AVVERTENZA Il presente materiale didattico viene fornito allo scopo di facilitare la comprensione degli argomenti trattati e costituire il raccordo tra lezioni e studio individuale NON E’ PERTANO DA INTENDERSI COME SOSTITUTIVO DEL LIBRO DI TESTO Inoltre, nonostante la massima scrupolosità nella preparazione, è pur sempre possibile che siano presenti inaccuratezze e imprecisioni. E’ quindi necessario il costante controllo con i testi di riferimento Si invita a non diffondere, fotocopiare o utilizzare tale materiale per scopi diversi dalla preparazione individuale dell’esame Dr Monica MONTAGNANI – CdL Medicina e Chirurgia Esame Farmacologia – V Anno/II Semestre - Canale LZ Ipertensione arteriosa Forma primitiva (essenziale o idiopatica) Forme secondarie a eziologia nota (5-10%) La forma essenziale può a lungo rimanere asintomatica ed il primo riscontro di ipertensione arteriosa può essere occasionale. Sintomi più comuni associati ad un rialzo pressorio: • • • • • • • • Cefalea Ronzii e acufeni Vertigini Fosfeni Flushing Epistassi Tachicardia Ortopnea Complicanze Complicanze cerebrali Encefalopatia Emorragia Trombosi Infarto lacunare TIA Demenza Complicanze cardiache Ipertrofia ventricolare sin. Scompenso cardiaco Aritmie Angina Infarto Complicanze retiniche Emorragie essudati Edema della papilla Complicanze vascolari Dissecazione aortica Placche ateromatose (aorta, carotidi, coronarie) Complicanze renali Ipertensione Nefrosclerosi Insufficienza renale Ipertensione arteriosa Linee Guida ESH/ESC 2007 per la diagnosi Classe Sistolica Diastolica Ottimale <120 e <80 Normale 120-129 e/o 80-84 Normale alta 130-139 e/o 85-89 Ipertensione di grado 1 (lieve) 140-159 e/o 90-99 Ipertensione di grado 2 (moderata) 160-179 e/o 100-109 Ipertensione di grado 3 (grave) ≥180 e/o >110 Ipertensione sistolica isolata >140 e <90 La relazione continua tra livelli di pressione arteriosa e rischio cardiovascolare rende arbitraria ogni definizione o classificazione numerica dell’ipertensione. La valutazione non deve basarsi solo sul livello di pressione arteriosa, ma sulla stima del rischio cardiovascolare globale del paziente Categorie di rischio cardiovascolare Nessun altro fattore di rischio PA normale PA normale alta Rischio nella media Rischio nella media Ipertensione Grado 1 Ipertensione Grado 2 Ipertensione Grado 3 Rischio aggiunto Rischio aggiunto Rischio aggiunto basso moderato elevato 1 - 2 fattori di Rischio aggiunto Rischio aggiunto Rischio aggiunto Rischio aggiunto Rischio aggiunto rischio basso basso moderato moderato molto elevato 3 o più fattori di rischio o Rischio aggiunto Rischio aggiunto Rischio aggiunto Rischio aggiunto Rischio aggiunto danno moderato elevato elevato elevato molto elevato d’organo o diabete Patologie Rischio aggiunto Rischio aggiunto Rischio aggiunto Rischio aggiunto Rischio aggiunto associate elevato molto elevato molto elevato molto elevato molto elevato Goal del trattamento La decisione di iniziare un trattamento antiipertensivo si basa su due criteri : Il livello di rischio cardiovascolare globale Il livello di pressione sistolica e diastolica Il goal primario, che si identifica nella massima riduzione del rischio cardiovascolare globale, richiede il trattamento : • di tutti i fattori di rischio reversibili identificati (fumo, dislipidemia, diabete), • delle condizioni cliniche associate, • degli elevati livelli pressori. Le correnti raccomandazioni, desunte dai maggiori trials, prevedono che la pressione arteriosa sia di 140/90 mmHg e che, se tollerati, vengano raggiunti livelli inferiori in tutti i soggetti ipertesi. Nei diabetici e nefropatici i valori pressori devono risultare stabilmente al di sotto di 130/80 mmHg Controllo della pressione arteriosa Pressione arteriosa = Gittata cardiaca x Resistenze periferiche (RP) Ipertensione = Aumento gittata cardiaca e/o Aumento RP Vasocostrizione Contrattilità Frequenza Precarico Volume fluidi Sistema nervoso simpatico Ritenzione renale di sodio Eccessiva introduzione di sodio Sistema reninaangiotensinaaldosterone Fattori genetici Kaplan 1994 FARMACI ANTI-IPERTENSIVI In base al meccanismo d’azione si distinguono in ANTIADRENERGICI AD AZIONE CENTRALE CLONIDINA E ANALOGHI ANTIADRENERGICI AD AZIONE PERIFERICA BLOCCANTI RECETTORI ADRENERGICI BLOCCANTI DEL NEURONE ADRENERGICO GANGLIOPLEGICI DIURETICI INIBITORI ANIDRASI CARBONICA TIAZIDICI DIURETICI DELL’ANSA RISPARMIATORI DI POTASSIO INIBITORI SRAA ACE-INIBITORI ANTAGONISTI RECETTORI AT1 VASODILATATORI