerca degli Ab in animali vaccinati
(non in 1° isolamento) per verificare l’efficacia della vaccinazione. La valutazione del titolo anticorpale
viene richiesta per esempio quando il cane lascia il nostro paese (insieme alla data in cui è stato fatto il
vaccino e il lotto di produzione dello stesso). Deve fare qualche passaggio perché deve adattarsi. In più
su questo si coltiva il vaccino SAD B 19.
7. HCD, Human cells diploid: per la coltivazione del virus per il vaccino umano. Si usano cellule diploidi
umane per evitare il problema della sensibilizzazione ad antigeni di specie diverse (non allergizzano).
Questa tecnica è stata messa a punto da un francese nel 1985).
La DIFFUSIONE GEOGRAFICA è mondiale.
È assente nei continenti antartici, nel regno unito (in cui ci sono infatti regole molto restrittive, arrivare là con un
cane è molto difficile, oggi hanno accettato il protocollo unico, prima richiedevano 6 mesi di quarantena),
Iranda, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Spagna, Portogallo, Grecia, Svizzera.
È presente in Germania (sptt nell’ex germania dell’est), ungheria (commercio clandestino di cani), Polonia
(cani da caccia), repubblica ceca, slovacchia, austria (oggi presente nelle zone di confine con slovacchia e
ungheria), slovenia, Francia, croazia (facile il passaggio di volpi rabide oltre il confine verso l’italia), istria
(rabbia nelle volpi), Romania (imp perché c’è un numero elevato di cacciatori che si recano con il cane in
questa regione e in ungheria); turchia (50-80 casi all’anno nell’uomo), Bosnia, lituania, estonia.
Inoltre è presente nel continente americano sia nel ciclo silvestre sia in quello urbano, con diverse specie
serbatoio (orsetto lavatore, coyote, cane, tasso come epifenomeno che presenta tutto il ciclo, lo elimina ma
non è determinante per il mantenimento). – notare che gli USA non hanno mai investito nella sanità pubblica.
È presente nel ciclo urbano dei paesi del terzo mondo (algeria, tunisia…), in cui c’è anche il ciclo silvestre.
Nei paesi musulmani i cani non si toccano perché sono impuri per quanto dice la loro credenza religiosa.
Per quanto riguarda l’Italia: in italia dopo esserci stato l’ultimo caso di rabbia urbana in un asino nel 1973 a
reggio calabria, si riuscì ad ottenere l’indennità dal 1995. Però è sempre stata a rischio a causa
dell’importazione di animali, di cacciatori e di paesi confinanti che presentano la malattia.
Infatti ci sono stati vari casi di rabbia: nel 2003 un turista in marocco insieme al suo cane si è ammalato; nel
2004 a Marsiglia un marocchino importa il suo cane che lascia in periferia diffondendo la malattia ad una
colonia di randagi; dal 2008 l’italia non è più indenne. Si sono verificati dei casi a udine e nel cadore.
MODALITA’ DI TRASMISSIONE
1. Morso di animali portatori mediante saliva (99%): DI 105-106/ml: prima ancora di ledere i centri nervosi il
virus attraverso la branca mandibolare del nervo trigemino, raggiunge le ghiandole salivari e viene
emesso con la saliva. Non questo non succede solo ai carnivori, ma è in questi che ha maggiore
importanza in quanto sono proprio loro ad avere un apparato morsicature notevole! Ogni volta che una
persona viene morsa va denunciato il fatto ai servizi veterinari;
2. Aerosol: è possibile soltanto con alti titoli virali , 100 volte superiori alla DI del morso. È stata dimostrata
da Costantine, medico americano, che ha seguito 2 pazienti infettati di rabbia che si erano recati in una
grotta abitata da milioni di pipistrelli. Quando i pipistrelli sono in letargo il virus va nel grasso
interscapolare (grasso di deposito) e viene eliminato con la respirazione. C’è rischio nello stabulario
dove si fa la prova biologica (ex padova);
3. Via orale: necessitano di microtraumi a livello delle mucose (praticamente sempre presenti nella bocca
di un carnivoro). È la via più sfruttata per somministrare il vaccino orale negli animali selvatici, allestito
da 2 svizzeri. Questa via può essere complicata per il vaccino spento poiché può essere digerito a
livello di stomaco, il vaccino vivo invece deve replicare a livello di mucosa. Ad ogni modo di solito si
usano sostanze che irritano la mucosa per essere sicuri dell’effetto del vaccino.
4. Transplacentare, artropodi, trapianti: rarissimi!
ANIMALI RECETTIVI: tutti gli animali a sangue caldo con gradualità dia carnivori ai volatili. Non tutti gli animali
fungono però da serbatoio.
Serbatoio di malattia infettiva: specie che permette all’agente eziologico di sopravvivere e mantenersi nella
popolazione. È quella specie su cui dobbiamo intervenire per bloccare la diffusione della malattia. Vaccinare o
uccidere? Dipende, importante è interrompere il ciclo!
Questa malattia non è eradicabile perché lo spettro d’azione è troppo ampio!
CICLO URBANO E CICLO SILVESTRE
Solo la rabbia silvestre può assumere un andamento endemico, mentre quella urbana è di solito sporadica (se
aumenta il randagismo può endemizzare).
RABBIA URBANA È legata al cane, sptt al randagismo (nei momenti drammatici, fino al ’78, in Italia era
permesso sparare a vista ai cani senza padrone).
Bisogna sottolineare che esistono diverse categorie di cani:
-pet: cane sempre sotto controllo, condizione rispettata in città ma non nelle aree rurali;
-cane di famiglia: con proprietario ma non sempre sotto controllo
-cane del circondario: tipico di paesi
-cane randagio: 4-5 mila in italia, è un cane che non dipende dall’uomo per la sua alimentazione;
-cane inselvatichito: ha perso la domesticità, vive in gruppo ed è molto aggressivo, attacca animali e uomoni,
per fortuna non è un problema in italia.
La rabbia urbana era presente sul territorio fino al 1973, ultimo caso in provincia di reggio calabria. Oggi è
presente in tutti i paesi balcanici. Il problema è stato risolto grazie all’impiego della vaccinazione sistematica
dei cani e alla lotta al randagismo.
