seconda guerra mondiale

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LA SECONDA GUERRA
MONDIALE
Le cause determinanti
 Ordine di Versailles
 Crisi economica
mondiale
Aggressività degli stati
che rivendicano un ruolo
egemone:



Germania in Europa centrale
Italia nel Mediterraneo
Giappone in Estremo Oriente
Le alleanze:
• 1936: Asse Roma-Berlino
• patto anti-comintern
tra Germania e Giappone
• 22 maggio 1939: patto
d’acciaio tra Germania
e Italia
• 27 settembre 1940:
patto tripartito tra
Germania, Italia e Giappone
per l’instaurazione di un
“nuovo ordine mondiale”
La catena delle
aggressioni
Hitler:
 1934-35: Renania e Saar
 marzo 1938: Anschluss,
annessione dell’Austria
 settembre 1938: annessione
dei territori dei sudeti
 marzo 1939: invasione
della Cecoslovacchia
Mussolini:
 aprile 1939: invasione
dell’Albania
23 agosto 1939: patto
di non aggressione
tedesco-sovietico
Molotov-Ribbentrop
1° settembre 1939:
•
invasione
della Polonia
1940
• maggio: invasione
della Francia
• 10 giugno: l’Italia entra
in guerra dichiarando guerra
alla Francia
Dichiarazione di guerra
• 22 giugno: armistizio francotedesco. La Francia è
sottomessa a Hitler
• La guerra parallela
• luglio-settembre: battaglia
d’Inghilterra (bombardamenti
aerei)
1941
• 22 giugno: operazione
Barbarossa (attacco tedesco
all’URSS)
• 7 dicembre: attacco
giapponese a Pearl Harbor
1939-41: l’Europa
dominata da Hitler
1941-42
Il nuovo ordine
1942
• L’Asse ha conquistato e
controlla gran parte
d’Europa: realizzazione
del nuovo ordine
• Schiavizzazione degli
slavi
• Avvio della soluzione
finale per gli ebrei
La resistenza
• Francia De Gaulle
• Jugoslavia Tito
Il collaborazionismo
Gennaio 1942
Inghilterra, USA,
URSS e Cina
sottoscrivono l’alleanza
delle Nazioni unite
1942 – 45: la vittoria
delle Nazioni unite
Le battaglie che capovolgono
le sorti della guerra:
• Stalingrado: autunno 1942febbraio 1943
• El Alamein: ottobre 1942
• Guadalcanal: febbraio 1943
1943 – 45
• avanzata dell’Armata rossa da est
• avanzata angloamericana dall’Africa
• attraverso l’Italia
caduta del fascismo
Giugno 1944: sbarco in Normandia
Attentato a Hitler
Dopo lo sbarco in Normandia:
• avanzata delle truppe alleate su
tre fronti: russo, italiano
e francese
• bombardamenti a tappeto
sulle città tedesche
• 2 maggio 1945: l’Armata
rossa entra a Berlino
• 7 maggio 1945: resa
senza condizioni
Dalla
Normandia a
Hiroshima
In Estremo Oriente
la guerra prosegue
tra Giappone e Stati Uniti
6 agosto 1945: bomba
atomica su Hiroshima
9 agosto: bomba
atomica su Nagasaki
2 settembre: resa
del Giappone
1945
•
•
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•
•
•
continuano i bombardamenti sulle città tedesche (dal 1942 sono
colpite Colonia, Amburgo, Brema, Stoccarda, Norimberga. 13
febbraio 1945 Dresda
inverno: russi e alleati entrano in Germania Fallimento dei piani di
Hitler
aprile: le città del nord Italia insorgono sotto la guida dei partigiani e
cacciano i tedeschi. Mussolini tenta la fuga, ma viene scoperto,
arrestato e ucciso il 28 aprile. Vendetta e costruzione di un nuovo
ordine.