DIRETTI ARTERIOLARI (CALCIO-ANTAGONISTI, ATTIVATORI CANALI KATP) MISTI ARTERIOLARI E VENOSI (NITRODERIVATI) ANTAGONISTI ENDOTELINA PRINCIPALI CLASSI DI FARMACI ANTI-IPERTENSIVI β-bloccanti 2 agonisti ARBs ACE-inibitori ACE-I, -bloccanti, vasodilatatori, Ca++-antagonisti diuretici LINEE GUIDA PER SCEGLIERE I FARMACI DI PRIMA LINEA NEL TRATTAMENTO DELL’IPERTENSIONE. Classi di farmaci Diuretici Beta-bloccanti Indicazioni Scompenso cardiaco, pazienti anziani, ipertensione sistolica, ipertesi di razza nera Angina pectoris, postinfarto, tachiaritmie, gravidanza Controindicazioni Cautele Gotta Diabete, dislipidemia, gravidanza (a causa della riduzione del volume plasmatico), possibile riduzione attività sessuale Asma e BPCO in genere, arteriopatia obliterante, blocchi SA o AV (II e III grado) Ipertrigliceridemia, diabete insulinodipendente, insufficienza miocardica, pazienti di razza nera, atleti e pazienti fisicamente molto attivi. ACE-I Insufficienza miocardica, IVS, Gravidanza, stenosi post-infarto, diabete con bilaterale delle arterie microalbuminuria renali Pazienti di razza nera ARBs Come ACE-I Come ACE-I Ca++-antagonisti Angina pectoris, arteriopatia obliterante, pazienti anziani, ipertensione sistolica, intolleranza glucidica, pazienti di razza nera Alfa-bloccanti Ipertrofia prostatica, intolleranza glucidica Come ACE-I Insufficienza miocardica (Il Verapamil e i diidropiridinici ad azione pronta non dovrebbero essere usati o usati con grande cautela), blocco atrioventricolare (Verapamil e Diltiazem dovrebbero essere evitati o usati con grande cautela), gravidanza Ipotensione ortostatica TRASMISSIONE CATECOLAMINERGICA LA SINAPSI ADRENERGICA tirosina Na+ tirosina Na+ NEURONE PRESINAPTICO DOPA metaboliti inattivi DOPAMINA MAO metaboliti inattivi spazio sinaptico COMT RECETTORE ADRENERGICO NA NEURONE POSTSINAPTICO COMT = catecolossimetiltransferasi; MAO = monoamminoossidasi • Le catecolamine comprendono NORADRENALINA - ADRENALINA - DOPAMINA • Sono così definite per la presenza di un gruppo catecolico comune • Sono fondamentali nel controllo di funzioni vegetative, motorie e psichiche NORADRENALINA e RECETTORI ADRENERGICI 1 • Contrae la muscolatura degli sfinteri gastro-intestinali; aumenta il tono del trigono, degli sfinteri e degli ureteri; contrae le arteriole precapillari; • Favorisce lo stato di veglia (locus coeruleus) 2 EFFETTI CENTRALI e PERIFERICI β1 • Effetto cardiaco cronotropo, dromotropo e inotropo positivo; attiva il sistema RAAS sulle cellule iuxtaglomerulari β2 • Riduce motilità e tono della muscolatura gastrointestinale (effetto indiretto); inibisce la secrezione di insulina; • Riduce motilità e tono gastro-intestinale (effetto diretto); rilassa il detrusore; rilassa la muscolatura bronchiale; riduce la sintesi di glicogeno epatico • Controlla la pressione arteriosa (barocettori/NTS); aumenta lo stato di sedazione (locus coeruleus); stimola il senso di fame (zona mediale ipotalamo); • Controlla il tono dell’umore (corteccia frontale e sistema limbico) stimola il senso di sazietà (zona laterale ipotalamo) MODULAZIONE FARMACOLOGICA DELLA TRASMISSIONE CATECOLAMINERGICA CONTROLLO CENTRALE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA • Il nucleo del tratto solitario (NTS) controlla l’attività del nucleo caudale ventrolaterale (NCVL), da cui si dipartono le fibre nervose che proiettano al midollo spinale e modulano i neuroni simpatici pre-gangliari. • Nella regolazione della pressione arteriosa sistemica le variazioni periferiche registrate dai barocettori carotidei ed aortici vengono inviate al nucleo del tratto solitario. REGOLAZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA • Quando la pressione arteriosa aumenta i barocettori segnalano al NTS tramite fibre attivatorie glutammatergiche. • A sua volta il NTS attivato proietta sul NCVL, e quest’ultimo rilascia GABA che esercita un controllo inibitorio sulle vie bulbospinali. • Nelle vie bulbo-spinali sono localizzati recettori adrenergici di tipo alfa 2, destinati proprio al controllo della efferenza simpatica. ANTI-ADRENERGICI AD EFFETTO CENTRALE CLONIDINA (Catapresan®) agonista selettivo dei recettori 2 adrenergici FARMACOCINETICA Somministrazione: Orale, transdermica Nelle urgenze ed emergenze fl. 0,15 mg IM o EV (diluire in 10 ml NaCl 0,9% e iniettare in 10 min.) Assorbimento: Distribuzione: Metabolismo: Eliminazione: biodiponibilità orale > 90% tempo al picco < 3 h; emivita 6-12 h Epatico 30-50%; Renale AZIONI: Ipotensivante