L’Orecchio L'orecchio è l'organo dell'udito ed è suddiviso in 3 parti: - Orecchio esterno, che ha il compito di raccogliere le onde sonore; - Orecchio medio, che ricevere e trasmettere le vibrazioni prodotte dalle onde sonore - Orecchio interno, che trasmette gli stimoli derivanti dalle vibrazioni all'encefalo e presiede al senso dell'equilibrio. ORECCHIO ESTERNO Costituito da: auricolare e di un condotto uditivo (meato esterno) di circa 2 cm. Il padiglione auricolare e’ una protezione per l’orecchio medio in modo da prevenire danni al timpano dell’orecchio. Funzioni: Incanala le onde sonore che raggiungono l’orecchio nel padiglione auricolare e, tramite il condotto uditivo, le porta fino al timpano dell’orecchio medio. Note: l'amputazione dell'orecchio esterno porta una riduzione del 15% dell'udito che può avvenire anche per forti infiammazioni. PATOLOGIE ORECCHIO ESTERNO 1) Malformative Queste patologie possono portare gravi disturbi interni -atresia (mancato sviluppo padiglione esterno) -anotia (assenza del padiglione esterno) -microtia (padiglione piccolo o con abbozzi cartillaginei) 2) Corpi estranei Evento molto frequente che si risolve con un lavaggio con acqua e nei casi più gravi, con intevento chirurgico. Il cerume, prodotto delle ghiandole ceruminose (ghiandole sudoripare modificate), insieme ai peli, sono un sistemi di difesa che sposta all'esterno le impurità. L'accumulo di cerume può formare un tappo di cerume (corpo estraneo endogeno). La formazione del tappo può essere incentivato dall'uso improprio di cottofiock. 3) Infiammazioni - dermatiti (foruncolo del condotto uditivo esterno c.u.e.) - eczema - eczema impeneticizzato (con pus) - otite esterna (raramenta può raggiungere l'osso) Una cute particolarmente delicata espone maggiormente a dermatiti con conseguenti infezioni. 4) Infezioni - condriti (infezioni della cartillagine) L'infiammazione blocca l'arrivo di sangue al pericordio che fisiologicamente nutre la cartillagine. Così la cartillagine (struttura avascolare) necrotizza e si deforma. ORECCHIO MEDIO Composto da: - Timpano - Ossicini (martello, incudine, staffa) - Cassa timpanica (mantenere equilibrio tra pressione interna ed esterna) - Tromba di eustacchio La membrana superiore è rappresentata dal timpano con una superficie di membrana di 1,5 - 1,8 cm quadri. La superficie della staffa (platina) è di 2,5 mm quadri. Il distaccamento dei 3 ossicini comporta una riduzione del 30% dell'udito. La tromba di eustachio sbuca nel rinofaringe (dietro il naso) la quale tiene in equilibrio la pressione interna con la pressione atmosferica. Il timpano è una membrana molto elastica che vibra quando le onde di pressione in entrata lo raggiungono. Poichè il timpano è collegato al martello, all’incudine e alla staffa, i movimenti del timpano li metteranno in movimento alla stessa frequenza dell’onda sonora. La staffa e’ collegata all’orecchio interno; in questo modo le vibrazioni della staffa vengono trasmesse al fluido dell’orecchio medio e creano un’onda di compressione dentro il fluido. Martello, incutine, staffa agiscono come leve che amplificano le vibrazioni dell’orecchio medio. PATOLOGIE ORECCHIO MEDIO 1) Malformazioni Le malformazioni dell'orecchio medio riguardano la cassa del timpano e gli ossicini. Di solito interessa un solo orecchio e la soluzione non è sempre chirurgica. 2) Infiammazioni (otite) Acute (problema medico) Di tipo: - Batterica (con formazione di pus) - Barotraumatiche (per sbalzi di pressione con versamento di catarro all'interno dell'orecchio) - Virali (infiammazione del timpano con possibile fuori uscita di sangue) Croniche (problema chirurgico) Generalmente infiammazioni acute non curate che si presentano in 2 forme: - Cararrali (a timpano chiuso. Arterosclerosi con placche di calcio) - Purulente (a timpano aperto) di tipo: Semplici (perforazione del timpano) Iperplastiche (polipi e granulomi) Colesteomatose (formato da una matrice epidermica all’interno dell’orecchio medio, la cui desquamazione provoca l’accumulo di materiale cheratinico che tende all’aumento di volume e alla lenta erosione delle strutture ossee circostanti). Gli esami: - otoscopia (esame endoscopico del condotto uditivo esterno e della membrana timpanico) - microotoscopia (otoscopia - tac (senza mezzo di contrasto e a strato sottile) - esami otofunzionali: audiometrico (sensibilità uditiva) impedenziometrico (elasticità del timpano) La terapia per l'otite cronica è chirurgica e mira in primo luogo alla rimozione dell'infiammazione e solo come secondo obiettivo, al recupero dell'udito: - Timpanoplastiche Intervento che prevede prevede l'asportazione dei tessuti alterati dalla malattia, ma anche la ricostruzione del sistema di trasmissione (membrana timpanica, catena ossiculare e tromba di eustacchio). - Miringoplastica Riparazione di una perforazione timpanica - Miringo-ossiculoplastica Riparazione della membrana timpanica e ricostruzione degli elementi mancanti della catena degli ossicini danneggiati. 3) Oterosclerosi Rara malattia a incidenza familiare non ereditaria che colpisce generalmente donne dello stesso ceppo familiare (10/1). Questa malattia cronica degenerativa, bilaterale asimmetrica (colpisce entrambe le orecchie ma con diversa intensità), porta alla sclerosi dell’apparato uditivo per progressiva degenerazione delle strutture ossee del labirinto (neoformazioni sclerotiche di osso compatto che bloccano la staffa). Il paziente rischia la totale sordità in assenza di intervento chirurgico di stapedectomia con stapedioplastica che prevede la rimozione completa della staffa e l'utilizzazione di protesi sostitutiva della staffa (protesi in teflon, utilizzate dal 1995 in Italia, per permettere al paziente di sottoporsi senza rischi a eventuali risonanze magnetiche). Alternativa all'intervento: trattamento al fluoruro di sodio (effetti collaterali per stomaco, reni e ossa). Diagnosi: Otoscopia; Esame Audiometrico e Impedenziometrico; Anamnesi. ORECCHIO INTERNO L'orecchio interno, situato nella Rocca Petrosa, è costituito da canali ossei (labirinto osseo) e, all'interno, dai canali membranosi (labirinto membranoso) composti da: - Chiocciola o coclea (parte anteriore adibita all'udito). - Vestibolo (parte posteriore adibita all'equilibrio). - Nervo uditivo o acustico. L'orecchio medio comunica con l'interno mediante il platisma che consente il movimento. La staffa comprime la membrana nella finestra ovale. Nella coclea risiedono i recettori sensoriali per l’udito. La coclea e’ un organo a forma di lumaca della lunghezza di circa 3 cm. Oltre ad essere piena di fluido, la superficie interna della coclea e’ rivestita di oltre 20 000 cellule nervose ciliate di diversa lunghezza ed hanno diversi gradi di elasticità rispetto al fluido che passa loro sopra. Qui le vibrazioni meccaniche dell’orecchio medio si trasformano in impulsi nervosi che mediante il nervo acustico raggiungono il midollo e poi il cervello nel lobo temporale. Apparato Vestibolare Questa struttura fornisce informazioni sulla posizione e gli spostamenti del capo ed è costituito da: - 3 canali semicircolari disposti perpendicolari tra loro (posteriore, superiore e orizzontale) per la percezione delle accelerazioni angolari. - 2 vescicole per la percezione delle accelerazioni lineari: sacculo (avanti-dietro) e uticolo (alto-basso). A livello delle macule, le ciglia delle cellule ciliate sono immerse in una sottile lamina gelatinosa detta membrana otolitica. Appoggiati su tale membrana vi sono gli otoliti, e cioè piccoli sassolini di carbonato di calcio. A causa di questi sassolini, la densità, e quindi il peso, della membrana otolitica è maggiore di quello dell'endolinfa circostante. Ciò crea un sistema inerziale in grado di monitorare sia il vettore gravità che le accelerazioni lineari del capo. Entrambi questi stimoli infatti provocano uno spostamento della massa otoconiale, e quindi della membrana otolitica, che, flettendo le ciglia in essa immerse, determina la stimolazione delle cellule sensoriali. Disturbi dell'equilibrio: - virus (herpes, mixovirus) - tossici (alcool, nicotina, aspirina, streptomicina, gentamicina, amminoglicosidici) - traumi (fratture della rocca petrosa) - idrope labirintiche (sindrome di meniere) - acufeni (sensazione uditiva non dovuta a stimoli esterni) - ipoacusia (diminuzione della capacità uditiva) Esami: - esame audiometrico - esame vestibolare (test calorici e rotatorici) - test spontanei (marcia, indicazione, stazione eretta) - risonanza magnetica (per sospetto di tumore al