Seminario di approfondimento
Il valore della
conoscenza
Facoltà SEA - Corso di Sociologia a.a. 2004/2005
E. Martini
1
INTRODUZIONE
1. Evoluzione dello sviluppo: dal paradigma ortodosso
a quello eterodosso
2. ICT e passaggio dalla
knowledge based economy
new,
alla
net,
alla
3. Caratteri della conoscenza: fattore produttivo non
riconducibile ad altro, verità, utilità
4. Le tre capacità della conoscenza di creare valore:
interpretare, moltiplicare, e autoregolare
2
1. Evoluzione dello sviluppo
Il cambiamento paradigmatico dell’economia
Dal “paradigma ortodosso”: i sistemi economici SE sono
“macchine”
alla base funzioni di produzione, quantità, prezzi, costi
Al “paradigma eterodosso”: i SE sono basati sulle “relazioni”
alla base comunicazione e coordinamento (beni relazionali)
Il cambiamento investe un triplice aspetto:
Innovazione tecnologica
non codificabilità, apprendimento, evoluzione
Organizzazioni
riflessività organizzativa, convenzioni, interdipendenze
non mercantili e qualità relazionale
Territori
endogenizzazione, ambiente selettivo, sistemi
locali/regionali
3
2. ICT, new, net, knowledge based economy
New economy
Il nuovo modello di economia si sviluppa
intorno alla diffusione delle ICT: è
un’economia più aperta, globale che punta sul
ruolo della comunicazione e dell’innovazione
tecnologica
informatica
Le trasformazioni
tecnologiche, poi, sono
state così profonde da
riguardare le relazioni
tra tutti gli agenti
economici che adoperano
le reti e le nuove
tecnologie
ICT
telecomunicazioni
Net economy
4
2. ICT, new, net, knowledge based economy
Knowledge based economy
l’economia, oggi, diventa sempre più
economia della conoscenza, risorsa
strategica la cui gestione risulta
cruciale per il successo e la
competitività delle imprese e dei
territori su cui esse operano
5
3. Caratteri della conoscenza
La conoscenza non è riconducibile a merce
essa è in grado di produrre valore e vantaggi
competitivi in ragione della sua differenza specifica
tentare di normalizzare la proprietà della conoscenza
significa perdere il 90% delle sue capacità generative
di valore
Interpretare in positivo le proprietà della risorsa
conoscenza in modo da utilizzarle al meglio producendo
valore grazie ad un loro impiego consapevole e organizzato
6
3. Caratteri della conoscenza
verità
conoscenza
utilità
Fattore produttivo
(no merce, no capitale)
Essa svolge la sua funzione cognitiva alla scoperta della
verità solo se mantiene la sua autonomia nel processo in
cui viene prodotta e in quello in cui si propaga
7
4. Le tre capacità della conoscenza
di creare valore
1. Capacità di interpretare le esperienze, rendendole
apprezzabili sotto il profilo del coinvolgimento emotivo dei
soggetti in gioco
2. Capacità di moltiplicare gli usi e il valore ottenuto
dalla conoscenza di partenza
3. Capacità di auto-regolare i rapporti sociali tra attori
che si mettono in condizione di condividere la conoscenza e
le sue conseguenze economiche
La conoscenza può alimentare l’interpretazione, la
moltiplicazione e l’autoregolazione solo se viene
trasformata, immettendola in un ciclo produttivo dove
appositi dispositi la validano, la virtualizzano, la
trasferiscono nel tempo e nello spazio
8
PARTE I
1. Conoscenza personale: old education
2. Conoscenza sociale: new education
3.
