Relazioni verticali
Davide Vannoni
Corso di Economia
Manageriale e Industriale
a.a. 2015- 2016
La filiera: un’impresa “P” vende a
un’altra impresa “R”
P
Ha concorrenti?
Sono tanti?
Sono pochi?
È monopolista?
R
Caso limite:
Monopolio a monte e
a valle
Consumatori finali
La filiera: un’impresa vende ad altre
imprese
Ha concorrenti?
P
Sono tanti?
Sono pochi?
È monopolista?
R
Altro caso :
R
R
R
R
Monopolio a monte e
concorrenza a valle
R
R
R
R
Consumatori finali
La filiera: un’impresa vende ad altre
imprese
Ha concorrenti?
P
Sono tanti?
Sono pochi?
È monopolista?
Altro caso :
R
R
Monopolio a monte e
oligopolio a valle
Consumatori finali
Domanda derivata:
la domanda dell'impresa a monte (il fornitore)
dipende dalla domanda dei consumatori finali
che si rivolgono all'impresa a valle (il
dettagliante)
A ritroso lungo la filiera:
il prodotto di R ha caratteri, qualità,
prezzo scelti dal suo produttore
l'impresa P rifornisce di conseguenza R
Versione semplificata presentata dal libro (Cabral pag. 236)
Due imprese separate (monopolio a monte e a valle)
Impresa P: produttore
Impresa R
(rivenditore)
Costi marginali:
per acquisti di fattori = c
CT = cq
Solo costi marginali per
acquisto del bene intermedio
CT = w Q
Vende al mercato la quantità Q
Domanda:
P = a-bQ
La versione semplificata del libro (Cabral pag. 236) una
sola impresa integrata: il solito monopolista
produzione
Costi marginali:
per acquisti fattori
variabili = c
CT = cq
vendita
Vende al mercato la quantità Q
Domanda:
P = a-bQ
Una sola impresa integrata (il solito monopolista)
La versione semplificata del libro (Cabral pag. 236) una
sola impresa integrata (il solito monopolista)
ac
Q 
2b
ac
M
P 
2
profitto
M
2
a

c
a

c
(
a

c
)



 
 c 


4b
 2
  2b 
ac
Q 
2b
ac
M
P 
2
M
PM
c
D
QM
MR
profitto
PM
2
a

c
a

c
(
a

c
)



 
 c 


4b
 2
  2b 
c
D
QM
MR
Perdita per la collettività nel caso di monopolio
integrato (area viola)
a
PR
w=PM

c
D
QM
MR
La versione semplificata del libro (Cabral pag. 236)
Due imprese separate
Impresa P: produttore
CTP=cq
Vende al prezzo w
Impresa R
(rivenditore)
CTR=wQ
Vende al mercato la quantità Q
Al prezzo PR
Per ipotesi: Q = q ogni unità di Q richiede una unità del
bene intermedio
La versione semplificata del libro (Cabral pag. 236)
Due imprese separate
perr
La versione semplificata del libro (Cabral pag. 236)
Due imprese separate
Impresa P: produttore
Impresa R
(rivenditore)
CTP=cq
CTR=wQ
Vende al mercato la quantità Q
per ipotesi q  Q
ac
QR 
4b
La versione semplificata del libro (Cabral pag. 236)
Due imprese separate
Impresa P: produttore
Impresa R
(rivenditore)
CTP=cq
CTR=wQ
Vende al mercato la quantità Q
ac
Q 
4b
R
Due imprese separate ricordarsi che per ogni Q è
necessaria una unità di bene intermedio e dunque
QR = q
ac
QR 
q
4b
PR
w
Domanda finale P = a - b QR
c
QR
MR per l’impresa R, è la domanda
derivata all’impresa P
w = a – 2 b q con q = Q
Due imprese separate. Notare che il costo marginale
dell’impresa a valle “w” è uguale al prezzo del
monopolio integrato PM
PR
w=PM
P
M
ac

2
c
D
QR
QM
MR
Due imprese separate. Somma dei profitti
PR
 R  PR  wQR
 P  [ w  c]q 
R
w=PM
P
c
D
QR
QM
MR
2
(
a

c
)
/ 16b

(a  c) 2 / 8b
La somma dei profitti delle due imprese è inferiore ai
profitti ottenuti in caso di integrazione verticale
a
PR
 R P
3(a  c) 2 (a  c) 2