RABBIA SILVESTRE Ha il proprio serbatoio negli animali selvatici; grazie alla grandissima plasticità il virus
riesce a trovare un serbatoio diverso a seconda
delle condizioni in cui viene a trovarsi:
-volpe in Europa, Canada, Russia
-lupo in Russia e Medio Oriente
-pipistrelli insettivori in Nord Europa e Usa
-pipistrelli frugivori in Centro e Nord America
_tra pipistrello e virus si può creare un equilibrio,
senza sintomi, endemizzazione _
-vampiri in Centro e Sud America (dal Messico fino
al Nord Argentina – muoiono di rabbia da vampiri 500mila bovini all’anno)
-coyote e procione (animale sin antropico) in USA: si è adattato e vive con l’uomo. È un problema importante.
-sciacallo in africa: si è diffuso anche perché questi non amano cani e gatti
-mangusta in Centro America: introdotta per la lotta ai serpenti ed oggi porta il virus.
In Africa dove è preente sia la rabbia urbana sia quella silvestre, è difficile effettuare la vaccinazione dei cani,
perché la religione islamica li considera impuri e quindi non possono essere toccati.
In Europa la malattia è legata alla volpe che è il carnivoro selvatico più rappresentativo.
Per quanto riguarda la rabbia silvestre in italia, l’ultima regione ad essere stata colpita è il Friuli venezia Giulia,
nel 2008-2009. Ancora oggi rappresenta una regione a rischio perché confinante con nazioni che hanno la
malattia. Infatti ancor oggi si vaccinano le volpi nelle zone di confine.
Il ciclo della rabbia compie il suo ciclo all’interno della popolazione volpina, ma da esso può uscire ed andare a
colpire qualsiasi specie recettiva (quindi ruminanti selvatici, gatti che vivono in campagna, cani da caccia…).
Il tasso frega la tana alla volpe e si prende la malattia.
Quindi in Europa la diffusione della rabbia è legata alla volpe, vulpes vulpes. Si studia il suo comportamento
per capire le strategie da adottare. Se si elimina o si vaccina la volpe non diffonde più la malattia. La sua
diffusione è in funzione di:
1. Dinamica della popolazione: è una specie animale che sta al vertice della piramide alimentare, mangia
di tutto per cui non ha problemi di sopravvivenza, la nicchia trofica di questo animale è ampissima.
Inoltre occupa nicchie un tempo di altri animali, diminuiti nella densità di popolazione (orsi, lupi).
2. Densità soglia: >0.25-1 volpi/Km2 o meglio una volpe ogni 100-400 ettari mantiene la malattia, se la
soglia si abbassa la malattia si estingue. Per poter effettuare un piano di controllo della malattia è
necessario innanzitutto conoscere il numero di volpi presente sul territorio. Un sistema utilizzato in
Germania e Austria era basato sulla valutazione del n° di volpi abbattute in ogni zona. Questo metodo
era valido in questi paesi in quanto qui esistono cacciatori di selezione che sono responsabili della
popolazione dei selvatici nella loro zona. In Italia questo metodo non si è potuto utilizzare in quanto
nelle diverse zone ci sono un n° variabile di cacciatori che si dedicano a questo tipo di caccia.
Comunque furono messe delle taglie dalle varie regioni per i capi abbattuti (100mila lira in trento,
10milalire in aosta).
3. HIPD = n° di volpi abbattute sul territorio durante la caccia: è un sistema per controllare la densità di
una popolazione, viene fatto a Febbraio-Marzo. In questo modo si sa che quanto il valore di 0.3-0.4
volpi/Km2 è rispettato le volpi sono sufficienti per mantenere endemica la malattia in quella regione.
4. Fronte di avanzamento che riduce la popolazione: quando arriva la malattia in una popolazione satura
determina la morte del 50% degli animali presenti. Il fronte avanzerà finchè non trova un n° di animali
recettivi sufficienti a mantenere la malattia. Dietro al fronte, nel giro di 3-5 anni, il numero di volpi torna
nelle condizioni ideali per il mantenimento della malattia;

Andamento oscillatorio di 3-5 anni: in cui apparentemente la malattia si estingue perché gli
animali muoiono, ma nel frattempo se ne ammalano altri e quindi
6. Dove è endemica si prenseta a macchie di leopardo: dietro al fronte la malattia può colpire specie
animali diverse (tassi, ruminanti selvatici…) che concorrono al mantenimento dell’ae nel territorio. Sotto
l’effetto del virus la volpe può arrivare a superare i 1500m di altitudine e quindi a diffondere la malattia
in zone in cui, in condizioni normali, la volpe non sarebbe mai potuta accedere (vedi Bolzano).