per effetto a livello centrale – Sedativo – Bradicardizzante - Analgesico IMPIEGHI TERAPEUTICI: Ipertensione Premedicazione anestetica (sedazione, analgesia, riduzione secrezioni) Sindrome da astinenza da oppiacei (caratterizzata da iperattività noradrenergica) Flashes menopausali Glaucoma (derivati meno lipofili con minori effetti centrali brimonidina) CLONIDINA (Catapresan®) EFFETTI COLLATERALI (quando usata come anti-ipertensivo): • Secchezza delle fauci • Sedazione • Bradicardia • Disfunzioni sessuali • Dermatiti da contatti (patch dermico) IPERTENSIONE DA RIMBALZO: La somministrazione cronica di clonidina determina down-regulation dei recettori 2, e contestuale up-regulation dei recettori post-sinaptici per riduzione della quantità di ligando. Pertanto la sospensione brusca può comportare un importante aumento pressorio trattabile con labetalolo o clonidina EV ANTI-ADRENERGICI AD EFFETTO CENTRALE -METILDOPA E’ un profarmaco. Meccanismo analogo a quello della clonidina mediato dal metabolita attivo (metilnoradrenalina); inoltre ha effetto inibitorio sulla DOPA-decarbossilasi, che la caratterizza per azioni anti-dopaminergiche ed i maggiori effetti indesiderati L’insorgenza dell’effetto è più graduale, anche quando somministrata EV o IM RESERPINA Alcaloide naturale (Rauwolfia serpentina). Antagonizza irreversibilmente l’accumulo vescicolare delle catecolamine (NA e DA) per blocco del sistema trasportatore antiporto ligando-protone. Le monoamine vengono quindi degradate dalle MAO-A. La progressiva deplezione di NA a livello centrale e periferico spiega l’insorgenza graduale e l’azione protratta, nonostante la breve emivita Potenzialmente gravi gli effetti conseguenti alla modulazione di funzioni psichiche METIROSINA E’ un inibitore della tirosina idrossilasi, che catalizza la conversione di tirosina a DOPA. Blocca qundi la sintesi di tutte le catecolamine. Coadiuvante nel trattamento del feocromocitoma maligno prima dell’intervento chirurgico. Effetti indesiderati di tipo vascolare, motorio e psichico ANTI-ADRENERGICI AD AZIONE PERIFERICA GANGLIOPLEGICI Sono antagonisti competitivi dei recettori colinergici nicotinici e bloccano pertanto la trasmissione nervosa dei gangli ORTOSIMPATICI e PARASIMPATICI. Comportano importanti fenomeni di ipotensione ortostatica e gravi effetti anticolinergici tra cui stipsi (fino all’ileo paralitico), ascialia, tachicardia, ritenzione urinaria, cicloplegia. Il TRIMETAFANO è utilizzato nel trattamento delle crisi ipertensive somministrato per infusione in glucosata. Ha una emivita molto breve. BLOCCANTI DEI RECETTORI ALFA-ADRENERGICI - NON SELETTIVI ALOALCHILAMINE FENOSSIBENZAMINA, DIBENAMINA (non più utilizzate) ALCALODI DIIDROGENATI della Segale Cornuta (Claviceps purpurea) DIIDROERGOCRIPTINA, DIIDROERGOCRISTINA, DIIDROERGOCORNINA IMIDAZOLINE FENTOLAMINA, TOLAZOLINA - A PREVALENTE ATTIVITA’ 1-ANTAGONISTA PRAZOSINA – TERAZOSINA – DOXAZOSINA – TRIMAZOSINA – INDORAMINA – URAPIDILTAMSULOSINA ANTI-ADRENERGICI AD AZIONE PERIFERICA BLOCCANTI DEI RECETTORI ALFA-ADRENERGICI Determinano vasodilatazione arteriolare sia nei vasi di resistenza che in quelli di capacitanza. Ciò comporta diminuzione delle resistenze periferiche e riduzione pressoria sistemica, ma anche riduzione del ritorno venoso con conseguente aumento di tachicardia (riflessa), aumento della gittata e ritenzione idrica. L’azione di blocco dei recettori 1 antagonizza inoltre la contrazione del trigono e degli sfinteri. Ipotensione ortostatica (reazioni sincopali per effetto prima-dose), vertigini, cefalea tra gli effetti indesiderati A PREVALENTE ATTIVITA’ 1-ANTAGONISTA PRAZOSINA: emivita breve (2-3 ore); metabolismo epatico; eliminazione renale TERAZOSINA: emivita 12 ore; durata d’azione di 18 ore; metabolismo epatico; eliminazione renale DOXAZOSINA: emivita 20 ore; durata d’azione di 36 ore; metabolismo epatico; eliminazione renale IMPIEGHI TERAPEUTICI: • Ipertensione (in associazione con diuretici o beta-bloccanti) • Ipertrofia prostatica benigna (TAMSULOSINA associata a FINASTERIDE, inibitore della 5reduttasi) per ridurre il volume prostatico • Vasospasmo in pz con sindrome di Raynaud BLOCCANTI DEI RECETTORI BETA ADRENERGICI “the greatest breackthrough when it comes to pharmaceuticals against heart illness since the discovery of digitalis 200 years ago” The Nobel Committee, in recognition of the work of Sir James Black (1988) Caratterizzati da elevata affinità per i recettori β-adrenergici, i β-bloccanti agiscono