GESTIONE DELLE LESIONI CUTANEE NEI PAZIENTI CON SINDROMI DI EHLERSDANLOS Marina Venturini Clinica Dermatologica, Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia, Brescia La cute è tra gli organi più coinvolti nelle sindromi di Ehlers-Danlos (EDS) ed è anche l’organo più facilmente ispezionabile, pertanto può presentare molteplici segni suggestivi che indirizzano lo specialista nella diagnosi dei diversi tipi di EDS. Una delle principali caratteristiche dei pazienti affetti da EDS è la presenza di una cute vellutata e pastosa, associata ad iperestensibilità, ovvero la cute può essere estesa passivamente, oltre i limiti di norma, ma ha la capacità di tornare in sede senza deformazione quando viene rilasciata. Tra le manifestazioni patologiche cutanee dei soggetti con EDS la comparsa di lacerazioni per traumi anche lievi è un aspetto caratteristico della loro fragilità cutanea. Al fine di prevenire tali lacerazioni può essere utile l’utilizzo di fasciature o cuscinetti protettivi da applicare a ginocchia o gomiti. Nel caso di ferite chirurgiche è appropriata l’applicazione di punti di sutura intradermici riassorbibili associati a steri-strips oppure a punti di sutura di superficie, che vanno tenuti in sede per almeno un tempo doppio rispetto a quello previsto per i soggetti sani. Per le ferite profonde post-traumatiche è necessario l’utilizzo di antisettici (sulfadiazina argentica in crema all’1%) o antibiotici topici, per periodi limitati, per prevenire l’insorgenza di antibioticoresistenze e di sensibilizzazione allergica. L’utilizzo di medicazioni complesse, quali collagenasi, fitostimoline o collagene eterologo, può essere utile per accelerare la riparazione di ferite profonde. La collagenasi è un enzima prodotto dal Clostridium Histololycum in grado di degradare il collagene necrotico, le fibrine e le proteine globulari, presenti nel tessuto necrotico delle ferite. Le formulazioni in commercio sono in crema o spray. È opportuno effettuare sempre un accurato lavaggio con soluzione fisiologica prima di applicare tale prodotto per eliminare completamente eventuali residui di antisettico che potrebbero renderlo inattivo. Le fitostimoline sono preparati in formulazione crema o garze impregnate, a base 2-fenossietanolo, ad attività antisettica, e di estratto acquoso di Triticum vulgare (grano tenero), in grado di accelerare i processi riparativi tissutali e stimolare la chemiotassi e la maturazione fibroblastica. Il collagene eterologo estratto dal tendine di Achille equino, purificato e liofilizzato, promuove la formazione e l’organizzazione di nuove fibre collagene e la neoangiogenesi. È in commercio in formulazione spray o tavolette e si scioglie in loco, a contatto con la ferita trasformandosi in gel ed assorbendosi in circa 8 giorni. Altre medicazioni a disposizione per ferite profonde sono a base di idrocolloidi, idrogel e idrofibre, preparati caratterizzati dalla capacità di mantenere umida la ferita in modo tale da favorirne la riparazione. La somministrazione di antibiotici per via sistemica va riservata unicamente ai casi in cui vi siano segni di infezione, come ad esempio la presenza di eritema, edema, cute calda e dolente, essudazione purulenta e/o maleodorante. La fragilità cutanea si esplica anche con la comparsa di ematomi ed ecchimosi per traumi lievi. La prevenzione di tali manifestazioni può essere attuata evitando sport traumatici o utilizzando cuscinetti protettivi e fasciature. La guarigione dell’ematoma può essere facilitata dall’applicazione di gel a base di escina (con proprietà antinfiammatorie e detumefacenti), eparina (con proprietà antinfiammatorie e antitrombotiche) e diatilamina (con proprietà antiinfiammatorie e analgesiche). Altro aspetto della fragilità cutanea è la comparsa di striae distensae (o smagliature) la cui insorgenza può avvenire anche prima della pubertà nei soggetti con EDS. Le strie distensae si presentano come depressioni lineari inizialmente di colore rosa/rosso, che si trasformano successivamente in depressioni lineari di color avorio, con aspetto atrofico ed occasionalmente pruriginose. Non esistono trattamenti efficaci per tale manifestazione. Parziali benefici possono esser ottenuti con trattamenti estetici specifici (peeling a base di acido tricloracetico 15-20% o laserterapia). Un altro tipico aspetto della cute dei soggetti EDS sono i difetti di cicatrizzazione, che portano alla formazione di cicatrici diastasate (allargate), atrofiche, papiracee (a carta di sigaretta) per le quali non esiste al momento alcuna terapia efficace. Talvolta le cicatrici possono presentarsi sotto forma di cheloidi, ovvero lesioni rilevate, ovalari o cordoniformi con ramificazioni simili a chele di granchio, dolenti, pruriginose, con superficie liscia e consistenza dura. Tali lesioni hanno un’insorgenza più tardiva rispetto alle cicatrici ipertrofiche, ma tipicamente non vanno incontro a regressione spontanea e hanno la tendenza a recidivare dopo l’asportazione. Il trattamento di tali lesioni si basa su tecniche combinate quali l’asportazione chirurgica a shaving associata all’applicazione di un foglio o gel di silicone da tenere in sede 24/24 ore per 3 mesi coperto da guaine compressive (pressione efficace = 24-30 mm di Hg), la laserterapia o la crioterapia seguita da iniezioni intralesionali di corticosteroidi (esempio Triamcinolone acetonide 2.5-5.0 mg/ml). Le erniazioni del sottocute costituiscono un’altra frequente manifestazione cutanea che si manifesta con la comparsa di pseudotumori molluscoidi (ovvero cisti fibrose sottocutanee), che coinvolgono le aree di pressione (gomiti, ginocchia, talloni). La terapia di tali lesioni è unicamente la riduzione chirurgica. Erniazioni del sottocute si manifestano anche con la comparsa di papule piezogeniche, che consistono in lesioni rotondeggianti, giallastre, asintomatiche e che si rendono evidenti caricando il peso del corpo sui talloni. Anche per tali lesioni non esiste al momento alcuna terapia efficace. I suddetti segni cutanei sono caratteristici di tutte le forme di EDS, mentre nell’EDS vascolare predominano altri segni cutanei caratteristici, in particolare la cute appare traslucida e assottigliata tale da rendere ben evidente il reticolo venoso sottostante. Inoltre, per la scarsità del tessuto adiposo sottocutaneo, il paziente può presentare una estrema magrezza con aspetto simil-cachettico e il volto può presentare un aspetto tipico caratterizzato da naso appuntito, guance incavate ed occhi sporgenti. In rari casi può essere presente un invecchiamento precoce della cute delle mani e dei piedi, uno stato definito acrogeria.