Il problema del Medioriente (sintesi)

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IL MEDIO ORIENTE:
radici storiche del problema
mediorientale e suoi sviluppi
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IL MEDIO ORIENTE
IL MEDIO ORIENTE PRIMA DEL PROCESSO DI DECOLONIZZAZIONE
IL MEDIO ORIENTE DOPO IL PROCESSO DI DECOLONIZZAZIONE
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Il Sionismo
 1881: un manipolo di giovani rivoluzionari russi assassina la zar
Alessandro II
 Gli antisemiti diffondono la voce che i responsabili fossero ebrei e
un’ondata di pogrom dilagò nell’impero, seguiti da leggi che
istituzionalizzavano la discriminazione degli ebrei
 Diversi ebrei russi si volsero verso gli Stati Uniti, altri in Sudamerica e
nei dominions britannici (Canada, Sudafrica, Australia) altri nelle città
dell’Europa centrale e occidentale
 Una minoranza di ebrei diede vita (in Polonia) alle società
clandestine degli Chovevei Zion (Coloro che amano Sion) per
emigrare in Palestina o sostenere quanti volevano farlo
 1882: i primi coloni giungono in Palestina e iniziano a lavorare il
suolo palestinese come semplici braccianti (dando vita alla cosiddetta
«mistica dei pionieri»)
 1884: fondazione del primo insediamento: Gedera
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Il Sionismo politico
 Inizio anni ‘90 dell’Ottocento: il sionismo era un’ideologia in attesa di un
leader
 Il sionismo in quanto movimento politico e attore sulla scena
internazionale fu inventato da Theodor Herzl (1860-1904)
 Herzl era membro di un’emancipata famiglia di Budapest, parlava il
tedesco ed il francese ed ignorava l’ebraico, l’yddish e il russo; era un
intellettuale laico e cosmopolita, la cui conversione al sionismo fu legata
all’affare Dreyfus (1894-95)
 1896: Herzl pubblicò un pamphlet profetico-programmatico di 30.000
parole intitolato Der Judenstaat (Lo Stato ebraico), sottotiltolato Un
moderno tentativo di soluzione della questione ebraica
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Il Sionismo politico
 Se la Francia, patria del progresso, poteva essere investita dalla bufera
antisemita, e Parigi essere percorsa da folle che urlavano «À mort le
Juifs», dove avrebbero mai potuto sentirsi sicuri gli ebrei, se non in
un paese che appartenesse a loro?
 Herzl inizia a cercare dei finanziatori
 29 Agosto 1897: nasce, al Congresso di Basilea, l’Organizzazione
sionista, che doveva fungere da motore del movimento
 1903-1906: seconda ondata di pogrom russi, effetto collaterale del
malessere legato alla rivoluzione russa del 1905 in quanto il regime
zarista cercò di convogliare verso gli ebrei il malcontento popolare nei
confronti della monarchia; le persecuzioni si intensificarono nel 1905-06
sullo sfondo della guerra russo-giapponese
 1917-21: terza ondata di pogrom, contemporanea alla rivoluzione russa e
alla guerra civile
 Nuova ondata di immigrazione in Palestina
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La nascita del nazionalismo arabo
 1908: Rivoluzione dei Giovani turchi che volevano trasformare un
impero arretrato e autocratico in una moderna monarchia costituzionale
 Inizia un processo di «turchizzazione»: molti funzionari arabi furono
sostituiti da turchi; il turco promosso ad unica lingua del governo e dei
tribunali e reso obbligatorio nelle scuole; si diffonde un clima antiarabo
 Ne segue un’ondata di nazionalismo arabo: 14 novembre 1909 nasce,
a Parigi, la società della Giovane nazione araba (clandestina), nota
come al-Fatat
 Al-Fatat inizialmente mirava a difendere i «diritti naturali» degli arabi,
non era interessata all’indipendenza, ma ad ottenere pari dignità di arabi
e turchi nell’impero
 Solo nel 1913: i dirigenti di al-Fatat inserirono nel suo programma «la
