Università degli Studi di Firenze Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica Sede di Pistoia Anno accademico 2006-2007 C.I. Medicina e Chirurgia generale, Farmacologia e Anestesiologia Insegnamento di Medicina Interna Prof. Fabio Almerigogna Le immagini coperte da copyright sono presentate al solo scopo didattico e non possono essere riprodotte. 1 Lez. 31-34 Principali manifestazioni cliniche delle malattie dell'apparato digerente. Ascite Presenza di liquido nel cavo peritoneale. 2 Costipazione (stipsi) Riduzione della frequenza delle evacuazioni (< di 2 alla settimana), con modificazione della consistenza delle feci. Diarrea Esistono diverse definizioni. Una delle più semplici è “Defecazione frequente (più di 3 evacuazioni al giorno) con emissione di feci non formate”. 3 4 Disfagia Difficoltà nella deglutizione. 5 Disordini dell'appetito I centri della fame e della sazietà sono localizzati nell'ipotalamo e svolgono un ruolo importante nella regolazione del comportamento alimentare. Rispondono a diversi stimoli: glicemia, grassi liberi, insulina, glucagone, amine simpaticomimetiche, ecc. Anoressia: avversione profonda per i cibi Bulimia: appetito aumentato (dopo essersi alimentato, spesso il paziente si provoca il vomito). Calo ponderale Disappetenza: diminuzione del senso di appetito, può essere selettiva per particolari alimenti, ad es. carne Polifagia: eccessiva introduzione di alimenti. 6 Dolore addominale E' un dei sintomi più importanti di malattie intestinali; se ne devono valutare sede, qualità e caratteristiche temporali. Anche il dolore toracico può essere segno di malattie dell'apparato digerente, in particolare esofagee. 7 Edema Nelle epatopatie croniche è dovuto a ipoalbuminemia e ad aumentata ritenzione di sodio. 8 Ittero Colorazione gialla della cute, delle sclere e delle mucose dovuta ad aumento della concentrazione di bilirubina nel sangue e conseguente deposito nei tessuti. Compare quando i livelli di bilirubina superano i 2-2.5mg/dl; 9 Nausea Sensazione sgradevole di essere sul punto di vomitare e di disgusto per i cibi. Odinofagia Deglutizione dolorosa. Pirosi Sensazione di bruciore, generalmente retrosternale da irritazione acido peptica della mucosa esofagea. Rigurgito Comparsa, senza conati, di materiale gastrico o esofageo nel cavo orale. 10 Sanguinamenti gastro-intestinali Possono presentarsi con modalità diverse: Ematemesi: vomito di materiale ematico (talora alterato dall'acidità del succo gastrico - vomito a fondo di caffé-) indica un sanguinamento prossimale alla giunzione duodeno digiunale. Melena: evacuazione di feci nere, indica sanguinamento prossimale alla giunzione duodeno digiunale, ma può aversi anche per sanguinamenti fino al colon ascendente. Deve essere distinta dalla pseudomelena dovuta ad ingestione di sostanze particolari. Ematochezia: sanguinamento rettale di colore rosso vivo indica origine distale alla giunzione duodeno digiunale (ma può essere anche prossimale). Vomito Espulsione forzata attraverso la bocca del contenuto gastrico 11 Principali metodi di Indagine delle malattie dell'apparato digerente. Indagini di laboratorio Già il semplice esame emocromocitometrico con formula può fornire utili informazioni. Molte altre indagini laboratoristiche forniscono numerosissime informazioni, le principali sono: - indagini per la quantizzazione di enzimi plasmatici che possono essere liberati in caso di sofferenza cellulare (transaminasi, fosfatasi alcalina, LDH -anche isoenzimi-, gamma-GT, amilasi, lipasi, ecc.); - bilirubinemia diretta e indiretta; colalemia (ac. Colico); ammoniemia. - dosaggio e elettroforesi delle proteine sieriche - markers epatite B e C - attività coagulativa (tempo di protrombina) -autoanticorpi (anti-mitocondri elevati in gran parte dei pazienti con CBP e in parte dei pazienti con ECA; antinucleo e antimuscolo liscio elevati nelle forme di ECA generalmente di tipo autoimmune; anti-endomisio nella celiachia). - Breath test per H.pylori e deficit di lattasi. - assorbimento D xilosio. 