abuso su minori e pedofilia

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Dr Chiara Camerani
CEPIC - Corso di criminologia criminalistica e scienza dell’investigazione
Lezione “Abuso su minori e pedofilia”
ABUSO SU MINORI E PEDOFILIA
DI CHIARA CAMERANI
(PSICOLOGO, RESPONSABILE CEPIC)
Lucidi lezione:
BATTERED CHILD SYNDROME
l’insieme di danni, di ferite arrecate al bambino come risultato di ripetuti
maltrattamenti o percosse. Nel caso in cui le tracce sul bambino indicano
un trauma intenzionale o sembrano più gravi di quanto ci si aspetti
razionalmente, possiamo sospettare la presenza di BCS
DEFINIZIONE DI ABUSO:
“uso di un diritto o di un potere per fini diversi da quelli per i quali è stato
riconosciuto” (dizionario garzanti, 1986).
TIPOLOGIE DI ABUSO
ABUSO INTRAFAMILIARE
Incesto: si definisce incesto un rapporto sessuale tra persone che hanno
legami di parentela.
ABUSO EXTRAFAMILIARE
Anche nei casi di pedofilia extrafamiliare emerge comunque un implicazione
da parte dei genitori. La maggior parte degli atti d’abuso è perpetrata da
persone che conoscono il bambino, la percentuale di sconosciuti abusanti
(pedofili occasionali o sadici) è infatti estremamente bassa. Nella
maggioranza dei casi si tratta di pedofili seduttori, molto affettuosi,
manipolatori, capaci di ingenerare il desiderio dell’atto sessuale o
quantomeno l’accettazione complice della vittima.
Un’altra forma di abuso intra / extrafamilare è lo SFRUTTAMENTO:
in quest’ambito possiamo includere;



CYBERPEDOFILIA, PORNOGRAFIA
TURISMO SESSUALE
RAKET, SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE, COMMERCIO ORGANIZZATO
Dr Chiara Camerani
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Lezione “Abuso su minori e pedofilia”
FATTORI DI RISCHIO DELL’ABUSO
 SESSO (femminile)
 ETA’ distribuzione bimodale con due picchi dai 2 ai 4 anni e dai 12 ai
15 (WHO, 1994)
 CLASSE SOCIALE
 FATTORI PARENTALI
- 2,3% bimbe abusate da padre naturale
- 17% patrigni.
- famiglie che passano troppo tempo insieme, investono poco
all’esterno
- intensa espressività conflittuale e aspetti coercitivi nelle piccole
decisioni
- alta privatezza verso l’esterno e bassa nell’interno
- Membri molto invischiati tra loro
- Alti livelli di stress presenti
DEFINIZIONE DI PERVERSIONE
DSM definizione di parafilia
Persistenti impulsi, fantasie, comportamenti presenti per almeno 6 mesi, che
provocano intensa eccitazione sessuale, si allontanano dalla norma culturale
attuale e si incentrano su
1) oggetti inadeguati
2) sofferenza o umiliazione di se stesso o del partner
3) bambini o partners non consenzienti
inducendo
stress significativo e diminuzione della funzionalità in ambito
sociale, lavorativo e in altre aree di funzionamento. Le relazioni sociali e
sessuali possono risultare danneggiate dal comportamento parafilico. Il
disturbo può essere egosintonico
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Lezione “Abuso su minori e pedofilia”
PEDOFILIA
 Inadeguatezza generalizzata. maggiore accessibilità del bambino,
possibilità di sottrarsi alle due principali istanze della genialità adulta:
coito eterosessuale e conquista. Il perverso evita questo duplice impegno
 Compensazione (scelta narcisistica dell’oggetto. Galimberti) In forma
sublimata gli stessi motivi che producono la pedofilia, possono produrre
un interesse pedagogico.
