COPERTINA Titolo: Esplorazione di figure piane: dalle congetture alla dimostrazione Tematica affrontata: Triangoli, Geometria Ordine di scuola: secondo ciclo - I biennio Obiettivi dell'attività: Realizzare costruzioni geometriche elementari utilizzando anche strumenti informatici Comprendere dimostrazioni e sviluppare semplici catene deduttive Analizzare e risolvere problemi del piano e dello spazio utilizzando le proprietà delle figure geometriche oppure le proprietà di opportune isometrie Tempo medio per svolgere l'attività in classe: 3/4 ore INTRODUZIONE Questa attività, che può essere introdotta nella parte iniziale del primo anno del percorso della scuola secondaria, si sviluppa all’interno del contesto della geometria euclidea piana e richiede che gli studenti possiedano già la nozione di bisettrice di un angolo ed il concetto di perpendicolarità tra rette. Tale attività viene realizzata con l’ausilio di un software di geometria dinamica, ad esempio Cabri, del quale gli studenti devono conoscere le funzioni fondamentali, ed ha come obiettivo la scoperta della relazione tra bisettrice ed altezza di un triangolo, nel caso in cui il triangolo sia isoscele. La suddetta relazione può essere espressa mediante l’enunciato del seguente teorema: “Se la bisettrice di un angolo di un triangolo è perpendicolare al lato opposto, allora il triangolo è isoscele; se un triangolo è isoscele, allora la bisettrice dell’angolo al vertice è perpendicolare al lato opposto”. DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’ 1a fase Si propone il seguente problema (gli studenti hanno a disposizione un software di geometria dinamica): “Dato un triangolo qualsiasi, tracciate la bisettrice di uno dei suoi angoli. Può accadere che, modificando opportunamente il triangolo, tale bisettrice risulti perpendicolare rispetto al lato opposto all’angolo considerato ? Esponete per scritto le vostre osservazioni.” ..\esplorfigpiane_appletjava\appletfig_1\fig_1.htm (Collegamento a appletfig_1 in esplorfigpiane_appletjava) Figura 1 (Al posto della Figura 1 inserire appletfig_1 in esplorfigpiane_appletjava) In questa fase gli studenti lavorano al computer con un *menu ridotto* [menu ridotto in INDICAZIONI METODOLOGICHE] utilizzando la modalità di *trascinamento* [Mariotti M. A. (1996) Costruzioni in Geometria in BIBLIOGRAFIA] (o dragging) del software e prendono nota individualmente di tutto ciò che osservano *su carta*[Qui si possono visualizzare alcuni esempi di protocolli su carta relativi al problema proposto in DOCUMENTAZIONE E MATERIALI] o *all’interno del file*[Qui si possono visualizzare alcuni esempi di costruzioni e protocolli in Cabri relativi al problema proposto in DOCUMENTAZIONE E MATERIALI] sul quale stanno lavorando. 2a fase Si effettua una *discussione collettiva* [Bartolini Bussi M.G., Boni M. (1995) Analisi dell’interazione verbale nella discussione matematica: un approccio vygotskiano in BIBLIOGRAFIA] in classe sui risultati della precedente attività di esplorazione. Traendo spunto da quanto emerso durante la discussione, si passa quindi ad una sistemazione formale delle osservazioni effettuate dagli studenti ed alla formulazione condivisa del corretto enunciato del teorema che costituisce l’obiettivo dell’intera attività: “se la bisettrice di un angolo di un triangolo è perpendicolare al lato opposto, allora il triangolo è isoscele; se un triangolo è isoscele, allora la bisettrice dell’angolo al vertice è perpendicolare al lato opposto”. 3a fase Si procede alla messa a punto in classe della dimostrazione del precedente teorema ed alla trascrizione della suddetta dimostrazione sul quaderno di geometria. (E’ bene osservare che la dimostrazione alla fine accettata ed ufficializzata dalla classe, deve costituire il frutto di un’attività di discussione guidata dall’insegnante, sulla base dei contributi apportati dagli studenti.) 4a fase Facendo riferimento alle osservazioni ed ai risultati delle precedenti fasi, si perviene ad una definizione formale di *altezza*[La nozione di altezza in APPROFONDIMENTO DISCIPLINARE (PER IL DOCENTE)] in riferimento alla geometria del triangolo. INDICAZIONI METODOLOGICHE Come si è già fatto presente nella precedente descrizione, l’attività prevede una prima fase di elaborazione personale da parte degli studenti ed una successiva discussione collettiva in classe delle osservazioni da essi effettuate e delle eventuali proposte di risoluzione per il problema proposto. D’altra parte, si deve notare che in questo modo viene ad essere completamente trasformato il rapporto consueto tra insegnanti e studenti, secondo il quale l'insegnante è responsabile della spiegazione e lo studente è responsabile dell'applicazione di quanto spiegato: il contratto didattico che si suggerisce