12 - esame delle feci (sangue occulto; coprocolture) Indagini di diagnostica per immagini - Ecografia, non invasiva, non è utile per lo studio del canale gastrointestinale, ma importante nella valutazione di fegato e vie biliari, pancreas, milza e altri organi o masse addominali, oltre che per verificare la presenza di ascite. - Rx addome in bianco: può individuare calcificazioni, livelli idroaerei, gas nel peritoneo, ecc; utile in particolare nell'ostruzione e perforazione intestinale. - Esami con bario a singolo o doppio contrasto (per os o per clisma). - TAC - RM - Tecniche radioisotopiche (in parte superate, rimangono alcune applicazioni, ad es. scintigrafia con leucociti marcati con indio per evidenziare ascessi addominali, emazie con tecnezio per evidenziare sedi di sanguinamenti, ecc.) - Angiografia - Colecistografia 13 Principali indagini strumentali - Esofagogastroduodenoscopia - Colangiopancreatografia retrograda endoscopica - Sigmoidoscopia - Colonscopia - Laparoscopia - Biopsia epatica - Esame del liquido ascitico - Studi manometrici dell’esofago e pH-metria esofagea Recentemente sono state introdotte indagini endoscopiche eseguite facendo ingerire capsule contenenti microvideocamere 14 Esofagiti ed altre malattie dell'esofago e della giunzione esofago gastrica Le esofagiti da reflusso sono conseguenti al danno provocato alla mucosa esofagea dal reflusso di contenuto gastrico o intestinale. Sono provocate da condizioni che facilitano il reflusso (ad es. aumento di pressione intragastrica o ridotta funzione dello sfintere esofageo inferiore). Si distinguono vari gradi: - esofagite lieve (alterazioni microscopiche) - esofagite erosiva (ulcere lineari, essudati e sanguinamenti visibili endoscopicamente) - stenosi peptica (fibrosi sottomucosa con restrizione del lume conseguente a esofagite da reflusso); - esofago di Barrett (sostituzione dell'epitelio squamoso con epitelio cilindrico). 15 Esofagite erosiva Esofago di Barrett Sintomi principali sono: pirosi, dolore toracico, disfagia. Diagnosi: Rx, esofagoscopia, studio motilità, pHmetria. Trattamento: Norme dietetico-comportamentali: evitare sostanze che rilasciano lo sfintere (nicotina, caffeina, farmaci); Farmacologico: antiacidi (idrossido di magnesio o alluminio, sucralfato), antisecretivi (anti-H2, omeprazolo o altri inibitori della pompa protonica), farmaci che promuovono la motiità (metoclopramide e cisapride) – cosiddetti procinetici-. 16 Ernia iatale Protrusione di parte dello stomaco nella cavità toracica attraverso lo iato esofageo del diaframma. Si distinguono: - ernia da scivolamento - ernia paraesofagea La terapia, se necessaria, è chirurgica. 17 Gastriti acute e croniche. Le gastriti sono malattie infiammatorie della mucosa gastrica. In questo gruppo rientrano numerose forme a diversa eziologia; clinicamente possono essere suddivise in gastriti acute e gastriti croniche. 18 Gastriti acute. Tra le gastriti acute la forma principale è la gastrite acuta emorragica (o erosiva), caratterizzata da erosioni superficiali (non vanno oltre la mucosa gastrica), che alterano la continuità della mucosa e provocano sanguinamenti. 19 Può manifestarsi senza apparente motivo, ma più spesso si associa a situazioni cliniche particolari, come traumi, interventi chirurgici, insufficienza renale, epatica o respiratoria, shock, gravi infezioni (gastrite da stress, nella quale l'ischemia può avere un ruolo importante), oppure assunzione di ASA o FANS o di alcol. Può essere asintomatica oppure manifestarsi con l'anemizzazione lenta conseguente alle emorragie; se queste sono massive l'esordio può essere grave e acuto con ematemesi, anemia acuta e shock. Possibili i dolori intestinali, la nausea e il vomito. La diagnosi si fonda sull'esofago-gastro-duodenoscopia. La terapia si basa sul trattamento della malattia di fondo o l'allontanamento delle sostanze gastrolesive. Possibili benefici da antiacidi, anti-H2 (e.v.) e inibitori di pompa protonica; nei soggetti a rischio utile la profilassj con misoprostolo (prostaglandina che aumenta le difese e riduce la secrezione acida 20 gastrica), oppure coi farmaci già citati. Gastriti croniche. Sono caratterizzate dalla presenza di un infiltrato infiammatorio (linfociti e plasmacellule). In base alla localizzazione, che si accompagna ad altre caratteristiche, si distinguono gastrite del fondo (tipo A) e gastrite dell'antro (tipo B). 