La cultura dell`età Augustea

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 Gaio
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Giulio Cesare Ottaviano Augusto (Roma, 23
settembre 63 a.C. – Nola, 19 agosto 14 d.C.) meglio
conosciuto come Ottaviano o Augusto, fu il primo
imperatore romano. Egli nacque da Gaio Ottavio, ricco
uomo di affari, mentre la madre, Azia, proveniva da una
illustre famiglia imparentata con Cesare e Gneo Pompeo
Magno. Azia era figlia della sorella di Cesare.
Augusto era, quindi, pronipote di Cesare.
L'età di Augusto rappresentò un momento di svolta nella
storia di Roma e il definitivo passaggio dal periodo
repubblicano al principato.
Augusto, negli oltre quarant'anni di principato, introdusse
riforme d'importanza cruciale per i successivi tre secoli:
riformò il cursus honorum; riordinò il nuovo sistema
amministrativo provinciale; riorganizzò le forze armate di
terra; riformò il sistema di difesa dei confini imperiali;
fece di Roma una città monumentale; favorì la
rinascita economica e il commercio; promosse una
politica sociale più equa verso le classi meno abbienti;
diede nuovo impulso alla cultura, grazie anche
all'aiuto di Mecenate; introdusse una serie di
leggi a protezione della famiglia e del mos
maiorum chiamate Leges Iuliae.
 Augusto fece una sapiente propaganda, dedicando molta attenzione al mondo
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della cultura e dell’arte. Augusto fu aiutato nell’opera della valorizzazione di
talenti artistici da Caio Cinio Mecenate (Arezzo, c. 68 a.C. – 8 a.C. ); il cui nome
indica, oggi, per antonomasia una persona, o un’azione nel caso del
mecenatismo, volta a promuovere o finanziare un’attività artistica o culturale.
Mecenate, la cui famiglia risaliva almeno al IV secolo a.C., entrò nell’esercito in
cui il suo acume e la sua intelligenza furono notati da Ottaviano. Quando il senato
conferì il titolo di AUGUSTUS a Ottaviano,il 16 gennaio 27 a.C., Mecenate si ritirò
a vita privata rifiutando, persino, la nomina a senatore. Egli restò comunque uno
dei più fidati consiglieri dell’imperatore.
Dal 16 gennaio 27 a.C. il nome ufficiale di Ottaviano fu: Imperator Caesar
Divi filius Augustus.
Fino al I secolo a.C. le opere culturali romane dipendevano dai modelli greci, poi
si sviluppò una cultura latina. I primi autori furono Catullo e Lucrezio.
Catullo (Verona, 84 a.C. – Roma, 54 a.C.) aveva dato avvio a una poesia intima
che declamava gli affetti della vita quotidiana e i dolori della morte.
Lucrezio (98/ 96-55 /53 a.C.), invece, compositore del grande poema “De rerum
natura”: opera composta da sei libri tramite i quali il poeta romano si fa
portavoce delle teorie epicuree.
L’epicureismo, corrente filosofica di Epicuro (Samo, 341 a.C. – Atene, 271 a.C.),
“subordina tutta la ricerca filosofica all'esigenza di garantire all'uomo
la tranquillità dello spirito”.
 Mecenate aiutava artisti e acculturati:
tramite il sostegno economico. Aiutò
Virgilio procurandogli un podere in
Campania dove egli compose le
“Bucoliche” e le “Georgiche” ( in cui
esalta la vita serena dei campi, valori
che Augusto desiderava ritornassero
in voga a Roma), sicché gli erano
state confiscate le terre. Anche Orazio
fu tra gli amici di Mecenate, anch’egli
esaltava i valori di una vita frugale e
semplice. Dunque si osserva come gli
artisti aiutati da Mecenate erano
coloro che proponevano valori
reputati importanti da Augusto; cioè
che lo aiutavano nella sua “battaglia”
contro la dissolutezza diffusasi a
Roma. Infine anche Ovidio era,
inizialmente, tra i protetti di
Mecenate ma, dal momento che
esaltava l’amore come piacere,
dunque lontano dai valori di Augusto,
piacque poco al principe giacché
dovette prendere la via dell’esilio.
Lucrezio
Catullo
Epicuro
 Vissero in questo periodo anche Tito Livio e
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Sallustio (storico e senatore romano;
Amiternum, 1º ottobre 86 a.C. – Roma, 13
maggio 34 a.C. )
Tito Livio nella sua opera “Ab urbe condita”
ammira le antiche tradizioni e Augusto, tant’è
che quest’ultimo affidò a Livio l’educazione
del nipote Claudio.
Marco Vitruvio fu un architetto e scrittore
romano (80/70 a.C. – 23 a.C.) la cui origine è
alquanto incerta: non si conosce neppure la
data precisa della nascita.
Vitruvio compose il “De architecturam”. In
questo libro, dedicato ad Augusto, egli
descrive le qualità dell’architetto che secondo
Vitruvio deve essere esperto di tutte le
scienze:
aritmetica, geometria, anatomia, medicina,
ottica,
acustica,
legge,
geografia,
meteorologia, religione, astronomia.
