Prospettiva clinico-descrittiva Prospettiva psicoanalitica Prospettiva psicopatologica Prospettiva biochimica e neurofisiologica Prospettiva socio-politica Prospettiva psicoanalitica (S. Freud, Cinque conferenze sulla psicoanalisi, 1909) Partita dal rifiuto dell’equazione psichico=cosciente alla base della psicologia classica rivela la dimensione inconscia, inaccessibile alle normali tecniche introspettive Prospettiva psicoanalitica Opere freudiane 1896, Studi sull’isteria, (con Breuer) 1899, Interpretazione dei sogni 1901, Psicopatologia della vita quotidiana 1905, Tre saggi sulla sessualità Prospettiva psicoanalitica Transfert, setting, indizi e ri-costruzione (verità/narrazione) “nella misura del possibile la cura analitica deve essere effettuata in stato di privazione, di astinenza” “Noi ci siamo decisamente rifiutati di fare del malato che si mette nelle nostre mani in cerca di aiuto una proprietà privata, di decidere del suo destino, d’imporgli i nostri ideali e con l’orgoglio del creatore plasmarlo a nostra immagine e somiglianza…il malato non deve essere educato a somigliarci, ma piuttosto a liberarsi e a realizzare compiutamente la sua stessa natura” Freud, 1918 Movimento psicoanalitico 1908, primo congresso internazionale a Strasburgo 1909, Freud, Jung, Ferenczi si recano in Usa “non sanno che porto la peste” 1913, rottura con Jung Prospettiva psicoanalitica Sviluppi Con l’assistenza di un’infermiera (Gertrud Schwing) lo psicoanalista austriaco Paul Federn intraprende per primo, all’inizio del ‘900, cure psicoanalitiche con schizofrenici. Prospettiva psicoanalitica Sviluppi Le applicazioni della psicoanalisi alle psicosi sono soprattutto opera di Karl Abraham che stabilisce una differenza strutturale tra psicosi (arresto di sviluppo sessuale/libido narcisistica) e nevrosi (disturbo di libido oggettuale/relazione con gli altri) Prospettiva psicoanalitica Sviluppi Gustav Jung studia le associazioni verbali degli schizofrenici. Le sue ricerche contribuiranno alla scoperta di Eugen Bleuler del “disturbo associativo fondamentale” nella schizofrenia. Prospettiva clinico-descrittiva (Pinel,Morel,Kraepelin, Bleuler) Sulla base del modello anatomoclinico si propone di individuare il corrispettivo sul piano organico del disturbo (sintomo) psichico Precisazione di Bleuler alla prospettiva clinico-descrittiva La concezione della malattia è data dalla distinzione tra sintomi primari e secondari. Noi supponiamo l’esistenza di un processo che produce direttamente i sintomi primari. I secondari sono in parte il risultato di funzioni psichiche sottoposte ad alterate condizioni di funzionamento e in parte la conseguenza di adattamento ai disturbi primari. Tali tentativi possono essere più o meno fallimentari o più o meno riusciti E. Bleuler, 1911 Eugen Bleuler, Dementia praecox oder Gruppe der Schizophrenien, 1911. Zurigo: “Bürgholzli” (Jung, Abraham, Binswanger, Rorscach) Gli schizofrenici gravi non hanno più alcun rapporto col mondo esterno; vivono in un mondo a sé; se ne stanno con i loro desideri, che ritengono appagati, o con la sofferenza della propria persecuzione; limitano al massimo i contatti col mondo. Chiamiamo autismo il distacco dalla realtà e la predominanza della vita interiore. E. Bleuler, 1911 Nessuno può essere allucinatoriamente perseguitato dai Gesuiti senza sapere nulla della loro importanza. Il contenuto delle idee deliranti è quindi impensabile senza determinati disturbi esterni. I sintomi esterni sarebbero impossibili senza un contenuto. Quindi le allucinazioni e le idee deliranti non possono sorgere direttamente dal processo morboso. Il fattore scatenante da cui non si può prescindere crea solo la predisposizione su cui gli avvenimenti psichici sviluppano il sintomo, Bleuler 1911 Prospettiva psicopatologica (Karl Jaspers, Psicopatologia generale, 1913) Naturwissenschaften/ Geisteswissenschaften Erklären/Verstehen Erlebnisse, Einfϋhlung Prospettiva psicopatologica (Karl Jaspers, Psicopatologia generale, 1913) Ripresa della distinzione di Dilthey tra Erklären/Verstehen (Windelband, Rickert: scienze nomotetiche/scienze idiografiche) Prospettiva psicopatologica “Erlebnis è ogni esperienza in quanto vissuta, in quanto presente e diretta nelle varie modalità del sentire, percepire, intendere” (E. Paci) Prospettiva psicopatologica Dalla descrizione esteriore della malattia si passa alla analisi delle esperienze interiori vissute dal paziente. (Karl Jaspers, Psicopatologia generale, 1913) Prospettiva biochimica e neurofisiologica (dopo il 1952) Tende a cercare la spiegazione della malattia mentale in alterazioni d’ordine bio-chimico o neurofisiologico a livello delle strutture più elevate del SNC. La considerazione più banale che induce a non sottovalutare questa prospettiva viene dalla provata efficacia, in alcuni casi, degli psicofarmaci (scoperti a partire dal 1952) Prospettiva sociopolitica (anni sessanta del ‘900) Allarga la nozione medico-biologica di milieu a quella di ambiente sociale, fondamentale per l’uomo. Importanza dei rapporti sociali nel mantenimento della salute mentale, nella genesi o almeno nella “liberazione” del disturbo psichico nonché nella sua gestione terapeutica. Don D. Jackson, Eziologia della schizofrenia, 1960. Raccolta di saggi sulla schizofrenia raggruppati secondo le diverse e suindicate prospettive, tutte compresenti.