Università della Tuscia Facoltà di Scienze Politiche L’impresa: gestione e comunicazione 19 ottobre 2005 4. L’impresa e il suo Ambiente parte II 1 Impresa e suo Ambiente (o contesto) • Le Relazioni / gli Attori • Il Perimetro dell’impresa: cosa “fa” e “come” • Impresa, Stato, Mercato: Privatizzazioni e Liberizzazioni • Impresa & Società: suo ruolo sociale • Globalizzazione vs. Internazionalizzazione • Tecnologia, Innovazione, Rischio 2 Ruolo dello Stato nell’economia • stabilisce le “regole di funzionamento” del sistema economico-finanziario • è esso stesso operatore del sistema, anche nel senso di “stato-imprenditore” Tendenza: perdita di “centralità” e funzioni: Unione Europea verso l’alto Stato nazionale verso il basso (devolution verticale) Regioni / EE.LL. Inoltre: “devolution orizzontale” verso “enti specilizzati” o organizzazioni “spontanee” della società civile 3 Privatizzazioni e liberalizzazioni • Privatizzazione (di una IMPRESA) – formale: assunzione dello status di società commerciale – sostanziale: passaggio della proprietà da mano pubblica a privata (anche parziale o in tappe) • Liberalizzazione (di un SETTORE): – eliminazione del monopolio pubblico (statale o locale) – riduzione della iper-regolamentazione (restrizioni all’accesso, autorizzazione agli investimenti, etc.) – incentivi ad aumento del numero di imprese e del livello di competizione – regolamentazione tramite “Autorità amministrative indipendenti” di settore (Authority) 4 Due soluzioni al problema del monopolio “naturale” “VECCHIA” monopolio “legale” imprese pubbliche integrazione verticale regolamentazione pervasiva prezzi, quantità, investimenti finanziamenti dallo Stato obblighi di servizio pubblico “NUOVA” segmentazione “artificiale” del settore: produzione, distribuzione, vendita distinz. tra “rete” e “servizio” accessibilità della rete obblighi di serv. universale meccanismi che “imitano” il mercato (es.: borsa mkt elettrico) Authority tecniche di settore 5 L’impresa “fa parte” della Società L’impresa: • soddisfa (alcuni) bisogni umani; per produzione si intende un’attività che “conduce all’aumento del valore intrinseco dei beni e, quindi, della loro capacità di soddisfare i bisogni umani” (G. Catturi, 2002) • trae dalla società le proprie risorse; anzi, è fatta principalmente di persone, delle quali “incorpora” valori, idee, competenze • è un “cittadino” e deve rispettare leggi e regole • in generale, rispecchia l’evoluzione della società e deve adeguarsi ai suoi valori di fondo 6 La “responsabilità sociale” dell’Impresa L’impresa è una “istituzione sociale” e non solo economicofinanziaria (cfr. M. Masini: l’azienda è l’ordine economico di un istituto; l’economia aziendale “astrae” e studia questo aspetto) Due aspetti del problema: • come bilanciare la “creazione di valore per gli azionisti (stockholder)” piuttosto che la “responsabilità sociale”, ossia l’attenzione agli interessi di tutti gli altri partecipanti (stakeholder) • se sono sufficienti le ricadute “economiche” dell’obiettivo di creazione di valore (occupazione, innovazione, etc.), nel rispetto delle regole e dei valori della società, o se l’impresa debba farsi carico di “propri” compiti sociali 7 Corporate social responsibility - CSR Esigenza reale strumenti: vs Marketing sociale bilancio sociale (lo redige l’impresa) audit sociale (affidato a organismi esterni) Responsabilità e mercato finanziario 1. anche restando nell’ambito “strettamente” ec/fin, vi è la necessità di tutelare la società da comportamenti scorretti da parte delle imprese; es. “scandali” Enron, Parmalat, Cirio, etc. 2. una strategia di “responsabilità sociale” è apprezzata da fasce più “sensibili” dei mercati, che vogliono investire solo in iniziative “socialmente corrette”: es.: Fondi etici; Rating etico 8 Globalizzazione e Internazionalizzazione Ambiente: dimensione “geografica”; dove opera l’impresa ? • GLOBALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA e, più in generale della società: sviluppo dei sistemi di trasporto e comunicazione, abbattimento di barriere commerciali e finanziarie, omologazione degli stili di vita • GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI: finanziari (possibilità di muovere capitali e investire in tutto il mondo); reali, dei beni e dei servizi • INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE: mercati di sbocco, localizzazione degli insediamenti (produttivi, commerciali, R&D), fornitori, mkt dei capitali 9 La Globalizzazione (1) è il risultato di: • fattori infrastrutturali: sviluppo delle reti di comunicazione e trasporti • fattori politico-commerciali: accordi internazionali per favorire la circolazione di capitali, imprese, beni e servizi (es.: GATT), persone (es.: Schengen); però: barriere occulte; creazione di arre sovranazionali (es.: UE) a elevata integrazione • fattori politico-generali: è il “clima” più o meno favorevole all’apertura reciproca; di recente, incrinato da terrorismo internazionale, crisi locali, etc. (segue) 10 La Globalizzazione (2) (segue) è il risultato di: • fattori “culturali”: omologazione di valori, stili di vita ed abitudini tutti i fattori si rafforzano tra loro e sono essi stessi “aspetti” della globalizzazione (circolarità di cause ed effetti) • crescente globalizzazione di mercati, internazionalizzazione di imprese e/o scelte di delocalizzazione di parte delle loro attività 11 Mercati Globali un mercato può definirsi globale se vi è: • sostanziale omogeneità dei prodotti richiesti nelle varie aree (omogeneità della domanda) • presenza di competitori “effettivi” nelle aree di cui sopra (che diventano “competitori globali”) (offerta) • assenza o scarsa rilevanza di: – limiti giuridici alla presenza delle imprese nei diversi Paesi / aree – ostacoli naturali (distanza, deperibilità, elevati costi di trasporto) o artificiali (barriere doganali, etc.) alla circolazione dei beni o servizi 12 Locale o Globale ? • non vi è una distinzione netta tra mercati “globali” e “non globali”; spesso, vi sono elementi di “località” o specificità riconducibili ad un “modello” che ha una forte identificazione nazionale / locale; es.: made in Italy: è di moda in tutto il mondo; coca-cola: è diffusa ovunque, ma ha una connotazione “yankee” ! • il “locale” resiste non solo nei casi in cui è di moda o è legato a tradizioni culturali difficilmente modificabili ed assume un valore in sè, ma in tutti i casi in cui persistono significative barriere alla globalizzazione (cfr. post 11 settembre 2001) 13 Internazionalizzazione delle imprese Si ha inter- (o multi-)nazionalizzazione quando un’impresa: • (ipotesi MINIMALE) localizza alcuni insediamenti (commerciali, produttivi, o anche di R&D) in paesi diversi da quello di origine: per essere vicina ai mercati di sbocco, per sfruttare condizioni vantaggiose, etc. • (ipotesi ESTREMA) diffonde in maniera così ampia i propri insediamenti (compresi gli Headquarter), da rendere difficile l’identificazione con il paese di origine e l’accesso al top management indipendente da esso impresa multi-domestica: compete in ogni mercato come un’impresa nazionale e con le imprese nazionali multi-nazionale: competendo in mercati in qualche misura “globalizzati”, ha una strategia di offerta più omogenea 14 Delocalizzazione ed esternalizzazione L’abbattimento delle barriere tra diversi paesi consente alle imprese di de-localizzare parte dei propri insediamenti in paesi diversi da quelli di origine, in genere - localizzandoli in aree dove alcuni costi sono più bassi - de-localizzando le attività più povere / banali o inquinanti Dato che le imprese possono scegliere di ricorrere all’outsourcing, de-verticalizzandosi, cioè di affidare all’esterno alcune attività o fasi produttive (quelle non strategiche), i due fenomeni possono combinarsi: - ricorso in outsourcing a fornitori delocalizzati 15 Sistemi economici locali ad elevata integrazione La globalizzazione coesiste con l’esistenza di modelli di sviluppo nei quali esistono aggregati di imprese indipendenti che: - operano sullo stesso territorio (almeno per HQ ed attività più importanti) - hanno interconnessioni nello scambio di risorse, beni e servizi - sono fortemente legate alle collettività locali (risorse umane; istituzioni politiche, università, etc.) 16 Distretti Industriali - tipico dell’Italia: seta a Como, metalmeccanico a Lecco, piastrelle a Sassuolo, etc. - imprese medio-piccole, sullo stesso territorio, operanti in diverse fasi della stessa filiera verticale - producono un unico tipo di output - affiancati da banche locali, fortemente integrati con le collettività locali (risorse umane; capitali, “energie” imprenditoriali) e con le autorità locali (insediamenti, servizi, SUAP, etc.) 17 Area-sistema e Parco scientifico-tecnologico AREA SISTEMA: è il “centro” di un sistema economico; es.: Milano - vi operano gli HQ di grandi imprese industriali e di servizi a base nazionale o estera - le principali banche, assicurazioni, istituzioni finanziarie; borsa - imprese di pubblicità, comunicazione - società di consulenza (strategica, finanziaria, informatica, ingegneristica, etc.); università PARCO SCIENTIFICO-TECNOLOGICO: caratterizzato dalla concentrazione di industrie ad elevata tecnologia e centri di ricerca - integrazione tra imprese, università e istituzioni finanziarie specializzate nel sostegno alla nascita (seed financing; incubator; venture capital) ed allo sviluppo (start up) di nuove imprese innovative - es.: Silicon Valley 18