La fortuna dell’opera nel Rinascimento si
deve proprio al fatto che ritrae un tipo
d’uomo che possiede una conoscenza
universale: Leonardo da Vinci è l’esempio del
perfetto architetto di Vitruvio.
L’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci è
un disegno basato sugli studi di
Vitruvio.
“In città tutto era tranquillo, le magistrature
conservavano gli stessi nomi, i più giovani erano
nati dopo la vittoria di Azio, la maggior parte dei
vecchi nel pieno delle guerre civili: quanti mai
rimanevano, che avessero visto la repubblica?”
 Così Tacito, vissuto nel I secolo d.C., riassume la
situazione al termine della vita di Augusto.
 Si osserva, dunque, come il periodo durante il quale regnò Augusto
sia stato florido tanto da non far rimpiangere a nessuno la repubblica;
che, comunque, rimane, almeno formalmente, in vita.
 Augusto si pose il problema della sua successione prima di morire e pensò di
risolverlo facendo leva sul valore che a Roma si dava alla famiglia: integrando
nella propria i candidati a cui pensava di passare il potere.
 Nel 23 a.C. aveva fatto sposare alla figlia Giulia il nipote Marcello, spentosi in
giovane età. Poi la diede i figlia ad Agrippa, ma morì nel 12 a.C. Così diede in
moglie Giulia con il figlio di primo letto della propria moglie Livia, Tiberio.
 Tiberio si allontanò da Roma a causa della predilezione di Augusto per i due figli,
Caio e Lucio, di Agrippa. Ma tuttavia essi morirono molto giovani.
 Così nel 4 d.C. augusto adottò lo stesso Tiberio arrivando, nel 13 d.C. dopo una
vittoria sui germani, Augusto diede a Tiberio un imperium pari al suo. Sicché nel
14 d.C. Ottaviano Cesare Augusto morì, con Tiberio pronto a subentrargli.
 Il foro di augusto fu
inaugurato nel 2 d.C.
Esso fornì un nuovo
spazio
all’attività
politica e commerciale
della città, ma costituì
soprattutto un centro
rappresentativo,
destinato a glorificare
l’imperatore.
 L’area
era
fiancheggiata da due
portici con colonne in
marmo policromo che
sostenevano un alto
attico decorato con
cariatidi
(figure
femminili).
 Sul fondo della piazza si
trovava il tempio di
Marte
Ultore
o
Vendicatore. Nel foro
venivano celebrati tutti
i rituali concernenti la
guerra e i trionfi. (il
senato si riuniva per
deliberare dichiarazioni
di guerra e le trattative
di pace.)
 Le statue presenti nel
foro erano disposte in
modo tale da glorificare
l’imperatore. Al centro
della piazza, vicino al
tempio di Marte, si
trovava la statua di
Augusto
su
una
quadriga trionfale.
 E’
importante
per
quanto
concerne
questa
statua
il
significato simbolico ad essa
attribuito: Ottaviano ha il
braccio levato nell’atteggiamento
sicuro e autorevole tipico
dell’imperator. Inoltre il volto
appare disteso, distaccato, quasi
senza
età:
si
tende
all’idealizzazione.
Sulla gamba destra è posto un
bambino, Eros, a cavallo di un
delfino: Venere. Il delfino è un
omaggio a Venere, simboleggia
infatti la nascita della dea
avvenuta dall'acqua.
 L’opera e la
propaganda di Augusto si trovano interamente condensate in un
monumento: l’Ara Pacis Augustae (Altare della pace di Augusto.)
 Fu commissionato dal senato nel 13 a.C. e doveva essere l’emblema della conciliazione tra
Senato e imperatore e simbolo della pace che Augusto aveva donato a Roma e al suo
popolo.
 L’altare in marmo riproduce un monumento tipico dell’epoca romana arcaica: a
evidenziare la voglia di augusto di ritornare ai vecchi costumi. Egli reinterpretò questo
semplice monumento (l’ara era originariamente un semplice altare) con lo stile attico che
Augusto utilizzava per filtrare il pesante e corrotto stile ellenistico: portatore dei nuovi
costumi, corrotti a suo dire, a Roma.
 Lungo i lati brevi si trovano
invece
due
schiere
di
personaggi; nel fregio posto
sul lato meridionale si possono
riconoscere, tra i sacerdoti, i
membri
della
famiglia
imperiale, disposti in ordine
gerarchico dietro ad Augusto.
 Dal lato orientale c’è l’immagine della madre terra (Saturnia Tellus) affiancata da due
figure femminili una seduta su un cigno e
l’altra su un mostro marino:
 la prima simboleggia le brezze di terra e la seconda di mare. Sotto si trova la
raffigurazione di un vaso rovesciato che allude a uno sorgente che insieme ad una pecora,
una mucca e la rigogliosa vegetazione simboleggiano la fertilità.
 La raffigurazione della terra fertile indica, inoltre, la metafora astrologica del ritorno alle
semplici felicità del regno di Saturno, un epoca mitica a cui il Lazio primitivo era
paragonato alla pace e prosperità. (ancora palese rappresentazione della politica
restauratrice di Augusto).
 Inoltre, a fianco del pannello meridionale, sono rappresentati la famiglia che viene
“sacralizzata”: a rappresentare che la famiglia costituiva il punto principale della riforma
attuata da Augusto.