I sovietici occupano Berlino . 30 aprile Hitler si suicida nel bunker
sotto Berlino
6 agosto viene sganciata la bomba atomica su Hiroshima
2 settembre il Giappone firma la resa
I PRIMI MESI DI GUERRA
•
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•
•
1 SETTEMBRE INVASIONE DELLA
POLONIA
3 settembre Francia e Gran Bretagna
dichiarano guerra alla Germania
progetto di una guerra lampo:
aviazione + forze corazzate (panzer)
sconfitta della Polonia occupata prima
della fine del mese, la parte orientale è
occupata dai sovietici
regime durissimo di occupazione e
progetto di germanizzazione del
territorio
30 novembre l’URSS attacca la
Finlandia
9 aprile 1940 Hitler ordina
l’occupazione della Danimarca e della
Norvegia
La strana guerra
non belligeranza dell’Italia
politica di attesa delle potenze
democratiche
ATTACCO AD OCCIDENTE
•
10 maggio 1940 attacco contro
la Francia, aggirando la linea
Maginot e intervendo attraverso
Belgio e Olanda per poi sferrare
l’attacco finale sulle Ardenne e
chiudere le forze anglo francesi a
nord (Dunkerque)
• 14 giugno Parigi occupata dai
tedeschi
• 22 giugno armistizio firmato a
Rethondes
• Divisione della Francia in due:
parte occupata, repubblica di Vichy
guidata dal maresciallo Petain
OPERAZIONE LEONE MARINO
• estate 1940
offensiva aerea su Gran Bretagna,
Vengono attaccati i porti meridionali
allo scopo di preparare l’invasione
La Raf e l’uso dei radar mettono in
difficoltà la Luftwaffe
I tedeschi comincia a bombardare le
città (Coventry)
Vorrei dire alla Camera, come ho detto a coloro che hanno accettato di far
parte di questo Governo: «non ho altro da offrirvi che sangue, fatica,
lagrime e sudore». Abbiamo di fronte a noi un cimitero dei più penosi.
Abbiamo di fronte a noi molti, molti lunghi mesi di lotta e di sofferenza. Se
chiedete quale sia la nostra politica risponderò: di muover guerra, per
terra, mare e aria, con tutto il nostro potere e con tutta la forza che Dio ci
dà, di muover guerra contro una mostruosa tirannia, mai superata
nell’oscuro deplorevole elenco dei delitti umani. Questa è la nostra
politica. Se chiedete quale sia il nostro obiettivo vi rispondo con una
parola: la vittoria, la vittoria ad ogni costo, la vittoria malgrado ogni terrore,
la vittoria per quanto lunga ed aspra possa essere la via; perché senza
vittoria non vi è sopravvivenza. Bisogna rendersi conto: nessuna
sopravvivenza per l’Impero britannico; nessuna sopravvivenza per tutto
ciò di cui l’Impero britannico ha preso le difese; nessuna speranza che
l’umanità possa procedere innanzi verso il suo traguardo. Ma io affronto il
mio compito con ottimismo e speranza, sono certo che la nostra causa
non verrà meno\ in mezzo agli uomini. In questo momento mi ritengo
autorizzato a chiedere l’aiuto di tutti e dico: «venite, dunque, procediamo
insieme con la nostra forza unita».