Limiti
della
conoscenza
sociale:
minor
intensità, carenza di motivazione, superamento
della "comunità" a favore della "società"
4. Conoscenza proprietaria
9
1. Conoscenza personale
La Old Education si basa sulla conoscenza personale
100 studenti di una classe imparano tutti
contemporaneamente 100 pagine di un libro
EFFETTO DI RIDODANZA
non richiesto dalla natura del compito ma
creato artificialmente dalle regole
dell’apprendimento
10
2. Conoscenza personale
Le regole dell’apprendimento comportano
copiare
suggerire
Ogni studente deve studiare solo con le proprie
forze tutte le 100 pagine, impiegando un tempo
totale pari a 10.000 ore di lavoro (se si
suppone un’ora di lavoro per pagina)
11
3. Conoscenza sociale
La New Education si basa sulla conoscenza sociale
100 studenti di una classe imparano una sola
delle 100 pagine del libro
Nell’agorà della classe ogni studente
completerà la sua conoscenza con il restante
99% della conoscenza di tutti gli studenti
12
3. Conoscenza sociale
Avere a
disposizione più
tempo libero da
dedicare ad
altri interessi
Condivisione
benefici
Avere a
disposizione più
tempo per
imparare nuove
cose
effetti
Moltiplicazione
La conoscenza può essere condivisa senza costi perché
non si consuma con l’uso. Ed è l’unica risorsa che
può essere moltiplicata attraverso la condivisione13
3. Conoscenza sociale
La condivisione rende sapiente il collettivo senza che
diventino sapienti i singoli individui(specialisti).
La conoscenza collettiva può essere impiegata per aumentare
la produttività o l’utilità a vantaggio del singolo
utilizzatore
Il meccanismo del ri-uso aumenta il valore generato dalla
ciascuna conoscenza senza aumentarne i costi
14
4. Limiti della conoscenza sociale
Nella new education nessun studente conoscerà il libro
nella sua interezza
La divisione del lavoro
di apprendimento
Conoscenza impoverita
Mentre la conoscenza personale consuma tempo, quella sociale
fa risparmiare tempo ma deve utilizzare un insieme di
dispositivi artificiali che consentono di:
- condividere le conoscenze possedute dalla classe rendendole
accessibili a tutti gli altri membri
- motivare i singoi membri a produrre conoscenza destinata ad
altre persone e non solo a se stessi
15
4. Limiti della conoscenza sociale
Conoscenza personale
Auto-motivante: il
desiderio di apprendere
è tutt’uno con
l’esigenza di rispondere
ai propri bisogni
Conoscenza sociale
Le conoscenze dello
specialista sono
prodotte perché siano
utili anche agli altri
Perdita di senso
dell’apprendimento
16
4. Limiti della conoscenza sociale
Affinchè qualcuno studi è necessario che siano
predisposti meccanismi che rendano conveniente farlo
Motivazioni: economiche, etiche, sociali, di prestigio,...
La conoscenza per diventare moltiplicabile deve essere
trasferita in un mondo artificiale, costruito in modo da
rendere possibile e conveniente la condivisione
17
4. Limiti della conoscenza sociale
Ma un soggetto collettivo è in grado sempre di motivare
i singoli membri ad agire nell’interesse comune?
Il circuito della conoscenza sociale si può inceppare anche
se una solo funzione richiesta dalla divisione del lavoro
non viene svolta o viene svolta male
Ciascun specialista dipende, per le sue prestazioni,
dal comportamento e dal saper degli altri
18
4. Limiti della conoscenza sociale
Come è possibile fidarsi del
comportamento degli altri?
La fiducia nasce dalle motivazioni che ognuno
attribuisce agli altri
19
4. Limiti della conoscenza sociale
Se c’è spirito di
corpo
Il gruppo avrà
un’identità
collettiva
Gemeinschaft
Ciascuno sente il valore dell’interesse
comune e si regola di conseguenza
L’identità comunitaria è fattore decisivo per portare le
singole persone a produrre e condividere le conoscenze
20
4. Limiti della conoscenza sociale
Con l’avvento della new education si è perso il senso
del gruppo: i rapporti non sono più face to face
Gesellschaft
Rapporti impersonali, anonimi, basati
sullo scambio piuttosto che
sull’appartenenza comune
La comunità perde le radici e al suo posto arriva la
società degli individui auto-interessati che stanno insieme
perché scambiano merci e servizi tra loro, ma che non fanno
niente per niente
21
5. Conoscenza proprietaria
Se il mediatore della condivisione diventa il denaro
La conoscenza per essere moltiplicata diventa
