dott. andrea ghidini ottonelli spec. in cardiologia spec. in medicina interna spec. in nefrologia U.O.C. di Cardiologia Ospedale Unico della Versilia Asl 12 Lido di Camaiore (LU) 0584.6059712 cell. 349.7421923 SINCOPE NEUROMEDIATA La SINCOPE NEUROMEDIATA (vaso-vagale o riflessa) è un evento spiacevole che può insorgere, e spesso ripetersi, in persone altrimenti sane ed esenti da patologie di tipo organico. Essa consiste in una rapida quanto transitoria perdita di coscienza, spesso preceduta da fugaci sintomi come malessere, vertigini, sudorazione profusa, nausea, disturbi visivi; in genere è seguita da una rapida ripresa senza reliquati neurologici. Essa è causata da un riflesso nervoso che, in presenza di fattori predisponenti legati al singolo individuo, in talune circostanze scatenanti, legate a situazioni ambientali, conduce ad un improvviso calo della pressione arteriosa e, a volte, anche dei battiti cardiaci, con caduta a terra e fugace incoscienza. Il decorso nel tempo è estremamente variabile da soggetto a soggetto e non prevedibile, a volte l’episodio è unico, spesso si ripete in modo ciclico con lunghe fasi di remissione; in assenza di segni o sintomi riferibili ad una malattia cardiaca, la prognosi è comunque favorevole e benigna ed il pericolo è in gran parte connesso ai possibili traumatismi legati alla caduta a terra, soprattutto in presenza di situazioni a rischio intrinseco (presenza di spigoli, caduta da grandi altezze, nuoto, guida di veicoli ecc.). Il tempo di latenza che intercorre tra l’inizio dei sintomi e la caduta a terra è di durata variabile ma può essere molto breve, anche pochi secondi; per tale motivo è fondamentale essere in grado di riconoscere precocemente i sintomi premonitori per poter attuare con prontezza l’unica terapia veramente risolutiva: il pronto clinostatismo! Infatti tali situazioni possono essere facilmente e semplicemente prevenute sdraiandosi prontamente, anche a terra, e alzando le gambe (quando possibile). La sincope neuromediata avviene generalmente a riposo, in stato di rilassamento fisico e mentale, spesso in bagno o dopo pranzo, ed è generalmente prevenuta da attività che comportino una anche minima attività fisica o tensione emotiva, come ad esempio la guida di autoveicoli. dott. andrea ghidini ottonelli spec. in cardiologia spec. in medicina interna spec. in nefrologia U.O.C. di Cardiologia Ospedale Unico della Versilia Asl 12 Lido di Camaiore (LU) 0584.6059712 cell. 349.7421923 In caso di attività fisica o sportiva in genere avviene al termine di essa, dopo una brusca cessazione dello sforzo fisico. Poiché si tratta di eventi transitori in soggetti altrimenti sani, in genere tutti gli accertamenti comunemente eseguiti risultano del tutto negativi. Una corretta diagnosi è però necessaria per distinguere queste forme, in genere benigne, da altre forme di sincope legate alla presenza di malattie cardiache e che richiedono una terapia specifica. L’unica maniera per distinguere le sincopi neuromediate dalle altre forme più gravi consiste nella riproduzione dell’evento spontaneo in laboratorio. Il Tilt Test (altrimenti detto “Tilting Test) è un esame semplice e sicuro per la diagnosi della sincope neuromediata Tale procedura, priva di rischi intrinseci, viene effettuata in ambiente attrezzato per ogni possibile complicanza cardiovascolare da personale idoneo ed esperto nella gestione di tali evenienze. L’esame consiste semplicemente nel rimanere sdraiati su un apposito letto motorizzato che viene inclinato a 60° gradi per circa 45 minuti. Dopo 20 minuti dall’inizio della prova, in assenza di sintomatologia, viene somministrata per bocca una dose molto piccola di nitrato (un farmaco comunemente usato dai cardiopatici per dilatare le arterie) allo scopo di “potenziare” gli effetti della postura a 60° con un lieve ulteriore abbassamento della pressione. L’esame viene interrotto in caso di sincope, di ipotensione sintomatica protratta oppure, al 40°minuto, in assenza di sintomi. Il test, oltre che essere diagnostico nelle sincopi neuromediate, serve a documentare le modalità fisiologiche con cui si arriva alla perdita di coscienza ed è altresì importante per insegnare al soggetto a riconoscere precocemente i sintomi prodromici in modo da raggiungere prontamente, ed in sicurezza, il clinostatismo, cioè la posizione supina orizzontale. Nei casi più complessi esistono alcuni accorgimenti, come la tensione muscolare degli arti superiori, della parete toracica o addominale e\o l’accavallamento delle gambe, che hanno lo scopo di ritardare la perdita di coscienza e possono essere utili nell’evitare possibili traumatismi. dott. andrea ghidini ottonelli spec. in cardiologia spec. in medicina interna spec. in nefrologia U.O.C. di Cardiologia Ospedale Unico della Versilia Asl 12 Lido di Camaiore (LU) 0584.6059712 cell. 349.7421923 Consigli di carattere generale: Evitare i possibili fattori scatenanti come una prolungata stazione eretta, i luoghi molto affollati e caldo-umidi (ristoranti, supermercati, grandi magazzini, funzioni religiose ecc.) e situazioni di particolare stress emotivo (es. prelievi ematici) . Passare lentamente e gradatamente dalla posizione supina a quella eretta; piegarsi in avanti flettendo le gambe e non il busto. Fare uso, se possibile, di calze elastiche. Assumere liquidi e cibi salati in abbondanza (se non controindicati da altre patologie): 2-3 litri di acqua e 10-12 grammi di sale al dì. Fare pasti leggeri ma frequenti; oltre alla colazione e ai pasti principali fare un piccolo spuntino, possibilmente salato, a metà mattinata e pomeriggio. Evitare vino e bevande alcooliche. Evitare farmaci diuretici e vasodilatatori. Ancora qualche considerazioni pratica.... Prestare particolare attenzione alle situazioni, tipiche e note a ciascun paziente, a rischio di sincope ( es. la notte in bagno: non alzarsi dal letto improvvisamente, sedersi eventualmente sul w.c. ecc.). Nel caso di improvvisa insorgenza dei sintomi, non commettere l’errore di voler raggiungere a tutti i costi un determinato luogo (letto, divano, panchina...ecc) ma sdraiarsi immediatamente a terra, possibilmente sollevando le gambe, senza inibizioni o pudori. Ricordare che il rischio della sincope è prevalentemente legato alle conseguenze della caduta a terra e che i possibili traumi secondari che ne derivano possono essere anche molto gravi. Fare particolare attenzione in situazioni e\o attività potenzialmente pericolose (guida di veicoli, attività su tetti o ponteggi, nuoto in mare, alpinismo o escursionismo in montagna, ecc.)