cervello) Naso e Seni Paranasali ANATOMIA E FISIOLOGIA Il naso, detto anche piramide nasale per la sua forma di piramide triangolare, è costituito da tre parti: 1. struttura di sostegno (componenti ossei e cartilaginei: FIG. 1) 2. struttura di supporto (complesso apparato connettivale, legamentoso e muscolare che tiene unite tra loro le varie parti dello scheletro nasale e provvede ad una corretta mimica del naso e del volto) 3. copertura esterna (pelle e tessuti molli sottocutanei). Fosse nasali Il setto nasale divide l'interno del naso in due "cavità" dette fosse nasali. Esse comunicano con l'esterno attraverso alle narici e con il rinofaringe attraverso alle coane. Nelle fosse nasali esistono tre "sporgenze" per ogni lato dette turbinati; sono formati da una piccola lamina di osso ricoperta da mucosa. Le fosse nasali sono in comunicazione, mediante piccoli canalicoli, con un complesso sistema di cavita' scavate all'interno dello scheletro del cranio dette: seni paranasali. I seni paranasali fungono, con le fosse nasali, da cavità di risonanza per la voce; alleggeriscono il peso del cranio; esplicano una sorta di isolamento termico. L'interno del naso e dei seni paranasali è rivestito da una tonaca mucosa il cui epitelio del tutto analogo a quella della trachea e dei bronchi. Le cellule sono dotate di ciglia che, con il loro movimento ondulatorio, trasportano le secrezioni nasali dall'esterno verso l'interno. Nella tonaca mucosa si trovano numerose ghiandole di tipo siero-mucoso che producono il muco nasale che ha la funzione di trattenere particelle di pulviscolo inalate (filtrazione) e di cedere all'aria inspirata umidità e calore (umidificazione e riscaldamento). Le funzioni del naso sono: 1. funzione respiratoria 2. funzione olfattoria 3. funzione fonatoria 4. funzione reflessogena DEVIAZIONE DEL SETTO NASALE Il setto nasale è formato da strutture osteo-cartilaginee: - Cartilagine quadrangolare del setto - Lamina perpendicolare dell'etmoide - Vomere - Osso palatino Il setto nasale può essere deviato per cause traumatiche (talvolta associate ad un deviazione complessa del naso esterno) o congenite (presenti dalla nascita). La deviazione settale comporta una grave anomalia della dinamica respiratoria che si manifesta con una notevole difficoltà di passaggio dell'aria attraverso il naso. Ciò causa un processo di "irritazione" continua del sistema respiratorio cagionando una serie di malattie e disfunzioni (Riniti, Sinusiti e Otiti). La deviazione del setto va pertanto assolutamente corretta con interventi chirurgici idonei di settoplastica che mirano a eliminare le parti deviate ricostruendo un "nuovo setto nasale" il più possibile rettilineo e ben posizionato nella cavità nasale per separare in modo del tutto simmetrico le fosse nasali. SINUSITE La sinusite è una infiammazione acuta o cronica dei seni paranasali, cavità del massiccio facciale e della base cranica che comunicano con le fosse nasali. I seni paranasali sono: i seni mascellari, i seni frontali, i seni sfenoidali e le cellule etmoidali anteriori e posteriori; sono rivestiti da mucosa di tipo respiratorio che normalmente secerne muco che viene drenato mediante il trasporto muco-ciliare verso le fosse nasali. La causa principale che determina l’insorgenza della sinusite è la riduzione o il completo blocco della ventilazione, cioè dell’ingresso dell’aria nella cavità che avviene nel corso della respirazione, alterando la fisiologia della mucosa sinusale e favorendo la stasi delle secrezioni e la conseguente sovrainfezione microbica. Poiché i seni paranasali comunicano con le fosse nasali attraverso piccoli orifizi chiamati osti, è sufficiente una lieve riduzione delle loro dimensioni per alterare la ventilazione ed il drenaggio. Tale ostruzione può essere causata da diversi fattori, il più frequente è l’infiammazione della mucosa nasale di natura infettiva (virale o batterica) o allergica. RINITI Processo infiammatorio a carico delle mucose delle vie nasali. Esistono: - Riniti allergiche (associate a reazioni allergiche o simil-allergiche) - Riniti idiopatiche non allergiche (rinite vaso-motoria) - Riniti infettive (virali e batteriche) - Altri tipi (iatrogene, ormonali, da cause meccaniche) RINITE ALLLERGICA - Rinite allergica