RICONSACRAZIONE DI S. PROSDOCIMO Nel 1989, su ordine del Comandante della Regione Militare Nord Est, Generale di Corpo d’Armata Francesco Bettin, interpellato l’Ordinario Militare per l’Italia, l’Arcivescovo Gaetano Bonicelli, il Genio Militare diede inizio ai lavori di ripristino della copertura pericolante del fabbricato ex Chiesa del Monastero da S. Prosdocimo, non più adibito a magazzino, anche in osservanza della prescrizione del 1988 della Soprintendenza dei Beni Ambientali ed Architettonici del Veneto di procedere al restauro conservativo della stessa per il suo inestimabile valore artistico. Nel 1990 l’ Ordinario Militare per l’Italia, l’ Arcivescovo Giovanni Marra, in ottemperanza alla Costituzione Vaticana del 1986 “ Spirituali Militum Curae” ( per l’Assistenza Spirituale alle Forze Armate di tutta la Cattolicità ), in accordo con il Ministero della Difesa chiese, nel corso dei lavori di restauro, di far tornare all’uso del culto liturgico la chiesa, secondo la tradizione secolare della stessa Chiesa del Monastero di S. Prosdocimo. In effetti la Costituzione Papale suggerisce che ci sia, e che operi, un edificio sacro consacrato, aperto ai fedeli militari e civili in ogni zona, o regione, secondo opportunità logistica; ed a Padova c’era. La Chiesa fu destinata ad essere Chiesa Militare della Regione Nord Est, con tutte le prerogative di una Parrocchia militare, dipendente “ de iure Canonico” dall’Ordinariato Militare per l’Italia e fu denominata ”Duomo dei Militari S. Prosdocimo” (anche per distinguerla dalla Parrocchia cittadina di S. Prosdocimo, edificata a Porta Pontecorvo da appena cinquanta anni). I lavori di restauro furono eseguiti con cura e perfezione (e lode della Soprintendenza ai Beni Culturali) dal Genio Militare, ed i nomi dei principali responsabili sono ricordati su lapide marmorea posta all’entrata sinistra del Duomo. Il 10 aprile 1990, Domenica delle Palme, alla presenza del Vescovo di Padova, Mons. Antonio Mattiazzo, di numerose Autorità Militari e Civili, di tutti i Cappellani Militari della zona, delle Associazioni dei Militari in congedo e della popolazione civile (il Duomo era gremito), l’ Ordinario Militare solennemente consacrò la Chiesa (di seguito l’intero documento pergamenaceo di indizione, cioè la bolla di consacrazione).