21 La gastrite tipo A si Iocalizza principalmente alla grande curva o al fondo gastrico, colpisce prevalentemente gli anziani e si manifesta spesso con un quadro di atrofia e di iposecrezione. Nel siero presenza di auto-Ab anti-cellule parietali e anti-fattore intrinseco. ln alcuni casi si associa a anemia perniciosa (in questo caso vit. B12 per via parenterale) ed è descritta maggior incidenza di carcinoma gastrico. La gastrite tipo B è la forma più comune, si localizza all'antro. E' stato dimostrato che l'Helicobacter pylori, microrganismo Gram-, è l'agente eziologico e che si associa a ulcera peptica. E' spesso asintomatica, ma può provocare dispepsia. Il trattamento è volto all’eradicazione dell’H.pylori (amoxicillina, claritromicina, bismuto, metronidazolo). 22 Condizioni predisponenti al carcinoma gastrico 23 Ulcera peptica gastrica e duodenale. Ulcera - soluzione di continuo della mucosa gastrointestinale che si estende attraverso la sotto mucosa sino alla tonaca muscolare. Da:www.medicinenet.com/.../ 24 L’ ”ulcera peptica” si localizza nello stomaco, piloro e bulbo duodenale e il nome deriva dalla vecchia convinzione che alla base ci fosse l'azione sulla mucosa della secrezione gastrica (peptica e acida). Colpisce maschi e femmine e la frequenza aumenta con l'età. Ulcera gastrica dell’antro 25 I Fattori predisponenti sono il fumo, l'uso di ASA o FANS, BPCO, cirrosi epatica, iperparatiroidismo, insufficienza renale cronica, fattori genetici. L'ulcera sarebbe il risultato della rottura dell'equilibrio tra: - meccanismi difensivi della mucosa: muco, bicarbonati, microcircolazione, prostaglandine; - azione lesiva del complesso acido-pepsina; La sindrome di ZollingerEllison è un quadro clinico secondario a tumore endocrino delle cellule G dell'antro-duodeno o a tumore endocrino pancreatico, con ipersecrezione di gastrina. 26 Un ruolo senz’altro di primo piano è svolto dall’ H.pylori, la cui completa eradicazione ha sensibilmente ridotto l'evenienza di recidive. Breath test; indagine non invasiva per la diagnosi di infezione da Helicobacter pylori, sfrutta la capacità del batterio di scindere l’urea mediante l’azione dell’ureasi 27 Le manifestazioni cliniche sono rappresentate da: dolore sordo, urente che insorge a digiuno (dopo 2-3 ore dai pasti) ed è attenuato dal cibo o dagli antiacidi. Le complicanze sono: - emorragia, 20% dei casi, possibile manifestazione di esordio, diagnosi con gastroduodenoscopia; trattamento, se grave correzione dell'anemia, in associazione con anti-H2 e.v. e antiacidi, se non si risolve intervento chirurgico. - perforazione, in parete gastrica, nel duodeno, nel pancreas (aumento, dell'amilasemia), in peritoneo (peritonite diffusa, con dolore addominale violento e improvviso, vomito, contrattura della parete addominale, assenza di peristalsi, può evolvere in shock, all'Rx aria sotto il diaframma) trattamento chirurgico. - stenosi, rara dovuta a fibrosi cicatriziale soprattutto a livello pilorico; 28 Un'altra indicazione alla terapia chirurgica può essere la mancata risposta al trattamento, con dolore intrattabile. La diagnosi è principalmente endoscopica, che consente anche il prelievo bioptico. Anche l'Rx può fornire alcune informazioni. 29 Trattamento: - evitare fumo, alcol, caffé, farmaci gastrolesivi; - terapia farmacologica: • anti-H2, cimetidina, ranitidina, famotidina, ecc., che inibiscono la secrezione gastrica; • omeprazolo e altri inibitori della pompa protonica con effetti simili; • antiacidi, idrossido di magnesio e di alluminio; • sucralfato, che protegge la mucosa; • misoprostolo, prostaglandina sintetica che inibisce la secrezione e protegge la mucosa. 30 Duodeniti Flogosi della mucosa duodenale secondarie a insulti aggressivi, in genere, la secrezione cloridopeptica gastrica. 