Militanza e costruzione
dell’identità
• Prima della teoria sui NMS il cast dei movimenti
sociali, versione «mobilitazione delle risorse»,
era povero di personaggi
• Nelle teorie più aggiornate, vengono definite le
diverse figure che intervengono nei movimenti e
viene evidenziata la dimensione di senso
nell’impegno, il modo in cui quest’ultimo si
traduce in costituzione di un’identità personale e
collettiva insieme
Un approccio sociologico alla
militanza
La sociologia politica privilegia due campi:
1) l’impegno nei partiti politici
2) meno interesse per gli impegni di tipo
associazionistico
Determinanti e ricompense della
militanza
• Nella «mobilitazione delle risorse» si parla di probabilità
di sviluppo delle energie militanti ma non viene spiegato
perché certi militano mentre altri restano passivi
• McAdam:
- Più un individuo è già in contatto con persone coinvolte
nell’attività militante, più la sua situazione personale
minimizza le costrizioni personali e familiari, più i suoi
progetti d’impegno ricevono l’avallo di chi gli è
affettivamente più vicino, più s’accresce la probabilità di
vederlo militare.
- Il sostegno da parte delle persone intime e la presenza
di amici in un movimento sociale sono potenti fattori di
spiegazione del reclutamento
Incentivi selettivi
•
-
Garantiti da un partito (Gaxie):
Posti di responsabilità
Impieghi permanenti
Acquisizione di una cultura, di un capitale
sociale che può essere speso
professionalmente
- Posizioni di visibilità in quanto esperto
d’organizzazione
Altri incentivi selettivi
• L’emozione che può dare la tensione per
l’attacchinaggio in periodo elettorale;
• Il calore del dopo-riunione
• Il sentimento gratificante di partecipare ad
una giusta causa
• Appartenere a una grande famiglia che dà
senso a tutti gli aspetti della vita sociale
L’effetto «surrigeneratore»
• Certe strutture mobilitanti producono tanto più
combustibile di quanto ne consumano (Gaxie)
Tale metafora costituisce una smentita empirica
alle analisi fondate sull’idea di un calcolo negli
investimenti militanti.
Un’organizzazione di massa basata sulla militanza
non può sopravvivere se non funzionando in
modo continuato a un ritmo molto prossimo a
quello che sarebbe necessario tenere nei
momenti di massima tensione
• L’effetto «surrigeneratore» non può essere
applicato senza distinzioni a qualunque
movimento sociale.
• Le organizzazioni rivoluzionarie, le sette, i
movimenti millenaristi, sono terreno privilegiato
di applicazione dell’effetto surrigeneratore (ma a
livello individuale raramente l’effetto riesce a
perpetuarsi indefinitamente)
• Siamo di fronte ad un altro tipo di militanza nelle
affiliazioni motivate dalla ricerca di prestazioni di
un servizio
Le identità militanti
• I movimenti sociali sono anche movimenti privilegiati di
costruzione e rafforzamento delle identità
• L’identità è anche il frutto di un’incessante opera di
negoziazione fra gli atti di attribuzione, cioè i principi di
identificazione che vengono dagli altri, e gli atti di
appartenenza, che servono ad esprimere l’identità per
sé, cioè le categorie entro le quali l’individuo desidera
essere percepito. L’azione di protesta rappresenta il
terreno d’elezione per questo lavoro identitario
• Identità individuale e identità collettiva non costituiscono
a priori due categorie antagoniste. La partecipazione al
collettivo offre all’individuo la possibilità di rivendicare
appartenenza
Mobilitazioni identitarie
• La dimensione identitaria assume una
posizione eminente in una serie di
mobilitazioni specifiche, obbligando così
ad associare al termine di «retribuzione
della militanza», un’accezione più ampia,
che inglobi valori diversi come la stima di
sé, il senso della propria dignità e
sensazioni gratificanti di vario genere
Movimenti di status
• In queste mobilitazioni, la posta consiste
nel preservare, nel consolidare lo staus
sociale di un gruppo, cioè il suo prestigio,
la stima che esso reputa di meritare
Calcolo degli incentivi
• Le varie situazioni presenti nei movimenti
pongono la questione della valutazione
degli incentivi, a volte calcolo dei vantaggi
materiali, altre volte motivazioni più
disinteressate
• Il criterio dell’azione ragionevole, l’azione
che può essere presentata, dai
partecipanti o da chi la studia, in base a
ragioni.