 M
16b
4b
R
w=PM
P
c
D
QR
QM
MR
La somma dei profitti delle due imprese è inferiore ai
profitti ottenuti in caso di integrazione verticale
a
PR
w=PM

c
D
QR
QM
MR
Perdita per la collettività nel caso di monopolio
integrato (area viola)
a
PR
w=PM

c
D
QM
MR
Perdita per la collettività nel caso di monopolio a
monte e a valle (area grigia)
a
PR
R
w=PM
P
c
D
QR
MR
Proviamo a riavere l’equilibrio del monopolio integrato.
1 - L’impresa P (a monte) fissa il prezzo del bene
intermedio (w) al livello del costo marginale (c) – ma P
rinuncia al profitto. La perdita secca si riduce ma resta
uguale a quella del monopolio integrato
2 - L’impresa P ordina all’impresa R (clausola
contrattuale) di fissare il prezzo del bene finale a PM e le
fa pagare (w=PM). Ma l’impresa R in tal caso avrebbe
profitti nulli
3. Tassa di franchising – simile alla tariffa a due stadi
Proviamo a riavere l’equilibrio del monopolio integrato.
Per riavere l’equilibrio del monopolio integrato.
1 L’impresa P (a monte) fissa il prezzo del bene
intermedio (w) al livello del costo marginale (c) – ma P
rinuncia al profitto. La perdita secca si riduce ma resta
uguale a quella del monopolio integrato
Cabral pag. 237
“Per riavere l’equilibrio del
monopolio integrato l’impresa P dovrebbe praticare
un prezzo w=c rinunciando ai profitti.”
PR = PM
R
w=c
D
Q
MR
Proviamo a riavere l’equilibrio del monopolio integrato.
2 - Per riavere l’equilibrio del monopolio integrato.
L’impresa P ordina all’impresa R (clausola contrattuale)
di fissare il prezzo del bene finale a PM e le fa pagare
(w=PM). Ma l’impresa R in tal caso avrebbe profitti nulli
Cabral pag. 237 “Per riavere l’equilibrio del monopolio
integrato l’impresa P ordina all’impresa R (clausola
contrattuale) di fissare il prezzo del bene finale a PM (= w).
Ma l’impresa R in tal caso avrebbe profitti nulli
PR =PM=w
P
c
D
QM
MR
Proviamo a riavere l’equilibrio del monopolio integrato.
3. Per annullare la perdita di efficienza.
Tassa di franchising – simile alla tariffa a due stadi
Tassa di franchising per guadagnare e tornare alla
perdita per la collettività del monopolio integrato
a
L’impresa P si fa pagare: f + cq
(ricordarsi che q = Q)
PR=PM
Notare che il costo
marginale per l’impresa R
è ora pari a “c”
f
c
D
Q
MR
Consideriamo ora un monopolista a monte e due
rivenditori a valle in oligopolio di Bertrand
Monopolio con oligopolio a valle
Impresa P
(monopolista)
Oligopolio di Bertrand
Consumatori finali
Monopolio con oligopolio a valle
Impresa P
(monopolista)
Vende al prezzo w che, con q =
Q diventa il costo marginale
delle due imprese a valle
Oligopolio di Bertrand
Consumatori finali
Che cosa può ragionevolmente capitare? Attenzione “P” è
qui il prezzo al consumatore finale
P  a  bQ
Funzione di domanda finale
qQ
w  a  bq
MRT  a  2bq
Funzione di domanda derivata perché ci
sarà a valle l’equilibrio di Bertrand: P = w
c  a  2bq
ac
q
2b
Quantità scelta dall’impresa a monte
ac ac
w  a b

