peace-keeping: soldati italiani costruttori di pace

“CULTURA E VITA“
CORSO DI BIOETICA
L’ETICA MILITARE
Conversazione del Generale Bruno Loi
29 marzo 2006
SOMMARIO
1. PREMESSA
2. L’ETICA MILITARE
3. I VALORI MILITARI
• PATRIA
• DISCIPLINA MILITARE
• ONORE MILITARE
4. L’ETICA MILITARE IN ITALIA
5. CONCLUSIONE
“PENDOLARISMO” DEI VALORI MILITARI TRA
SOCIETA’ ED ELITES
• In epoca omerica, i valori militari sono riservati a
un’élite aristocratica. Nella Roma repubblicana e nella
Grecia della polis, diventano comuni a tutta la società.
• Con l‘Ellenismo e l'Impero romano, tornano a
essere confinati in uno spicchio della società che
tende a fondere potere militare e potere politico.
• Nei popoli barbarici tornano alla società(i maschi
liberi).
• Il Sacro Romano Impero li confina nella classe
cavalleresca e feudale.
• Le innovazioni tecnologiche riaprono le porte della
cultura militare agli esclusi di un tempo, attraverso le
fanterie pesanti.
• La rivoluzione francese, dopo quella americana,
diffonde di nuovo i valori militari nel popolo (cittadinosoldato).
• L’ industrializzazione mobilita le masse e la cultura i
militare torna al popolo. Durante la I e la II Guerra
Mondiale, il conflitto è tra democrazie e totalitarismi, e
a questi ci si oppone sia con la guerra tradizionale
(cultura militare) sia con la guerra di resistenza o
guerriglia(cultura di classe).
• Dopo la fine del secondo conflitto mondiale, nelle
guerre coloniali sono ancora coinvolte le masse.
• L'arma nucleare relega la cultura militare in ambito
elitario, per giunta si sviluppa la cultura militare
superprofessionale del terrorismo.Due generazioni
crescono senza avere avuto un'esperienza diretta
della guerra. È forse la prima volta che ciò avviene
nella storia.
• Con la fine della guerra fredda nuovi (o vecchi)
conflitti, a base territoriale, etnica e religiosa, tribale ed
economico-demografiche, innescano una "cultura
militare pacifista-umanitaria”.Si afferma l’immagine del
“soldato di pace” che piace alla società.
• In tempi recentissimi, il fenomeno “no global” e i fatti
dell’ 11 settembre 2001 hanno risvegliato i timori per
la sicurezza e il benessere nazionali e si afferma la
necessità delle forze armate e della difesa militare
contro la minaccia terroristica.
L’ETICA MILITARE
•
E’ IL CODICE COMPORTAMENTALE DEL MILITARE
•
CONNOTA, SUL PIANO SPIRITUALE E MORALE, LA
PECULIARITA’ DEL MILITARE CHE SI CONSACRA
(SACRUM FACERE) ALLA PATRIA CON IL GIURAMENTO
•
SI BASA SU VALORI PROPRI, UNIVERSALI
E IMMUTABILI
•
GENERA UN FORTE SENSO DI APPARTENENZA AL
GRUPPO E LA FIERA CONSAPEVOLEZZA
DELL’IMPORTANZA DEL PROPRIO LAVORO
•
SI ALIMENTA DEL CONSENSO NAZIONALE
I VALORI ETICI MILITARI
CORAGGIO,DISCIPLINA,AUSTERITA’,
OBBEDIENZA,PATRIOTTISM0,
SPIRITO DI SACRIFICIO.
PATRIOTTISMO,CAMERATISMO,
MISTICA DELL’IDEA NAZIONALE,
CONSERVATORISMO POLITICO,
FEDELTA’ AL CAPO DELLO STATO,
SPIRITO DI CORPO.
COMPORTAMENTO DA GENTILUOMO,
FEDELTA’ PERSONALE AL SUPERIORE,
COSCIENZA DI APPARTENERE A UNA
COMUNITA’ AUTONOMA, ASPIRAZIONE ALLA
GLORIA.
FINER
JANOWITZ
ENCEL
PATRIA
FEDELTA’,ONORE,CORAGGIO,
ALTRUISMO, IMPEGNO,
DISCIPLINA,AUTORITA’.
LEALTA’, CULTURA,
ORGOGLIO, PREPARAZIONE
PROFESSIONALE, SENSO DEL
DOVERE, SENSO DELLA
RESPONSABILITA’, INIZIATIVA,
FERMEZZA, TENACIA, ORDINE,
UMANITA’, ABNEGAZIONE,
AMOR PROPRIO,TRADIZIONI,
RISPETTO PER IL PROSSIMO
(ANCHE NEMICO),………..
