dott. andrea ghidini ottonelli
spec. in cardiologia
spec. in medicina interna
spec. in nefrologia
U.O. di Cardiologia
Ospedale Unico della Versilia Asl 12
Lido di Camaiore (LU) 0584.6059721
cell. 349.7421923
SINCOPE
La Sincope è una transitoria perdita di coscienza e circa la metà delle
persone, nel corso della propria vita, è soggetto ad almeno un episodio
sincopale.
E’ un evento socialmente significativo in quanto, con una incidenza di 7.2
casi ogni 1000 persone\anno, determina l’1-3% degli accessi in Pronto
Soccorso e il 3-5% dei ricoveri ospedalieri.
La sincope è semplicemente un sintomo clinico le cui cause possono essere
molteplici; il comune denominatore è dovuto ad un transitorio e
reversibile ipoafflusso di sangue al cervello che si manifesta con una
breve perdita della postura e dello stato di coscienza che regredisce
prontamente non appena sia ripristinato il normale flusso ematico.
La maggior parte degli episodi ha una eziologia neuromediata, in assenza
di malattie conclamate e legata ad un improvviso calo pressorio, con una
prognosi generalmente benigna in quanto legata solo alla possibili
conseguenze traumatiche generate dalla perdita di coscienza e dalla
caduta al suolo.
Più raramente la sincope è dovuta ad una malattie del cuore che può
determinare alterazioni “elettriche” del ritmo cardiaco o “meccaniche”
della circolazione del sangue.
La sincope, pur potendosi manifestare anche con convulsioni e scosse
tonico-cloniche tardive, deve essere distinta dall’epilessia che è un
disturbo essenzialmente neurologico che riconosce cause e trattamenti
completamente diversi.
Le alterazioni del ritmo cardiaco che possono determinare una sincope
consistono essenzialmente o in un brusco rallentamento dell’attività
(asistolia, blocco cardiaco) o in una improvvisa, estrema, accelerazione dei
battiti (tachicardia/fibrillazione ventricolare) che, in rari casi, se non
prontamente interrotta, può rappresentare una emergenza a rischio di
morte improvvisa.
dott. andrea ghidini ottonelli
spec. in cardiologia
spec. in medicina interna
spec. in nefrologia
U.O. di Cardiologia
Ospedale Unico della Versilia Asl 12
Lido di Camaiore (LU) 0584.6059721
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MORTE IMPROVVISA CARDIACA
La Morte Improvvisa è un evento tragico e inaspettato definito
dall’insorgenza entro un’ora dall’inizio di eventuali sintomi.
La morte improvvisa, con una incidenza annuale di un caso ogni mille
abitanti, colpisce in Italia circa 60.0000 persone ogni anno; in Toscana è
stato calcolato che si verifichi un caso ogni 2-3 ore.
Gran parte, oltre il 90%, di questi eventi sono di natura cardiaca, dovuti
ad una aritmia improvvisa che determina un arresto funzionale del cuore.
Se non si interviene prontamente con le manovre rianimatorie e
l’erogazione di uno shock elettrico, nell’arco di pochi minuti si determina
la morte improvvisa del soggetto colpito.
L’arresto cardiaco è un fenomeno di natura essenzialmente elettrica che
può avvenire, in genere, nelle prime fasi di un infarto acuto del miocardio;
in alcuni rari casi, però, rappresenta il drammatico esordio, in individui
giovani ed apparentemente sani, di altre patologie cardiache individuate
più recentemente: la Cardiomiopatia Ipertrofica (HCM), la Displasia
Aritmogena del Ventricolo Destro (ARVD), la Sindrome del QT lungo
(LQT) e breve (SQT), la Tachicardia Ventricolare Polimorfa
Catecolaminergica (CVPT) e la Sindrome di Brugada (BS).
Queste malattie aritmogene, essenzialmente genetiche e pertanto
congenite e potenzialmente ereditarie, possono decorrere in modo silente
senza provocare importanti alterazioni strutturali del cuore né evidenti
manifestazioni cliniche, e manifestarsi improvvisamente.
I principali elementi di sospetto di queste malattie sono rappresentati da
alterazioni dell’elettrocardiogramma basale in presenza di una familiarità
per morte improvvisa giovanile (di età inferiore a 50 aa.) e di sincope
altrimenti indeterminata (aritmica).
Nei soggetti che presentino queste caratteristiche è importante eseguire
uno screening per individuare i possibili portatori di alterazioni genetiche
correlate e stratificarne il rischio aritmico.