31 Da: textbookofbacteriology.net/ S.typhi. Enteriti Flogosi del tenue provocate da differenti agenti morbosi: - virus (enterovirus, reovirus, adenovirus); - batteri (stafilococchi, streptococchi, E. coli, Salmonelle typhi e paratyphi) - tossine batteriche (da stafilococci e clostridi) - parassiti (Giardia, ascaridi, anchilostomi) - sostanze chimiche - tossine fungine (avvelenamenti da funghi) - altre. Medical Illustration demonstrates pathologic changes in the small bowel due to radiation enteritis. Da: www.ctisus.org/.../ 32 Hanno in genere esordio brusco con intensa sintomatologia: vomito, diarrea, dolore addominale. La diagnosi per le forme infettive e parassitarie si fonda su indagini coprologiche (es. parassitologico, coprocoltura, ecc.) e in alcuni casi sierologiche (anticorpi anti-salmonella). Un orientamento può venire da dati epidemiologici. Si deve attuare, ove possibile, il trattamento eziologico cui va associato quello sintomatico (anti-vagali, assorbenti, derivati dell'atropina), con l'eventuale correzione delle turbe elettrolitiche. 33 Pancreatiti Le malattie infiammatorie del pancreas possono essere distinte, in base a criteri clinici, in forme acuta e cronica. Pancreatite acuta Infiammazione acuta del pancreas, caratterizzata dalla presenza di grado variabile di edema (pancreatite edematosa), necrosi (pancreatite necrotica, forma più grave), ed emorragia (pancreatite emorragica). Da: healthgate.partners.org/ 34 Da: www.pathguy.com/ La diagnosi si fonda principalmente sui dati clinici e sul rilievo dell'aumento nel siero dell'amilasi (si può dosare anche l’isoenzima pancreatico, più specifico) e della lipasi; può cronicizzare. I fattori eziologici sono numerosi (abuso di alcol; calcolosi delle vie biliari; traumi addominali; infezioni -virus parotite e epatite-; ipetrigliceridemia; ipercalcemia; farmaci - immunosoppressori, diuretici, estrogeni, tetracicline, pentamidina, didesossinosina; LES e altre connettiviti; carcinoma del pancreas; ulcera peptica penetrante; colangiografia retrograda endoscopica, ecc.), ma non sono chiari i meccanismi patogenetici che portano alla flogosi. La teoria più attendibile è quella dell'autodigestione (attivazione degli enzimi pancreatici all'interno del pancreas anziché nell'intestino, con digestione delle membrane cellulari, con conseguente edema, emorragia, necrosi), con autoamplificazione del fenomeno. 35 Da: www.pathologyatlas.ro 36 Le manifestazioni principali sono: - dolore addominale, di diversa intensità, (dolore “a barra”) con possibili irradiazioni al dorso, fianchi e addome inferiore. E' più intenso in posizione supina e si attenua sedendo con tronco flesso. - nausea e vomito con distensione; AII'E.O. paziente sofferente, con febbre, tachicardia, ipotensione e shock. Possibile ittero e rilievo di tumefazione intestinale (pseudocisti). Nel 90% dei casi guarigione spontanea, 10% morte per sindrome da distress respiratorio o shock. 37 Complicanze: - pseudocisti (raccolta di materiale necrotico), flemmone (tumefazione dovuta a edema e flogosi, può infettarsi formando ascesso), ascesso, ascite (per lacerazione del dotto pancreatico). - organi vicini: necrosi intestinale, sanguinamento intestinale. - sistemiche: ipotensione, versamento pleurico, CID –coagulazione intravascolare disseminata-, ipocalcemia, ipoglicemia. Indagini diagnostiche: incremento nel siero di amilasi, lipasi, associate a ipertrigliceridemia, ipocalcemia, leucocitosi, iperglicemia. Ecotomografia e TAC sono utili per rilevare le alterazioni pancreatiche, l'Rx torace esclude la perforazione. Da: www.pjms.com.pk/.../ 38 Trattamento: il quadro generalmente è autolimitante e risolve spontaneamente; la terapia medica è finalizzata a: - ridurre la secrezione pancreatica mettendo a riposo l'organo; - terapia di supporto (sedazione del dolore -meperidina-, liquidi e plasma expanders per mantenere la volemia; alimentazione parenterale; aspirazione con sondino della secrezione gastrica; trattamento delle complicanze come ipocalcemia, iperglicemia, infezioni. Nella pancreatite fulminante terapia aggressiva del collasso circolatorio, dell'insuff. respiratoria e dell'infez. pancreatica; nei casi da litiasi biliare papillotomia; se la terapia medica è insufficiente terapia chirurgica. 