Churchill
La guerra parallela
• estate 1940 attacco agli inglesi da parte dell’Italia: guerra in Africa
che incontrò forti resistenze e addirittura condusse l’Italia a perdere
parte della Libia e nel 1941 l’Etiopia
• 28 ottobre 1940 guerra dell’Italia contro la Grecia, per condurre
una guerra parallela a quella di Hitler, anche in questo caso l’Italia fu
costretta a ripiegare in Albania, conquistata già prima della guerra
• 11 novembre 1940 attacco inglese alla flotta italiana nel porto di
Taranto. “Tutti i fagiani sono andati nel nido”
• 1941: i fallimenti italiani spinsero Hitler all’intervento sia in Africa sia
nei Balcani
o Rommel e l’Afrika Corps riconquistarono la Cirenaica e invasero
l’Egitto
o l’esercito tedesco occupò la Jugoslavia(dopo la firma del sovrano su
un patto di alleanza con Hitler una sollevazione popolare lo rovescia
e forma un governo ostile ai tedeschi) e la Grecia
Operazione Barbarossa
• 22 giugno 1941 operazione Barbarossa:
occupazione dell’URSS
• offensiva tedesca e italiana (ARMIR) , molto
rapida e vittoriosa, ma l’arrivo dell’inverno e le
difficoltà di approvvigionamento costringono le
forze dell’Asse ad arrestarsi. La strenua difesa
russa, anche grazie alle inesauribili risorse
umane cominciò a infliggere duri colpi
all’esercito nemico
L’ingresso in guerra degli USA
•
•
Ruolo degli USA e del Giappone
1941 Legge affitti e prestiti di Roosevelt obiettivo di sostenere le potenze
democratiche contro l’affermazione dei totalitarismi e sostenere lo sviluppo
di un mercato capitalistico in Europa. Forti tendenze isolazioniste frenano la
decisione di entrare attivamente in guerra
• 14 agosto 1941 Carta Atlantica: Gran Bretagna e Usa, principi di Wilson
e della SdN, ristabilimento della democrazia e dell’autodeterminazione dei
popoli
• settembre 1940 accordo tripartito del Giappone con le potenze
dell’Asse: il Giappone vuole occupare le terre colonizzate dagli occidentali
realizzando un nuovo ordine che ponga la razza nipponica al vertice di una
piramide, mentre le altre razze ne dovranno sostenere l’ascesa. La
conquista si ammanta anche di spirito anticolonialista
7 dicembre 1941 attacco a Pearl Harbor da parte dell’aviazione giapponese
alla flotta americana ancorata, lasciando gli Usa disorientati e permettendo
al Giappone una rapida conquista di terre del Pacifico
Carta Atlantica
I. I loro Paesi non aspirano a ingrandimenti territoriali o d'altro genere;
II. essi non desiderano mutamenti territoriali che non siano conformi al desiderio, liberamente
espresso, dei popoli interessati;
III. essi rispettano il diritto di tutti i popoli a scegliersi la forma di governo sotto la quale intendono
vivere; e desiderano vedere restituiti i diritti sovrani di autogoverno a coloro che ne sono stati
privati con la forza;
IV. fermo restando il principio dovuto ai loro attuali impegni, essi cercheranno di far si che tutti i paesi,
grandi e piccoli, vincitori e vinti, abbiano accesso, in condizioni di parità, ai commerci e alle
materie prime mondiali necessarie alla loro prosperità economica;
V. essi desiderano attuare fra tutti i popoli la più piena collaborazione nel campo economico, al fine di
assicurare a tutti migliori condizioni di lavoro, progresso economico e sicurezza sociale;
VI. dopo la definitiva distruzione della tirannia nazista, essi sperano di veder stabilita una pace che
offra a tutti i popoli i mezzi per vivere sicuri entro i loro confini, e dia affidamento che tutti gli
uomini, in tutti i paesi, possano vivere la loro vita, liberi dal timore e dal bisogno;
VI. una simile pace dovrebbe permettere a tutti gli uomini di navigare senza impedimenti oceani e
mari;
VIII. essi sono convinti che, per ragioni pratiche nonché spirituali, tutte le nazioni del mondo debbano
addivenire all'abbandono dell'impiego della forza. Poiché nessuna pace futura potrebbe essere
mantenuta se gli Stati che minacciano, e possono minacciare, aggressioni al di fuori dei loro
confini, continuassero a impiegare armi terrestri, navali ed aeree, essi ritengono che, in attesa che
sia stabilito un sistema permanente di sicurezza generale, sia indispensabile procedere al
disarmo di quei paesi. Analogamente, essi aiuteranno e incoraggeranno tutte le misure praticabili
al fine di alleggerire il peso schiacciante degli armamenti per tutti i popoli amanti della pace.
