3. Le Trasformazioni Termodinamiche • Lo stato termodinamico di un gas (perfetto) è determinato dalle sue variabili di stato: Pressione, Volume, Temperatura, n moli • Affinché esse siano determinate è necessario che il gas sia in equilibrio termico, non ci devono essere moti turbolenti e ogni grandezza deve essere costante almeno per un determinato intervallo di tempo. • Le varabili di stato soddisfano l’eq: PV=nRT Prof Biasco 2006 Le Trasformazioni Termodinamiche • Quando un sistema passa da uno stato termodinamico A ad uno stato termodinamico B si ha una trasformazione termodinamica • Gli stati termodinamici e le trasformazioni possono essere rappresentate in un diagramma Pressione-Volume (piano di Clapeyron) Pressione • Gli stati termodinamici sono rappresentati da PUNTI le trasformazioni da LINEE. A B Volume Prof Biasco 2006 Le Trasformazioni Termodinamiche • La trasformazione deve avvenire in modo estremamente lento (Trasf. Quasi statica) di modo che in ogni stadio intermedio le variabili termodinamiche siano sempre perfettamente determinate. In tal caso è possibile ripercorrere la trasformazione al contrario Trasformazione REVERSIBILE. • La presenza di attriti, o le trasformazioni repentine, non permettono di conoscere gli stati intermedi: compaiono moti turbolenti e la trasformazione si dice IRREVERSIBILE. • Le trasformazioni termodinamiche da A a B sono infinite perché infiniti sono i percorsi che collegano A e B nel piano P-V • Tra tutte le trasformazioni reversibili ve ne sono alcune particolarmente importanti: Trasf. ISOTERMA, Trasf. ISOBARA, Trasf. ISOCORA, Trasf. ADIABATICA. Prof Biasco 2006 Osservazioni sul Diagramma P-V • Nel diagramma P-V non è rappresentata la temperatura del sistema, essa si calcola facilmente conoscendo P, V , n moli dall’equazione di stato dei gas perfetti PV = nRT PA A B C Pressione PC VA VC Volume Prof Biasco 2006 Osservazioni sul Diagramma P-V • Tra due stati alla stessa pressione ha temperatura maggiore quello con volume maggiore PA = PB VB > VA ===> TB > TA • Tra due stati allo stesso volume ha PA temperatura maggiore quello con A B pressione maggiore VB = VC C Pressione PC PB > PC ==> TB > TC • Gli stati appartenenti alla stessa isoterma hanno tutti la stessa temperatura. VA VC Prof Biasco 2006 Lavoro di una trasformazione termodinamica • Ob. Calcolare il lavoro fatto da un gas durante una fase di espansione (viceversa il lavoro che l’ambiente compie sul gas in fase di compressione) • Consideriamo un sistema termodinamico formato dal gas perfetto contenuto in un cilindro di sezione A chiuso superiormente da un pistone mobile Hp: 1) Espansione lenta, tutte le grandezze termodinamiche sono determinate. 2) Non ci sono attriti e il pistone è a tenuta perfetta 3) Piccola espansione x di modo che si possa considerare P = costante F x Prof Biasco 2006 Lavoro di una trasformazione termodinamica F x • Il gas esercita una pressione P su tutte le pareti del recipiente determinando sul pistone una forza F = P A • Considerando un’espansione elementare x del pistone il gas compie il lavoro elementare W = F x x = F x cos 0 = F x = P A x = P V Prof Biasco 2006 Lavoro di una trasformazione termodinamica Il lavoro elementare compiuto dal gas è dunque uguale al prodotto della pressione (costante) per la variazione di volume W = P V = Pressione Volume • Se il gas si espande V = Vf Vi > 0 ==> W= P V > 0 il gas compie lavoro sull’ambiente • Se il gas viene compresso V = Vf Vi < 0 ==> W= P V < 0 l’ambiente compie lavoro sul gas. Prof Biasco 2006 Trasformazione Isobara • E’ una trasformazione termodinamica che avviene a pressione costante Il lavoro della trasformazione è: WAB = W = P V = P V = = P (VB VA) PA = PB A B E per l’equazione di stato anche WAB = n R (TB TA) Pressione WAB VA Oss Il lavoro della trasformazione Isobara è uguale all’area del diagramma P V VB Prof Biasco 2006 Trasformazione Isobara W>0 • Applicando il 1° principio della termodinamica T Q>0 Espansione Isobara U = UB UA = Q W PA = PB A B W > 0 espansione, U > 0 la temperatura di B è maggiore di A Q = U + W > 0 Pressione WAB VA VB Il sistema prende calore dall’ambiente e lo trasforma in parte in energia interna (aumenta la temperatura) e in parte in lavoro fatto sull’ambiente. Il sistema si espande e si riscalda. Prof Biasco 2006 Trasformazione Isobara W<0 T Compressione Isobara U = UB UA = Q W PA = PB B A W < 0 compressione, U < 0 la temperatura di B è minore di A Pressione Q = U + W < 0 WAB VB VA L’ambiente compie lavoro sul sistema ma questo lavoro non rimane accumulato bensì viene ceduto all’esterno insieme ad una parte dell’energia interna. Il sistema si contrae e si raffredda Prof Biasco 2006 Q<0 Trasformazione Isoterma • E’ una trasformazione termodinamica che avviene a temperatura costante PV = nRT = Costante cost Il diagramma PV è un ramo di iperbole equilatera. A Il lavoro della trasformazione è: B W AB VB PA nRT ln nRT ln VA PB volume Oss Anche in questo caso Il lavoro della trasformazione è uguale all’area del diagramma P V Prof Biasco 2006 Trasformazione Isoterma • Applicando il 1° principio della termodinamica W>0 Q>0 