DISCIPLINA
MILITARE
SEMINARIO S.M.
DELL’
ESERCITO
….E ALTRI
ANCORA….
ONORE
MILITARE
“GIURO DI ESSERE FEDELE ALLA REPUBBLICA ITALIANA, DI OSSERVARNE
LEALMENTE LA COSTITUZIONE E LE LEGGI E DI ADEMPIERE CON DISCIPLINA
E ONORE TUTTI I DOVERI DEL MIO STATO PER LA DIFESA DELLA PATRIA E LA
SALVAGUARDIA DELLE LIBERE ISTITUZIONI”
PATRIA
E’ LA TERRA DEI PADRI
NAZIONE
NON E’ UGUALE A
PATRIA
"Il nazionalismo non deve essere confuso con il
PATRIOTTISMO(…). PER "PATRIOTTISMO" INTENDO LA
devozione a un particolare luogo, a un particolare
modo di vita che si crede essere il migliore al mondo
senza tuttavia desiderare di imporlo ad altri. Il
patriottismo è per sua natura difensivo, sia
militarmente sia culturalmente. Il "nazionalismo",
per contro, non può essere separato dal desiderio di
potere, di predominio. Lo scopo dominante di ogni
nazionalista è di ottenere più potere e più prestigio
non per sé ma per la nazione o altra entità a essa
ASSIMILABILE“(ORWELL).
LA PATRIA E’ IL BENE SUPREMO DI TUTTA LA COLLETTIVITA’ E PUO’
CHIEDERE IL SACRIFICIO DEL SINGOLO PER IL BENE DI TUTTI
“DULCE ET DECORUM EST PRO PATRIA MORI”(ORAZIO)
DISCIPLINA MILITARE
E’ IL CORPO DELLE “REGOLE CHE
MANTENGONO L’ORDINE, L’OBBEDIENZA E IL
RISPETTO”
NECESSITA’ DI REGOLE PARTICOLARMENTE
SEVERE PER CHI DETIENE LE ARMI
DISCIPLINA OGGETTIVA, IMPOSTA DAL
“SOVRANO” E SUBITA DAL “SOLDATOSUDDITO”
DISCIPLINA SOGGETTIVA, COSTANTE
ABITUDINE ALL’OBBEDIENZA DEL “SOLDATOCITTADINO”)(RDM 1964)
CON LA LEGGE 382/78 E’ DIVENTATA CONSAPEVOLE E
PARTECIPATA. NON E’ PIU’ SOLTANTO“COSTANTE
ABITUDINE A OBBEDIRE AI PRECETTI”,MA ANCHE
“OSSERVANZA CONSAPEVOLE DELLE NORME ATTINENTI
ALLO STATO MILITARE CHE E’ IL PRINCIPALE FATTORE
DI COESIONE E DI EFFICIENZA”
L’OBBEDIENZA DEVE ESSERE “PRONTA, RISPETTOSA E
LEALE”
“TUTTI SONO UGUALI DAVANTI AL DOVERE E AL
PERICOLO”
“DISCIPLINA DELLE INTELLIGENZE”
“ PERFETTA ADESIONE DA PARTE DI
TUTTI I MEMBRI DEL “GRUPPO” AI
medesimi valori, ai medesimi
principi, alle medesime regole,
alle medesime dottrine e alle
medesime procedure, in un quadro di
rispetto e di fiducia reciproci tra
CAPO E GREGARI”.
ONORE MILITARE
“IL COMPLESSO DEI PREGI PERSONALI SU CUI SI FONDA
LA PUBBLICA CONSIDERAZIONE” (generico)
“LA CONSAPEVOLEZZA RADICATA DELLA PROPRIA
DIGNITA’ DI SOLDATO E LA VOLONTA’ DI MANTENERLA
INTATTA NEL COSTANTE RISPETTO E NELLA PRATICA
DEI PRINCIPI MORALI PROPRI DELLA COMUNITA’
MILITARE” (onore militare)
E’ L’ HABITUS MENTIS DEL MILITARE
IL VALORE “ONORE MILITARE” PUO’
ESSERE ADDIRITTURA PIU’ POTENTE DEL
VALORE “PATRIA”
“AL CUORE DI OGNI ESERCITO CI
SARA’ SEMPRE UN GRUPPO DI
PROFESSIONISTI CHE, COME
AVVENIVA NEL XVIII SECOLO,
COMBATTERA’ PER IL PURO E
SEMPLICE ONORE MILITARE E NON
PER PATRIOTTISMO”(HOWARD)
L’ETICA MILITARE IN ITALIA
MORTE DELLA PATRIA ?