liberazione della nazione araba»
 1912: l’impero ottomano aveva dovuto cedere la Libia all’Italia
 1914-1918: la prima guerra mondiale priverà l’impero ottomano delle
province arabe e di ogni altro dominio, riducendolo al suo nucleo
esclusivamente turco
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Il Medioriente nel primo dopoguerra
 1914: i giovani turchi entrano in guerra a fianco degli imperi centrali e
gran parte dei sudditi arabi rimangono leali
 Durante la guerra la Gran Bretagna sollecita la ribellione delle tribù
arabiche contro il dominio ottomano, accordandosi con l’emiro della
Mecca (Alì Hussein); la guerriglia araba verrà organizzata dal colonello
Thomas E. Lawrence (Lawrence d’Arabia), rappresentante politico e
militare del governo inglese; per ottenere l’appoggio degli arabi gli inglesi
avevano prospettato la possibilità di creare un grande stato arabo
unificato che comprendesse la Palestina
 1916: con l’Accordo Sykes-Picot, un’intesa segreta franco-inglese,
sfuma l’idea di un grande stato unitario e i territori arabi dell’impero
ottomano vengono trattati come bottino di guerra: Iraq e Palestina
vengono assegnati, sotto forma di mandato, alla Gran Bretagna, Siria e
Libano alla Francia
 1917: Dichiarazione Balfour con cui si affermava che il governo
britannico vedeva con favore la creazione in Palestina di un «focolare
nazionale (National Home) per il popolo ebraico» mirando così a
legittimare la futura presenza inglese nella regione ed a contrastare le
relative mire francesi
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La Dichiarazione Balfour
Di seguito, la lettera inviata dal segretario agli
affari esteri inglese Arthur James Balfour al
leader del Sionismo in Inghilterra Lord Walter
Rothschild.
Ufficio Esteri 2 novembre 1917
Egregio Lord Rotschild,
è mio piacere fornirle, in nome del governo di Sua
Maestà, la seguente dichiarazione di simpatia per le
aspirazioni dell'ebraismo sionista che è stata
presentata, e approvata, dal governo:
“Il governo di Sua Maestà vede con favore la
costituzione in Palestina di un focolare nazionale per
il popolo ebraico, e si adoprerà per facilitare il
raggiungimento di questo scopo, essendo chiaro che
nulla deve essere fatto che pregiudichi i diritti civili
e religiosi delle comunità non ebraiche della
Palestina, né i diritti e lo status politico degli ebrei
nelle altre nazioni”. Le sarò grato se vorrà portare
questa dichiarazione a conoscenza della federazione
sionista.
Arthur James Balfour

Primo riconoscimento ufficiale, da parte di
una grande potenza, del sionismo e dei suoi
obiettivi
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Testo originale
I coloni ebrei in Palestina
 Chiave di volta del sionismo: acquisto di terreni, definiti «riscatto» o
«conquista» di una parte di territorio
 Molti emigranti della prima aliyah (migrazione) immaginavano di recarsi in
un paese selvatico e semideserto e trovarsi tra tanti arabi fu per loro una
sorpresa; del resto lo slogan ufficiale del sionismo era «una terra
senza popolo per un popolo senza terra»
 Le autorità ottomane sorvegliavano le attività dei sionisti e cercarono
di contrastarle: il 28 Aprile 1882, quando i primi biluim (primi sionisti) non
erano ancora salpati da Odessa per la terra d’Israele, il console generale
turco fece affiggere un avviso in cui si dichiarava che nessuno di loro
sarebbe stato autorizzato a rimanere in Palestina, seguirono ordini di
fermare la vendita di terre imperiali agli ebrei, anche se cittadini
ottomani
 Molti migranti potenziali si lasciarono scoraggiare, ma altri continuarono
ad affluire in Palestina, grazie all’inefficienza ottomana, alla pressione
delle grandi potenze ed alla corruzione (quasi tutto si poteva ottenere