come antagonisti competitivi o agonisti recettoriali parziali. Il profilo farmacologico-terapeutico dei β-bloccanti è fondamentalmente caratterizzato dalla proprietà di antagonizzare le risposte mediate dai recettori β-adrenergici indotte sia dalla attivazione del sistema simpatico endogeno che dalla somministrazione esogena di farmaci simpaticomimetici. MAPPATURA DEI PRINCIPALI RECETTORI ADRENERGICI e DELLE RELATIVE FUNZIONI FISIOLOGICHE dilatazione arterie muscolari rilasciamento muscolo liscio uterino rilasciamento muscolo liscio bronchiale liberazione di renina 2 1 secrezione umor acqueo 3 stimolazione lipolisi 1 2 2 catecolamine 2 2 secrezione di insulina stimolazione glicogenolisi 1 stimolazione automatismo, contrazione e conduzione A-V 2 stimolazione neoglicogenesi e glicogenolisi GLI EFFETTI DEI -BLOCCANTI SONO DOVUTI AL BLOCCO DELLE INFLUENZE ADRENERGICHE SUI VARI ORGANI E SISTEMI 1 2 Frequenza cardiaca diminuita Velocità di conduzione A-V rallentata Effetto inotropo negativo: • diminuzione della gittata cardiaca • aumento del volume residuo postsistolico Aumento resistenze vie aeree (precipitazione attacchi di asma) Vasocostrizione arterie muscolari Consumo di ossigeno miocardico diminuito Pressione arteriosa ridotta Diminuzione gluconeogenesi e glicogenolisi Ridotta liberazione di renina Ridotta secrezione di umor acqueo Diminuzione dei tremori indotti dalle catecolamine CLASSIFICAZIONE FARMACODINAMICA DEI BLOCCANTI β-BLOCCANTI PRIVI DI SELETTIVITA’ RECETTORIALE β-BLOCCANTI SELETTIVI PER I RECETTORI 1 (CARDIOSELETTIVI) β-BLOCCANTI DOTATI DI ATTIVITA’ SIMPATICOMIMETICA INTRINSECA (I.S.A.) β-BLOCCANTI con attività VASODILATANTE PERIFERICA BLOCCANTI DEI RECETTORI BETA ADRENERGICI NON SELETTIVI (β1 e β2) • • • • SELETTIVI (β1) Propranololo Nadololo Timololo Pindololo* • • • • • • • Carvedilolo** • Labetalolo** Metoprololo Atenololo Esmololo Nebivololo° Acebutololo* Celiprololo** * Attività simpaticomimetica intrinseca ° Anche liberazione di NO endoteliale ** Anche 1 bloccante * Attività simpaticomimetica intrinseca ** Anche β2 agonista NEBIVOLOLO Il nebivololo associa all'effetto inibitorio sui recettori β1 adrenergici cardiaci anche un'importante azione vasodilatoria, preminentemente legata ad un aumento dell'attività della ossido nitrico sintetasi (eNOS) con un conseguente incremento delle concentrazioni di ossido nitrico (NO). Effects of intra-arterial infusion of nebivolol on forearm blood flow in healthy control subjects (A) and patients with essential hypertension (B) UN BETA BLOCCANTE DOTATO DI I.S.A. INFLUENZA IN MANIERA MENO SIGNIFICATIVA LA FREQUENZA CARDIACA A RIPOSO Frequenza cardiaca Cambiamento percentuale Pindololo Practololo Acebutololo Propranololo Atenololo ΒETA-BLOCCANTI NON SELETTIVI Propranololo Nadololo Timololo frequenza contrattilità conduzione A-V 1 2 Proteina G Proteina G Adenilato-ciclasi liberazione di renina AMPc vasocostrizione arterie muscolari resistenze periferiche ATP broncocostrizione Adenilato-ciclasi AMPc ATP Bisoprololo secrezione di umor acqueo inibizione della glicogenolisi compenso all’ipoglicemia Atenololo Metoprololo BETA-BLOCCANTI 1 SELETTIVI CLASSIFICAZIONE FARMACOCINETICA DEI BETA BLOCCANTI Propranololo max Alprenololo Oxprenololo Metoprololo lipofilia min • metabolismo epatico (100%) • intenso metabolismo di primo passaggio • variazioni inter-individuali • emivita breve • bassa biodisponibilità (10-50%) • alto legame farmaco-proteico • passaggio nel SNC • eliminazione prevalentemente renale (60-100%) • minore assorbimento gastro-intestinale • emivita più prolungata • minori variazioni interindividuali • basso legame farmaco-proteico min idrofilia Nadololo max Celiprololo Sotalolo Atenololo FARMACOCINETICA DI ALCUNI β-BLOCCANTI NON SELETTIVI FARMACO BIODISPONIBILITÀ EMIVITA ELIM. FORM Propranololo (INDERAL) 25% (met. presistemico) (4-OH prop. attivo) 35% (ass. incompleto più idrosolubile) 50% (met. presistemico) 4 ore* M, R Cpr, Cps Sol.ev 10-20 ore R Cpr 3-5 ore M,R Sol oft. Pindololo (VISKEN) 75% 3-4 ore M,R Cpr Labetalolo (IPOLAB) 20-40% 8 ore M,R Cpr Carvedilolo (DILATREND) 25-35% (met. presistemico) 7-10 ore M,R Cpr Nadololo (CORGARD) Timololo (TIMOPTOL-Oft.) *Effetto sufficientemente lungo da consentire 2 somministrazioni (captato dai terminali nervosi e rilasciato in seguito a stimolazione simpatica. FARMACOCINETICA DI ALCUNI β-BLOCCANTI SELETTIVI FARMACO BIODISPONIBILITÀ EMIVITA ELIM. FORM. Metoprololo (LOPRESOR) 40% (Met. presistemico) 3-4 