14 agosto 1941
Franklin D. Roosevelt
Winston S. Churchill
La caduta del fascismo
1943
• Apertura di un secondo fronte in Europa. Il Nord Africa è completamente
sotto controllo degli Alleati, si prepara lo sbarco in Italia.
• Crisi del fascismo. Crolla il consenso al regime, ondata di scioperi nelle
città industriali (strofe satiriche canti partigiani 20)
• 9/10 luglio le truppe alleate sbarcano in Sicilia, senza trovare quasi
resistenza.
• 24/25 luglio il Gran Consiglio del fascismo mette ai voti una mozione di
Grandi che sfiducia Mussolini. Il re revoca il mandato al primo ministro e
lo fa arrestare. Capo del governo è il generale Badoglio. Manifestazioni
popolari
• 8 settembre viene reso pubblico l’armistizio firmato con gli alleati. I vertici
militari all’oscuro non hanno ordini, le truppe si sfaldano e spesso cadono in
mano ai tedeschi sui vari fronti di guerra. Il re e il governo fuggono a
Brindisi. I tedeschi occupano i territori italiani e , liberato Mussolini il 12
settembre, lo mettono a capo della Repubblica di Salò.
LA REPUBBLICA DI SALO’
•
•
•
•
Gennaio 1944 Processo di Verona
Socializzazione delle imprese
Stato di polizia subordinato ai tedeschi
Prime formazioni armate sulle
montagne:antifascisti e renitenti alla leva.
Formazione dei GAP (gruppi azione
patriottica) nelle città
Guerra civile
La resistenza
• Nasce la resistenza CLN, unione fra sostenitori del partito
comunista(Brigate Garibaldi),, socialista (Brigate Matteotti), liberale,
repubblicano, democratico-cristiano, partito d’azione (giustizia e
libertà) e monarchici. Divisioni ideologiche marcate.
• L’unità fu raggiunta anche grazie alla Svolta di Salerno (marzo
1944) A giugno si forma un governo di unità nazionale presieduto
da Bonomi che sostituisce Badoglio (canzone scritta da Nuto Revelli
e Dante Livio Bianco)
• Modalità di combattimento: bande armate, guerriglia, sabotaggi a cui
seguono feroci vendette: Marzabotto, Boves, Fosse Ardeatine.
• Rapporto fra partigiani e alleati
• Rapporto fra partigiani e civili. Strofette satiriche (canzone 10 canzi
partigiani)
• Guerra civile: Pavone
• Scontro fra alleati e tedeschi: linea Gustav e linea Gotica
L'attacco all'Italia fu deciso da americani ed inglesi durante la
Conferenza di Casablanca del 14 gennaio 1943 (a tal proposito,
celebre rimase la definizione dell'Italia di Winston Churchill: «L'Italia è il
ventre molle dell'Asse») e la pianificazione e l'organizzazione venne
affidata al generale Dwight Eisenhower.