in questa attività, infatti, prevede che studenti ed insegnante siano corresponsabili dell'apprendimento. Il percorso didattico che così viene a configurarsi punta sul supporto offerto dal software di geometria dinamica, il quale è utilizzato al fine di: introdurre gli studenti al mondo della geometria euclidea ed offrire loro l’occasione per esplorare un problema “aperto”, come contesto motivante per l’apprendimento; permettere di cogliere le proprietà invarianti di un problema tramite le funzionalità permesse dal software, come il *trascinamento*[Mariotti M. A. (1996) Costruzioni in Geometria in BIBLIOGRAFIA] (o dragging), la misura e la verifica di specifiche proprietà geometriche (ad esempio uguaglianza, parallelismo, perpendicolarità, allineamento); facilitare l’individuazione di relazioni all’interno di una configurazione geometrica, mettendo in evidenza i legami funzionali (descrizione di quali oggetti variano in dipendenza di quali altri oggetti) e variazionali (descrizione di come tali oggetti variano); sviluppare la capacità di formulare congetture e di elaborare per queste ultime una dimostrazione fondata su presupposti teorici coerenti; fornire agli studenti gli strumenti di conoscenza per verificare una congettura in casi particolari, essendo ben consapevoli della distinzione tra verifica e dimostrazione, per confutare le congetture prodotte mediante il ricorso a controesempi e per confrontare le proprie congetture con quelle prodotte da altri; aiutare a superare la frattura cognitiva tra le forme spontanee dell’argomentazione e le modalità specifiche di una dimostrazione matematica. Tecnicamente questi obiettivi si possono ottenere proprio inibendo alcune delle funzioni del software e costruendo in tal modo un *menu ridotto* [In Cabri Géomètre si può usare l’istruzione “Configurazione degli strumenti” all’interno del menù “Opzioni” per togliere (o aggiungere) altrettanti strumenti geometrici al software. Per esempio, nell’attività proposta si può togliere lo strumento “Retta perpendicolare” dalla casella degli strumenti denominata “Costruzioni”]. Qui di seguito si possono visualizzare due esempi di file contenenti ciascuno un menu ridotto, *menuridotto1* [menuridotto1.men in esplorfigpiane_cartelle/file_cabri/ menuridotti] e *menuridotto2* [menuridotto2.men in esplorfigpiane_cartelle/ file_cabri/menuridotti]. L’attività proposta si colloca all’interno di un percorso che ha come obiettivo primario l’*introduzione alla dimostrazione*[Mariotti M. A. (1998) Introduzione alla dimostrazione all’inizio della scuola secondaria superiore in BIBLIOGRAFIA]. Una descrizione ampia e ragionata della parte iniziale di tale percorso, a cura di Daniela Venturi, può essere rintracciata al seguente indirizzo Internet: http://www5.indire.it:8080/set/set_modelli/index.html . (Per accedere al materiale disponibile, nella pagina web qui sopra indicata si deve cliccare su “Unità di lavoro”, procedere quindi per ordine alfabetico e selezionare le attività P e Q). Inoltre, presso l’indirizzo Internet http://www.progettotrio.it/eduscienze/html/esperienza.asp?id_esp=58 è disponibile, sempre a cura di Daniela Venturi, il materiale del percorso relativo alle attività sui quadrilateri. L’intero percorso didattico è comunque raccolto e presentato nel CD *“Quaderno interattivo di geometria”*[Mariotti M. A., Paola D., Robutti O., Venturi D. (2004) Quaderno interattivo di Geometria in BIBLIOGRAFIA], a cura di Maria Alessandra Mariotti, Domingo Paola, Ornella Robutti e Daniela Venturi. E’ esperienza comune a moltissimi insegnanti che, di fronte ai primi teoremi della geometria euclidea ed alla richiesta di fornirne una dimostrazione, gli studenti incontrino difficoltà nel passare dalle conoscenze intuitive ad una prospettiva teorica. Da qui traggono origine le seguenti scelte didattiche, cui l’attività di esplorazione proposta si ispira: le costruzioni geometriche vengono individuate come contesto tematico nel quale organizzare le attività didattiche nell’ambito della geometria; il software di geometria dinamica diviene l’ambiente di mediazione per giungere alla costruzione del significato (condiviso ed interiorizzato dagli studenti) dei teoremi della geometria euclidea; la *discussione collettiva in classe*[Bartolini Bussi M.G., Boni M. (1995) Analisi dell’interazione verbale nella discussione matematica: un approccio vygotskiano in BIBLIOGRAFIA] diviene il contesto in cui far evolvere i processi argomentativi degli studenti verso la dimensione della dimostrazione matematica; la verbalizzazione per scritto delle attività svolte rappresenta un espediente didattico per spingere gli studenti ad organizzare logicamente e a controllare i propri pensieri, nonché per abituarli a descrivere e commentare la