Espansione Isoterma U = UB UA = Q W U = 0 la temperatura non cambia, quindi non cambia l’energia interna A W > 0 espansione B WAB volume Q = U + W = W > 0 Il sistema prende calore dall’ambiente e lo trasforma completamente in lavoro fatto sull’ambiente. Prof Biasco 2006 Trasformazione Isoterma W<0 Q<0 Compressione Isoterma U = UB UA = Q W U = 0 la temperatura non cambia, quindi non cambia l’energia interna A B WAB volume W < 0 compressione Q = U + W = W < 0 Il sistema riceve energia meccanica dall’ambiente e la cede completamente all’ambiente sotto di forma di calore Prof Biasco 2006 Trasformazione Isocora • E’ una trasformazione termodinamica che avviene a Volume costante Il lavoro della trasformazione è sempre ZERO PA A PB B WAB = P V = 0 VA = VB Prof Biasco 2006 Trasformazione Isocora • Applicando il 1° principio della termodinamica T Diminuzione della Pressione U = UB UA = Q W PA PB A B VA = VB W = 0 nessuna variazione di volume, U < 0 la temperatura di B è minore di A Q = U < 0 Il sistema cede calore all’ambiente e si raffredda con una conseguente diminuzione della pressione. Prof Biasco 2006 Q<0 Trasformazione Isocora Q>0 T Aumento della Pressione U = UB UA = Q W PB PA B A VA = VB W = 0 nessuna variazione di volume, U > 0 la temperatura di B èmaggiore di quella di A Q = U > 0 Il sistema riceve calore dall’ambiente e si riscalda con un conseguente aumento della pressione. Prof Biasco 2006 Trasformazione Adiabatica • E’ una trasformazione termodinamica che avviene senza che vi sia scambio di calore con l’esterno Ciò si ottiene isolando termicamente il gas dall’esterno: termos, contenitore polistirolo vaschetta gelato. A B Aumentando o diminuendo bruscamente il volume di un gas si ha una trasformazione irreversibile adiabatica: a causa della rapidità della trasformazione il calore non ha il tempo di fluire all’esterno. Motori diesel Prof Biasco 2006 Trasformazione Adiabatica • Applicando il 1° principio della termodinamica T Espansione Adiabatica U = UB UA = Q W A Q = 0 non c’è scambio di calore B W > 0 espansione U = W < 0 Il sistema compie lavoro a spese dell’energia interna, si espande e si raffredda. Prof Biasco 2006 W>0 Trasformazione Adiabatica W<0 T Compressione Adiabatica U = UB UA = Q W Q=0 B W < 0 compressione U = W > 0 A L’energia meccanica che il sistema riceve dall’ambiente determina un aumento della temperatura, il sistema viene compresso e si riscalda. Motore Diesel Prof Biasco 2006 Trasformazione Adiabatica Il diagramma di un’adiabatica è una curva decrescente con pendenza maggiore (in modulo) dell’isoterma passante per uno stesso stato A. A L’equazione dell’adiabatica è dovuta a Poisson PV costante Dove = cp/cv rapporto tra i calori specifici a pressione e a volume costante Gas monoatomici = 5/3 Gas biatomici = 7/5 Prof Biasco 2006 Trasformazione Adiabatica Il lavoro della trasformazione è dato da:. W mcv (T A TB ) A PBVB PAV A 1 Altre espressioni dell’equazione dell’adiabatica: B PAVa PBV B cost T AV A 1 TBV B 1 cost 1 T A PA 1 TB PB cost Prof Biasco 2006 4. Calori specifici di un gas ideale • Uno degli effetti che si ottengono quando si fornisce calore ad un corpo è un aumento della sua temperatura. L’aumento di temperatura non è lo stesso per tutti i corpi ma dipende dalle caratteristiche della sostanza ed è espresso mediante un parametro detto Calore specifico caratteristico di ogni sostanza. Calore Specifico è la quantità di calore che occorre fornire ad 1 kg di una sostanza per aumentare di 1° C la sua temperatura. Q c m T Prof Biasco 2006 Calori specifici di un gas ideale Quindi fornendo la quantità di calore Q ad un corpo la sua temperatura aumenta di T secondo la relazione:. Q m c T In generale il calore specifico dipende dalle caratteristiche della sostanza ma anche dalla temperatura e dalla pressione. Nel caso dei gas il calore specifico cambia considerevolmente a seconda che il calore venga trasferito a pressione costante o a volume costante. Prof Biasco 2006 Calore specifico a VOLUME COSTANTE Volume = costante QV ---> T E’ una trasformazione isocora tutto il calore fornito aumenta l’energia interna QV = U. Aumenta sia la temperatura del gas sia la sua pressione. QV m cV T Q cv = calore specifico a volume costante Cv = M cv calore specifico molare (di 1 mol) a volume costante QV m cV T n M cV T n CV T Prof Biasco 2006 Calore specifico a PRESSIONE COSTANTE Pressione = costante QP T > 0 V > 0 ==> W > 0 Q Q Prof Biasco 2006 E’ una trasformazione isobara, il calore fornito aumenta l’energia interna quindi la temperatura del gas. Determina un’espansione e quindi il sistema compie lavoro. Solo una parte del calore fornito produce un aumento di temperatura; quindi a parità di aumento di temperatura sarà necessaria una quantità di calore maggiore. QP m cP T n CP T cP = calore specifico a pressione costante CP = M cP calore specifico molare (di 1 mol) a pressione costante A parità di incremento di temperatura tra volume e pressione costante si ha: QP nC P T CP QP QV 1 1 1 C P CV QV nCV T CV Prof Biasco 2006 Valori sperimentali dei Calori specifici di alcuni gas espressi in J/(mol. K) Prof Biasco 2006