Ordine del giorno Grandi
presentato al Gran Consiglio del Fascismo il 25 luglio 1943
Il Gran Consiglio, riunendosi in questi giorni di supremo cimento, volge
innanzi tutto il suo pensiero agli eroici combattenti d'ogni arma, che fianco a
fianco con la fiera gente di Sicilia, in cui più alta risplende l'univoca fede del
popolo italiano, rinnovano le nobili tradizioni di estremo valore e l'indomito
spirito di sacrificio delle nostre gloriose Forze armate; esaminata la
situazione interna ed internazionale e la condotta politica e militare della
guerra, proclama il dovere sacro pe tutti gli italiani di difendere ad ogni
costo l'unità, l'indipendenza, la libertà della Patria, i frutti dei sacrifici e degli
sforzi di quattro generazioni dal Risorgimento ad oggi, la vita e l'avvenire del
popolo italiano; afferma la necessità dell'unione morale e materiale di tutti
gli italiani in quest'ora grave e decisiva per i destini della nazione; dichiara
che a tale scopo è necessario l'immediato ripristino di tutte le funzioni statali
attribuendo alla Corona, al Gran Consiglio, al Governo, al Parlamento, alle
Corporazioni i compiti e le responsabilità stabilite dalle nostre leggi statali e
costituzionali; invita il Capo del Governo a pregare la Maestà del Re, verso la
quale si rivolge fedele e fiducioso il cuore di tutta la Nazione, affinché egli
voglia, per l'onore e per la salvezza della Patria, assumere, - con l'effettivo
comando delle forze armate di terra, di mare e dell'aria, secondo l'articolo 5
dello Statuto del Regno, - quella suprema iniziativa di decisione che le
nostre istituzioni a Lui attribuiscono e che sono sempre state, in tutta la
storia nazionale, il retaggio glorioso della nostra Augusta Dinastia di Savoia
L’8 settembre 1943 l’armistizio con gli anglo-americani venne improvvisamente
annunciato da un messaggio radio registrato di Badoglio, in quel momento in
fuga con la famiglia reale verso Pescara:
"Il governo italiano, riconosciuta la impossibilità di continuare l’impari lotta contro
la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più
gravi sciagure alla nazione, ha chiesto un armistizio al generale Eisenhower,
comandante in capo delle forze alleate anglo-americane. La richiesta è stata
accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane
deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno
ad eventuali attacchi di qualsiasi altra provenienza".
Nella lotta contro il fascismo, che era insieme una dittatura e
un regime di classe, erano destinate a scontrarsi due dottrine
o addirittura due concezioni del mondo cui corrispondevano i
due blocchi storici solo occasionalmente alleati contro il
comune nemico, liberalismo e comunismo: dei quali il primo,
interpretando il fascismo come fenomeno sovrastrutturale o
esclusivamente politico, ne metteva in rilievo il carattere di
dittatura e quindi considerava la lotta contro il fascismo una
lotta per la restaurazione della libertà; il secondo, non
distinguendo dal punto di vista strutturale i regimi liberal
democratici da quelli fascisti, e quindi interpretando il
fascismo non come una generica dittatura, ma come una
dittatura della borghesia, considerava la lotta contro il
fascismo come una lotta per l’instaurazione della dittatura del
proletariato contro la dittatura borghese.
Bobbio, Profilo ideologico del ‘900, 1990
1. L’annuncio della lotta contro il banditismo con
ogni mezzo non deve rimanere una minaccia
vuota. Ora questi mezzi devono essere impiegati.
2. Ogni atto di violenza immediatamente deve avere
le contromisure adeguate
3. Se in un distretto ci sono delle bande in maggior
numero, allora in ogni singolo caso una certa
percentuale della popolazione maschile del luogo
è da arrestare e in casi di violenza da fucilare
4. Se si spara contro soldati tedeschi da paesi, allora
il paese è da bruciare. Gli attentatori oppure i
capibandi sono da im piccare pubblicamente.
Fedelmaresciallo Kesselring
Comandante delle forze germaniche sul fronte italiano
Comando militare germanico di Fossano
Atti di sabotaggio a linee telegrafiche e telefoniche
Il comando germanico dinanzi al susseguirsi
degli atti di sabotaggio delle linee telefoniche e
telegrafiche rende noto che, indipendentemente
dal fatto che le linee siano vigilate o meno dai
civili, in caso di sabotaggio, in aggiunta
all’imposizione di multe, ordinerà l’incendio delle
abitazioni situate lungo le linee e la cattura in
ostaggio delle famiglie ivi abitanti
Fossano 16-8-1944
Il comandante militare
tedesco di Fossano
Meissner Leutnaut
Avevamo chiesto la liberazione di tre Camicie Nere,
cadute nelle mani dei banditi partigiani durante il
combattimente avvenuto a Benevagienna, mentre essi si
adoperavano insieme coi loro camerati per assicurare
l’approvvigionamento alimentare alle popolazione.