stagionale o periodica "febbre da fieno" E' scatenata da allergie ai pollini di alcuni alberi in primavera, delle graminacee in estate, di diversi tipi di erbe in autunno. I sintomi più frequenti sono: prurito al naso, starnuti, idrorrea nasale (scolo di siero dal naso), naso "tappato" e bruciori. La diagnosi viene formulata solo sulla storia riferita dai pazienti (anamnesi). I test diagnostici (test cutanei e sierologici) confermano e dettagliano il tipo di allergia. - Granuli di polline Rinite allergica perenne o aperiodica E' sostenuta da allergie ad allergeni "domestici": acari, polveri, insetti e derivati epidermici animali (peli del cane e del gatto, piume). I sintomi sono simili a quelli delle forme stagionali, ma durano per tutto l'anno. Anche in questo caso la diagnosi si formula in base all'anamnesi ed ai test allergici. - Acaro Rinite perenne non legata ad allergie documentabili (eosinofila) Questo tipo di rinite non è ben conosciuto. Sebbene non siano documentabili allergie, la malattia è legata ad una reazione simil-allergica con incremento di eosinofili (un tipo speciale di cellule del sangue associate alle allergie) nelle secrezioni nasali. I sintomi sono analoghi a quelli delle altre forme. La diagnosi si formula sulla negatività dei test allergici e sulla presenza di gran numero di eosinofili nelle secrezioni nasali (rinocitogramma). La patologia è frequentemente associata alla poliposi nasale. RINITE VASOMOTORIA E IPERTROFIA DEI TURBINATI (o Iperreattività nasale aspecifica). ll paziente affetto da questa patologia reagisce in modo anomalo (iper-reattività) al caldo e al freddo, alle variazioni di umidità, al fumo di sigaretta e a stimoli emozionali. I sintomi sono prevalentemente rappresentati da congestione nasale (senso di naso chiuso), ipoosmia (diminuita percezione degli odori) e scolo di muco in rinofaringe. La diagnosi si formula sulla anamnesi e sulla negatività dei test allergici. RINITI INFETTIVE - Rinite virale E' il raffreddore comune ed è causata da virus. rhinovirus, virus influenzali e parainfluenzali. - Rinite batterica E' causata da batteri e, nella maggior parte dei casi, segue un raffreddore comune virale di cui costituisce una complicazione. Il sintomo più comune della rinite infettiva è costituito dalla comparsa di uno "scolo di muco giallastro" che si sovrappone agli usuali sintomi del comune raffreddore. La diagnosi può essere formulata in base alla anamnesi, all'esame otorinolaringoiatrico e alla eventuale esecuzione di esami colturali sul muco nasale atti a evidenziare il germe responsabile e la sensibilità agli antibiotici (antibiogramma). La diagnosi delle forme sinusitiche si avvale anche degli accertamenti radiografici del cranio (es. radiografico convenzionale e TAC). RINITE FARMACOLOGICA (o Rinopatia iatrogena). Il paziente che si abitua all'utilizzo di di spray o gocce nasali decongestionanti, molto utili per brevi periodi nel raffreddore (non oltre 6-7 giorni), va incontro ad un fenomeno di tipo tossico, che si esplica a livello della mucosa nasale cagionando un aumento di volume dei turbinati (ipertrofia). I sintomi più tipici sono rappresentati da: ostruzione respiratoria nasale (naso tappato), scolo mucoso o sieroso dal naso (mucorrea), cefalea e ipoosmia (diminuzione della percezione degli odori). RINITI DA CAUSE MECCANICO - OSTRUTTIVE - Deviazione del setto nasale Il setto nasale deviato causa ristagno di secrezioni nella fossa nasale che risulta stenotica (stretta). Le secrezioni favoriscono lo sviluppo di infezioni batteriche. - Adenoidi ipertrofiche La tonsilla faringea (adenoide) situata nel rinofaringe, in seguito ad infezioni ripetute, si ipertrofizza (si "gonfia") e blocca entrambe le fosse nasali creando grave ristagno di secrezioni. RINITI IN DISTURBI ORMONALI - Gravidanza In una elevata percentuale (60%) durante la gravidanza compare una rinite persistente legata agli elevati livelli ormonali. La rinite scompare quasi sempre dopo il parto, infatti solo nel 10 % dei casi sono necessarie ulteriori terapie. - Ipotiroidismo Una rinite cronica può comparire in stati non trattati di ipotiroidismo (diminuzione della funzione della tiroide) POLIPOSI NASALE I polipi nasali derivano da un edema (processo infiammatorio) della mucosa che