 Cambiamento sociale: (Petrone, Rialto) il maschio si è trovato troppo
repentinamente di fronte ad un cambiamento di ruoli. Perciò rivolgerebbe
le sue attenzioni verso minori in quanto detentori di caratteristiche quali
purezza, sottomissione, docilità (sempre più rare nelle donne)
 Ripetizione del trauma Disturbi precoci nella relazione madre-bambino,
possono danneggiare lo sviluppo il rapporto con se stesso e col mondo. Il
venire precocemente a contatto con emozioni quali collera e crudeltà,
provoca delle distorsioni nella psiche. Come difesa per sopravvivere
all’angoscia derivata dal trauma subito, i sentimenti di angoscia rancore e
rabbia vengono convertiti in piacere sensuale con una riduzione della
capacità di amare
Il DSM richiede i seguenti criteri per la diagnosi di pedofilia:
- Fantasie, impulsi sessuali e comportamenti ricorrenti che provocano
eccitazione e soddisfazione sessuale e coinvolgono bambini prepuberi
(sotto i 13 anni)
- queste fantasie, impulsi e comportamenti devono essere presenti per
almeno 6 mesi
- creano nella persona disagio psicologico e compromissione nel
funzionamento sociale
- la persona in questione deve avere almeno 16 anni ed essere almeno 5
anni maggiore del bambino
- l’attrazione può riguardare minori maschi, femmine o entrambi
- la patologia inoltre può essere esclusiva (cioè l’unica pratica possibile
per il soggetto ai fini dell’ottenimento di una risposta sessuale), o non
esclusiva (il soggetto si dedica anche ad attività sessuale considerabile
come normale)
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TIPOLOGIE DI PEDOFILO
 prevalenza maschile (97%), età media 25 a 40 anni
Molti autori (Cannavicci, Petrone, Rialto) differenziano il pedofilo in base
alle modalità con cui manifesta il comportamento sessuale abnorme.
1) Pedofilo latente:
 nutre fantasie erotiche che però non attua.
 E’ conscio della sua diversità e ne avverte disagio.
 può giungere all’osservazione clinica spontaneamente.
2) Situazionale/occasionale:
 sfrutta la situazione favorevole seguendo un impulso occasionale in un
momento in cui ha possibilità di circuire un bambino.
 Agisce in stato di forte insicurezza emotiva e può limitarsi ad un solo
episodio nel corso della vita.
3)Preferenziale:
 Durante l’adolescenza ha avuto scarsi contatti con i coetanei ed il suo
interesse sessuale verso i bambini è precoce e preminente.
 Premedita accuratamente l’atto ha una firma e segue rituali precisi.
 E’ stato a sua volta vittima di abuso nell’infanzia.
In questa categoria gli autori introducono un’ulteriore differenziazione:
3.1 P. Seduttivo:
 guadagna la fiducia del bambino tramite un comportamento affettuoso,
tenerezze, regali, attenzioni
 Ha facile accesso ai bambini e una buona capacità di interazione con essi
3.2 pedofilo immaturo (Petrone e Rialto)
Soggetto dalla personalità immatura, inadeguato da un punto di vista
relazionale e affettivo. La scelta d’oggetto è dettata da questa
inadeguatezza
 Non è particolarmente aggressivo cerca di sedurre e coinvolgere il
bambino, stimolando la sua naturale curiosità verso il sesso

3.3 P introverso:
 Non ha buone capacità relazionali
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 Può limitarsi ad atti di esibizionismo (se molto insicuro o inadeguato
sessualmente) oppure all’aggressione, in questi casi si trova spesso
un’evidenza fisica del trauma
 L’instabilità psichica di questo soggetto lo rende pericoloso.
3.4 P sadico:
 Può manifestare un comportamento antisociale o misogino
 Prova piacere nell’infliggere sofferenza fisica e psicologica usa l’inganno e
la forza, spesso rapisce e poi uccide le vittime.
 Secondo l’FBI il pedofilo assassino è distinguibile secondo due categorie
che si differenziano per modus operandi;
- organizzato:
- disorganizzato
L’ABUSO SESSUALE: GLI INDICATORI D’ABUSO
Gli indicatori sono fisici, cognitivi e comportamentali:
INDICATORI FISICI:
 deflorazione
 malattie veneree
 rottura del frenulo
 ecchimosi e lividi nella zona perineale
 rottura parziale dell’imene
 irritazione del glande o del prepuzio, delle piccole o grandi labbra
 arrossamenti ed infiammazioni aspecifiche localizzate
 dolori, prurito, tracce di sangue o lacerazioni nelle parti intime
INDICATORI COGNITIVI:
 dettagli dell’abuso
 conoscenze sessuali inadeguate all’età
 confusione nel ricordo dei fatti o sovrapposizione
 modalità di rivelazione dell’abuso da parte del bambino
 calo del rendimento scolastico
INDICATORI COMPORTAMENTALI:
 gesti sessuali inadeguati
 insolito interesse verso argomenti sessuali
 timidezza, ritrosia, atteggiamento pauroso
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 fughe, comportamento antisociale, abuso di sostanze
 depressione, isolamento, tentativi di suicidio
 scoppi di ira, aggressività verso gli altri bambini, rabbia
 DISTURBO POSTTRAUMATICO DA STRESS (PTSD):
PROBLEMI LEGATI ALL’INDIVIDUAZIONE DELL’ABUSO
 RIEVOCAZIONE: domande suggestive, falso copione, falsi ricordi.