pagando, dai permessi di residenza alle concessioni di edificazione, agli
atti di proprietà)
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I coloni ebrei in Palestina
 Lo statuto dei biluim (primi sionisti) del 1883 dichiarava che i terreni di nuova
acquisizione sarebbero stati coltivati «senza l’aiuto della popolazione araba
indigena»; viene, quindi, raccomandato l’uso di manodopera ebraica e la
sostituzione dei lavoratori arabi
 Gli ebrei daranno vita ad una sorta di «economia separata» basata sui kibbutz,
fattorie collettivistiche autosufficienti; questa scelta separò gli insediamenti ebraici
dal contesto delle comunità indigene e rinforzò fra i contadini palestinesi il timore di
venire espropriati della terra e delle possibilità di lavoro
 Prime tensioni a livello locale fra nativi e coloni, dovute alle diversità
linguistiche, culturali, religiose, alle contese di natura economica, come l’incerta
definizione di un confine fra due proprietà o il rifiuto dei fittavoli arabi di
abbandonare terreni acquistati dagli ebrei
 Negli anni fra le due guerre mondiali si acuiscono le tensioni fra arabi, coloni
ebrei e amministratori britannici; cresce l’immigrazione e si ampliano le proprietà
possedute dagli ebrei
 Dal 1929 l’Agenzia ebraica finanzia e dirige l’immigrazione e gli acquisti
 L’insediamento ebraico disponeva di un sistema scolastico, di un’organizzazione
fiscale autonoma, di un sindacato, l’Histadrut, che tutelava i lavoratori e gestiva un
sistema sanitario e varie imprese industriali ed agricole
 Dell’Histadrut faceva parte anche l’Haganah, un’organizzazione militare creata
negli anni ‘20 per garantire l’autodifesa degli insediamenti ebrei dagli attacchi arabi
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La seconda guerra mondiale
Pogrom russi
anni ‘80
dell’Ottocento
Originarono il moderno sionismo
La Shoah, il più
smisurato dei
pogrom
Orientò immediatamente il movimento
verso la creazione di uno stato
indipendente
Durante la prima
guerra mondiale
Primo appoggio internazionale all’idea di un
«focolare nazionale ebraico»
Alla fine della
Seconda guerra
mondiale
Viene concessa la Risoluzione dell’ONU sulla
divisione del paese, sotto la cui egida sarebbe
sorto lo stato di Israele
Ottobre 1941: in un memorandum governativo segreto Churchill scrisse: «Posso
subito dire che se la Gran Bretagna e gli Stati Uniti usciranno vincitori dalla guerra, la
creazione di un grande stato ebraico in Palestina, abitato da milioni di ebrei, sarà uno
dei punti principali da discutere alla conferenza di pace».
8 settembre 1939: Ben-Gurion disse ai comandanti dell’Haganah: «La prima guerra
mondiale…ci ha dato la Dichiarazione Balfour. Questa volta, la nostra meta dev’essere
la nascita dello Stato ebraico»
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Piano di ripartizione dell’ONU, Novembre 1947
 13 Novembre 1947: Londra annuncia che avrebbe
ritirato le sue truppe dalla Palestina il 1°Agosto
1948
 La divisione passa con un margine piuttosto ristretto
(voto contrario viene espresso dai paesi arabi, da
quelli mussulmani, da Cuba e dall’India)
 Sionisti e alleati furono soddisfatti; gli arabi
lasciarono la sala dicendo che la risoluzione non
aveva valore; non capivano perché il 37% della
popolazione avesse ottenuto il 55% del territorio
(del quale aveva posseduto fino a quel momento
solo il 7%)
 «I palestinesi non capivano perché si facesse pagare
loro il conto dell’olocausto…non capivano perché
fosse ingiusto che gli ebrei restassero minoranza in
uno stato palestinese unitario e invece fosse giusto
che metà degli arabi palestinesi – la popolazione
autoctona, che abitava il paese da secoli, diventasse
dalla sera alla mattina soggetta ad un potere
straniero».
