La riflessione filosofica nello Zibaldone di Giacomo

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Giacomo Leopardi
Il pensiero filosofico
nello Zibaldone
La teoria del piacere
-
L'uomo prova dei desideri (mangiare, bere, amare...)
- I desideri sono infiniti (l'uomo vorrebbe che non finissero mai. Ad
esempio dopo una corsa l'uomo prova una sete che reputa infinita...
pensa che potrebbe bere tutta l'acqua della Terra)
- Ma l'uomo è finito nel corpo e nella mente e anche i piaceri sono
finiti (nel numero, nell’estensione, nella durata)
- Per cui il piacere che egli prova è finito (quando l'uomo ha bevuto
si sente sazio e non ha più voglia di bere)
- I PIACERI quindi sono FINITI (in numero, estensione e durata)
mentre il DESIDERIO è INFINITO
- Nessun piacere (che terminerà), quindi, potrà esaudire il desiderio
(che invece è assoluto e non si esaurisce). Per cui l'uomo non potrà
mai essere soddisfatto e quindi totalmente felice.
L'attesa di un piacere
e
la cessazione di un dolore
- Per
Leopardi sono gli unici momenti di felicità
- L'attesa di un piacere è desiderio assoluto e provoca felicità.
Esempio: i giorni prima di Natale sono i più belli perché aspettiamo il
piacere dei regali e della festa. Ma quando arriva Natale, la gioia dura
poco... il tempo di aprire i regali e poi tutto torna come era prima.
- La cessazione momentanea di un dolore. Altro momento di fugace
felicità è quando l'uomo esce da un momento di dolore.
Esempio: quando io sto male spero solo di guarire, di stare meglio.
Quando questo accade io per un momento assaporo la felicità. Poi
tutto torna normale e non mi rendo più conto di stare bene.
La Noia
• E' un altro concetto essenziale nella filosofia leopardiana.
• E' un momento né di piacere né di dolore.
• Essa avviene quando l'uomo scopre che il piacere che prova non
potrà mai esaudire il suo desiderio.
• Non è ancora inettitudine, spleen, ma è il frutto di una polarità
modernissima e irrisolta: quella tra conoscenza ed errore,
coscienza e illusione.
Poco propriamente si dice che la noia è mal comune . Comune è l'essere
disoccupato, o sfaccendato, per dir meglio; non annoiato. La noia non è se non di
quelli in cui lo spirito è qualche cosa. Più può lo spirito in alcuno, più la noia è
frequente, penosa e terribile. la massima parte degli uomini trova bastante
occupazione in che che sia, e bastante diletto in qualunque occupazione insulsa;
e quando è del tutto disoccupata, non prova perciò gran pena" ( LXVII Zibaldone
) " La noia è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani . (......) Il
non poter essere soddisfatto da alcuna cosa terrena , né, per dir così dalla
terra intera, considerare l'ampiezza inestimabile dello spazio, il numero e la
mole meravigliosa dei mondi, e trovare che tutto è poco e piccino alla
capacità dell'animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e
l'universo infinito, e sentire che l'animo ed il desiderio nostro sarebbe
ancora più grande che sì fatto universo; e sempre accusare le cose
d'insufficienza e di nullità, e patire mancamento e voto, e però noia, pare a
me il maggior segno di grandezza e nobiltà, che si veggia nella natura
umana. Perciò la noia è poco nota agli uomini di nessun momento e
pochissimo o nulla agli altri animali
( LXVIII Zibaldone )
Il vago e l'indefinito
- Contro la noia e contro l'impossibilità di esaudire il desiderio, l'uomo ha
l'immaginazione.
- L'immaginazione ci permette di “creare” un mondo infinito. Ci permette di creare
piaceri infiniti.
- L'uomo ama le immagini vaghe e indefinite perché gli permettono di lasciare
spazio all'immaginazione.
- Ecco perché Leopardi ama più la luce della luna che quella del sole, perché il
suo chiarore non ci fa vedere bene le cose.
- Questo concetto sarà alla base dell'Infinito.
- Solo gli uomini antichi e i fanciulli sapevano e sanno ancora avere
immaginazione. L'uomo adulto ha distrutto tutto con la ragione (contro
l'illuminismo).
- Esempio: Colombo quando scopre l'America non aumenta le dimensioni della
Terra ma le riduce, prima infatti l'uomo poteva immaginare terre inesistenti,
animali straordinari. Ora ha la prova che anche la Terra è finita.
La teoria del suono e la doppia visione
 Una voce o un suono lontano, o decrescente o allontanatesi a poco a
poco, o echeggiante con un'apparenza di vastità .......... è piacevole
per il vago dell'idea ....... Però è piacevole il tuono, un colpo di
cannone, e simili, udito in piena campagna, in una grande valle .............
il canto degli agricoltori, degli uccelli, il muggito d' buoi ........ nelle
medesime circostanze ( 21 settembre 1827 )
 All'uomo sensibile e immaginoso che viva, come io sono vissuto gran
tempo, sentendo di continuo ed immaginando, il mondo e gli oggetti
sono in certo modo doppi. Egli vedrà cogli occhi una torre, una
campagna; udrà cogli orecchi un suono d'una campana; e nel tempo
stesso.
In questo secondo genere di obbietti sta tutto
coll'immaginazione vedrà un'altra torre, un'altra campagna, vedrà un
altro suono, il bello e il piacevole delle cose. Trista quella vita (ed è pur
tale la vita comunemente) che non vede, non ode, non sente se non
che oggetti semplici, quelli soli di cui gli occhi, gli orecchi e gli altri
sentimenti ricevono la sensazione. (30 Novembre, 1^ Domenica
dell'Avvento).
Pessimismo storico
-La Natura sapeva che i piaceri erano finiti (e che
quindi l’uomo non sarebbe mai stato felice)
-Per questo, da Madre Benigna, ha creato le illusioni
e l’immaginazione
- L’uomo antico grazie all’immaginazione creava
mondi pieni di immagini fantastiche (l’epica) e le
illusioni (la gloria, l’amore, la patria…) davano un
senso al nostro esistere
- L’uomo ha distrutto tutto (l’immaginazione e le
illusioni) con la ragione e la razionalità (l’arido vero)
- l’infelicità dell’uomo è, dunque, un dato storico
Pessimismo Cosmico
-La Natura sapeva che i piaceri sono finti e che l’uomo
disponeva della razionalità
- Per cui non doveva creare l’uomo perché sapeva già
che era destinato alla sofferenza
- La Natura è matrigna, indifferente alle sorti dell’uomo.
Per lei l’uomo è un animale come un altro. Lei pensa
solo a salvare se stessa
Titanismo
-L’uomo è come la ginestra, il fiore che cresce
sopra il Vesuvio. Sa che può essere spazzato
via da un momento all’altro
- Eppure continua a vivere. L’uomo rivendica il
suo diritto di esistere anche in mezzo alle
sofferenze
-L’uomo è superiore agli altri animali. Gli uomini
devono aiutarsi l’un l’altro (la social catena)
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