riveste la parete alta delle fosse nasali. Da questa area, denominata etmoide anteriore, originano i polipi che tendono ad espandersi e quindi ad ostruire le cellule etmoidali, i seni paranasali (mascellare, frontale, ed in qualche caso sfenoidale) e le fosse nasali. L’aspetto di queste neoformazioni è di solito traslucido, di consistenza molle e colore giallastro. DIAGNOSI L’endoscopia nasale è la metodica strumentale necessaria per una corretta valutazione della patologia ma per valutare l’estensione e la gravità della poliposi nasale è necessaria la Tomografia Computerizzata (TC) che consente di analizzare in dettaglio le strutture anatomiche coinvolte dalla patologia. I sintomi di questa malattia sono respirazione nasale ostruita, cefalea fronto-orbitaria con sensazione di pienezza o di pressione tra gli occhi, fuoriuscita di secrezioni limpide o giallastre dal naso (rinorrea) ed una riduzione parziale o totale dell’olfatto (iposmia/anosmia). TRATTAMENTO La cura della poliposi nasale prevede cicli di terapia medica associata ad un trattamento chirurgico. La terapia medica è basata sulla somministrazione di farmaci cortisonici per via locale (gocce e spray nasali) o per via sistemica (orale o intramuscolare), e/o cicli di terapia antibiotica per via orale. Nei casi di sovrainfezione fungina vengono associati cicli di farmaci anti-micotici per via orale. Ma vi sono molti casi in cui la terapia medica non è sufficiente a risolvere il quadro sintomatologico e quindi si rende necessario intervenire chirurgicamente. Attualmente le metodiche più utilizzate per la rimozione dei polipi nasali prevedono l’impiego dell’endoscopia nasale associata a strumenti quali il microdebrider o il laser che consentono di eseguire l’intervento in maniera molto accurata. Purtroppo l’incidenza delle recidive è ancora molto elevata. Tumori della testa-collo tracheotomia Tumori esposti importanti ma poco frequenti (3-5% di tutti i tumori). Eziologia nota Fumo (rischio aumento 20 volte) e Alcool (rischio aumento 10 volte). Colpiscono più facilmente gli uomini (rapporto uomo-donna 7:1) e chi esposto maggiormente a sostanze tossiche e agenti chimici. Interferenza con funzioni rilevanti - Respirazione - Masticazione - Deglutizione - Fonazione - Aspetto estetico Distretti colpiti - Naso e seni paranasali - Rinofaringe - Orofaringe - Ipofaringe - Laringe - Ghiandole salivari - Tiroide Terapia La terapia è esclusivamente chirurgica, integrata con: - Radioterapia (acceleratori lineari: elettroni e neutroni) - Chemioterapia (polichemioterapia: platino, tazani, metoprazzane) TRACHEOTOMIA La tracheostomia è un tubicino ricurvo creato per essere inserito direttamente nelle vie respiratorie (superiori) del paziente, all’altezza del collo. L’intervento chirurgico necessario all’inserimento della trachoeostomia viene chiamato Tracheotomia. La tracheotomia è una procedura chirurgica che consiste nell'incisione della trachea a livello del 2° - 3° anello cartilagineo, mantenuta pervia da una cannula che permette il passaggio dell'aria, by-passando le vie aeree superiori. L’apertura, temporanea o definitiva, funge da tramite tra trachea e superficie cutanea e serve da: - By-pass delle vie respiratorie; - Protezione vie respiratorie (inalazione di sangue, saliva, cibo, ecc.); - Assistenza respiratoria (riduzione spazio morto, impiego respiratori automatici, aspirazione secrezioni). Cannula tracheale è: - In materiale plastico (silicone). - Cuffiata e non cuffiata. - Calibro: da 4 a 12 mm di diametro e 8-12 cm di lunghezza. - Dotata di controcanula Ha azione di Stent, con possibilità di connessione a respiratori. La nutrizione Nel paziente tracheostomizzato l’alimentazione avviene in modo: - Enterale (PEG o by-pass alimentare: sondino naso gastrico con pompe da infusione) - Parenterale (via vena periferica per glucosata max 10% o centrale per glucosata ad alte concentrazioni). Ricostruzioni Rimozione e impianto di cute, mucosa, muscoli, osso mediante: - Lembi di rotazione - Lembi peduncolati - Lembi microvascolari (con osso: fibula e cresta iliaca) Riabilitazione fonetica Laringectomia totale comporta la perdita della competenza pneumo-fono-articolatoria. Si interviene con: - Voce esofagea (erigmofonica) - Protesi fonatoria - Laringofono