Corso di storia delle donne all’Istituto Statale d’arte di Potenza DA LILITH AD EVA – antropologia della donna fra leggenda e realtà” Michela Zucca Per la prima volta in Italia, è stato attivato un corso di storia delle donne in un istituto superiore statale, rivolto agli alunni e all’intero corpo docente, ma aperto anche alla città nel suo complesso, con una parte teorica e dei seminari pratici, delle ricerche sul campo e delle sperimentazioni di alto livello, coinvolgendo il museo cittadino e musicisti di fama internazionale. Le attività sono coordinate da Michela Zucca, antropologa, e vogliono portare in luce l’altra faccia della luna: non sono le intellettuali, le aristocratiche, le mogli di uomini illustri ad essere studiate; ma le donne del popolo, le contadine, le montanare, in ogni momento della loro vita ed espressione: quindi anche come streghe, maghe, fate, brigantesse, eretiche, delinquenti, ribelli, devianti. Una particolare attenzione è stata riservata alle tarantolate, cioè a quelle che, soffrendo disagi psicologici di varia natura, venivano curate con la musicoterapica e la trance, secondo tecniche sciamaniche antichissime, di origine pre cristiana. Per questo è stato chiamato a collaborare con il corso Antonio Infantino, artista e musicista insigne, che darà un importante contributo culturale e musicale. Ma perché studiare, oggi, la cultura femminile? Perché con l’evolversi della società verso forme sempre più complesse, che includono il tutto e i suoi contrari, il sapere razionale, fondato sulla separazione, l’analisi e la classificazione, si dimostra insufficiente e inadatto a comprendere e spiegare la realtà. E a proteggere, nello stesso tempo, l’ambiente. Bisogna ritrovare una comprensione globale, intuitiva, femminile, che permette a tutti -uomini e donne- di recuperare quel rapporto affettivo ed empatico con il creato che permette di vivere in comunione con quello che ci circonda, animato o inanimato, vivo o morto, bello o brutto, piacevole o spiacevole. Rapporto che costituisce la premessa ad ogni tipo di creazione artistica. Esiste una cultura di genere, specificamente femminile, che si è sviluppata e conservata nei millenni, malgrado i tentativi di annullamento e di repressione, che è diversa da quella maschile, e che merita di essere conosciuta e studiata nella sua peculiarità, specialmente nella scuola, che costituisce il fondamento educativo e formativo delle generazioni future. Le donne sono custodi della memoria di una comunità: per questo motivo è importante recuperare le loro conoscenze, e coniugarle in senso moderno, come presupposti per lo sviluppo sostenibile del territorio. Adesso, dall’antica cultura si può sviluppare una nuova forma di economia: l’economia identitaria, quella che parte dal recupero della memoria storia del saper fare (artigianato, agricoltura, produzione di beni tipici, primi fra tutti quelli alimentari) e del saper essere e raccontare (antiche storie, musica, paesaggio, atmosfere particolari), per evolversi attraverso l’uso delle nuove tecnologie, della comunicazione, di rapporti di lavoro moderni. Fra queste nuove forme di economia, spicca il turismo, che, specie su piccola scala, o nelle forme più innovative (bed and breakfast, turismo di villaggio, albergo diffuso, ospitalità familiare…, è gestito dalla signore) In questo tipo di iniziative, le donne sono in prima fila, anche perché sono le più disposte a rimettersi in discussione e ad affrontare percorsi di formazione. A livello di Unione europea, ci si è accorti che la componente femminile, pur essendo ancora marginalizzata sul lavoro e nella vita sociale, può esprimere moltissimo in termini di creatività, impegno, autoimprenditorialità. Esistono degli uffici che si occupano di pari opportunità: a che cosa servono, e come si possono utilizzare. Sono proprio le donne, poi, che hanno dimostrato maggiore disponibilità a scambi con culture e società diverse. Per questo motivo, una delle linee guida portanti delle politiche comunitarie per il quinquennio 2000-2004 sarà incentrato proprio sulle pari opportunità e sulla formazione per le donne. Il corso di storia delle donne dell’Istituto Statale d’Arte di Potenza terminerà proprio con una giornata dedicata all’economia identitaria, e due di europrogettazione: la scuola vuole diventare non solo centro di formazione professionale ad alto livello, che prepari gli studenti ad affrontare un mercato del lavoro sempre più esigente in termini di competenze e di fantasia: la scuola vuole anche trasformarsi in motore di sviluppo economico e identitario del territorio, creare partnerships di crescita economica e culturale, assieme alla gente che su quel quel territorio ha deciso dcostruire il proprio futuro.