7. Comportamento sociale: la volpe vive in famiglie
composte da una coppia e dai loro cuccioli; il periodo
di accoppiamento è a fine dicembre-gennaio e la
gestazione dura 53g; nascono da 6 a 8 cuccioli e ne
sopravvivono in media 4-5 che vivono con i genitori
fino a novembre; dopodiché vengono cacciati per poi
divenire stanziali;
8. Organizzazione territoriale: la grandezza del territorio dipende dalla quantità di cibo presente, quindi
dalla nicchia trofica (quello che mangiano) e dalla dispersione di fonti alimentari (dove sono gli alimenti
nel territorio, che ha una forma di ameba, + o – regolare); se il cibo aumenta la nicchia trofica
diminuisce, mentre se il cibo diminuisce la nicchia aumenta perché l’animale si sposta per trovarlo. Il
territorio della volpe ha quindi una forma ad ameba (nicchia trofica di una certa dimensione in base alla
disponibilità di alimento e a come gli animali sono distribuiti), perché tiene conto delle interazioni della
volpe con il territorio, con altre volpi e anche con specie diverse. Le nostre vallate alpine determinano
delle differenziazioni nella forma del territorio. Spesso a fondo valle si trova un fiume, una strada o una
ferrovia che determinano un ostacolo alla diffusione della volpe e della malattia verso il lato opposto,
ma allo stesso tempo la facilitano verso la direzione del fiume o vie di comunicazione. Se nel territorio
c’è una buona dispersione del cibo, invece che essere concentrato in alcune zone, il territorio di ogni
coppia di volpi si riduce e quindi nella stessa area possono vivere più animali. Se nel territorio aumenta
la quantità di cibo disponibile la speranza di vita dei cuccioli aumenta. Se questo aumento di cibo
perdura nel tempo può accadere che una delle figlie femmine rimanga in famiglia e quindi si abbia un
aumento della popolazione. Se oltre ad aumentare il cibo è anche meglio disperso, il territorio sarà più
piccolo e quindi avremo un incremento della popolazione di volpi. È su questi fattori primari che occorre
intervenire per effettuare un controllo della popolazione di volpi. Nel territorio italiano sono venuti a
mancare specie competitrici con le volpi da un punto di vista alimentare, come il lupo, l’orso e la lince. Il
gatto invece viene considerato a rischio di contagio poiché di fatto compete con la volpe per la ricerca
del cibo. La crescita della popolazione di volpi non sarà infinita, ma ad un certo punto si andrà
stabilizzando. Rispetto ad alcuni anni fa, oggi nel nostro paese sono cambiate diverse situazioni, in
particolare si è operato un controllo sulle discariche e si è sviluppata nella popolazione una maggiore
coscienza ambientalista. Il controllo dell’infezione da virus della rabbia è stata possibile anche perché
ha colpito le regioni dell’arco alpino che hanno una densità di volpi notevolmente inferiore di quella
appenninica. Piccole discariche non controllate, l’immissione di fagiani a scopo venatorio determinano
un incremento delle risorse alimentari del territorio e quindi una speranza di vita superiore per la volpe,
che in questo modo aumenta di numero.
9. Dalla disponibilità di cibo dipende anche la speranza di vita della cucciolata
10. Frequenza di incontri: condiziona la trasmissione della malattia (x ex: zuffa tra animali per la difesa del
territorio, il periodo di riproduzione e la dispersione dei cuccioli sono tutte condizioni che facilitano la
diffusione del virus).
A parigi la rabbia si è diffusa a “Rou de Boulogne” (=via); questa notevole diffusione ha preoccupato gli inglesi
al momento dell’apertura del canale della Manica, perché a Londra vivono circa 60.000 volpi.
Un’altra specie che può rappresentare un gran rischio per la diffusione della malattia è rappresentata dal
pipistrello.
La rabbia trasmessa dai vampiri in Sud America era nata sin dal 1920 e rappresenta ancor oggi il problema
n°1 in sanità pubblica dei paesi compresi tra Messico e Argentina del nord (la Fao stima che 500mila bovini
muoiono ogni anno a causa della rabbia).
Non si conosceva invece la possibilità di trasmissione della rabbia da parte di pipistrelli insettivori e frugivori.
Questa fu dimostrata nel 1973 da un medico americano (costantane) che osservò i casi di 2 persone infettate
dal virus dopo essere entrate in un grotta in california in cui vivevano enormi colonie di pipistrelli. Il medico,
grazie ad un’accurata anamnesi, intuì la possibilità di un contagio tramite aerosol; mise allora dei cani, gatti e
tipi in gabbie costruite in rete molto fitta (in grado quindi di impedire il contatto con qualsiasi tipo di vettore)
nella grotta e ve li lasciò per una settimana. Tutti gli animali si infettarono di rabbia e ciò dimostrò la possibilità
di trasmissione del virus attraverso l’aerosol.
Negli USA sono presenti sia pipistrelli frugivori (che migrano) sia quelli insettivori (abbastanza stanziali).
In Europa sono presenti solo pipistrelli insettivori che sono tra l’altro in diminuzione per l’ampio uso di
anticriptogamici in agricoltura.
La ricerca del virus nei pipistrelli iniziò in Europa nel 1960, ma non venne scoperto niente.
Nel 1984 un soldato americano in servizio in Germania, vicino ad Amburgo, venne morso da un pipistrello
serotino (epseticus serotinus). Il soldato venne vaccinato contro la rabbia e il pipistrello fu catturato e inviato
nel laboratorio europeo di referenza per la ricerca del virus della rabbia, che venne isolato.
Indagini successive rilevarono che l’infezione interessava oltre che la Germania anche la Danimarca, la
Polonia, la Lituania e l’Estonia. Il virus in questione appartiene ai genotipi EBV1 e EBV2.
In italia esistono diverse specie di pipistrello (vespertilio, rinolofi, nottole) ma il più comune è il serotino
comune, cioè lo stesso portatore del virus in Europa (95% dei casi).
L’unica possibilità di trasmissione del virus da parte dei pipistrelli in europa è legata ad aggressioni all’uomo, in
quanto non esistono grandi colonie in cui si può verificare la trasmissione del virus per mezzo dell’aerosol.
PATOGENESI:
Per compiere tutto questo tragitto il virus impiega circa 15gg, si verifica così uno stato di portatore clinico,
poiché l’animale non manifesta alcun sintomo di malattia, anche perché le cellule di Purkinij e del corno
d’ammone non sono importanti per la vita di relazione dell’animale. L’unica cosa è che potrebbe esserci un
leggero prurito della ferita.
Se il virus non avesse una via per uscire dalla scatola cranica non avrebbe la possibilità di trasmettersi e
infettare altri individui. Il virus è co-evoluto con i canini da migliaia di anni e ha trovato un meccanismo per
uscire dalla scatola cranica, sfruttando la branca mandibolare del trigemino, grazie alla quale raggiunge le gh
salivari, in cui replica benissimo.
Considerando che di solito nel cane l’escrezione del virus con la saliva precede di 5-6gg l’inizio della
sintomatologia nella prassi veterinaria un cane che abbia morso viene quindi tenuto sotto controllo per 10gg
cioè un tempo sufficiente per avere la sintomatologia. (Fekady ha dimostrato in laboratorio che un cane
eliminava con la saliva il virus già 2 settimane prima della sintomatologia). Quando si ha interessamento dei
centri di vita di relazione, quindi lobi frontali, cervelletto, midollo allungato e bulbo, su ha incordinamento e
problemi ai centri della respirazione. Esistono diversi aspetti della malattia che evolvono verso la paralisi
(=causa di morte) a seguito della localizzazione nel SNC:
1. Paralisi discendente mediante nervi periferici
2. Paralisi ascendente: lungo il nervo del punto d’ingresso.
Dalla forma furiosa si ha la forma paralitica.