Non essendo entro il termine fissato avvenuta la
restituzione delle nostre Camicie Nere, vengono_quale
primo provvedimento- passati per le armi sulla piazza di
Benevagienna i seguenti partigiani della zona:
Paglieri dott. Andrea
Organizzatore militare di bande armate
Priola Giuseppe
Detentore di armi ed organizzatore di bande armate
Barbero Biagio
Detentore di armi – appartenente a bande armate
Quartier generale, 8 agosto 1944 – XXII
Il comando delle Brigate Nere
Pavone, Una guerra civile, 1991
Tre guerre si intrecciarono nella resistenza
1. La guerra patriottica: salvare il paese
dalla dominazione tedesca e riportarlo
alla democrazia liberale
2. La guerra di classe:abbattare con la
dittatura anche il capitalismo che aveva
sostenuto il fascismo
3. La guerra civile: difesa del fascismo e dei
suoi principi o lotta antifascista
1.
2.
3.
4.
Il PCI propone di liquidare la presente situazione di
disordine e di confusione:
mantenendo intatta e consolidando l’unità del fronte delle
forze democratiche e liberali antifasciste;
rassicurando formalmente il paese che il problema
istituzionale verrà risolto liberamente da tutta la nazione,
attraverso la convocazione di un’assemblea costituente,
eletta a suffragio universale, diretto e segreto, subito
dopo la fine della guerra;
creando un nuovo governo di carattere transitorio ma
forte e autorevole per l’adesione dei grandi partiti di
massa:
Nel fronte della nazione c’è posto per tutti coloro che
vogliono battersi per la libertà d’Italia.
Il proclama Alexander
13 novembre 1944,
“Patrioti! La campagna estiva, iniziata l’11 maggio e condotta senza interruzione fin
dopo lo sfondamento della linea gotica, è finita: inizia ora la campagna invernale. In
relazione all’avanzata alleata, nel periodo trascorso, era richiesta una concomitante
azione dei patrioti: ora le piogge e il fango non possono non rallentare l’avanzata
alleata, e i patrioti devono cessare la loro attività precedente per prepararsi alla nuova
fase di lotta e fronteggiare un nuovo nemico, l’inverno. Questo sarà molto duro per i
patrioti, a causa della difficoltà di rifornimenti di viveri e di indumenti: le notti in cui si
potrà volare saranno poche nel prossimo periodo, e ciò limiterà pure la possibilità di
lanci; gli alleati però faranno il possibile per effettuare i rifornimenti.
In considerazione di quanto sopra esposto, il generale Alexander ordina le istruzioni ai
patrioti come segue:
1. cessare le operazioni organizzate su larga scala;
2. conservare le munizioni ed i materiali e tenersi pronti a nuovi ordini;
3. attendere nuove istruzioni che verranno date a mezzo radio “Italia Combatte” o con
mezzi speciali o con manifestini. Sarà cosa saggia non esporsi in azioni arrischiate; la
parola d’ordine è: stare in guardia, stare in difesa;
4. approfittare però ugualmente delle occasioni favorevoli per attaccare i tedeschi e i
fascisti;
5. continuare nella raccolta delle notizie di carattere militare concernenti il nemico;
studiarne le intenzioni, gli spostamenti, e comunicare tutto a chi di dovere;
6. le predette disposizioni possono venire annullate da ordini di azioni particolari;
Non sono i fascisti che ci preoccupano. I fascisti – lo grido
ben forte, perchè li ho visti con i miei occhi – non sono
dei combattenti. I fascisti li temiamo e li odiamo perché
arrivano sempre dopo le operazioni di guerra, arrivano
sempre dopo i rastrellamenti, al seguito dei tedeschi. I
fascisti sono feroci nelle rappresaglie contro la
popolazione, contro gli inermi. I fascisti della Muti di
Borgo S. Dalmazzo li temiamo perché sono dei
torturatori, crudeli, spietati, che terrorizzano la
popolazione, incolpandola di connivenza, di essere
amica dei partigiani. Ne hanno combinate di tutti i colori,
torturando i congiunti dei partigiani o i supposti congiunti,
portandoli nei loro comandi, bastonandoli a sangue per
farli parlare.