conoscenza proprietaria, capace di produrre una
rendita a favore del possessore
Si crea un mercato della conoscenza in cui essa
viene prodotta e ceduta per denaro, non per
liberalità o identificazione col gruppo sociale
22
5. Conoscenza proprietaria
E chi non può o non è disposto a pagare? Rimane
escluso dal circuito cognitivo e dai suoi benefici
Ed è questa esclusione dei non paganti che che dà
valore alla conoscenza proprietaria trasformando una
risorsa sociale in un capitale privato
Il sapere non è più liberamente disponibile ma
diventa scarso, anche se in maniera artificiale
23
5. Conoscenza proprietaria
Mantenere il controllo del circuito di uso della
conoscenza serve ad impedire comportamenti
opportunistici ed è il primo passo per escludere dalla
conoscenza i non paganti
L’acquirente potrebbe non limitarsi ad usare la
conoscenza acquisita ma anche rivenderla ad altri magari a prezzi più bassi - facendo concorrenza al
produttore originario
Se si vuole costruire un sistema efficiente di
propagazione e riproduzione bisogna impedire il libero
ri-uso della conoscenza da parte degli acquirenti
(es. il copyright)
24
PARTE II
1. Il significato dell’economia cognitiva
2. Le nuove fonti di produttività
cambiamenti dell’economia
e
i
sei
3. Lo sviluppo economico come lavoro cognitivo e
crescita quali-quantitativa
25
1. Il significato dell’economia
cognitiva
ieri
oggi
La produzione di merci a
mezzo di merci
La produzione di valore a
mezzo di conoscenza o
produzione di conoscenza a
mezzo di conoscenza
26
1. Il significato dell’economia
cognitiva
lavoro
Lavoro cognitivo
Speso per produrre, trasformare,
trasferire o usare conoscenze
lavoratori
Knowledge workers
Una risorsa cognitiva che deve essere remunerata non per
la fatica ma per le competenze distintive apportate al
processo lavorativo o per i risultati raggiunti
27
1. Il significato dell’economia
cognitiva
capitale
capitale cognitivo
Assume natura immateriale, invisibile
Capitale
relazionale
della rete
Capitale
sociale
del territorio
Cultura
internalizzata
negli individui e
nelle pratiche
sociali
(simboli, artefatti
e istituzioni)
28
Le nuove fonti di produttività
Quando l’economia comincia ad impiegare lavoro cognitivo
che produce conoscenze propagabili ad una miriade di
applicazioni…
…servono canali di propagazione adeguati e
un’organizzazione istituzionale che sia corrispondente ai
nuovi bisogni
Se queste condizioni si verificano la produzione viene
messa in moto da conoscenze che generano più valore
(utilità) del lavoro speso nella trasformazione
energetica della terra o del metallo
29
Le nuove fonti di produttività
Lavoro energetico
Lavoro cognitivo
Obiettivo di lungo periodo
Non si lavora più per realizzare apprendimenti rapidi ma
per produrre conoscenze che diventeranno:
Capitale
cognitivo
Conoscenze da usare
in tempi differiti
Eccedenze
cognitive
Conoscenze da “conservare”
perché potrebbero diventare
utili in futuro
30
Le nuove fonti di produttività
La conoscenza alimenta altra conoscenza e
quindi nuove e potenziali fonti di
produttività, non disponibili in
precedenza, che costituiscono il marchio
di fabbrica della knowledge based economy
31
Le nuove fonti di produttività
1. Uso generalizzato
di energia artificiale
...sia nel consumo che nella produzione. Abbassa
i costi e aumenta l’utilità ritraibile dal
consumo di oggetti materiali
32
Le nuove fonti di produttività
2. La dilatazione del
consumo immateriale
...ossia dell’utilità ottenuta da prestazioni
cognitive che vengono fornite direttamente
all’utilizzatore senza la mediazione di un
oggetto materiale.
33
Le nuove fonti di produttività
3. L’economia
delle esperienze*
ossia quel modo di produrre valore che passa non per
la prestazione materiale ma per il significato che
questo acquista nel corso di un’esperienza di
produzione o di consumo.
Nella società contemporanea si consumano
significati e non oggetti
*Pine II, Gilmore, 1999
34
Le nuove fonti di produttività
4. Il moltiplicatore
... il lavoro cognitivo prestato per produrre
oggetti materiali, immateriali, esperienze può
produrre valore a seconda nel numero dei ri-usi
della conoscenza. Più si espande il bacino del riuso e più si incrementa la specializzazione del
lavoro cognitivo, più il costo di riproduzione si
abbasserà fino a comprimersi del tutto.