Dopo un morso sospetto bisogna effettuare un buon lavaggio e disinfezione ed iniziare tempestivamente la
vaccinoterapia che nel 99% dei casi salva il paziente umano. Nel cane se per assurdo avvenisse la guarigione,
visto che la vaccino terapia è vietata e l’animale malato viene abbattuto, l’escrezione con la saliva
proseguirebbe anche per 2-6 mesi dopo la guarigione.
SINTOMATOLOGIA:
dal punto di vista clinico la diagnosi di rabbia presenta oggetive difficoltà per almeno due circostanze
dominanti. La prima si riferisce al fatto che clinicamente la malattia esordisce ed evolve con un quadro
d’encefalite riconducibile a svariate cause, per cui la sola osservazione clinica non autorizza conclusioni
diagnostiche. Inoltre alle limitazioni dovute all’assenza di sintomatologia specifica, la diagnosi clinica subisce
un’ulteriore limitazione in quanto, mai come in questa malattia, il solo sospetto determina l’attivazione di tutte
le norme di prevenzione (sptt trattamento post contagio dell’uomo). Ciò potrebbe condurre ad atteggiamenti
allarmistici ma in considerazione dell’esito letale di tale malattia vale la pena di abbandonare nella
formulazione di sospetto di rabbia e rinunciare ad ogni forma di ottimismo o leggerezza.
In linea generale possiamo descrivere l’evoluzione della rabbia iniziando da un periodo di incubazione di entità
assai variabile che è in funzione di:
- Specie animale
- Titolo virale
- Luogo/tipo di morsicatura: dipende dalla distanza anatomica fra il punto di involuzione del virus e il
SNC oltre che dall’entità dell’innervazione nel punto d’inoculazione
- Altre vie di penetrazione sono sicuramente meno efficaci delle precedenti.
Al periodo di incubazione fa seguito una fase prodromica caratterizzata da una sintomatologia generica non
strettamente neurologica. Sia negli animali che nell’uomo seguono poi i segni neurologici quali allucinazioni,
perdita del senso dell’orientamento, accessi di iperattività talora a carattere furioso.
Il virus provoca inoltre fenomeni paralitici: procura in particolare un paralisi ascendente lungo il nervo
d’ingresso ed in seguito paralisi discendente lungo i nervi periferici.
Di norma la fase furiosa della malattia evolve nelle forme paralitiche. Nel 25% dei casi la rabbia può
manifestarsi in assenza di aggressività nella forma paralitica (ciò prevale sptt nei casi di rabbia trasmessi da
vampiro). L’esito di tale malattia è letale, sono rarissimi i casi di guarigione spontanea.
ANIMALE
UOMO
CANE
INCUBAZIONE
Da 7gg a 25 mesi
In media 3-6 sett
Range da 5gg fino a
14 mesi (caso
estremo di 3 anni);
in media 2-8
settimane
SINTOMATOLOGIA
1. Periodo prodromico: cefalea, febbricola, vomito (su base nervosa),
sete, gola secca, ansia, apprensione, dolore ai muscoli dorsali,
prurito nella ferita cicatrizzata; nella saliva dell’uomo il virus
stratega non si trova poiché si trova in concentrazioni vermante
basse;
2. Forma spastica: spasmi motori, tracheali, oro-faringei, idrofobia
(impossibilità di bere per paralisi dei mm della deglutizione),
tremori, eccitabilità, morte dovuta ad alterazioni bulbari (non
respira!!!)
3. Forma furiosa: (per interessamento dei lobi frontali): delirio ad
accessi, tentativi di fuga, istinti distruttivi, idrofobia e fotofobia,
febbre, aritmie cardiache
4. Forma paralitica (tutte evolvone in forme paralitiche): evoluzione di
altre forme caratterizzata da fenomeni paralitici dal punto della
morsicatura, paralisi flaccida bilaterale, encefalo mielite
Il tipo di forma che può comparire dipende dal distretto del SNC che il
virus predilige.
1. Periodo prodromico: comincia l’eliminazione del virus con la saliva
(in media 5-6gg prima della comparsa dei sintomi). L’animale
cambia carattere ed abitudini: tende ad appartarsi ed è irritabile.
Sono rilevabili febbricola, malessere generale, midriasi, fotofobia,
riduzione del riflesso corneale e paralisi dei masseteri e della
faringe;
2. Forma furiosa: “le chien furieux” di Pasteur si ha quando il virus si
localizza nei lobi frontali (20% dei casi); la dg è più facile: l’animale
presenta fenomeni allucinativi, morde mosche immaginarie ed
oggetti in movimento; tentativi di fuga e tendenza a vagare, anche
40-50 km al giorno. Lo stato di ipereccitazione dura 3-4 g ed è il
VOLPE
Dai 10gg ai 13 mesi;
in media 20-24 gg
GATTO
2-6 settimane
BOVINO
Da 2 a 12 sett
EQUINI
5-8g
SUINO
momento più pericoloso per l’uomo e per gli altri animali. Si ha
prurito localizzato nella ferita ma anche diffuso. Altri sintomi tipici
di tale forma sono la ipersalivazione e la scialorrea, la pica (nello
stomaco di un soggetto rabido si può trovare di tutto), alterazioni
fonetiche (“abbaiare sordo”) e l’idrofobia (ha sete ma non riesce a
deglutire)
questa alterazione del comportamento del cane rappresenta un elemento
molto valido per la trasmissione del virus.
3. Rabbia paralitica detta anche rabbia muta: può essere o
l’evoluzione della precedente o può iniziare come tale. Si ha
iperestesia e paralisi progressiva in 2-4gg. I principali sintomi sono
atassia cerebellare, movimenti in circolo, paralisi oro-faringea e
della mandibola, protrusione della lingua (ptosi), anoressia,
dimagramento, pelo ispido, morte per asfissia (paralisi del mm
respiratori e diaframma).
