La Norvegia - profgraziano.it

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La Norvegia occupa la parte occidentale della Penisola
scandinava. Comprende molte isole e le più grandi sono le
Lofoten e le Vesterålen. Alla Norvegia appartengono anche l’isola
di Jan Mayen e le isole Svalbard, nell’Artico, e nell’Antartide, la
Terra della Regina Maud.
La Norvegia confina a nord – est con la Finlandia e la Russia, a
est con la Svezia, a nord con il Mare Glaciale Artico e con il Mare
di Barents, a ovest con il Mar di Norvegia e a sud con il Mare del
Nord.
Il territorio è montuoso. È occupato
dalla dorsale delle Alpi Scandinave.
Le pianure sono ridotte. La più ampia è a sud, in corrispondenza
del fiordo di Oslo. I fiumi più lunghi scorrono da nord a sud; il
principale è il Glåma (ca. 600 km), che sfocia nello Skagerrak. Numerosi ma piccoli, sono i laghi di origine glaciale.
I fiordi caratterizzano le coste norvegesi, che si presentano molto frastagliate.
Le insenature sono profonde, divise in rami secondari.
Il clima è temperato – freddo, mitigato dove ci sono le correnti dei golfi.
Bandiera e storia
Il Parlamento norvegese scelse la bandiera nel 1821, dopo essere passati sotto il dominio della Danimarca.
La Norvegia è occupata dai Vichinghi. I Lapponi e i Finni, si insediano a nord. I Vichinghi, abili navigatori, si spingono
verso le isole britanniche e verso l’Artico, in Russia e nel Mediterraneo. Nel Mille la Norvegia unisce alcuni stati e nel
1397, entra a far parte di un unico stato con Danimarca e Svezia (Unione di Kalmar).
Nel 1814, la Norvegia, è ceduta alla Svezia. Un trattato riconosce l’autonomia dei due stati, anche se con lo stesso re.
Nel 1905 la Norvegia diventa indipendente. Viene invasa dai tedeschi nel 1940, nonostante la neutralità. Oggi c’è il
potere legislativo, diviso in due camere, mentre il potere esecutivo è del governo. Nel 1994 la Norvegia ha deciso di
NON partecipare all’UE.
Popolazione e città, economia e società.
La popolazione norvegese, comprende due gruppi etnici: i lapponi e i finni. Il popolo si concentra maggiormente al sud
e sulle coste, all’interno dei fiordi.
Le lingue ufficiali sono il bokmål e il nynorsk.
La religione più professata è quella protestante luterana.
A Oslo, la capitale, le case sono al massimo di due piani, circondate da giardini. Fondata nell’XI sec., Oslo fu ricostruita
nel Seicento, dopo un incendio, dal re Cristiano IV, che la chiamò Cristiania. Oggi è il centro economico del paese. Il
suo porto è il più importante della Penisola scandinava.
Bergen è sede di cantieri navali, industrie tessili e impianti per la lavorazione del pesce. Si svolgono i collegamenti col
Regno Unito. Le altre città sono: Trondheim, centro commerciale e industriale, e Stavanger, sede di raffinerie e
industrie pesanti.
Lo sviluppo industriale, è stato favorito dall’abbondanza di energia idroelettrica, prodotta dai fiumi, e da petrolio e
metano, trovati nel Mare del Nord.
L’agricoltura è praticata con tecniche moderne, ma è insufficiente per la popolazione; si coltiva: orzo, avena, frumento,
segale e patate.
L’allevamento di ovini, bovini, suini, e animali da pelliccia è molto diffuso. Presso i lapponi si allevano renne.
La pesca è una risorsa fondamentale della Norvegia. Si pesca: aringhe, merluzzi, salmoni e sgombri.
Ancora praticata è la caccia alle balene.
Il sottosuolo offre anche ferro, rame e zinco.
Le industrie principali sono: siderurgiche, metallurgiche, meccaniche, chimiche, petrolchimiche, cantieri navali, del
legname, tessili e alimentari.
Nel terziario conta il commercio, il turismo e l’affitto di navi mercantili.
Le comunicazioni stradali e ferroviarie sono molto efficienti. Il traffico aereo può contare su numerosi aeroporti e i
trasporti marittimi restano i più importanti.
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