EVENTI NEGATIVI DELLA NOSTRA STORIA RECENTE
1. Il perdurare di una concezione del patriottismo caratterizzata
da eccessiva retorica e, a volte, strumentalizzato.
2. La tragedia dell'8 settembre 1943, con il crollo di gran parte dei
valori.
3. Le profonde lacerazioni sociopolitiche che vi furono con:
•
•
•
la guerra civile degli anni 1943 -1945;
la scelta tra monarchia e repubblica, il 2 giugno 1946;
la divisione di gran parte degli italiani in occasione
delle scelte di politica interna (formazione del nuovo
parlamento) ed estera (scelta tra mondo occidentale,
democratico e liberista, e mondo orientale, totalitario e
sovietico), il 18 aprile 1948.
4. La realtà sociopolitica italiana nel dopoguerra,
caratterizzata da forte contrapposizione ideologica:
•
•
•
masse di orientamento cattolico particolarmente sensibili più all’influenza della Chiesa cattolica
che al primato dello Stato, e, quindi, della Patria;
masse di orientamento socialcomunista, tendenti a creare in Italia una società totalitaria e di tipo
sovietico;
una minoranza nostalgica del passato, emarginata e contraria al nuovo.
5. La grande responsabilità della cultura antimilitarista
caratterizzata da quattro tendenze principali:
•
•
•
•
l'ethos produttivistico, utilitaristico ed edonistico del capitalismo maturo;
l'irenismo, il pacifismo e il pauperismo di certe interpretazioni del cristianesimo;
i valori antiautoritari e antigerarchici della sinistra libertaria e anarchica;
la lunga e antica diffidenza di alcune parti politiche verso le forze armate. Quest’ultimo fattore,
certamente attenuato dal crollo del comunismo, ha lasciato dei sedimenti che di tanto in tanto
riaffiorano nella nostra società.
6. Internazionalismo e globalizzazione sempre più
spinti attenuano l'identità nazionale (cittadini del
mondo).
IL POPOLO ITALIANO E I MILITARI
• UNA PARTE, ESIGUA MA CHIASSOSA, LI DETESTA E LI
CONTESTA
• UNA PARTE, INFORMATA E PIU’ RAGIONEVOLE, LI
CONSIDERA UTILI PER LA SICUREZZA NAZIONALE E
INTERNAZIONALE
• LA MAGGIORANZA, SILENZIOSA E INDIFFERENTE,
MOSTRA INTERESSAMENTO (BENEVOLO) SOLO NEI
MOMENTI DI CRISI
CONTRIBUTO DELL’ESERCITO ITALIANO ALLE
MISSIONI INTERNAZIONALI SOTTO EGIDA ONU
DAL 1990 AD OGGI
14
GUERRE(IRAQ/1991-BOSNIA/1998-AFGHANISTAN/2002) 3
MISSIONI DI PEACE-KEEPING
CADUTI NAZIONALI
80
INTERVENTI ITALIANI DI PEACE-KEEPING PIU’ SIGNIFICATIVI
NEGLI ULTIMI QUINDICI ANNI
KURDISTAN
ALBANIA (OP. “PELLICANO”)
(MAGGIO ÷ OTTOBRE 1991): 1.200 UOMINI
(SETTEMBRE 1991 ÷ DICEMBRE 1993): 5.000 UOMINI
MOZAMBICO
(DICEMBRE 1992 ÷ MARZO 1994): 15.000 UOMINI
(MARZO 1993 ÷ DICEMBRE 1994): 6.000 UOMINI
BOSNIA-ERZEGOVINA
(IN CORSO DAL DICEMBRE 1995): 40.000 UOMINI
SOMALIA
ALBANIA (ALBA)
ALBANIA (NHQT - DIE)
KOSOVO
TIMOR EST
FYROM
AFGHANISTAN
IRAQ
( “ISAF” )
(“ANTICA BABILONIA”)
SUDAN (“UNMIS”)
PAKISTAN (ELEFANTE)
(APRILE ÷ DICEMBRE 1997): 1.000 UOMINI
(IN CORSO DA GENNAIO 1998): 16.000 UOMINI
(IN CORSO DA OTTOBRE 1998): 64.000 UOMINI
(SETTEMBRE 1999 ÷ FEBBRAIO 2000): 600 UOMINI
(OTTOBRE 2001-:-AGOSTO 2004): 2.300 UOMINI
(IN CORSO DA GENNAIO 2002): 12.000 UOMINI
(IN CORSO DA LUGLIO 2003): 18.000 UOMINI
(GIUGNO-:-DICEMBRE 2005) : 700 UOMINI
(NOVEMBRE 2005-:-FEBBRAIO 2006): 200 UOMINI
184.000 UOMINI E DONNE IN 15 ANNI
UMANITA’:
1. COMPORTATI DA SOLDATO DISCIPLINATO. LA DISOBBEDIENZA ALLE LEGGI DI
GUERRA MACCHIA LA TUA UNITA’ E TE STESSO E CREA SOFFERENZE INUTILI CHE,
LUNGI DALL’ATTENUARE LA VOLONTA’ DI BATTERSI DEL NEMICO, LO SPINGONO ALLA
VENDETTA.