Nei selvatici in generale è più in particolare nella volpe, lo stato di paralisi
è difficilmente rilevabile e costituisce un ovvio impedimento alla
trasmissione. Di solito li troviamo già morti. Maggiore attenzione è
riservata sul piano clinico alle più evidenti anomalie dl loro
comportamento abituale. Modificano la loro tipica selvaticità, perdono il
timore per l’uomo e si avvicinano, variano le abitudini notturne e diurne,
cominciano a vagabondare allontanandosi dal loro solito territorio e il loro
vagabondaggio è senza scopo (la volpe si allontana dal suo territorio
amplificando così gli spazi della endemia rabida).
Elimina il virus ad alti titoli dal 20° al 30° giorno (Bacon ha ipotizzato che
con il titolo virale di una volpe si possono infettare ben 70mila volpi).
L’animale è particolarmente recettivo, presenta morbilità e letalità simili a
quelle del cane, la mortalità è valutata sul 50% (popolazione a rischio).
Il gatto di campagna è strategico nel ciclo silvestre perché non si riesce a
catturare e vaccinare.
1. Fase prodromica: più sfumata rispetto a quella del cane;
2. Fase acuta, furiosa: con molti frequenti attacchi furiosi della durata
da 3-4 gg a 2 sett, eccitabilità con crisi di estremo furore e
aggressività, scialorrea e procidenza della terza palpebra
3. Fase con paralisi progressiva: atassia, paralisi della mandibola,
dei muscoli faringei, dei diaframma (asfissia)
4. Fase finale: con dimagrimento, anoressia, paralisi generale,
dispnea, coma e morte;
Frequente la forma paralitica, rara quella furiosa. L’animale è eccitato,
irrequieto, raspa il suolo. Muggiti sordi a causa della paralisi della liringe.
Difficoltà di deglutizione, caduta improvvisa a terra, ipersalivazione (unico
punto di contatto di questa malattia con l’afta); epidemiologicamente
rappresenta un “cul de sac” – l’uomo di infetta per ignoranza (per esempio
mettendo un braccio in laringe pensando che non riesce a bere/deglutire a
causa di una ostruzione!).
1. Forma furiosa: aggressivi con altri equidi e uomo
2. Forma paralitica: paralisi faringea e paralisi flaccida
Sindrome colica! Diagnosi differenziale con le encefalo mieliti equine
come la WEE (Western Encephalomielite Equine), la EEE (eastern…), la
VEE (venezuelan): queste 3 non sono presenti in italia ma c’è il rischio di
importarle con i cavalli dal nord america. La west nile è localizzata al delta
del nilo e attraverso uccelli migratori è arrivata in Toscana dove ha
causato la morte di 8 cavalli; encefalo mielite giapponese.
Descritta la forma furiosa ma più frequente quella paralitica. Dd con
Teschen (presente nei paesi dell’est), aujeszky (endemica in italia in cui è
previsto un piano di profilassi vaccinale e igienico), Nipah virus
(trasmissibile all’uomo, sud-est asiatico, colpisce volatili e uomo). Il rischio
di contagio per i suini è legato al fatto che in alcune zone sono mandati al
pascolo insieme ai bovini, e come questi ultimi sono epifenomeni, dei cul
de sac. Se arriva ai suinetti privi di anticorpi con mamme non vaccinate la
sintomatologia è di tipo nervoso.
LESIONI ANATOMO PATOLOGICHE:
MACRO:
- carcassa disidratata, denutrizione, pelo ispido e arruffato (segni clinici evidenti anche sull’animale in vita);
- corpi estranei nello stomaco a causa della pica
- niente di caratteristico: iperemia delle meningi ed edema cerebrale praticamente nullo.
MICRO:
- Encefalo mielite non purulenta
- Infiltrazione linfocitaria periva scolare – manicotti linfocitari periva sali
- Proliferazione della gli periva scolare, gliosi, noduli di babes: sono addensamenti di 10-100 elementi
attorno ai nuclei motori del midollo allungato;
- Aree di necrosi in cervelletto e ippocampo
- Inclusioni intracitoplasmatiche acidofile visibile con la colorazione di Seller (nella fase finale della
replicazione, prima del rilascio, il virus si presenta aggregato a formare queste inclusioni, fino agli anni
’70 la dg veniva fatta così); questa tecnica è stata utilizzata a scopo dg da pasteur in poi; oggi viene
ancora utilizzata nei paesi sottosviluppati. Presenta una sensibilità dell’85%, per cui i falsi negatici che
son un 15% rappresentano un rischio per l’uomo;
- Corpi del negri in neuroni dell’ippocampo, nelle cell del Purkinij del corno d’ammone (compaiono
insieme alla sintomatologia nervosa);
- Att, nel cervello di gatto so possono trovare inclusi aspecifici (nel corpo genicolato laterale anche senza
malattie), determinati da altre malattie virali che possono determinare la comparsa di falsi positivi che
comportano l messa in atto di metodiche profilattiche per l’uomo a rischio anche quando non c’è
bisogno e ciò comporta costi notevoli.
DIAGNOSI DI LABORATORIO
a. Animale vivo sospetto:
1. Cornea test: con un vetrino nuovo, pulito e sterilizzato, si esegue un’impressione sulla cornea
che fa sì che rimanga uno strato di cellule adeso al vetrino, lo si mette in un contenitore con
ghiaccio e viene fissato con acetone. Su questo verrà eseguita la IFD; è utile per differenziare la
rabbia dal cimurro;
2. Skin test: è più complicato, si fa a partire dal punto d’inoculo;
b. Animale deceduto: possibilmente mandare sempre l’animale intero, messo in un sacco doppio.
1. Testa: nel caso si tratti di un grosso animale
2. Corpo interno: dalla testa poi prelevano corno d’ammone, cornea, ghiandole salivari, liquor
cerebrospinale (ricchi di virus!!!).
DIRETTA: ricerca del virus:
1. IFD: si può effettuare su tutto il materiale sospetto di rabbia. Funziona molto bene e si ha la risposta in
1h. il problema è la qualità dell’Ab. Costa poco, ci vogliono però un laboratorio, un microscopio a
fluorescenza e una linea cellulare.