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Ben-Gurion e l’IDF
Dicembre 1946: la leadership sionista nomina Ben-Gurion
responsabile della difesa oltre che presidente
dell’Agenzia ebraica
Ben-Gurion riteneva che, se fino a quel momento il loro
pensiero era stato quello di difendere lo Yishuv (comunità
ebraica in Palestina) dagli arabi palestinesi, ora il problema
principale era difendere la terra di Israele dagli stati
arabi indipendenti che la circondavano, che avevano il diritto
di acquistare e produrre armi e di mantenere eserciti ed
addestrarli
Per questo i preparativi della Haganah nel 1947 furono in
vista di una guerra convenzionale contro una coalizione di Stati
arabi, anziché in vista di una guerriglia da parte dei palestinesi
Metà ‘48: l’Haganah si espande e si trasforma nelle Forze di
difesa israeliane (IDF: Israel Defense Forces)
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Nascita di Israele
14 maggio 1948: 24 ore
prima che la
Gran Bretagna rassegni il
suo mandato a governare la
Palestina, i coloni ebrei
della regione proclamano
unilateralmente lo Stato
di Israele
Ben-Gurion viene
nominato premier del nuovo
Stato
Esito finale del progetto sionista, nato alla fine del XIX
secolo, e di decenni di immigrazione di famiglie ebraiche
nei territori della Palestina.
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Dall’accordo Sykes-Picot alla nascita dello Stato di
Israele
1916-1932
1916
•Accordo
Sykes-Picot
tra Francia
e Gran
Bretagna
1917
•
Dichiarazione
Balfour
1929
1922
•Egitto
indipendente
• Fondazione
Agenzia
ebraica
1932
• Iraq
indipendent
e
•Nascita
dell’Arabia
saudita
•evento
Modello cronologia 1
16
Dall’accordo Sykes-Picot alla nascita dello Stato di
Israele
1936-1948
1936/39
•
Rivolta
araba
Modello cronologia 1
1939
1947
14 Maggio 1948
• Gli inglesi
decidono di
limitare
l’acquisto di
terreni in
Palestina e di
contenere
l’immigrazion
e (non più di
75.000
individui in 5
anni)
•L’Inghilterra
decide di
abbandonare
la Palestina
• Viene
dichiarata la
nascita
dello Stato
di Israele
•29
Novembre:
Risoluzione n.
181 delle
Nazioni Unite
per la
spartizione
della Palestina
17
1948
• Scoppia la
prima
guerra
araboisreliana
15 Maggio 1948(-49): Prima guerra arabo-israeliana
Egitto, Giordania, Siria,
Libano e Iraq (Stati della lega
araba, nata nel 1945) inviano
truppe a supporto della
popolazione araba della Palestina
in lotta contro il nuovo stato (la
guerriglia fra lo yishuv e gli
arabo-palestinesi era scoppiata
già nel novembre del ‘47). La
guerra, vinta da Israele, causa
una prima migrazione di arabi
palestinesi dai territori occupati
dallo stato ebraico.
700.000 arabi fuggirono o furono espulsi dal territorio del nascente Stato ebraico e si
stabilirono: in Giordania, nella striscia di Gaza, in Transgiordania, Siria e Libano, una
minoranza in Egitto, Iraq, e nei vari paesi della penisola arabica. Alla fine della guerra
meno della metà della popolazione palestinese si trovava ancora nella terra avita.