35
Le nuove fonti di produttività
5. La serendipty*
...ossia la possibilità di trovare, nella
propagazione delle conoscenze, cose diverse da
quelle che si stavano inizialmente cercando
* Merton, Baber, 1992
36
I sei cambiamenti dell’economia
1. Nuovo regime di proprietà delle forze produttive
2. Funzione attiva del territorio, nell’incremento
delle conoscenze utili allo sviluppo
3. Diverso ruolo delle persone sia nella produzione che
nel consumo
4. Nuova concezione del tempo
5. Flusso di esternalità, discontinuità, asimmettrie
che si manifestano nel corso della propagazione
6. Emergere della complessità nella costruzione del
mondo socio-economico
37
I sei cambiamenti dell’economia
1. Nuovo regime di proprietà delle forze produttive
Con la modernità la forza produttiva primaria cessa
di essere quella della terra e diventa il lavoro
cognitivo, ceduto dietro prestazione di denaro. Ma
la conoscenza difficilmente può essere di proprietà
esclusiva anche se acquistata con denaro, perché:
- è una risorsa sociale, nel senso che la sua
validità e il suo valore dipendono dal circuito
socialmente condiviso che ne valida, diffonde e
rigenera i contenuti
- è una risorsa personale, legata a capacità non
alienabili dalla mente e dal corpo del lavoratore.
38
I sei cambiamenti dell’economia
2. Funzione attiva del territorio, nell’incremento
delle conoscenze utili allo sviluppo
A) Il territorio diventa depositario di conoscenze
localizzate che, essendo legate all’esperienza di chi
opera o vive il contesto locale, sono condivise dai
vari stakeholders.
B) il territorio è catalizzatore di esternalità che
sono prodotte localmente grazie alla contiguità fisica,
alla condivisione del contesto locale, ai simboli, ai
codici che sono impliciti nell’esperienza localizzata
E’ il territorio che si fa rete (Perulli, 1998),
estendendo i circuiti di relazione accessibili in
ciascuno dei suoi punti
39
I sei cambiamenti dell’economia
2. Funzione attiva del territorio, nell’incremento
delle conoscenze utili allo sviluppo
Nell’economia della conoscenza società, territori e
persone hanno una chiave diretta di accesso alla forza
produttiva della conoscenza condivisa, scavalcando i
confini della proprietà e, se ci sono le condizioni,
essi possono dar vita a forme di sviluppo bottom-up,
che partono dal “darsi da fare” di persone che usano le
rete sociali per entrare autonomamente nei circuiti
produttivi e partecipare ai loro frutti produttivistici
(Bonomi, 2002)
40
I sei cambiamenti dell’economia
3. Diverso ruolo delle persone sia nella produzione che
nel consumo
Le persone non sono più “contenitori di lavoro o di
potere d’acquisto ma cellule dell’organismo sociale
della conoscenza. Esse sviluppano, partecipando al
processo di produzione della conoscenza, una rete
di rapporti parallela a quella del mercato.
Rete interpersonale
si scambiano riconoscimento
reciproco,cooperazione e
legame sociale
Rete di mercato
si scambiano
prestazioni utili e
diritti di proprietà
Capitalismo personale: usa le risorse e le reti personali come
mezzi a cui appoggiare la divisione del lavoro cognitivo, mettendo
al centro le persone e la loro capacità di iniziativa
41
I sei cambiamenti dell’economia
3. Diverso ruolo delle persone sia nella produzione che
nel consumo
La conoscenza viene prodotta e usata non da individui
isolati ma da persone che vivono in reti
interpersonali dense di significati condivisi
(Habermas, 1981, 1999) e in comunità (Micelli, 2000)
Il senso del lavoro non è soltanto quello di guadagnare un salario
(sussistenza); è qualcosa di più complesso che va costruito entro
la comunità degli uomini che lavorano. L’imprenditore, il manager
si muovono perché spinti da valori, motivazioni, passioni, senso
etico e professionale.
