Le Donne e Il Lungo Cammino Per Il Riconoscimento Sociale ‐ Ogni società cela al suo interno un’intricata rete di rapporti di potere: ciò determina la nascita di disuguaglianze tra i soggetti che la abitano ‐ Il genere influenza in modo sproporzionato la probabilità che un individuo ha di occupare posizioni sociali prestigiose Ma che cos’è il genere? ‐ Nascere donna o uomo, non è in nessuna società un fatto biologico neutro, una semplice qualifica “naturale” che resta inerte ‐ La società, infatti, opera una sorta di rielaborazione culturale del dato biologico, con conseguente assegnazione al maschile e al femminile di ruoli determinati ‐ il genere costituisce, allora, una costruzione culturale, e cioè la rappresentazione, definizione e incentivazione di comportamenti che rivestono il corredo biologico e danno vita allo status di uomo / donna ‐ Il genere è dunque definito culturalmente dalle differenti società. SE MASCHI O FEMMINE SI NASCE, UOMINI O DONNE SI DIVENTA ‐ La costruzione sociale del genere ha impedito alle donne di avvicinarsi allo studio di discipline scientifiche o di ricoprire ruoli di prestigio nelle più importanti sfere sociali ‐ Oggi, apparentemente, si assiste ad una liberalizzazione dei ruoli femminili 1950‐ 51 2001‐02 Ragazze 14‐18 anni iscritte alle scuole superiori 7% 84% Ragazzi 14‐18 anni iscritti alle scuole superiori 12% 81% Studentesse universitarie 19‐23 anni 3% 47.5% Studenti universitari 19‐23 anni 8.5% 37 % (ISTAT) IN REALTA’, L’INSERIMENTO E LA VALORIZZAZIONE DELLE DONNE IN SOCIETÀ NON SI E’ ANCORA PIENAMENTE REALIZZATO LA VALORIZZAZIONE DEL GENERE FEMMINILE, IN ITALIA, SI DIPANA ATTRAVERSO UN LUNGO PERCORSO originato da una “mutazione antropologica” epocale( a partire dagli anni 60) e si concretizza attraverso la tutela sancita dall’apparato legislativo (Cfr. Di Cristofaro Longo Identità e cultura: per un’antropologia della complessità) In sintesi, le tappe fondamentali: - 1945: l’art. 3 della Costituzione riconosce e ammette le donne al voto - 1963: si riconosce alle donne la possibilità di accesso a tutte le professioni - Nel 1965 una nuova legge sancisce l'uguaglianza remunerativa tra manodopera maschile e femminile - 1968: la Corte costituzionale dichiara illegittima la norma che punisce l'adulterio - 1970: divorzio - 1971: tutela delle lavoratrici madri - 1975 : riforma del Diritto di Famiglia. - 1975: istituzione dei Consultori Familiari Il servizio di assistenza alla famiglia e alla maternità tutela la salute della donna e la sostiene nelle scelte inerenti la sessualità, favorendo la preparazione per una maternità consapevole - 1977: pari trattamento sul lavoro. Estensione del diritto di assentarsi dal lavoro anche al padre lavoratore, in alternativa alla madre. - 1978: si afferma il diritto di autodeterminazione della donna nell’interruzione volontaria di una gravidanza. - 1981: abrogazione della rilevanza penale della causa d'onore e del matrimonio riparatore - 1983: legge 123 chiamata Disposizioni in materia di cittadinanza. Con questa legge sia il padre che la madre trasmettono la cittadinanza al figlio - 1991: legge 125 sulle azioni positive. Di grande rilievo culturale, ha come scopo attivo quello di rimuovere gli ostacoli alla realizzazione delle pari opportunità: nella formazione scolastica e professionale come nel lavoro stesso e nella ripartizione delle responsabilità familiari. Il percorso compiuto dalle donne è tuttavia ancora lontano da un pieno riconoscimento della figura femminile: - Nelle facoltà scientifiche In Parlamento e Nel Governo In ruoli dirigenziali e manageriali (rimando: articolo M. Hack)