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Yishuv (Comunità ebraica
in Palestina)
• Organizzazione bellica
di tipo nazionale, con
relativo addestramento ed
armamento
• Capacità di produrre
armi in proprio
• Società molto motivata
(ferita della Shoah),
semindustriale, con un
elevato grado d’istruzione,
ben organizzata
 Poteva contare su un unico
dispositivo militare nazionale,
qualcosa di cui gli arabi palestinesi
mancavano completamente
Arabi palestinesi
• Società arretrata, in larga misura
analfabeta
• Poco organizzata e tipicamente
contadina
• «Indipendenza» e «nazione» per il
cittadino medio sono concetti vaghi e
astratti
• Società indebolita dalle divisioni
interne
• Dopo secoli di dominio ottomano l’élite
araba è egoista, corrotta ed
inesperta nel campo della pubblica
amministrazione
• Durante il mandato britannico molte
famiglie eminenti avevano venduto
terreni ai sionisti e accettato mance e
«finanziamenti» dall’agenzia ebraica
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Seconda guerra arabo-israeliana
1956: a seguito della nazionalizzazione della
Compagnia del canale di Suez, voluta da
Nasser (che voleva porsi alla guida degli stati
arabi contro Israele), Francia e Regno Unito
intervengono a difesa dei propri interessi sul
canale. Israele si schiera a fianco delle
potenze occidentali e invade il Sinai
egiziano. La crisi termina con l’intervento
moderatore di Stati Uniti e Unione
Sovietica, che costringono gli europei al ritiro.
 Israele si ritira dal Sinai
Principale eredità politica della crisi di Suez: forte radicalizzazione
dell’antagonismo arabo-israeliano.
Nasser ed altri leader arabi cominciarono a parlare apertamente della
necessità di un «terzo round» che doveva concludersi con la distruzione
dello Stato ebraico. Agli occhi di molti la collusione israeliana con le
due potenze ex imperialiste e la campagna militare contro l’Egitto
avevano dimostrato che Israele era «il braccio armato» dell’imperialismo
nel Medioriente.
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1964: Nascita dell‘ Olp
Nel 1964 nasce l’Organizzazione
per la liberazione della
Palestina (Olp), che dal 1969
viene diretta da Yasser Arafat
(1929-2004).
La principale componente
dell’Olp sarebbe stata Al-Fatah,
fondata da un gruppo di esuli
palestinesi negli anni ‘50
L’Organizzazione, di ispirazione
laica, persegue lo scopo di
riconquistare la Palestina agli arabi,
facendo ricorso anche a metodi
terroristici, ripudiati solo nel
1984.
La conferenza che si tenne a Gerusalemme a Maggio del ’64 e che istituì
l’Olp, si costituì in Consiglio nazionale palestinese, ovvero nel parlamento
palestinese in esilio e approvò una Carta nazionale palestinese, che
affermava il non-diritto all’esistenza dello stato israeliano e auspicava
la creazione, al suo posto, di uno Stato arabo
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1967: Guerra dei Sei giorni
Nel 1967 il deterioramento delle relazioni fra
Israele, l’Egitto e la Siria portano a un nuovo
conflitto. Anche in questo caso lo stato ebraico
dimostra la sua grande efficienza militare,
imponendo con la pace ingenti ampliamenti
territoriali: la penisola del Sinai,
Gerusalemme est, la striscia di Gaza, la
Cisgiordania e le alture del Golan.
Forte della sua apparente vittoria nella guerra del 1956, Nasser
continuò a perseguire l’obiettivo di unificare i popoli arabi contro
l’Occidente colonialista, di cui Israele veniva considerato l’avamposto.
Il 16 maggio del 1967 Nasser intimò alle truppe ONU di ritirare le
proprie forze di pace stanziate nella penisola del Sinai, schierando il proprio
esercito nel deserto, preludendo un attacco imminente. Quindi mise in atto
una serie di provocazioni, fino a quando anche altri quattro Stati arabi
(Siria, Iraq, Giordania e Arabia Saudita) avvicinarono i loro eserciti lungo il
confine.
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1967: Guerra dei Sei giorni
Dal 1966: il Primo Ministro era Levi Eshkol (succeduto a Ben-Gurion) e
Moshe Dayan era Ministro degli Esteri
Le truppe ed i mezzi di cui disponeva Israele erano molto inferiori rispetto
a quelli arabe. Moshè Dayan non aveva dubbi: l’attacco preventivo era
l’unico modo per sopravvivere all’imminente offensiva degli Stati
limitrofi.
Alle 7.45 della mattina del 6 giugno 1967 l’aviazione israeliana
bombardò a sorpresa le basi aeree di Egitto, Siria e Giordania. Oltre
400 velivoli da guerra furono distrutti prima ancora di spiccare il volo e le
piste di decollo furono messe fuori uso, rompendo sul nascere il vantaggio
aereo arabo e salvando le città israeliane e i suoi civili dall’orrore che
sarebbe derivato dai bombardamenti.