Rientrava proprio nel loro compito, quello di terrorizzare la
popolazione. Anche i tedeschi ci tenevano a questo
lavoro sporco, perché terrorizzando speravano di far
diventare nemica la popolazione nei nostri confronti.
Questo era il gioco. Noi partigiani potevamo vivere se la
popolazione ci era amica: incrudendo, rendendo difficili i
rapporti fra noi e la popolazione, facevano il loro gioco
Nuto Revelli, Le due guerre
Pavone, Una guerra civile, 1991
Tre guerre si intrecciarono nella resistenza
1. La guerra patriottica: salvare il paese
dalla dominazione tedesca e riportarlo
alla democrazia liberale
2. La guerra di classe:abbattare con la
dittatura anche il capitalismo che aveva
sostenuto il fascismo
3. La guerra civile: difesa del fascismo e dei
suoi principi o lotta antifascista
Hitler e Mussolini ispezionano il quartier generale del Führer a Rastenburg,
distrutto dall’attentato del 20 luglio 1944
Il piano prevedeva che von Stauffenberg piazzasse 2 Kg di esplosivo al plastico innescato ad
orologeria, opportunamente occultato in una valigetta, sotto il tavolo da conferenza intorno al quale
Hitler teneva la quotidiana riunione con lo stato maggiore sulla situazione militare al fronte, in un
edificio all'interno del complesso del Führerhauptquartier "Wolfsschanze" (tana del lupo), nei pressi di
Rastenburg, nel cuore della foresta di Goerlitz nella Prussia orientale. Dopo aver abbandonato la
riunione ed essersi accertato dell'avvenuta esplosione, von Stauffenberg avrebbe avviato il piano
"Walküre", la seconda fase decisiva per il colpo di stato, avvisando i complottisti a Berlino della
avvenuta riuscita dell'attentato, e raggiungendoli immediatamente per via aerea.
A causa di circostanze impreviste, Hitler sopravvisse all'attentato: Claus von Stauffenberg e Werner
von Haeften, giunti nella "Wolfsschanze", furono disturbati durante la preparazione degli inneschi
dell'esplosivo in una stanza: Hitler anticipò infatti di 30 minuti la riunione poiché, di lì a poco, si
sarebbe dovuto incontrare con Benito Mussolini, convocato proprio dallo stesso Führer. Per questo
motivo, i due congiurati riuscirono a preparare solo 1 dei 2 Kg di esplosivo al plastico previsti per
l'attentato. La fretta nella preparazione fu fatale: l'ordigno, di potenza dimezzata rispetto al previsto,
non riuscì neanche a ferire gravemente Hitler, il quale si trovava distante rispetto all'ordigno e fu
protetto dal massiccio tavolo da conferenza in legno di quercia e dalle pesanti mappe militari; inoltre,
poiché l'intenso caldo aveva fatto spostare la riunione dall'abituale bunker, l'esplosione risultò meno
devastante del previsto. Nonostante quattro persone furono uccise e quasi tutti i presenti rimasero
feriti, Hitler riportò solo leggere ferite.
Adolf Hitler rimase assordato dal forte rumore dell'esplosione e si dice che continuò a urlare, per
sentirsi, quasi fino alla sua morte, perché nessuno aveva il coraggio di fargli notare quale difetto la
detonazione avesse prodotto in lui
Il grande bagno di sangue
Le perdite stimate variano fra i 40 e i 50
milioni di persone, metà delle quali civili.