2b
2
ac
Pw
2
ac
 a  bQ
a  c  2a  2bQ
2
Quantità totale prodotta
dalle due imprese a valle
ac
Q
2b
Se a valle c’è competizione alla Bertrand, le
imprese in lotta tra loro devono rinunciare ai
profitti e porre PR = w (a sua volta = PM)
PR = w=PM
P
c
D
QR
QM
MR
Se il monopolista fissasse w = c la
perdita di monopolio scomparirebbe.
a
(Lo tenga presenta un’autorità che deve
regolare questa filiera).
PR
Gli oligopolisti porterebbero il prezzo a
PR=c
w=PM
PR=w=c
D
Q*
MR
Cabral, da pag. 241 a pag. 251
prosegue così:
•
•
•
•
Esternalità
Controllo indiretto
Competizione tra produttori
Restrizioni verticali e politiche anti trust
• I casi: Microsoft e latte per neonati
• Si tratta di prestare attenzione al messaggio
fondamentale di ognuno di questi paragrafi
• Esternalità (Cabral pag. 242)
1 . Le informazioni date ai consumatori gratuitamente, da
uno dei dettaglianti, per indurli all’acquisto, danno
vantaggio a tutti gli altri.
L’impresa a monte imporrà un prezzo minimo di vendita ai
dettaglianti, per evitare free-riding.
2. La pubblicità.
Non basta imporre un prezzo di vendita e lasciar liberi i
rivenditori di far pubblicità (non la farebbero).
L’impresa a monte imporrà territori di vendita esclusivi ai
dettaglianti.
Controllo indiretto:
la logica del prezzo minimo
Prezzo minimo imposto ai dettaglianti per evitare che la
competizione alla Bertrand riduca i profitti e con essi gli
incentivi a fornire accurati servizi di vendita e iniziative
promozionali.
[Osservazione banale: se il produttore P fissa un prezzo che non
lascia profitto al rivenditore R, come nell’oligopolio di
Bertrand tra riveditori, nessuno di loro potrà affinare le tecniche
di vendita e farsi della pubblicità]
• Competizione tra produttori
1. I rivenditori hanno ora potere di mercato.
2. Esternalità tra produttori
3. Chiusura del mercato
4. Collusione tra produttori
• Competizione tra produttori
I rivenditori hanno ora potere di mercato e possono ottenere
pagamenti dai produttori (si inverte la tassa di franchising: un
ammontare fisso che sono ora i produttori a pagare ai
rivenditori perché espongano la merce).
Es.: esporre altre marche sugli scaffali.
• Competizione tra produttori
• Esternalità tra produttori e clausole di esclusiva
giustificabili.
Es. La formazione dei rivenditori e dei meccanici che però si
impegnano a vendere una sola marca di auto.
L’esclusiva è giustificata dal rischio di free riding.
• Competizione tra produttori.
• Chiusura del mercato
Clausole di esclusiva non giustificabili: per bloccare i
concorrenti (escluderli dalla vendita del loro prodotto nel
mercato finale)
“Ti permetto di vendere il mio prodotto, ma a patto che tu
non venda quello dei miei concorrenti”.
Avete notato che ..
Le restrizioni verticali (cioè i prezzi e le
condizioni imposte dai produttori) possono
operare come uno strumento di collusione?
(Cabral pag. 249)
Se produttori e rivenditori competessero in
Oligopolio di Bertrand nei rispettivi mercati,
risulterebbe: w = c = P, con profitti nulli per
tutti.
• Restrizioni verticali e politiche anti trust
L’autorità anti trust consente questi comportamenti?
Distinguere i casi in cui aumenta l’efficienza del mercato
(eliminazione di comportamenti di free riding: le
restrizioni procurano dei vantaggi anche ai clienti) dagli
abusi di posizione dominante.
L’eufemismo del prezzo consigliato.
Verifica. Che cosa insegna il caso Microsoft
Imposizione ai produttori di pc (a valle) dell’MS DOS della
Microsoft: se vuoi mettere questo sistema operativo in alcuni
PC devi pagarlo per tutti quelli che produci.
Obiettivo della Microsoft: far sì che su ogni computer vi
fosse il suo sistema operativo.
Si tratta di una imposizione (restrizione verticale da un
produttore a un rivenditore) di natura illegale.
Verifica. Che cosa insegna il caso del latte in polvere
Collusione tra produttori per adoperare tutti il canale
distributivo a cui imporre più facilmente un prezzo al
dettaglio.
L’accordo di adoperare un identico canale distributivo
equivale, nella sentenza italiana, ad un accordo
collusivo sul prezzo – mai dimostrato.
Il problema sta in ciò che la decisione di escludere i
supermercati aumenta la possibilità di collusioni
(ipotetiche) sui prezzi, per la maggior facilità di
controllare quelli praticati nelle farmacie.