•
Per sei giorni la guerra imperversò nel campo di battaglia. Il Generale Rabin,
all’epoca capo di Stato Maggiore, coordinò le truppe su tre fronti. Le forze egiziane
ammassate nella Striscia di Gaza furono spinte indietro nel deserto del Sinai,
160 km ad ovest del Canale di Suez. Le truppe siriane, che stavano inizialmente
riuscendo a conquistare il nord della Galilea, furono spinte indietro di 25 km e
persero il controllo delle Alture del Golan. L’esercito giordano, che inizialmente
si trovava a soli 14 km di distanza dal mare fu spinto fuori dalla Cisgiordania, da
Gerusalemme Est e oltre il fiume Giordano.
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24
1967: Guerra dei Sei giorni
L’Egitto perse la penisola del Sinai, la Giordania tutti i territori della
riva occidentale del Giordano, inclusa la parte orientale di
Gerusalemme (che venne successivamente annessa allo stato ebraico
e proclamata sua capitale), la Siria, le alture del Golan
Gli arabi contarono più di 30.000 morti, gli israeliani poche centinaia
Altri 400.000 palestinesi andarono ad ingrossare le fila dei rifugiati nei
campi profughi in Giordania e in altri paesi arabi
Declino di Nasser e della sua politica di oltranzismo panarabo
•
•
22 Novembre 1967: Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite approva la
«Risoluzione 242» (pietra angolare di tutti gli sforzi per la pace in Medio Oriente
fino agli anni ’90) che sottolineava “l’impossibilità dell’acquisizione di territori per
mezzo della guerra”, chiedeva una “pace giusta e duratura” in Medio Oriente,
basata su concessioni territoriali in cambio della pace.
Israele doveva ritirarsi dai territori occupati nel ’67, ma gli arabi dovevano
rinunciare alla belligeranza e «riconoscere…la sovranità, l’integrità territoriale e
l’indipendenza politica di ogni stato della regione, e il suo diritto a vivere in pace
entro confini sicuri e riconosciuti”.. Israele vi aderì, anche se malvolentieri, seguita
da Nasser e da re Hussein di Giordania, mentre i palestinesi, che avevano
l'appoggio della Siria la rifiutarono.
25
1973: Guerra del Kippur
1969: Yasser Arafat pose le basi dell’Olp in Giordania;
1970: il re di Giordania Hussein, esposto alle rappresaglie israeliane a
causa degli attentati terroristici dei feddayn (combattenti) palestinesi
mobilita le sue truppe contro quest’ultimi e contro i palestinesi,
costringendoli a riparare in Libano
L’Olp estende la lotta terroristica a livello internazionale (dirottamenti
aerei; attentato di Monaco del 1972 contro gli atleti israeliani che
parteciparono alle Olimpiadi)
1970:muore Nasser e gli succede
Anwar Sadat
l presidenti egiziano, Sadat, e siriano,
Hafiz Al-Assad, tentarono di recuperare
i territori persi nel 1967; nessuno dei
due mirava alla distruzione di Israele
6 Ottobre 1973: il giorno della festa
ebraica dello Yom Kippur le truppe
egiziane attaccano di sorpresa le
linee egiziane e dilagano nel Sinai
Israele riesce a capovolgere le
sorti del conflitto grazie anche ai
massicci
aiuti statunitensi
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Guerra del Kippur: conseguenze
• Sul piano territoriale: non ci sono conseguenze
• Sul piano politico: viene sfatato il mito dell’invincibilità di Israele
• Diversi soldati israeliani protestano per l’inadeguatezza e
l’impreparazione dell’esercito e gli errori di valutazione dei vertici politici
e dei servizi segreti che, fuorviati dal pregiudizio relativo
all’impreparazione e scarsa combattività degli arabi, avevano mostrato un