2. COMBATTI SOLO I TUOI NEMICI E GLI OBIETTIVI MILITARI.
3. NON PROCURARE DISTRUZIONI MAGGIORI DI QUELLE CHE RICHIEDE L’ASSOLVIMENTO DEL
COMPITO.
4. NON COMBATTERE IL NEMICO CHE SI ARRENDE O CHE E’ FUORI COMBATTIMENTO.
RACCOGLILO, DISARMALO E CONSEGNALO AL TUO SUPERIORE. RISPETTA E PROTEGGI
I NAUFRAGHI DEL MARE E DELL’ARIA.
5. TRATTA CON UMANITA’ TUTTI I CIVILI ED I NEMICI CHE SI TROVANO IN TUO POTERE.
6. RACCOGLI E CURA I FERITI ED I MALATI AMICI, NEMICI E CIVILI AL TERMINE DELL’AZIONE O,
DURANTE L’AZIONE, SOLO SE TE LO ORDINA IL TUO COMANDANTE.
7. NON PRENDERE OSTAGGI E NON FARE MAI ATTI DI VENDETTA.
8. RISPETTA LE PERSONE ED I BENI MUNITI DEI SIMBOLI DELLA CROCE ROSSA, DELLA
PROTEZIONE DEI BENI CULTURALI, DELLA PROTEZIONE CIVILE E LA BANDIERA BIANCA DEL
PARLAMENTARE.
9. NON RUBARE NE’ SACCHEGGIARE E RISPETTA LE PROPRIETA’ ED I BENI DI TUTTI.
10. INFORMA IL TUO SUPERIORE DI QUALUNQUE ATTO DI OSTILITA’.
CREDIBILITA’:
- efficienza ed elevata capacità operativa
- determinazione e cortesia
- uso della forza quale “ultima ratio” e
secondo il principio della “ forza minima
necessaria”
ELEMENTI CONDIZIONANTI
L’USO DELLA FORZA
DOVERE PRECIPUO DI RICERCA
DELL’ ACCORDO TRA LE PARTI
IMPOSSIBILITA’ DI CONDURRE
OPERAZIONI MILITARI,
IN CONTESTI DI FOLLA
SOMALIA
“IL PEACE – Keeping
non E’
un Lavoro da soldati
ma solo
I SoLdAtI PoSSono fArLo”
Charles Moskos (1976)
•
EVITARE NEL MODO
PIU’ ASSOLUTO DI
ESSERE
CONSIDERATI
FORZE DI
OCCUPAZIONE
LA DECODIFICAZIONE DEI VALORI A FAVORE
DELLA SOCIETA’
PREPARAZIONE PROFESSIONALE
EFFICIENZA DEL GRUPPO ED EFFICACIA
DEGLI INTERVENTI (capacità operativa,
determinazione e spirito di corpo)
SENSO DELLA RESPONSABILITA’
ABNEGAZIONE
CONCLUSIONE
PECULIARITA’ DELLO
“STATUS” MILITARE
ANNULLARE L’INTERESSE INDIVIDUALE
IN QUELLO DEL GRUPPO
•
COMPONENTE TECNICA (codice
deontologico)
•
COMPONENTE MORALE (codice etico)
•
•
•
PATRIA
DISCIPLINA MILITARE
ONORE MILITARE
PROFESSIONE MILITARE
GRANDI VALORI ETICI DI
BASE
“MOLTI dei giovani che hanno combattuto a
MOGADISCIO NON SONO PIù NELL’ESERCITO. OGGI,
pochi fra loro portano un qualsiasi segno del
fatto che un giorno, non molto tempo fa,
hanno messo a repentaglio la loro vita in una
vecchia città africana rischiando di morire
per il proprio Paese e di vedere il loro
migliore amico cadere colpito a morte. Sono
tornati in un Paese al quale non importa
nulla o che non ricorda. Il loro
combattimento non è un trionfo né una
disfatta, semplicemente non importa a
NESSUNO. E’ COME SE LO SCONTRO FOSSE STATO UNA
STRANA AVVENTURA, UN’ESPERIENZA ESTREMA
nella quale le cose sono andate fuori
CONTROLLO E….SCUSATECI, MA qUALCUNO DI NOI è
STATO UCCISO”.