2. Colture cellular su cellule N2A per 24h poi IF
3. PCR
4. Esame istologico con colorazione di Sellers: è una colorazione simile alla gram ma utilizza coloranti
diversi, con il criostato a -20°C vedo i corpi del Negri in un paio d’ore;
5. Esame istologico con colorazione di Mann: risp in 3-4g. non più usata;
6. Prova biologica su topino neonato: è la migliore per Se e Sp. Si esegue per conferma o smentita;
questa metodica ci permette di evidenziare anche quantità piccolissime di virus. Si tengono in
considerazione gli animali che muoiono dopo che sono trascorsi 5 g dall’inoculazione (infatti se
muoiono subito è a causa dell’anestesia, se dopo 2-3 giorni per infezioni batteriche). Oggi si esegue
questa prova solo in caso di morsicatura e quindi di rischio di contagio per l’uomo, in realtà nemmeno
per questo poiché il ci vogliono 21g mettendo a rischio in questo periodo la vita del paziente.
7. Cornea test con IFD. Per esempio nell’uomo non si può fare l’IFD sulla saliva perché il virus ha titoli
virali troppo bassi e quindi si fa il cornea test o li skin test nel punto di morsicatura e poi l’IFd. È
necessario trovare un test rapido che consente di agire in tempi veloci con la vaccinoterapia, tenendo
allo stesso tempo conto di Se e Sp. Per questo il miglior test è l’IFD!!!
8. Rapid Ralies Enzyme Immuno Diagnosis Elisa: risposta in un’ora. Si usa anche per l’uomo. Si preleva il
corno d’ammone dal cervello dell’animale sospetto, lo si tritura e centrifuga. Se è presente il virus si
troverà nel surnatante, quindi lo porrò in contatto su una piastra su cui aderiscono anticorpi specifici per
il virus (è un’ELISA-capture). Successivamente aggiungo un altro anticorpo anti-virus della rabbia
coniugato con per ossidasi, che in caso positivo ci determina la comparsa di una colorazione. Questa
metodica non possiede una sensibilità e specificità elevate come l’IFD
INDIRETTA: ricerca degli anticorpi. Diventa indispensabile come prova dell’efficacia del vaccino, che insieme
a innocuità e sicurezza per persone e animali che escono dal paese sono requisiti indispensabili che deve
possedere un vaccino. Certificato dalle IZS. Sul passaporto c’è scritto il lotto del vaccino, la vaccinazione, il
richiamo ed il titolo anticorpale.
1. Neutralizzazione su topino (potency test): si inocula un virus che ammazza il topino assieme al siero
diluito dell’animale in esame. Si esamina a quale diluizione di siero si blocca la morte del topino.
2. Prova di challenge: cioè prova di sfida per appurare se il vaccino funziona bene si prova ad infettare il
paziente in precedenza vaccinato.
3. Riduzione delle placche su cell CER: è un’altra prova di SN: utilizzando le cellule BHK21 infettate con il
vaccino possiamo vedere se gli anticorpi dell’animale vaccinato sono sufficienti per neutralizzare i foci
fluorescenti.
4. Rapid Fluorescent Focus Inhibition Tes: inibizione dei foci fluorescenti = il titolo anticorpale viene
espresso in UI; se un singolo soggetto, uomo o animale, possiede almeno 0.5 UI è ritenuto coperto; se
si fa riferimento alla media di una popolazione animale si ritiene coperta quanto il titolo è di 0.2 UI; sulla
base delle diluizioni del siero si ricava il titolo anticorpale in UI. Ho delle cellule virus con effetto
citopatico, e lesione che riconosco (provoca foci fluorescenti)
5. Nuove prospettive con ELISA, non ancora standardizzato
o MAb antiglicoproteine in SN (anticorpi monoclonali controlo le glicoproteine SN)
o MAb antinucleo capside in IFI per determinare il sierotipo;
o Sequenziazione dei geni per stabilire il genotipo (eseguita per i nuovi isolamenti)
Il centro di referenza nazionale per la rabbia è l’IZS delle Venezie con sede a Padova.
Caratteristiche delle metodiche di ricerca:
1. Costo: da un punto di vista economico le varie metodiche presentano costi diversi
2. Tempo di risposta:
3. Sensibilità: per quanto riguarda la sensibilità: capacità di individuare come positivi i veri positivi
PROFILASSI DIRETTA: contro l’ae, in questa malattia funziona!!!
 uomo:
o educazione sanitaria: compito istituzionale delle ASL da fare solo in punti nodali (regioni colpite:
friuli e trentino) con l’impiego di deplians ed audiovisivi. È efficace ed economica se effetuata su
bersagli e in modo capillare.
o Educazione su come trattare animali randagi e animali a rischio
o Sfruttare il sistema informativo-telematico, banche dati, sito web specifico della rabbia
www.who-rabies-bulletin.org
 animali domestici
o cattura degli animali randagi/inselvatichiti con abbattimento (più di 800mila cani abbandonati
all’anno; la gestione di ogni cane abbandonato costa 10-15 euro al giorno. La rabbia urbana
rimane se c’è il randagismo (vedi turchia);
o norma contenuta nel RPV del 1954 prevedeva anche la possibilità di sparare a vista agli animali
senza padrone nelle aree a rischio
o quarantena dei carnivori importati anche se questo in realtà non si applica perché è impensabile
mettere un cane d’affezione per 6 mesi in gabbia, come si faceva in Inghilterra, perché si
trasformerebbe completamente l’indole del cane.
 animali selvatici:
o dal ’77 al ’97 rabbia silvestre in Italia: battute di caccia il cui risultato fu la migrazione degli
animali e cambiamento biologici
o più intelligente è lavorare sui loro punti di alimentazione: gestione dell’ambiente, immissione dei
selvatici a scopo venatorio, discariche abusive… Quindi bisogna ridurre la popolazione
intervenendo sulle cause che aumentano la popolazione;
o prelievo di animali come monitoraggio in zone infette e a rischio
o lo sfoltimento, ovvero la caccia, si faceva tra gennaio e marzo; lo sfoltimento alla cieca è
sbagliato, è solo utile per la conoscenza della densità delle volpi (ed effettuabile solo nelle zone
a rischio), ma sarebbe più corretta e utile la sorveglianza;
PROFILASSI INDIRETTA: trasforma animali recettivi in animali non recettivi.