ore M,R Cpr Atenololo (TENORMIN) 50% (ass. incompleto idrosolubile) 5-8 ore R Cpr Sol.ev Esmololo (BREVIBLOC) // ev 0,13 ore M,R Acebutololo (SECTRAL) 40% (met. presistemico) diacetololo,attivo t1/2 8-12 ore) 2-4 ore M,R Sol.iniett. (idrolisi esterasi eritroc.) Cpr CONFRONTO TRA IL DECADIMENTO DELLA CONCENTRAZIONE PLASMATICA E IL DECADIMENTO DELL’ATTIVITÀ FARMACOLOGICA DI ALCUNI Β-BLOCCANTI T1/2 Farmacocinetico T1/2 Farmacodinamico* ATENOLOLO 6-9 ORE 21 ORE NADOLOLO 16-24 ORE 39 ORE OXPRENOLOLO 1-2 ORE 13 ORE PINDOLOLO 3-4 ORE 8 ORE PROPRANOLOLO 2-3 ORE 11 ORE TIMOLOLO 4-5 ORE 15 ORE * Calcolato in base alle modificazioni della tolleranza allo sforzo in corso di test ergometrico PRINCIPALI INDICAZIONI PER L’USO DEI BLOCCANTI CARDIOVASCOLARI Angina pectoris Prevenzione secondaria dell’infarto Insufficienza cardiaca Ipertensione Aritmie cardiache Cardiomiopatia ipertrofica EXTRACARDIACHE Tireotossicosi Manifestazioni somatiche dell’ansia Glaucoma Profilassi dell’emicrania PRINCIPALI INDICAZIONI PER L’USO DEI BLOCCANTI • IPERTENSIONE ARTERIOSA azione sui centri di regolazione della funzione cardiovascolare (solo molecole liposolubili) liberazione di sostanze vasoattive (?) diminuzione di frequenza e contrattilità (1) prostaciclina Beta-bloccanti inibizione della secrezione di renina (1) 2 2 riaggiustamento della sensibilità dei barorecettori (?) blocco di recettori presinaptici (2) facilitanti la liberazione di noradrenalina CARATTERISTICHE DELL’ATTIVITÀ ANTIPERTENSIVA DEI BETABLOCCANTI MEDIA INTENSITÀ DI AZIONE - INIZIO LENTO E GRADUALE DURATA DI AZIONE PROTRATTA - OTTIMA ATTITUDINE ALL’ASSOCIAZIONE ASSENZA DI EFFETTI DI ORTOSTATISMO - SCARSI EFFETTI SULLA FUNZIONE SESSUALE PRINCIPALI INDICAZIONI PER L’USO DEI BLOCCANTI • INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO E PREVENZIONE SECONDARIA • ANGINA DA SFORZO • INSUFFICIENZA CARDIACA • ARITMIE (ridotto consumo di ossigeno, ridistribuzione del flusso sanguigno del miocardio, azione antiaritmica) PRINCIPALI INDICAZIONI PER L’USO DEI BLOCCANTI • MANIFESTAZIONI SOMATICHE DELL’ANSIA Blocco del tremore indotto dalle catecolamine (tremore da palcoscenico) ALTRI IMPIEGHI DEI BLOCCANTI • Aneurisma dell’aorta • Coadiuvanti nella terapia dell’ipertiroidismo • Profilassi emicrania • Attacchi di panico • Tremore essenziale • Glaucoma • Prevenzione del sanguinamento delle varici (in pazienti con ipertensione portale) ALTRI EFFETTI DEI BLOCCANTI • Broncocostrizione (minore rischio con β1 selettivi o con β-bloccanti dotati di I.S.A.) • Effetti metabolici (minore rischio con β1 selettivi o con β-bloccanti dotati di I.S.A.) INFLUENZA DEI BETA-BLOCCANTI SUL RECUPERO DALL’IPOGLICEMIA Controllo Propranololo Atenololo EFFETTI COLLATERALI DEI BETA-BLOCCANTI (1) • Aritmie ipocinetiche (con farmaci privi di I.S.A.) • Scompenso cardiaco • Broncocostrizione • Ipotensione acuta • Ischemia arti (vasocostrizione periferica) • Ipoglicemia EFFETTI COLLATERALI DEI BETA-BLOCCANTI (2) • Effetti centrali (insonnia, incubi, depressione, turbe visive, allucinazioni) • Effetti gastrointestinali (nausea, diarrea, stipsi) • Crampi muscolari • Alopecia • Porpora • Rashes • Esauribilità allo sforzo • Rimbalzo della sintomatologia coronarica alla sospensione improvvisa (up regulation dei recettori) • Gravidanza: valutare il rapporto rischio/beneficio dei singoli farmaci CRITERI DI SCELTA DI UN β-BLOCCANTE I β1 selettivi sono da preferire in pazienti con broncospasmo diabete vasculopatie periferiche I β bloccanti con I.S.A. sono da preferire nei pazienti con bradicardia I β bloccanti con attività vasodilatatrice (blocco 1 o attivazione β2) sono vantaggiosi nei pazienti con ipertensione arteriopatie periferiche occlusive insufficienza cardiaca congestizia. EFFETTI ERGOGENICI dei BETA BLOCCANTI STRESS Nella pratica di alcune discipline sportive l’effetto simpaticolitico dei β bloccanti – proibiti - può indurre una riduzione della risposta fisiologica allo stress utile al miglioramento della prestazione agonistica. Aumento frequenza cardiaca Aumento pressione arteriosa Tensione emotiva e Tremore agli arti β bloccante Riduzione Frequenza cardiaca Riduzione pressione arteriosa Riduzione ansia ed Effetto antitremorigeno CALCIO ANTAGONISTI I calcio-antagonisti sono una classe eterogenea di farmaci che si differenziano fra loro per una serie di caratteristiche farmacologiche e per una diversa capacità di agire a livello cardiaco e vascolare. Strutturalmente essi sono riconducibili a quattro sottotipi: • DIIDROPIRIDINE di I (nifedipina) e II (amlodipina) generazione • BENZOTIAZEPINE (diltiazem) • FENILALCHILAMINE (verapamil) • PIPERAZINE (flunarizina) NIFEDIPINA VERAPAMIL AMLODIPINA DILTIAZEM CALCIO ANTAGONISTI BASI DELLA SELETTIVITA’ DI AZIONE • • • • • • Fattori farmacocinetici Mobilizzazione diversi pools di calcio Presenza diverse classi di canali per il calcio DIPENDENZA DELL’INTERAZIONE DALLO STATO FUNZIONALE DEL CANALE Stato fisiopatologico dell’organo o tessuto Effetti non specifici canale del calcio VOC CALCIO ANTAGONISTI Il loro comune meccanismo d’azione consiste nell’impedire l’entrata del calcio attraverso i canali del calcio dipendenti dalla differenza di potenziale transmembrana (VOC). I canali del calcio VOC vengono distinti in canali di tipo L, T, P o N. Nel sistema cardiovascolare prevalgono i canali L, costituiti da 5 subunità distinte in 1, 2, β, γ e . Di queste, la subunità 1 costituisce la componente funzionale del canale ed è il sito di legame dei calcio antagonisti. PROPRIETA’ CARATTERISTICHE DEI CANALI DEL Ca2+ di tipo L, N e T L N T (long-lasting) (neither T or L) (transient) Sensibilità ai Calcio antagonisti + - - Conduttanza del canale (picosiemens) Alta (25) Moderata (13) Bassa (9) Soglia di attivazione Forte depolarizzazione Forte depolarizzazione Debole depolarizzazione Voltaggio di attivazione -10 mv -10 mv -70 mv Funzione Plateau cardiaco Accoppiamento elettromeccanico Aumento [Ca2+] per secrezione Spike a bassa soglia Tipo di canale muscolo liscio, Distribuzione tissutale cuore, neuroni, glia,endocrino, rene neuroni, endocrino neuroni, muscolo, endocrino STRUTTURA DELLA SUBUNITA’ 1 DEL CANALE DEL CALCIO DIIDROPIRIDINE FENILALCHILAMINE BENZOTIAZEPINE La subunità 1 è costituita dalla ripetizione di 4 domini (I-IV) composti ciascuno da 6 segmenti transmembranari. Le FENILALCHILAMINE legano la porzione intracellulare del segmento IV6. Le DIIDROPIRIDINE si legano alla superficie esterna dell’ansa tra III5-III6 e alla parte terminale del segmento IV6 Le BENZOTIAZEPINE legano il ponte citoplasmatico tra il segmento III e IV. CALCIO ANTAGONISTI – Caratteristiche chimiche e implicazioni le DIIDROPIRIDINE si legano sul versante extracellulare LIPOFILICITÀ le FENILALCHILAMINE e le BENZOTIAZEPINE si legano sul versante intracellulare. IMPLICAZIONI le DIIDROPIRIDINE si legano ai canali del calcio anche a riposo EFFETTO VASCOLARE PREVALENTE ATTIVITÀ SULLE ARTERIE DI RESISTENZA E PRECAPILLARI e FENILALCHILAMINE E LE BENZOTIAZEPINE si legano preferenzialmente ai canali nello stato inattivo (depolarizzati), quindi la loro azione di blocco è frequenza-dipendente EFFETTO CARDIACO SULLE FIBRE DI CONDUZIONE CALCIO ANTAGONISTI • • La vasodilatazione arteriolare e la conseguente riduzione della pressione arteriosa possono attivare il riflesso barocettoriale con conseguente tachicardia, inotropismo positivo, aumento della secrezione di renina. Questi fenomeni di compenso posso essere molto significativi per alcune molecole soprattutto nella fase iniziale della somministrazione. Si assestano in genere nell’arco di 2 settimane, periodo in cui i barocettori si adeguano al nuovo stato pressorio. CALCIO ANTAGONISTI • • • • • • • • • • • amlodipina (NORVASC, ANTACAL, MONOPINA) 5mg & 10mg felodipina (FELODAY, PLENDIL, PREVEX) 5mg & 10mg barnidipina (LIBRADIN, OSIPINE, VASEXTEN) 10mg & 20mg isradipina (LOMIR SRO, CLIVOTEN, ESRADIN) 5mg lacidipina (LACIPIL, LACIREX) 4mg & 6mg lercanidipina (ZANEDIP, LERCADIP, CARDIOVASC) 10mg & 20mg manidipina (IPERTEN, VASCOMAN) 20mg nicardipina (NICARDAL, NIMICOR, PERDIPINA, ecc.) 20mg & 40mg nifedipina (ADALAT, NIFEDICOR, generico) 20mg, 30mg, 60mg «CRONO» nisoldipina (SYSCOR) 10mg nitrendipina (BAYPRESS, DEITEN) 20mg • diltiazem (TILDIEM, generico) • • verapamil (ISOPTIN, generico) gallopamil (PROCORUM, ALGOCOR) 50mg & 100mg CALCIOANTAGONISTI – PRINCIPALI INDICAZIONI VERAPAMIL NIFEDIPINA DILTIAZEM • Angina +++ +++ +++ +++ +++ +++ +++ - ++ ++ - ++ • Ipertensione ++ +++ + • Fenomeno di Raynaud ++ ++ ++ • Cardiomiopatia ipertrofica ++ + + Da sforzo Variante • Tachiaritmie parossistiche SV • Fibrillazione e Flutter atriale CALCIOANTAGONISTI - EFFETTI EMODINAMICI ACUTI DIIDROPIRIDINICI FENILALCHILAMINE BENZOTIAZEPINE (es. nifedipina) (es. verapamil) (es. diltiazem) Resistenze periferiche Resistenze coronariche () ↑↑ () () ↑ Frequenza cardiaca Conduzione A-V Contrattilità CALCIOANTAGONISTI – PROFILO CARDIOVASCOLARE VERAPAMIL • Vasi coronarici Tono Flusso NIFEDIPINA