Stonthamer (1987) 49% di bugie. necessità di verificare La
suggestionabilità, ridurre inoltre al minimo gli interrogatori
 FALSE DENUNCE: (Pessina 1996)
* bambino psicotico, con fantasie persecutorie
* enfatizzazione di vissuti edipici nel bambino
* suggestionabilità:
* fraintendimento:
*persuasione:
 PTSD Essendo questa sindrome aspecifica, può presentarsi anche in
situazioni che il bambino vive come estremamente stressanti (separazioni,
trasferimenti, divorzio), anche in tali situazioni il bambino può avere un
aumento di eccitazione generale, alterazioni dell’umore, ansia, stress,
aggressività, senso di colpa per l’infelicità dei genitori, disturbi del sonno e
alimentari e aumento dell’attività masturbatoria che assume in questo caso
una funzione consolatoria e stimolante.
 SCARSE CONOSCENZE RIGUARDO LA SESSUALITÀ INFANTILE Un
elemento che sembra essere distintivo a livello comportamentale è la
presenza di comportamenti fortemente sessualizzati.
CONSEGUENZE
sequele iniziali: (entro i due anni)





66% disturbi emotivi (di essi il 14% gravi)
disturbi del sonno e dell’alimentazione
gravidanze precoci, malattie veneree
auto ed eteroaggressività
disturbi nella socializzazione, aspetti antisociali, delinquenza giovanile
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 sessualizzazione (giochi sessuali con le bambole, introduzione di oggetti in
ano o in vagina, masturbazione eccessiva o pubblica, conoscenze o
curiosità sessuali inappropriate per l’età)
 PTSD
questi sintomi non appaiono né obbligati né costanti. elementi maggiormente
discriminanti sembrano essere; PTSD, sessualizzazione e aggressività, per il
resto il bambino abusato non sembra essere più sintomatico di altri bambini
che hanno subito traumi di altro genere
effetti a lungo termine
 depressione
 comportamenti auto distruttivi (self-abuse, rivittimizzazione con riabuso,
abuso di sostanze)
 ansia
 incubi
 somatizzazione
 disturbi dissociativi
 bassa autostima
 difficoltà nelle relazioni strette, erotizzazione
 sessualità (inibizione o consumo compulsivo; promiscuità, prostituzione)
disturbi sessuali femminili disturbi sessuali maschili, problemi legati
all’identità sessuale
 ospedalizzazione psichiatrica
 difficoltà di apprendimento
 sintomi da PTSD (ansia, incubi, torpore, pensieri intrusivi)
 difficoltà nello svolgere funzioni genitoriali
Diagnosi psichiatriche




disturbo di personalità borderline
disturbo da somatizzazione
personalità multipla
disturbi dell’alimentazione
 abuso di sostanze
INTERVENTO SULLA VITTIMA
1) elaborazione dell’esperienza
2) sostegno psicologico
3) ricostruzione e sostegno delle strutture parentali residue
4) costruzione di nuovi processi di affidamento e tutela ad altri
5) coordinamento tra istituzioni diverse
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PREVENZIONE PRIMARIA
l’intervento sulla famiglia
Il bambino i cui genitori sono presenti affettivamente, pronti a fornire
spiegazioni e sicurezze favoriranno lo sviluppo della fiducia in sé, del senso
della propria importanza rendendoli meno vulnerabili. Cannavicci propone
una serie di elementi protettivi
l’intervento sui genitori
- insegnare al bambino a sentirsi capace di prendere decisioni nelle
situazioni sconosciute, a fidarsi del proprio istinto
- chiedere l’autorizzazione ad un genitore o insegnante prima di essere
disponibile alle richieste di un adulto
- essere in grado di distinguere le carezze buone da quelle cattive, sapere
quali parti del corpo sono intime e non vanno condivise
- essere responsabili della propria igiene e curarla da soli
- insegnare che nessuno deve toccarlo in modi che lo fanno sentire a
disagio, se accade non è colpa sua, può chiedere aiuto senza
vergognarsi e dire “no, vado a raccontarlo”
- ha il diritto di dire no quando gli sembra che qualcosa non vada bene, e
dirlo in maniera decisa, ad alta voce, guardando negli occhi
- indicare a chi è opportuno rivolgersi in momenti di difficoltà o disagio
- sapere sempre dove si trova, cosa fa ogni giorno e chi sono i suoi amici
- fare attenzione a tutti coloro che hanno cura del bambino
- tenere d’occhio l’adolescente o l’adulto che presta un’insolita attenzione
al bambino e gli fa regali inadeguati e costosi
- prestare orecchio alle paure del bambino e sostenerlo quando ne parlate
essere sensibili ai mutamenti nel comportamento ed eventualmente
approfondirne le ragioni
l’intervento sul bambino
- prima di andare da qualsiasi parte chiedere il permesso ad un adulto e
dire con chi va, come va, chi verrà con lui e quando sarà di ritorno
- chiedere ai genitori il permesso di accettare soldi o regali
- fuori casa stare con gli amici, evitare di restare da solo
- dire no se qualcuno cerca di toccarlo nelle parti intime e poi andare a
raccontarlo ad un adulto di fiducia
- non è colpa sua se qualcuno lo tocca in modi che non vanno bene; non è
tenuto a tenere segrete queste carezze
Dr Chiara Camerani
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- se ha un problema c’è una persona che gli vuole bene, lo ascolterà, gli
crederà e non sarà solo.
