Omelie per un anno
Volume 2 - Anno “B”
Anno “B”
18ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
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Es 16,2-4.12-15 - Io farò piovere pane dal cielo per voi.
Dal Salmo 77 - Rit.: Donaci, Signore, il pane della vita.
Ef 4,17.20-24 - Rivestite l’uomo nuovo, creato secondo Dio.
Canto al Vangelo - Alleluia, alleluia. Non di solo pane vive l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Alleluia.
 Gv 6,24-35 - Chi viene a me non avrà più fame, e chi crede in me
non avrà più sete.
Il rinnovamento nello Spirito
L’Apostolo raccomanda ai cristiani di Efeso, convertiti dal
paganesimo, di non vivere più come i pagani, poiché la vita cristiana
è opposta a quella pagana. Il compendio della vita cristiana consiste
nello spogliarsi dell’uomo vecchio e rivestirsi del nuovo, nel rinunciare
alle abitudini pagane e impegnarsi nella ricerca di Dio attraverso un
rinnovamento interiore. La conoscenza di Cristo esige la rottura con il
peccato e l’agire con giustizia e rettitudine.
Non comportatevi come i pagani (vv. 17.20-21)
S. Paolo scongiura i fedeli a non vivere più come prima, cioè come i
pagani, il cui stile di vita è descritto a tinte fosche, utilizzando temi
diffusi nella predicazione giudaica e cristiana (cf Rm 1,18-32).
L’esortazione è assai rappresentativa della catechesi morale della
comunità primitiva. Proviene dall’Antico Testamento (cf Sal 4,5; Zc
8,16), ma riflette soprattutto temi comuni al tardo giudaismo e
specialmente a Qumram.
L’idea classica della opposizione delle due vie e di due spiriti subisce
una trasposizione e diventa il contrasto tra l’antica esistenza e la
nuova. Dalla rappresentazione spaventevole della corruzione
dilagante tra i pagani, gli Efesini devono imparare che dalla cecità
della mente nasce la corruzione del cuore; dalla corruzione del cuore
e dalle tenebre della mente nasce l’abito di peccare; dall’abito del
peccato nascono la sfacciataggine, l’insensibilità, la disperazione; e
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finalmente l’uomo, come un animale, si precipita in ogni sorta di
impudicizia.
Alla condotta dei pagani l’Apostolo oppone l’insegnamento cristiano –
il Cristo, cioè la sua dottrina – ricevuto dai fedeli. Qui allude alla
catechesi che prepara al battesimo; ciò che segue, infatti, è
contrassegnato da una terminologia battesimale come nella lettera ai
Colossesi (cap. 3). Le varie esortazioni morali vengono
continuamente sostenute da richiami e motivazioni teologiche.
“La verità che è in Gesù” è il messaggio della sua morte e della sua
risurrezione. Poche volte s. Paolo nelle sue lettere usa il nome di
Gesù senza unirlo a “Cristo”, e sempre in testi in cui è importante
insistere nel riferimento al concreto uomo di Nazaret.
È possibile che qui ci sia un accenno polemico: non si può dire di
conoscere veramente il Cristo – cioè colui che porta la salvezza di Dio
– se si pretende di separarlo da Gesù.
Già ai tempi di s. Paolo in alcune comunità doveva essere presente
qualche tendenza, più o meno gnostica, a elaborare una dottrina
attorno a Cristo senza tener conto di ciò che aveva detto o fatto Gesù
di Nazaret.
Deponete l’uomo vecchio e rivestitevi del nuovo (vv. 22-24)
La prima lezione che ci dà s. Paolo è di spogliarci dell’uomo vecchio,
dell’uomo carnale viziato dal peccato, di rinunciare cioè ai desideri
sregolati della concupiscenza, i quali corrompono l’uomo e lo mutano
in bestia.
Questa rinuncia viene significata nel battesimo, allorché si sono
deposte le proprie vesti, e lo abbiamo promesso noi stessi, quando
abbiamo rinunciato al demonio e alle sue opere.
Allo spogliamento dell’uomo vecchio deve succedere il rinnovamento
interiore mediante la grazia e il rivestimento dell’uomo nuovo, due
momenti di un medesimo processo spirituale. Questo cambiamento
riveste tutto l’essere umano, cioè l’uomo.
Il vecchio uomo, rispondente al tenore di vita del paganesimo, è tutto
sottomesso alle passioni ingannatrici, mentre il nuovo è creato
secondo Dio, è rigenerato in Cristo alla vita della grazia, è nuova
creatura (cf 2 Cor 5,17; Gal 6,25), che deve vivere ormai nella
giustizia e nella santità più verace. Questo appunto è significato dalla
veste candida che si dà al battezzato.
Riflessioni pratiche
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S. Paolo ci ricorda i due principali impegni che abbiamo contratti nel
battesimo.
Di spogliarci dell’uomo vecchio; cioè di rinunciare alle passioni
sregolate della concupiscenza e a tutte le opere del peccato. Questo è
l’impegno che abbiamo contratto, rinunciando al demonio, alle vanità
del mondo, e alle sue opere peccaminose.
Di rivestirci dell’uomo nuovo; cioè di imitare Cristo, di rivestirci
interiormente della sua carità, della sua dolcezza, della sua umanità;
esteriormente della sua penitenza, della sua pazienza, della sua
povertà, in maniera che si veda Cristo in noi.
Questo è l’impegno che abbiamo contratto quando fummo uniti e
consacrati al servizio di Dio, e quando in faccia al cielo e alla terra
abbiamo promesso di seguire e di imitare Gesù Cristo.
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