DILTIAZEM • Frequenza cardiaca • Contrattilità cardiaca =, =, =, • Conduzione a livello •Del nodo A-V = • Vasodilatazione periferica CALCIOANTAGONISTI – EFFETTI CARDIACI E VASCOLARI VERAPAMIL = DILTIAZEM = NIFEDIPINA DILTIAZEM VERAPAMIL spasmi coronarici _ _ SA _ AV ARTERIE PERIFERICHE DILTIAZEM VERAPAMIL contrattilità _ _ VERAPAMIL > DILTIAZEM CUORE contrattilità NIFEDIPINA >> VERAPAMIL = DILTIAZEM MECCANISMO D’AZIONE DEI CALCIOANTAGONISTI NELL’ANGINA PECTORIS • Aumento dell’apporto miocardico di ossigeno – Vasodilatazione coronarica – Abolizione del vasospasmo coronarico – Aumento della perfusione subendocardica ed alle aree ischemiche • Riduzione consumo miocardico di ossigeno – Vasodilatazione periferica / riduzione PA – Riduzione contrattilità miocardica (verapamile, diltiazem) – Riduzione frequenza cardiaca (verapamile, diltiazem) CARATTERISTICHE FARMACOCINETICHE DI ALCUNI CALCIO ANTAGONISTI DOSE NIFEDIPINA VERAPAMIL Orale Endovena 10-40 mg 8 h-1 5-15 mg kg-1 80-160 mg 8 h-1 100-200 mg kg-1 Concentrazioni plasmatiche 10-75 ng ml-1 50-250 ng ml-1 Legame proteico 95 90 Metab. I passaggio epatico 40-60 % 75-85 % Emivita (t1/2) 3-5 h 5-10 h EFFETTI COLLATERALI DEI CALCIO-ANTAGONISTI • DIIDROPIRIDINE - Nifedipina (18%) – – – – – – – Edemi malleolari Cefalea Vertigini Rash cutaneo Ipotensione Cardiopalmo Aggravamento dell’angina • FENILALCHILAMINE - Verapamile (10%) – – – – Stipsi Blocco AV, bradicardia Insufficienza cardiaca Vertigini, Cefalea • BENZOTIAZEPINE - Diltiazem (5%) – Blocco AV, bradicardia – Vertigini, Cefalea, rash cutaneo EFFETTI COLLATERALI DEI CALCIO-ANTAGONISTI EFFETTO Ipotensione Vampate Cefalea Edemi alle caviglie Palpitazioni/dolore toracico Disturbi della conduzione Insufficienza cardiaca Bradicardia Nausea Stipsi Diarrea DILTIAZEM NIFEDIPINA VERAPAMIL + + + + + + + (+) - + ++ ++ + + (+) + + + + + ++ + ++ + + - MODULATORI DEI CANALI AL POTASSIO controllati da ATP Sono molecole in grado di indurre l’apertura dei canali per il potassio dipendenti da ATP nel plasmalemma della muscolatura liscia dei vasi. A ciò è dovuta l’azione ipotensiva per diminuzione delle resistenze vascolari periferiche in numerosi distretti, associata ad effetti antiaritmici e cardioprotettivi. DIAZOSSIDO MINOXIDIL L’idralazina non agisce direttamente sui canali del K, ma inibisce verosimilmente i flussi transmembranari di Ca2+. Tuttavia il farmaco condivide con le molecole sopra descritte la selettività per la muscolatura liscia arteriolare. IDRALAZINA PRINCIPALI SUBUNITA’ DEI CANALI AL POTASSIO La subunità α è formata da un solo dominio con 2, 4 o 6 STM e non è quindi in grado di formare un canale singolarmente. il poro è formato da combinazioni omomeriche o eteromeriche di 2 o più subunità α. A causa delle numerose combinazioni possibili,esistono moltissimi tipi di canali del K+ che • hanno quasi sempre la funzione di ripolarizzare la cellula • sono responsabili del potenziale di riposo • cinetica di attivazione molto variabile (lenta o veloce) • possono essere attivati dal potenziale, dal Ca2+, dall’ATP, dall’ACh CANALI AL POTASSIO MODULATI DA ATP I canali del potassio ATP-dipendenti sono direttamente collegati allo stato metabolico della cellula. • A concentrazioni intracellulari di ATP uguali o superiori a 100 µM, il canale si chiude. • A concentrazioni intracellulari inferiori a questo valore, il canale è aperto. Questi canali sono localizzati a livello delle fibre nervose, del pancreas endocrino, e dei tessuti cardiovascolari. PANCREAS: Durante l’iperglicemia, il glucosio entrato nella cellula mediante il GluT1 e metabolizzato aumenta l’ATP intracellulare. Ciò determina chiusura dei canali al potassio, depolarizzazione cellulare e conseguente apertura dei canali del calcio. A sua volta, questa condizione favorisce l’esocitosi dell’insulina vescicolare. Meccanismi speculari sono alla base della apertura dei canali durante l’ipoglicemia NEURONI: a livello neuronale il canale controlla la frequenza di depolarizzazione, riducendola quando le riserve energetiche sono ridotte. SISTEMA CARDIOVASCOLARE: l’apertura di questi canali causa fuoriuscita di K e provoca iperpolarizzazione; ciò comporta un innalzamento della soglia di attivazione per i canali del calcio, ostacolando l’ingresso dello ione e quindi l’innesco di tutti i processi cellulari legati al burst delle concentrazioni di calcio. Nelle cellule muscolari lisce, questo effetto correla con una ridotta capacità contrattile. DIAZOSSIDO Utilizzato come