6 milioni le vittime ebraiche
La ricostruzione del mondo
• Si ricostruisce il mondo.
• febbraio 1945 Yalta GB URSS e Usa si
accordano sulla spartizione del mondo in
zone di influenza
• luglio 1945 Postdam USA URSS e GB si
accordano per la spartizione della
Germania
La resistenza non fu soltanto uno sforzo
eroico per sterminare i carnefici, per
ricacciare nell’inferno i mostri delle barbarie;
fu anche un impegno costruttivo per lavorare
pacificamente su una strada aperta per la
conquista di una vera democrazia. Tra i morti
della resistenza vi erano seguaci di tutte le
fedi: ognuno aveva il suo Dio, ognuno aveva
il suo credo[...] eppure nella libertà e nella
dignità umana, si sentivano fratelli: e quando
si trattò di difendere questi beni, ognuno fu
pronto, nonostante la diversità di fede o di
nazione, a sacrificarsi per il fratello
Essi dunque non ci insegnarono a distruggee la
diversità delle idee, perché essi morirono proprio
per abbbattere il totalitarismo che distrugge la
dignità della persona, quella dignità che si
espreime nella libertà di pensiero; ma volevano
incuorare tutti gli uomini di buona volonta, anche
se di idee diverse, a lavorare insieme per la verità
e per la pace. Volevano costruire un mondo
giusto, dove tutti gli uomini vivano del proprio
lavoro, dove ogni uomo conti veramente per uno,
dove la vita umana, dopo tanto sangue, sia sacra
e il lavoro sicuro: dove ogni credente sia libero di
pregare il suo Dio nella propria chiesa, e ogni
cittadino di espreimere la propria opinione dalla
sua tribuna; e dove non si innalzino roghi agli
eretici o forche ai deviazionisti.
Piero Calamandrei
Cuneo. 28-29 aprile
1945, il Ponte Nuovo
distrutto dai tedeschi
nella notte, al momento
di
ritirarsi dalla città
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Gli accordi di Yalta prevedevano
una dichiarazione in cui si affermava che l'Europa era libera e che invitava allo
svolgimento di elezioni democratiche in tutti i territori liberati dal giogo nazista.
la proposta di una conferenza (da tenere nell'aprile 1945 a San Francisco) in cui
discutere l'istituzione di una nuova organizzazione mondiale, le Nazioni Unite (ONU);
in particolare a Jalta si considerò l'istituzione del Consiglio di Sicurezza.
lo smembramento, il disarmo e la smilitarizzazione della Germania, visti come
"prerequisiti per la pace futura"; lo smembramento (che prevedeva che USA, URSS,
Regno Unito e Francia gestissero ciascuno una zona di occupazione) doveva essere
provvisorio, ma si risolse nella divisione della Germania fra Est ed Ovest che finì solo
nel 1989
furono fissate delle riparazioni dovute dalla Germania, nella misura di 22 miliardi di
dollari.
in Polonia si sarebbe dovuto installare un "governo democratico provvisorio" che
avrebbe dovuto condurre il paese a libere elezioni nel più breve tempo possibile.
riguardo alla Jugoslavia, fu approvato l'accordo fra Tito e Subasic (capo del governo
monarchico in esilio) che prevedeva la fusione fra il governo comunista e quello in
esilio.
i sovietici avrebbero dichiarato guerra al Giappone entro tre mesi dalla sconfitta della
Germania; in cambio avrebbero ricevuto la metà meridionale dell'isola di Sakhalin, le
isole Kurili e avrebbero visti riconosciuti i loro "interessi" nei porti cinesi di Port Arthur
e Dalian.
tutti i prigionieri di guerra sovietici sarebbero stati rimandati in URSS,
indipendentemente dalla loro volontà.
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