G.W.F. Hegel
Filosofia dello Spirito. Spirito
Oggettivo. Diritto. Moralità.
Eticità: Famiglia e Società civile
Lo Spirito Oggettivo
Detto anche diritto, in senso lato, si
articola in diritto astratto, moralità ed
eticità.
Il diritto
• Per realizzare la propria libertà lo Spirito
deve superare la dimensione individuale, e
realizzarsi in un mondo sopraindividuale
oggettivo:
• il mondo delle istituzioni, delle leggi, dei
costumi, ciò che Hegel chiama, in senso
ampio, “diritto”.
Libertà
• La libertà non va qui intesa come arbitrio,
assoluta possibilità di scelta, bensì come
volere razionale, adeguazione della
volontà a ciò che la ragione prescrive.
• Ciò che la ragione prescrive è la legge:
 non si vuole parlare di una legge naturale
ideale, diversa dal diritto positivo
 ma proprio di quest’ultimo: il diritto vigente, è
per Hegel l’incarnazione della razionalità.
Razionalità del diritto vigente
• Alla base di queste affermazioni c’è la
dottrina dell’identità di reale e razionale,
formulata proprio nei Lineamenti di
filosofia del diritto.
• La filosofia del diritto non dovrà quindi
indicare un astratto “dover essere”, ma
semplicemente comprendere e
“giustificare” la realtà, ossia mostrare la
razionalità di ciò che esiste.
Diritto astratto
• La libertà dello spirito si attua anzitutto
come diritto astratto, l’insieme delle
relazioni che si realizzano tra individui che
si rapportano come “persone giuridiche”,
ossia soggetti capaci di proprietà.
 La proprietà richiede un riconoscimento
(“contratto”) e rende possibile torto e delitto.
 La colpa richiede una sanzione o una pena
che si configura, dialetticamente come il
ripristino del diritto violato (sintesi).
Moralità
• Nel diritto la libertà dello spirito si oggettiva
nelle cose possedute; tale esteriorità è
negata nella moralità ove la libertà è
“interiorizzata”.
• A questo livello, infatti, il soggetto è libero
in se stesso: le cose esteriori sono
indifferenti, ciò che conta è l’intenzione di
realizzare il bene.
Limiti della moralità
• Ma nella moralità si dà la separazione tra
il bene e la soggettività che deve
realizzarlo, tra dover essere e essere.
• Lo si vede nella morale kantiana,
laddove:
 Il dovere si presenta come un’ideale
impotente, che non è mai realizzato;
 il formalismo conduce ad un astratto
distacco dai contenuti dell’agire.
Eticità
• La sintesi tra l’esteriorità del diritto e
l’interiorità della moralità si ha nell’eticità,
in cui il bene diventa istituzione visibile.
• L’eticità è la adesione a finalità concrete,
la consapevole e volenterosa dedizione al
bene della comunità in cui si vive.
• I suoi momenti sono la famiglia, la società
civile e lo stato.
Famiglia
• Nella famiglia, sulla base naturale
dell’amore tra i sessi, si ha il primo
inserimento del singolo in una totalità
sopraindividuale oggettiva.
 Nella famiglia il bene assume la concretezza
della gestione del patrimonio e
dell’educazione dei figli.
 L’individuo non vive più per se stesso ma per
questa comunità.
Società civile
• E’ intuizione originale di Hegel
l’introduzione di una entità intermedia tra
individuo e Stato.
• La società civile è l’unione di più famiglie
sulla base dei bisogni, soddisfatti
attraverso il lavoro e lo scambio.
• E’ luogo di incontro ma anche dello
scontro degli interessi particolari.
Organizzazione della società
• Al suo interno sorge la divisione del lavoro
e la distinzione tra le classi (agricoltori,
fabbricanti/commercianti e funzionari).
• La difesa degli interessi particolari porta al
nascere delle corporazioni e di istituzioni
preposte alla giustizia e all’ordine
pubblico.
• La società civile non va però confusa con
lo Stato, culmine dell’eticità.