«eccessivo senso di sicurezza», sottovalutando i segnali di pericolo
• Gli egiziano sostengono di aver lavato l’onta del 1967
• Il canale di Suez viene chiuso per due anni
• Gli Stati arabi (fra cui Arabia saudita, Iraq, Kuwait) decretano il blocco
petrolifero contro i paesi occidentali, amici di Israele
• La crisi assume una portata globale
• 1977: fine del trentennale predominio laburista e vittoria elettorale del
Likud, la formazione di destra di Manachem Begin
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LO SHOCK PETROLIFERO
6 ottobre 1973
IV guerra
arabo-israeliana
(organizzazione dei
paesi produttori
di petrolio)
CONTINGENTAMENTO
PRODUZIONE DI PETROLIO
Punire i paesi sostenitori di ISRAELE
LA CRISI COLPISCE SOPRATTUTTO
L’EUROPA OCCIDENTALE E IL GIAPPONE
BRUSCO RIALZO
DEL PREZZO
DEL GREGGIO
GLI USA SONO MENO DANNEGGIATI
PERCHÉ AUTOSUFFICIENTI
CRISI ENERGETICA E
“AUSTERITÀ” NEI CONSUMI
DIVERSIFICAZIONE FONTI
ENERGETICHE
© Doug Wilson/Corbis
OPEC
RISTRUTTURAZIONE
INDUSTRIALE PER RIDURRE I
COSTI DI PRODUZIONE
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1978:Accordi di Camp David
•
Nel 1978, sotto gli auspici del presidente
statunitense Jimmy Carter, il leader egiziano
Anwar al-Sadat (1918-81) e il primo ministro
israeliano Menachem Begin (1913-92) si
incontrano segretamente negli Stati Uniti a
Camp David (Maryland), per negoziare gli
accordi che sono alla base di un trattato di
pace del 1979.
L'accordo consisteva di due documenti:
il primo, «Framework» (cornice) prevedeva il ritiro, da realizzarsi a tappe,
di Israele da tutto il Sinai in cambio del riconoscimento diplomatico
da parte dell’Egitto, della pace e di normali relazioni diplomatiche
 Il secondo, la «Cornice di pace» affermava che le risoluzioni dell’Onu
242 e 338 dovevano servire da base per la soluzione pacifica dei
conflitti fra Israele e i suoi vicini e che dette risoluzioni (basate sul
criterio delle concessioni territoriali in cambio della pace) dovevano
assicurare «la sovranità, l’integrità territoriale e l’indipendenza politica di
tutti gli stati dell’area, nonché il loro diritto a viver in pace in confini sicuri e
riconosciuti»
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1978:Accordi di Camp David
•
•
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•
•
•
•
•
Gran parte della «Cornice di pace» era dedicata ai futuri negoziati sulla questione
palestinese
Questi avrebbero coinvolto rappresentanti d’Israele, dell’Egitto, della Giordania e del
«popolo palestinese»
Ci sarebbe stato un quinquennio di transizione che sarebbe iniziato con la nascita
di un autogoverno arabo (o di un «consiglio amministrativo») e lo smantellamento da
parte di Israele delle strutture del governo militare e dell’amministrazione civile
Non oltre tre anni dall’inizio della fase di transizione sarebbero iniziati i negoziati tra i
rappresentanti di Israele, Egitto, Giordania e i palestinesi scelti in rappresentanza di
Cisgiordania e Gaza
La «Cornice di pace» risulta, quindi, vaga su diversi aspetti di fondamentale
importanza:
Il ruolo dell’Olp come rappresentante di un rilevante numero di palestinesi
Fino a quali posizioni si sarebbe ritirato l’Idf (Forze di difesa israeliane)
Che ne sarebbe stato degli insediamenti ebraici e dei loro abitanti
L’Olp definì Camp David una «cospirazione» antipalestinese
l’Egitto firmerà il trattato di pace con Israele nel marzo 1979 e otterrà la
restituzione della penisola del Sinai (occupata da Israele nel 1967)
Il presidente egiziano Sadat (a causa della firma del trattato di pace, condannata