L’antigene vaccinale può essere costituito da virus vivo modificato (attenuato) e inattivato. Tra i due la
differenza sostanziale è rappresentata dal fatto che il primo replica nell’organismo dei vaccinati portandovi tutti
i costituenti del virione e quindi anche i determinanti antigenici (glicoproteina) responsabili dell’attività
protettiva. I vaccini inattivati agiscono attraverso un meccanismo identico, ma la quota di antigene contenuta in
essi non subisce incrementi dopo l’inoculazione essendo esso sprovvisto dell’attitudine di replicare.
- Virus vivo modificato:
o Stipiti Flury: derivati dall’uomo e successivamente adattati all’embrione di pollo tramite passaggi
seriali:
 40-50 passaggi LEP = low egg passage
 180 passaggi HEP = hi egg passage
o Stipite ERA è il progenitore di SAD-B19: derivato dal cane e passato in serie su topo su colture
cellulari (rene di hamster e suino) e uova embrionale. Ai fini delle preparazione del vaccino esso
viene propagato su cellule renali di hamster, cane, bovino o maiale.
- Virus inattivato: si tratta di preparazioni che possono essere distinte in due grandi gruppi a seconda che
la coltura del virus si effettui in vivo o in vitro (su BHK). A tale scopo possono essere impiegati i ceppi
Flury ma la maggior parte degli stipiti virali utilizzati per la preparazione di questi vaccini deriva dal virus
fisso pasteur.
Il virus fisso pasteur fu ottenuto con 80 passaggi nel coniglio e da questo si ottiene il vaccino spento
attraverso numerosi passaggi anche nel capretto fino a prelevare il midollo spinale e a metterlo in
vapori di formalina.
 Uomo: non si utilizzano più i vaccini vivi:
o Vaccino spento della Rhone Merieux, risale a 10-15 anni fa e presenta residui di patogenicità;
o Ceppo Wistar coltivato su cellule diploidi umane (se fossero presenti residui di proteine animali
potrebbero innescare reazioni di sensibilizzazione durante la vaccino-terapia. Viene inattivato
con beta propiolattone.
 Vaccinazione precontagio: lo schema vaccinale dell’OMS prevede 2 somministrazioni a
distanza di 21 gg di distanza). Quindi si fa una somministrazione a giorno 0 e una a
giorno 21 e si fa un controllo del titolo anticorpale che dev’essere > di 0.5UI. Il prelievo lo
eseguo al giorno zero e una decina di giorni dopo la 2^ inoculazione, ovvero aspetto
l’effetto booster. Se dopo la vaccinazione non si raggiunge tale titolo si deve ripetere la
somministrazione fino all’ottenimento del titolo desiderato. Questo si fa sui cacciatori e
veterinario e tutte quelle persone considerate a rischio nelle zone di belluno, vicenza,
treviso.
 Trattamento post contagio: va fatto repentinamente e entro max 2-3gg, dopo aver lavato
e disinfettato accuratamente la ferita; lo schema consigliato dall’OMS prevede
somministrazioni ai giorni 0-3-7-14-30. Posso saltare la 3 e la 7 se al giorno zero faccio
somm su braccio dx e sx. Una volta venivano eseguite 15 vaccinazioni nei muscoli
addominali con vaccino formilato meno purificato (la formalina innesca una reazione
dolorifica). A seguito di morsicature si possono somministrare Ig umane, metà
localmente e metà per via generale; non si ha effetto sbiancante anche se somministrate
contemporaneamente al vaccino.
 Carnivori ed equini:
o In centro e sud america usano il vaccino vivo HERA (ma negli allevamenti estensivi non si
riesce a catturare gli animali uno ad uno)
o In europa si usano vaccini spenti, inattivati con beta-propiolattone e adiuvati con idrossido di
alluminio (l’adiuvante e l’azione irritante hanno un’effetto booster -> formano un granuloma che
rilascia nel tempo). La vaccinazione si fa solo nelle zone a rischio per gli animali a rischio,
quindi carnivori ed erbivori che vanno al pascolo e cani che vanno a caccia nelle provincie di
Trieste, Gorizia, Udine (vaccinazione di stato e quindi gratuita). La vaccinazione va fatta a 4
settimane per i cuccioli di femmine non vaccinate, a 11 settimane per i cuccioli di femmine
vaccinate. Poi si fa un richiamo dopo 21 gg dalla prima somm. Infine il richiamo va fatto
annualmente.
Fino al 1989 veniva impiegato un vaccino vivo in cui residuava una certa patogenicità; poi si
cominciò ad utilizzare il vaccino spento che presenta però costi 10 volte superiori. Quando c’è
l’obbligatorietà della vaccinazione sia il vaccino che l’intervento del veterinario sono gratuiti.
 Ruminanti:
o Si usa lo stesso vaccino di carnivori ed equini ma anziché adiuvarlo con idrossido di alluminio si
usa la saponina che ha un’azione irritante e mobilizza le cellule della serie bianca e quindi
promuove un’ampia risposta anticorpale.
 Animali selvatici:
o Nel 1966, Baer, progettò di vaccinare le volpi con bocconi appetibili (come le teste di pollo)
addizionate del virus attenuato ERA. Tali bocconi venivano lanciati dall’aereo attraverso una
tecnica sviluppata per ampi spazi, come in Canada; ottenne però risultati alterni e il progetto
venne bloccato. Attualmente invece si usano dei bocconi di grasso suino e farina di pesce
(l’odore attira le volpi) in cui si trova il virus liofilizzato SAD B 19.
Il SAD che sta per “street alabama dufferin” è stato messo a punto da due ricercatori svizzeri
(Steck e Wandern) ed è prodotto dall’istituto di Tuininberg. Deriva dal vaccino ERA a cui
appunto è simile. Viene coltivato su cellule BHK 15, è innocuo sugli altri animali ed efficace
(considerato tale quando dà un’immunizzazione del 60-70% degli animali trattati) sulle specie
bersaglio. Viene usato nelle volpi in Europa e nei cani in USA. L’immunità deriva dall’attitudine
del virus vaccinale di replicare in corrispondenza delle terminazioni nervose del cavo orale.