39 Pancreatite cronica Alterazione infiammatoria che può manifestarsi con episodi recidivanti di acuzie, o con manifestazioni croniche di dolore e malassorbimento. Si verifica progressiva distruzione del parenchima con flogosi, fibrosi e deformazione dei dotti pancreatici. L'eziopatogenesi è in gran parte simile a quella delle forme acute. La manifestazione principale è il dolore, che può associarsi a perdita di peso provocata da malassorbimento con steatorrea. 40 Pancreatite cronica Le principali complicanze sono: ittero da ostruzione del dotto biliare; intolleranza al glucosio per ipoinsulinemia da distruzione delle isole di Langherans; emorragie digestive. 41 La diagnosi si basa, in alcuni casi, sul riscontro della triade: calcificazioni pancreatiche (Rx o TAC), steatorrea e diabete mellito. Le indagini di laboratorio non evidenziano alterazioni specifiche: amilasi e lipasi sono spesso normali; possibili iperbilirubinemia e aumento della fosfatasi alcalina; malassorbimento a carico dei lipidi. Il trattamento è volto al controllo di malassorbimento (dieta povera di grassi e enzimi pancreatici) e dolore (narcotici, che però danno assuefazione). Per le stenosi duttali intervento chirurgico. 42 Da: www.lumen.luc.edu/ Sindromi da malassorbimento Sono la conseguenza di malattie che alterano la digestione o l'assorbimento delle sostanze nutritive. Sono spesso in gioco patologie del tenue. Tra le cause si possono distinguere: a. Malattie che causano insufficienza digestiva - deficit del pancreas esocrino (pancreatite cronica, carcinoma pancreatico, fibrosi cistica); - deficit di sali biliari (cirrosi, colestasi, sindromi da proliferazione batterica intestinale); - anomalie specifiche - deficit di disaccaridasi. b. Malassorbimento - riduzione della superficie assorbente; - resezione intestinale massiva, fistola; - difetti della mucosa e malattie del tenue; - malattie infiammatorie (m. d Crohn, enteriti, sprue tropicale), mal. infiltrative (amiloidsi, sclerodermia), anomalie immunitarie (m. celiaco) e enzimatiche (deficit di lattasi, ecc.); 43 c. ostruzione linfatica - linfomi. - m. di Whipple d. malattie vascolari - pericardite costrittiva; scompenso cardiaco dx, vasculopatia mesenterica; e. meccanismi multipli - linfomi, m. di Whipple, endocrinopatie (diabete, s. di Zollinger-Ellison) f. farmaci . -neomicina, colestiramina, antiacidi, etanolo, ecc. Le manifestazioni del malassorbimento sono complesse e in gran parte legate all'alterazione di base. 44 45 Le principali indagini eseguibili per la diagnosi sono: -analisi dei grassi fecali; -test di assorbimento allo xilosio; -tests di funzione pancreatica (alla secretina, alla colecistochinina, alla bentiromide) ; -test di Shilling (per valutare assorbimento di vit. B12) ; -breath tests (per xilosio, ac. biliari e trigliceridi); . -Rx intestino; -biopsia intestinale (linfomi, m. di Whipple, amiloidosi, m. celiaco, ecc). 46 M. celiaco Enteropatia da glutine, dovuta a ipersensibilità a questa sostanza presente nei cereali, in primo luogo derivati del grano, spesso familiare. Sintomi principali: diarrea, malnutrizione, anemia da deficit di folati; il quadro può regredire dopo l'adolescenza. La diagnosi si fonda sulla dimostrazione di anticorpi anti-gliadina, anti-endomisio della classe IgA e anti-transglutaminasi. La biopsia evidenza riduzione o appiattimento dei villi. La dieta priva di glutine migliora il quadro clinico e istologico. 47 Da: www.bio.davidson.edu/ M. di Whipple Rara malattia da infezione da microrganismo insolito (Tropheryma whippelii) che coinvolge articolazioni, cuore, fegato, cervello. Le manifestazioni sono rappresentate da dolori addominali, artralgie, ippocratismo digitale, iperpigmentazione cutanea, perdita di peso e confusione mentale fino alla demenza. La biopsia della lamina propria della mucosa mostra un infiltrato di macrofagi contenenti corpi bacilliformi Gram-positivi. La terapia si basa sull'uso di antibiotici (di prima scelta l’associazione trimetoprim/sulfametossazolo) per lunghi periodi. Da: www.ctisus.org/ 48