dalla maggioranza degli stati arabi) sarà vittima al Cairo di un attentato
organizzato da un gruppo integralista islamico nel 1981
La questione palestinese
Stati Arabi e Olp
Metà anni ‘80
• Gli accordi di Camp David vengono
vissuti come un «tradimento»
dell’Egitto
•Rifiuto di ogni trattativa con Israele
• Gli Stati moderati (Giordania, Arabia saudita)
e la stessa dirigenza dell’Olp sono disposti a
trattare con Israele e a riconoscerne l’esistenza
in cambio del suo ritiro dai territori occupati
(Cisgiordania e striscia di Gaza)
1987
Intifada: risveglio
I dirigenti di Israele
La rivoluzione dei sassi
• avevano avviato una parziale
«colonizzazione» dei territori occupati
• rifiutano la trattativa con l’Olp di Arafat,
considerata un’organizzazione terroristica
• si oppongono alla creazione di uno Stato
palestinese
Dal 1975
• In Libano, dove l’Olp aveva le sue
basi, scoppia una cronica guerra civile
fra cristiani, sunniti, sciiti, drusi
• 1982: l’esercito israeliano si spinge
fino a Beirut per cacciarne le basi
dell’Olp
•Il massacro di Sabra e Shatila (settembre 1982) - un campo di profughi palestinesi alla periferia di Beirut - ad
esempio è stato compiuto da truppe dell'esercito cristiano-libanese ma con la complicità dell'esercito israeliano,
Dopo le guerre araboisraeliane del
1956/1967/1973
Israele 1967-1982
La penisola del Sinai, occupata da Israele nel
1967, viene restituita all’Egitto dopo la pace del
1979
La striscia di Gaza
Abitata da palestinesi (dal ‘48 era stata annessa
all’Egitto) è rimasta sotto l’occupazione di
Israele
Cisgiordania
Annessa alla Giordania dal ‘48 e persa nel ‘67 è
rimasta sotto l’occupazione di Israele
Striscia di Gaza e
Cisgiordania
Costituiranno il nucleo del futuro Stato palestinese
Gerusalemme
Occupata da Israele in parte nel ‘48 e in parte nel
‘67, nel 1980 è stata proclamata «capitale eterna»
dello Stato ebraico
Alture del Golan
Strappate alla Siria nel ‘67 vengono annesse allo
Stato di Israele nell’81
2005
La striscia di Gaza viene sgomberata dagli
israeliani
con decisione unilaterale del governo
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Israele dopo il 2000
Dicembre 2008
A seguito di una serie di lanci missilistici effettuati dalla
striscia di Gaza e che hanno provocato in otto anni circa 15
morti e alcune centinaia di feriti, Israele lancia una
durissima offensiva militare denominata «piombo fuso».
L'attacco provoca 1203 vittime tra i palestinesi - tra cui 450
bambini - e oltre 5000 feriti; mentre i morti dell'esercito di
Tel Aviv sono stati 10 e 3 i civili. L'Onu ha condannato
l'aggressione con la risoluzione 1860 del 8 gennaio 2009.
Dall'aprile 2006
Ariel Sharon è in stato vegetativo permanente (muore nel
2014)
Il suo successore e attualmente premier in carica
è Benjamin Netanyahu. Entrambi appartengono al Likud,
partito di destra, fautore di una politica di occupazione
armata e una sottomissione dell'autorità politica
palestinese.
2004
Muore Arafat, il suo successore è Abu Mazen; dal 2005 al
2013 Abu Mazen è Presidente dell''Autorità Nazionale
Palestinese. Dal 2013 quando l'ANP è stata formalmente
assorbita dal proclamato Stato di Palestina, è Presidente
della Palestina e dell'Organizzazione per la liberazione
della Palestina. Con Israele si è sempre dichiarato aperto
al dialogo, ma ha rifiutato di proseguire i negoziati fin
quando quest'ultimo continuerà a costruire nuovi
insediamenti nei territori occupati.
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