Vaccinare sistematicamente per la rabbia in zone non a rischio non ha senso. Può essere utile vaccinare un
cane particolarmente mordace allo scopo di ridurre i problemi derivanti da eventuali morsicature a uomini. È
importante vaccinare i cani che vengono portati in zone a rischio.
Virus ricombinante (1990ca): l’espressione della glicoproteina virale può essere ottenuta sulla superficie o nel
citoplasma di cellule infettate dal virus del vaiolo vaccino (cowpox) nel quale sia stato inserito un plasmide
contenente il clone cDNA della glicoproteina del virus ERA. Il ceppo del vaiolo ce l’hanno solo in un laboratorio
sovietico e il CDC americano. Sono stati sollevati dei dubbi perché il vaiolo è una delle poche malattie
eradicate, infatti l’ultimo focolaio si è avuto in slovenia nel 1977 e non è quindi opportuno diffondere il virus
sebbene si tratti di un ceppo vaccinale per l’uomo di origine bovina. Come vantaggi è che dà una buona
immunità ed è stabile. Stabile alla temp di 5-45°C (il SAD a queste temp ha una stabilità max di 1 gg). È stato
utilizzato in francia e belgio.
REGOLAMENTO DI POLIZIA VETERINARIA – DPR 320/1954
 L’art 83 si rivolge al sindaco affinchè i cani siano dotati di piastrina (poi tatuaggio, oggi MICROCHIP),
tassa (oggi non più), museruola e guinzaglio nei luoghi pubblici (rimasta solo per le zone a rischio).
 Art 84: Visto che il randagismo era la causa della diffusione della rabbia nel nostro paese, si cerca di
fare una lotta al randagismo, con cattura e custodia e abbattimento dopo 3 giorni se il cane non è
reclamato. Anche questo articolo è superato con la nuova legge sul randagismo 281/91: in questa
legge si ha una visione più realistica della realtà dei cani randagi e dei canili.
 Art 86: i cani e gatti morsica tori, e questo è un articolo tutt’ora vigente, dopo che il pronto soccorso
mette in allerta il servizio veterinario, devono essere tenuti in osservazione per 10 giorni nel canile
municipale (sequestro di rigore per le zone a rischio) oppure sequestro presso l’abitazione (sequestro
di fiducia). Potrebbero essere eliminatori preclinici. Gli animali sospetti clinicamente di rabbia non
devono essere sottoposti a vaccinazione perché si potrebbero falsare i risultati. Nei casi di rabbia
conclamata il sindaco può ordinare l’abbattimento.
 Art 87: i cani e gatti morsicati da animale rabido o fuggito devono essere tenuti in osservazione per 6
mesi
 Art 88: i ruminanti, equini e suini morsicati invece vanno tenuti in osservazione per 4 mesi.
 Art 90: nei comuni infetti (anche se con un caso di rabbia silvestre) i cani vanno tenuti a guinzaglio e
con la museruola (è una contraddizione perché i cani da caccia e da pastore sono fuori!!!)
 Art 91: in casi di preoccupante diffusione della rabbia il prefetto può ordinare l’uccisione a vista di cani e
gatti vaganti (questa pratica è ancora utilizzata nei paesi balcanici)
Se la rabbia è conclamata l’animale dev’essere abbattuto!!!
ORDINANZA REGIONALE ANNUALE DEL FRIULI-VENEZIA-GIULIA
 Art1: vaccinazione obbligatoria di cani, bovini, ovini, caprini, equini esposti al rischio (pascolo!) di
infezione nella regione friuli (non cita i gatti perché quelli a rischio sono quelli che vivono nelle aree
rurali, difficili da catturare e vaccinare). Le autorità sanitarie individuano le zone e stabiliscono
l’ampiezza della vaccinazione
 Art 3: le provincie autonome di trento e bolzano possono rendere obbligatoria la vaccinazione in caso di
rischio previa l’autorizzazione del ministero della sanità
 Art 5: onere a carico del pondo sanitario nazionale (gratuito!) e impiego solo di vaccini spenti
 Art 6: proprietari che non intendono avvalersi delle prestazioni pubbliche possono rivolgersi al proprio
veterinario, con vaccino e prestazione a carico.
Misure adottate dopo i nuovi casi di rabbia nella volpe
 Vaccinazione obbligatoria di cani e erbivori domestici
 Obbligo di portare cani al guinzaglio
 Divieto di caccia con il cane
 Aumento della sorveglianza sulla popolazione selvatica (raccolta animali morti, segnalazione e
abbattimento dei sintomatici)
 Realizzazione della vaccinazione orale delle volpi
OM 26 novembre 2009:
 Obbligo di vaccinazione cani, gatti e furetti anche se in permanenza temporanea nelle regioni di Friuli,
Veneto e trentino alto adige
 Vaccinazione di tutti i cani dei residenti in questi territori
 Mantenere animali a guinzaglio
 Intensificazione della lotta al randagismo
 Vaccinazione animali domestici al pascolo
 Piano di vaccinazione triennale delle volpi
 Intensificazione del monitoraggio e sorveglianza dei selvatici.
CIRCOLARE 3/2/200 – invio di cani e gatti nel Regno Unito
Prima di questa circolare per introdurre un cane nel RegnoUnito occorreva attendere una quarantena di 6 mesi
a proprie spese.
Dal 28 febbraio 2000 esiste un “pet travel Scheme”:
- Cani e gatti identificati con microchip
- Vaccinazione con vaccino inattivato (dopo l’identificazione)
- Dopo 30 gg dalla vaccinazione controllo sierologico da parte dell’IZS di padova
- Ammessi animali con titolo > 0.5UI/ml
- Cani e gatti possono essere inviati nel regno unito dopo 6 mesi e dovranno essere scortati dalla
certificazione
- Trattamenti ulteriori contro l’ecchinococcosi e le zecche 24-48 h prima dell’ingresso.
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