antiipertensivo è in grado di ridurre le resistenze vascolari in tutti i distretti; l’azione è intensa, si instaura molto velocemente, riguarda l’ambito arterioso e coinvolge poco i vasi di capacitanza. Non agisce direttamente a livello cardiaco ma può indurre tachicardia riflessa, con conseguente aumento della richiesta di ossigeno cardiaco. Per le azioni a livello pancreatico può essere utilizzato nel caso di gravi ipoglicemie. INDICAZIONI • Trattamento d’urgenza delle crisi ipertensive, ad eccezione di quelle da feocromocitoma • Somministrato per EV. • L’insorgenza dell’effetto è veloce, l’emivita variabile (20-40 h). • Lega le proteine plasmatiche (90%), eliminazione renale dopo metabolismo epatico. • Trattamento delle gravi ipoglicemie (insulinomi) • Somministrato per OS (PROGLICEM®) • Capsule rigide da 25 o 100 mg. • Biodisponibilità > 80%. Emivita variabile (2040 h). Lega le proteine plasmatiche (90%), eliminazione renale dopo metabolismo epatico. EFFETTI INDESIDERATI • Tachicardia, aumento della portata cardiaca • IPERGLICEMIA • Inibizione del travaglio di parto •Reazioni locali (soluzione fortemente alcalina) MINOXIDIL Vasodilatatore arteriolare con ottima biodisponibilità (prossima al 99%) dopo somministrazione orale. Nonostante la breve emivita (3-4ore), la durata d’azione è di 48-72 ore per la persistenza del legame della molecola con le strutture cellulari. Molto poco legato alle proteine plasmatiche, ha un metabolismo epatico ed escrezione renale. INDICAZIONI • • Riduzione dell’ipertensione arteriosa grave, refrattaria ad altri farmaci Grave insufficienza renale con ipertensione EFFETTI INDESIDERATI • Tachicardia, inotropismo, ritenzione idrosalina • IPERTRICOSI (uomo)/irsutismo (donna) • Pericardite essudativa IDRALAZINA Vasodilatatore arteriolare, non agisce direttamente sui canali del K, ma inibisce verosimilmente i flussi transmembranari di Ca2+. FARMACOCINETICA: Buon assorbimento, veloce inizio d’azione; Emivita (1 h) ma durata d’azione lunga perché si lega alla parete vascolare. Ampio metabolismo epatico presistemico con variazioni della biodisponibilità tra acetilatori rapidi (15-16%) e acetilatori lenti (32-35%). INDICAZIONI • • Impiego ristretto al trattamento delle emergenze ipertensive in gravidanza Riduzione dell’ipertensione arteriosa grave, refrattaria ad altri farmaci EFFETTI INDESIDERATI • CARDIOVASCOLARI: cefalea, flushing, tachicardia • AUTOIMMUNI: manifestazioni cutanee, discrasie ematiche, sindrome lupoide negli acetilatori lenti • NEUROLOGICI: polineurite ANTAGONISTI dei RECETTORI dell’ENDOTELINA-1 • L’endotelina-1 (ET-1) è un polipeptide prodotto principalmente dalle cellule endoteliali vascolari che determina un potente effetto di vasocostrizione ed è in grado di indurre proliferazione delle cellule muscolari lisce vascolari. • L’azione biologica dell’ET-1 è mediata da due sottotipi di recettori, ETA ed ETB. • I recettori ETA sono espressi sulle cellule muscolari della parete dei vasi polmonari, mediano una potente azione di vasocostrizione e favoriscono la proliferazione cellulare. • I recettori ETB sono espressi prevalentemente sulla superficie endoteliale dei vasi e mediano un effetto di vasodilatazione attraverso la produzione di NO (ossido nitrico) e di prostaciclina; stimolano inoltre la clearance polmonare dell’ET-1 circolante, favorendone l’eliminazione dal circolo. ANTAGONISTI dei RECETTORI dell’ENDOTELINA-1 BOSENTAN E’ un antagonista dei recettori ETA e ETB dell’endotelina, attivo per via orale. Il farmaco è generalmente ben tollerato, la terapia prevede un aumento graduale delle dosi somministrate due volte al giorno. In circa il 5-10% dei pazienti si osserva un aumento degli enzimi epatici che si normalizza riducendo il dosaggio o interrompendo il trattamento. Per tale motivo è necessario sottoporre i pazienti ad un monitoraggio mensile delle transaminasi Nelle donne fertili è importante utilizzare un metodo anticoncezionale sicuro perché il farmaco è teratogeno, come gli altri antagonisti recettoriali dell’endotelina (Sitaxentan e Ambrisentan). Nonostante sia possibile il suo utilizzo nell’Ipertensione arteriosa, il bosentan è attualmente approvato in Italia per il trattamento dei pazienti con IPERTENSIONE ARTERIOSA POLMONARE in II-III classe funzionale NYHA; la sua efficacia è stata dimostrata nell’IAP idiopatica, associata a sclerodermia senza pneumopatia interstiziale significativa, associata a shunt sistemico-polmonari congeniti e Sindrome di Eisenmenger.