URETEROIDRONEFROSI E PROLASSO UROGENITALE TOTALE Elona Toska, Stefano Masciovecchio, Vikiela Galica, Pietro Saldutto, Daniela Biferi, Giuseppe Paradiso Galatioto, Carlo Vicentini Università degli Studi dell’Aquila, Facoltà di medicina e chirurgia, S.S. Urologia, P.O. “G.Mazzini” di Teramo Scopo del lavoro: Valutare l’ureteroidronefrosi e il danno renale in pazienti con prolasso urogenitale severo e la loro evoluzione dopo chirurgia vaginale protesica. Materiali e metodi: Abbiamo valutato retrospettivamente per il nostro studio 30 donne affette da prolasso urogenitale-volta di grado 4 sec Baden-Walker Halfway System e sottoposte a correzione chirurgica protesica fra il 2009 e il 2011. Tutte le pazienti sono state preoperatoriamente sottoposte a valutazione uroginecologica standardizzata comprendente anche ecografia renale ed indici di funzionalità renale. Il follow up postoperatorio è stato effettuato a 1, 3, 6, 12 e 24 mesi ripetendo alle pazienti lo studio ecografico renale e rivalutando gli indici di funzionalità renale. Risultati: L’età media è stata di 60 anni (range 52-68). L’incidenza complessiva dell’ ureteroidronefrosi è stata del 23,3% (7 pz su 30). L’incidenza dell’ ureteroidronefrosi nelle donne con prolasso di volta è stata del 16,6% mentre nelle donne con prolasso urogenitale completo è stata del 25%. Tutte le 7 pz con ureteroidronefrosi hanno risolto completamente la condizione dopo chirurgia vaginale protesica. In nessuna paziente è stato rilevato un danno della funzionalità renale. Discussione: Dati in letteratura indicano la presenza di ureteroidronefrosi nel 20% delle donne affette da prolasso urogenitale completo. Meno frequente appare, invece, l’incidenza dell’ insufficienza renale cronica. Sono state proposte differenti teorie sul possibile meccanismo patogenetico alla base dell’insorgenza della dilatazione pieloureterale in presenza di prolasso urogenitale severo, ancora oggetto di importante discussione. Numerose evidenze scientifiche mostrano l’importanza dello studio ecografico preoperatorio dell’apparato urinario alto. La nostra esperienza conferma tale importanza. Conclusioni: L’incidenza totale dell’idronefrosi nel nostro campione è stata del 23,3%. La correzione chirurgica del prolasso urogenitale totale ha consentito la completa risoluzione dell’ureteroidronefrosi evitando, così, il danno renale e prevenendo le complicanze a lungo termine. Una ecografia preoperatoria, soprattutto nelle pazienti con prolasso urogenitale severo, assume un importante ruolo diagnostico.