Correre fa bene, correre rischi no! Informati e fai il test sul

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Correre fa bene, correre rischi no! Informati e fai il test sul rischio cuore!
Cinquantamila morti ogni anno in Italia. Questo il dato della morte improvvisa, la morte per arresto cardiaco che coglie di sorpresa,
talvolta giovani alle prese con lo sport. Se ne discute in questi giorni a Londra al Congresso ESC, European Society of Cardiology.
Questa morte è dovuta alla fibrillazione ventricolare, un'aritmia che è possibile individuare, prevenendo la morte. Questo problema
interessa soprattutto i giovani. Infatti la morte improvvisa nei soggetti adulti, al di sopra dei 30 anni, avviene soprattutto per
problemi coronarici. Nei giovani, invece, ci si trova spesso in presenza di displasia (crescita cellulare anomala) del ventricolo destro
oppure ipertrofia (ingrossamento delle cellule). La morte improvvisa può verificarsi senza alcun sintomo. L'allarme può essere dato
da precedenti svenimenti, che vengono difficilmente interpretati come problema cardiovascolare.
La frequenza della morte improvvisa per cause legate all'attività sportiva è maggiore nelle competizioni ufficiali (79%) rispetto agli
allenamenti (21%). E' fondamentale che chiunque si dedichi ad attività sportive si sottoponga a test di idoneità periodici, a seconda
dello sport e dell'impegno.
Fondamentale la diffusione dell'uso dei defibrillatori in tutte le sedi opportune, uffici pubblici o con particolare flusso di persone,
centri sportivi, scuole etc, sapendo che ogni minuto trascorso da un arresto cardiaco, prima che si intervenga, comporta la perdita del
10% della capacità di recupero cerebrale.
Secondo le indicazioni del Professor Francesco Fedele, Professore ordinario di Cardiologia, Direttore della sezione
Cardiologia del dipartimento di scienze cardiovascolari, Presidente della Fondazione Italiana Cuore e Circolazione Onlus,
fondamentale l'autoanalisi, ecco alcuni segnali da non sottovalutare:
familiarità;
affaticamento facile durante lo sforzo;
difficoltà nel respiro;
palpitazioni (sfarfallio in mezzo al petto);
mancamenti.
Gli atleti oggi, per l'ottenimento del certificato medico agonistico, sono sottoposti all'elettrocardiogramma sotto sforzo.
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E' però consigliabile anche l'ecocardiogramma. Tale esame può rilevare casi di anomalie cardiache.
Il futuro della prevenzione in questo campo è nei test genetici. Analizzando vittime di morte improvvisa sono stati identificati geni
collegati alla proteina G, responsabile del funzionamento del cuore. Le alterazioni di un gene ?Gnas?, sono risultate essere
maggiormente legate ai casi di morte. La ricerca fa ben sperare in un futuro test genetico che definisca con chiarezza il rischio di
arresto cardiaco.
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