42
I sei cambiamenti dell’economia
4. Nuova concezione del tempo
La conoscenza esiste solo nel tempo; il suo
emergere e decadere segna il tempo, rendendo ogni
momento diverso dai precedenti e dai successivi. Le
conoscenze non si distribuiscono nel tempo in
ordine sparso ma sono organizzate in percorsi
(paths) e in traiettorie riconoscibili (Dosi, 1982).
43
I sei cambiamenti dell’economia
4. Nuova concezione del tempo
La conoscenza è un fenomeno irreversibile e dissipativo
IRREVERIBILE
DISSIPATIVO
La conoscenza emerge dando
luogo a fenomeni in
precedenza confusi e con
il suo emergere crea
irreversibilità: ogni
conoscenza prodotta
successivamente non sarà
più prodotta allo stesso
costo di prima
L’ordine creato dalla conoscenza
è soggetto a naturale
decadimento entropico. Per
mantenere la validità della
conoscenza nel corso del tempo
bisogna continuamente
aggiornarla, adattarla, reinventarla, sostenendo dei costi
(che portano a dissipare
risorse)
44
I sei cambiamenti dell’economia
5. Flusso di esternalità, discontinuità, asimmettrie
che si manifestano nel corso della propagazione
Il proliferare di figure coinvolte nella propagazione di
conoscenza genera esternalità (sotto forma di copiatura,
imitazione, soluzioni alternative…) che traducono gli
investimenti compiuti dai produttori di nuova conoscenza
in benefici a vantaggio di altri (imitatori,
utilizzatori non autorizzati,..). Ciò produce
evidentemente asimmettrie tra i diversi soggetti
alterando il gioco competitivo a danno di alcuni e a
favore di altri. Ne deriva discontinuità nel processo di
creazione e propagazione del valore della conoscenza.
Processo di propagazione stop-and-go: può subire
accelerazioni o decelerazioni improvvise a seconda della
natura dei contesti “attraversati”; dipende, quindi, dal
contesto, dal tempo e dal caso
45
I sei cambiamenti dell’economia
6. Emergere della complessità nella costruzione
del mondo socio-economico
Il mondo attuale è caratterizzato da forte
complessità. E’ complesso nel senso che contiene
fenomeni eccedenti la capacità di regolazione di
cui disponiamo (Rullani, 1996).
COMPLESSITA’
Varietà eccedente
la nostra capacità
di rilevare e
classificare
opportunamente la
varianti con cui si
presenta un
fenomeno
Variabilità nel
tempo, che va oltre
le nostre capacità
di adattamento e
risposta flessibile
Indeterminazione
che impedisce di
programmare il modo
con cui si
svilupperanno
fenomeni e corsi
d’azione (rischio e
incertezza)
46
I sei cambiamenti dell’economia
6. Emergere della complessità nella costruzione
del mondo socio-economico
Per ridurre l’incertezza c’è bisogno di un forte
impiego si conoscenza
esplorazione
esplorando lo spazio delle possibilità, la
conoscenza aiuta ad identificare mondi possibili e
a governare la loro costruzione artificiale
rendendola compatibile con la complessità, che
comunque rimane sullo sfondo
47
I sei cambiamenti dell’economia
6. Emergere della complessità nella costruzione
del mondo socio-economico
Problem solving
arriva ad una soluzione che se funziona non
richiede nuovi investimenti in conoscenza
Esplorazione
non finisce mai; serve per la manutenzione del
sistema artificiale che la conoscenza precedente ha
creato e per la sua evoluzione, rispondendo ad una
complessità che rimane attiva, non potendo mai
essere definitivamente messa sotto controllo
48
III PARTE
1. Economia della conoscenza: un modello a 3D
2. Il triangolo delle Bermude
3. Un modello economico su tre livelli
4. Apprendimento evolutivo e logico formale
49
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
Data una conoscenza Φ impiegata a fini economici, le
prestazioni rilevanti per la generazione del valore e
dei vantaggi competitivi sono i seguenti:
-l’efficacia con cui la conoscenza interpreta i bisogni
e le opportunità presenti nei vari contesti d’uso,
dando luogo, in ciascun impiego di Φ, ad un valore
economico v
-la moltiplicazione degli usi, che accresce il valore
complessivamente prodotto man mano che Φ si propaga,
dando luogo ad un numero n crescente di re-impieghi
-l’appropriazione dei frutti ottenuti con l’impiego
della conoscenza, regolando il processo in modo da
attribuire a ciascun soggetto della filiera una quota p
del valore prodotto, sufficiente a mantenerlo attivo e
partecipe nella funzione svolta
50
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
Si tratta di aspetti distinti ma strettamente
complementari: la prestazione cognitiva richiesta alla
conoscenza deve, infatti, renderla efficace,
moltiplicabile e appropriabile allo stesso tempo
Il valore di una conoscenza scaturisce dall’azione
congiunta dei tre drivers che la qualificano, quindi,
nelle tre dimensioni
Nel dettaglio:
V = f(v,n)
Valore generato complessivamente dalla filiera
E = f(v,n,p)
Valore estratto cha va a ciascun particolare soggetto
della filiera
51
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
Nel valore V confluiscono tutte le attività generate
dalla filiera cognitiva della conoscenza Φ; esso è la
somma delle utilità generate dal riuso di
Φ
nei
diversi impieghi:
- l’utilità addizionale ottenuta dai suoi utilizzatori.
