LA VACCINAZIONE ANTIRABBICA La Rabbia rappresenta una grave malattia virale trasmissibile dagli animali all'uomo e tra di loro. La trasmissione può avvenire attraverso il contatto della saliva di animali ammalati con ferite provocate da morsi e graffi. Va ricordato che la particolarità biologica del virus della rabbia fa si che l’animale colpito, data la migrazione dell’agente della malattia attraverso il tessuto nervoso dell’ospite, una volta raggiunto il sistema nervoso centrale, perda l’inibizione al contatto con l’uomo (ecco spiegato il motivo per cui le volpi, o altri mammiferi affetti dalla malattia, vengono rinvenuti nei pressi dei centri abitati), e sviluppi particolare aggressività e attitudine al morso, modalità con la quale il virus si garantisce la trasmissione ad un altro ospite. Considerando l'esito sicuramente mortale l'unica prevenzione possibile è la vaccinazione. LA VACCINAZIONE DI BASE può essere eseguita a 3-4 mesi di vita e vengono consigliati richiami annuali. In base all'epidemiologia della rabbia, in ogni regione vengono emanate dalle Autorità Sanitarie le norme necessarie di vaccinazione preventiva. PER I VIAGGI ALL'ESTERO, tutte le nazioni richiedono il certificato di vaccinazione antirabbica per consentire l'ingresso o il transito di un cane; affinché il certificato sia ritenuto idoneo è necessario che la vaccinazione sia stata eseguita da almeno ventun giorni e da non più di undici mesi ( L'A.S.S.L. provvederà, visto il certificato di avvenuta vaccinazione rilasciato da un Medico Veterinario libero professionista, a produrre un passaporto con un certificato di idoneità all'espatrio; questo certificato ha la validità di trenta giorni ed è rinnovabile anche all'estero). La normativa vigente distingue lo spostamento nell’ambito della Comunità Europea o in paesi assimilati, (per i quali è sufficiente la vaccinazione in corso di validità e un certificato di buona salute), da alcuni paesi extracomunitari che richiedono la titolazione anticorpale a ulteriore verifica dell’efficacia del vaccino. Rivolgetevi al vostro Medico Veterinario di fiducia per essere informati sulle modalità da espletare prima dell’espatrio. NEL CASO UN CANE ABBIA MORSICATO PERSONE O ANIMALI, deve essere denunciato all'autorità sanitaria e sottoposto ad un periodo di osservazione della durata di dieci giorni (art. 86 del Reg. di Pol. Vet. 08-02-54). UN CANE AMMALATO DI RABBIA INFATTI E' IN GRADO DI TRASMETTERE LA MALATTIA SOLO NELLO STADIO TERMINALE, QUANDO LA MORTE SOPRAVVIENE INEVITABILMENTE ENTRO POCHI GIORNI. Durante il periodo di osservazione l'animale NON deve ricevere alcun trattamento terapeutico, ne' tantomeno può essere sottoposto ad eutanasia (l'infrazione è un reato contemplato nel Codice Penale!). Nel caso l'animale morsicatore muoia durante questo periodo, le autorità dispongono gli accertamenti diagnostici necessari ad escludere l'eventuale infezione rabida e a mettere in atto le misure necessarie per isolare e circoscrivere il focolaio. L'AVER ESEGUITO LA VACCINAZIONE ANTIRABBICA NON ESIME L'ANIMALE MORSICATORE DAL PERIODO DI OSSERVAZIONE , MA COSTITUISCE COMUNQUE UN IMPORTANTE ELEMENTO DI TRANQUILLIZZAZIONE SIA PER LE PERSONE O GLI ANIMALI MORSICATI SIA PER IL PROPRIETARIO. Si rende comunque noto che in Italia la rabbia è presente in alcune regioni dell'arco alpino (dove peraltro è obbligatoria la vaccinazione); è di quest’anno la notizia del rinvenimento di volpi affette da rabbia in Friuli. Si raccomanda quindi la profilassi vaccinale a chi intende intraprendere viaggi all'estero con il proprio cane o gatto, a chi partecipa a mostre canine o raduni cinofili e agli appassionati dell'escursionismo montano.