(Cannavicci e altri)
LEGISLATURA ITALIANA
E’ abuso ogni rapporto sessuale tra un adulto ed un bambino sotto i 14
anni. In linea generale, si considera abuso sessuale il coinvolgimento in
attività sessuale di un soggetto minorenne, immaturo, incapace di dare un
consenso cosciente all’atto sessuale
LA PREVENZIONE DELLA RICADUTA NEI PEDOFILI
MODELLO DELLA RELAPSE PREVENTION (prevenzione della ricaduta)
Marlatt (1982)
La base teorica di questa terapia sta nella possibilità di identificare e usare gli
eventi precursori dell’abuso come mezzi per incrementare l’autogestione e
facilitare la supervisione dell’abusatore.
Il passaggio allo scivolone (lapse) è mediato da alcuni meccanismi
1)PIG (problema dell’immediata gratificazione): il soggetto si focalizza sulle
caratteristiche piacevoli immediate del comportamento di abuso tralasciando
le conseguenze negativa a lungo termine. (effetto bifasico dell’abuso)
2)AVE (effetto di violazione dell’astinenza) la forza dell’AVE dipende dalla
misura in cui il soggetto riesce a giustificare il lapse in modo egosintonico,
rilevanti sono anche i fattori attribuzionali (esterni/ interni ) ne segue
un’emozione negativa e un senso di perdita di controllo che innesca
aspettative negative future di coping. Secondo questo modello, fondamentale
per il protrarsi dell’astinenza è come il soggetto interpreta eventuali e
occasionali lapse
Dr Chiara Camerani
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PEDOFILIA TERAPIA FARMACOLOGICA:
Meno del 50% di pedofili sottoposti a trattamento sono stati in grado di
alterare le proprie fantasie o comportamenti a lungo.
1) ANTIANDROGENI
(diminuiscono il tasso di ormoni sessuali maschili) il ciproterone ed il
medroxiprogesterone acetato sono i più usati per il controllo dei
comportamenti sessuali devianti e compulsivi. Molti studi dimostrano una
riduzione dei tassi di recidive da parte di aggressori sessuali maschi a seguito
del trattamento (Bradford, 1995).
effetti collaterali aumento di peso, spossatezza, ipertensione, mal di testa,
iperglicemia, crampi alle gambe e diminuita spermatogenesi, in aggiunta può
esserci un aumentato rischio di trombosi in soggetti predisposti.
MEDROXIPROGESTERONE abbassa i livelli di testosterone
IL CIPROTERONE ACETATO inibisce il testosterone Effetto calmante
(aggressività sessuale, irritabilità) perciò è divenuto un trattamento standard
nelle parafilie (spesso associata a terapia cognitivo comportamentale, e
terapia di gruppo)
FARMACI SEROTONINERGICI
Considerando l’importanza della serotonina nella regolazione
dell’umore, ansia, impulsività e disturbi ossessivi compulsivi.
L’approccio con antidepressivi serotoninergici (aumentano i livelli
di serotonina) combatte concomitanti sindromi depressive ed
ansiose (risultati positivi riguardo sintomi ansiosi e depressivi
fantasie impulsive, comportamenti e impulsi sessuali).
Antidepressivi serotoninergici, in particolare inibitori dei recettori
serotoninergici hanno buoni effetti sul comportamento parafilico
anche in assenza di concomitanti disturbi dell’umore
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