Φ genera altra Φ (utilità mercantile)
- l’utilità addizionale che la conoscenza genera a
favore di alcuni soggetti che partecipano alla sua
produzione e propagazione (utilità intrinseca)
52
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
Esiste un prezzo massimo che i soggetti utilizzatori o
produttori sarebbero disposti a pagare per avere
accesso all’uso della produzione o alla produzione di
Φ.
Esso misura l’utilità assegnata da ciascun soggetto
all’esperienza cognitiva legata a
Φ.
In regime di
concorrenza il prezzo monetario pagato effettivamente
sarà quasi sempre inferiore al prezzo teorico: la
differenza costituisce una rendita psicologica che
resta a vantaggio dell’utilizzatore o del produttore
53
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
EFFICACIA: creare utilità (v) a vantaggio
dell’utilizzatore (produttore o consumatore)
E’ l’utilità che conferisce
Valore aggiunto, certificando il suo carattere
innovativo e creando l’apprezzamento nell’utilizzatore
L’efficacia (l’utilità creata) non è frutto di un
processo meccanico di impiego di una conoscenza data in
partenza.
La conoscenza deve essere interpretata creativamente
dagli attori ed è solo attraverso questo atto di
interpretazione creativa che può diventare efficace
54
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
L’efficacia si manifesta in due modi molto differenti
Nelle prestazioni dei
processi (minori costi a
parità di risultato)*
1. Un miglioramento oggettivo
Nelle prestazioni dei
prodotti (nuove
funzionalità)
2. Un apprezzamento soggettivo
* in questo caso l’efficacia della
conoscenza dipende dall’efficienza di cui
è veicolo
Delle conoscenze di cui
si fa esperienza, grazie
alla partecipazione
emotiva
55
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
Il conoscere diventa processo di apprendimento che
consente di fare esperienza del mondo e di stessi
la conoscenza fa lavorare il consumatore (perché chiede di
investire il suo tempo, il suo denaro, e la sua attenzione per
prepararsi al consumo) e trasforma il lavoratore in un
consumatore dell’esperienza lavorativa
l’apprendimento mediante esperienza definisce il senso
che il soggetto-lavoratore e il soggetto-consumatore
assegnano alle proprie attività
(N.B. rapporto tra bisogni, desideri e rischi)
56
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
In definitiva:
Prezzo (monetario) che il consumatore finale della
conoscenza paga ai suoi fornitori
+
rendita (psicologica) che il consumatore finale
v
=
ottiene
se riesce a pagare un prezzo più basso
dell’effettiva utilità ritraibile
dalle
conoscenze acquistate da terzi
+
il valore intrinseco (psicologico) che produttori e
consumatori assegnano all’esperienza cognitiva che
hanno fatto
57
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
MOLTIPLICAZIONE: il valore dato alla conoscenza dagli
utilizzatori si propaga man mano che si allarga il
bacino di ri-uso (n), sia nel tempo che nello spazio
il valore della conoscenza complessivamente generato
dalla propagazione di Φ cresce al crescere di n
ma come aumentare il valore di n ?
58
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
1. Aumentando i volumi dei prodotti che si ottengono
applicando una stessa tecnologia a più e diversi
processi produttivi
2. Aumentando il bacino geografico o il periodo di
tempo in cui la stessa conoscenza viene impiegata nella
soluzione di problemi simili
3. Sviluppando nuove applicazioni a problemi e campi
inizialmente non considerati ma in cui Φ si rivela
comunque utile
59
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
Ciò che fa della conoscenza una risorsa assolutamente
peculiare è la sua replicabilità che si realizza a
costi decrescenti.
Riproducibilità: a costo costante, dei beni materiali
ottenuti da lavorazioni industriali (che si ripetono
secondo uno standard)
Replicabilità: ovvero riproducibilità a costo zero,
delle conoscenze relative a processi cognitivi
60
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
APPROPRIAZIONE/REGOLAZIONE: il valore generato
dall’efficacia e dalla moltiplicazione della conoscenza
messa in circolazione come bene pubblico si traduce in
esternalità che vanno a vantaggio di tutti gli
utilizzatori mentre il produttore iniziale rimane in
perdita se i costi sostenuti eccedono i ricavi
Si crea, allora, un problema di convenienza e
motivazione
perché la conoscenza acquisti valore è necessario
escludere i fruitori non paganti o comunque non
autorizzati dal legittimo proprietario.
61
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
REGIME DI REGOLAZIONE SOCIALE della filiera cognitiva:
che governi l’appropriazione privata dei benefici e
che, limitando gli accessi, consenta di internalizzare
i benefici generati dalla conoscenza, rendondo
sostenibili gli investimenti nella sua produzione e
propagazione
Soluzione?
La condivisione della conoscenza ispirata a logiche
cooperativiste e non di opportunismo
62
Economia della conoscenza:
un modello a 3D
Tutti i sistemi in cui la conoscenza non è né privata, né
pubblica ma è condivisa hanno istituzioni che:
- regolano l’accesso di nuovi membri condizionandolo
al rispetto di requisiti di ingresso
- rendono trasparenti i comportamenti tenuti dai
singoli membri
- disciplinano le scelte favorendo la cooperazione e
il rispetto delle regole
- intervengono sulle uscite di chi ha avuto
comportamenti opportunistici e sul recupero di chi ha
agito senza colpa
63
Rappresentazione del modello:
il triangolo delle Bermude
Conoscenza personale:
intensa
Max v
Ei=(v,n,p)
Max p
Conoscenza proprietaria:
esclusiva
Max n
Conoscenza sociale:
condivisibile
64
Un sistema economico su tre livelli
Economia premoderna
Unico livello
produzione di
utilità a mezzo
di energie
Eu
Energia senza investimento cognitivo
Utilità
precognitiva
U
Economia moderna
Terzo livello
Meta-apprendimento
Secondo livello
Apprendimento
Primo livello
Applicazione ai
processi energetici
Conoscenza a mezzo
di conoscenza
Utilità a mezzo
di conoscenza
Utilità a mezzo
di energia
65
Un sistema economico su tre livelli
Trasformazioni cognitive
Trasformazioni energetiche
Energia
Meta
conoscenza
K2
Eu+Em
Conoscenza
K1
Valore
utile
U0
U1
U2
Mediatori cognitivi che producono metaconoscenze
conoscenze e applicazioni energetiche
66
Apprendimento evolutivo e
logico-formale
In tema di apprendimento è utile analizzarne due forme
opposte e complementari che rispondono al gap tra le
astrazioni contenute nella conoscenza codificata
(esplicita)e la complessità del mondo reale, con la sua
conoscenza implicita (tacita)
apprendimento logico-formale: procedendo per verifica di
ipotesi seleziona teorie che sono già in partenza
espresse in forma generale ed astratta, alimentando una
continua produzione di conoscenza esplicita
apprendimento evolutivo: procedendo per prova ed errore
sperimenta e seleziona soluzioni uniche fortemente legate
alla pratica e al contesto in cui questa si svolge,
alimentando la produzione di conoscenza implicita
67
Pregiudizi da correggere
1. Pregiudizio settoriale: alta intensità conto bassa
intensità
2. Pregiudizio storico: nuovo contro vecchio
3. Pregiudizio competitivo: produttori contro
utilizzatori
4. Pregiudizio epistemologico: ricerca contro
propagazione
68