soluzione dei problemi affrontati in modo da saperla comunicare ai compagni e all’insegnante, ed offre altresì una traccia concreta affinché l’insegnante stesso possa seguirli nel loro processo di sviluppo delle capacità logico-deduttive; il “quaderno di geometria”, nel quale gli studenti riportano individualmente le definizioni, gli assiomi e le giustificazioni teoriche delle costruzioni (ovvero i teoremi) concordati in classe durante le fasi di discussione collettiva, diviene uno strumento didattico insostituibile e fondamentale per registrare l’evoluzione delle conoscenze di geometria acquisite nel tempo secondo una prospettiva teorica e per inquadrarle nell’ambito di un sistema teorico condiviso. Esso può essere realizzato in *versione cartacea* [Qui si può visualizzare un esempio delle pagine relative al teorema del triangolo isoscele in un quaderno di geometria su carta in DOCUMENTAZIONE E MATERIALI] o in *versione digitale*[Qui si possono visualizzare due esempi delle pagine relative al teorema del triangolo isoscele in un quaderno digitale, realizzato con il software Power Point oppure con Word in DOCUMENTAZIONE E MATERIALI]. APPROFONDIMENTO DISCIPLINARE (PER IL DOCENTE) Il triangolo isoscele è una figura fin troppo nota, della quale gli studenti conoscono bene le proprietà più significative. Questo fatto può in realtà rivelarsi un ostacolo cognitivo per riconoscere le relazioni corrette tra le diverse proprietà. In genere gli studenti non distinguono tra proprietà caratterizzanti (stabilite da una definizione) e proprietà da esse derivate (dimostrabili come conseguenze di una definizione). In altre parole, una definizione è intesa in termini di descrizione, piuttosto che in termini di condizione caratterizzante, dalla quale sia possibile dedurre altre proprietà. In questo specifico caso, secondo l’opinione comune degli studenti, un triangolo isoscele risulta “definito” mediante tutte le proprietà note che gli si possono attribuire. (E' la presenza di questa difficoltà ad offrire l'occasione per affrontare anche una discussione generale sul significato dell'attività di definizione in matematica.) Il punto fondamentale della discussione collettiva cui si fa cenno nella seconda fase dell’attività, consiste nel far emergere la formulazione di una congettura basata sull'esplorazione. E' importante arrivare ad una formalizzazione, accettata da tutti gli studenti, di una o di entrambe le implicazioni del teorema. Un aspetto significativo da mettere in luce è, comunque, la distinzione tra le due implicazioni; si tratta di una buona occasione per suggerire alcune riflessioni sul linguaggio corretto da utilizzare ("se ... allora"… , "... se e solo se ...") e sulla distinzione tra ipotesi e tesi. Lo spunto può essere infatti offerto dall’analisi degli elaborati prodotti dagli studenti come resoconto delle loro attività di esplorazione, in modo tale da far emergere le convinzioni che essi hanno maturato in proposito durante l’esperienza della scuola media. La nozione di altezza è nota a tutti gli studenti e molto probabilmente il termine “altezza” verrà adoperato durante la discussione che segue l'attività proposta; il suo uso deve essere allora sistemato in modo rigoroso attraverso una definizione: l’altezza relativa ad un lato di un triangolo diviene così la retta passante per un vertice e perpendicolare alla retta del lato opposto. Si può notare che in questo modo l'altezza viene definita come retta e non come segmento. È bene sottolineare questo aspetto perché l'idea intuitiva di altezza che gli studenti hanno è legata a quella del segmento (da misurare, sempre e comunque!) che congiunge il vertice di un triangolo con il piede della perpendicolare condotta al lato opposto. Inoltre la definizione cui si giunge serve per rimarcare il legame tra il vertice, a partire dal quale si traccia l’altezza, ed il lato opposto, rispetto alla retta del quale si considera la perpendicolare. Tutto ciò dovrebbe aiutare gli studenti a superare le difficoltà legate al ben noto stereotipo dell'altezza come “segmento verticale che sta all’interno di un triangolo”. ELEMENTI PER PROVE DI VERIFICA 1. Considerare la bisettrice dell’angolo interno BAC di un triangolo ABC. Sia M il punto in cui tale bisettrice interseca il lato BC del triangolo. Sotto quali condizioni il triangolo AMB è isoscele? Sotto quali condizioni sono isosceli sia il triangolo AMB, sia il triangolo AMC ? Giustificare le proprie risposte. 2. E’ dato un triangolo isoscele avente come lati congruenti AC e BC. Dimostrare che la bisettrice dell’angolo ACB lo divide in due triangoli congruenti. 3. Sono dati due triangoli ABC e A’BC che hanno il lato BC in comune e che sono situati da parti opposte rispetto a BC. Si sa che il lato BC sta sulla bisettrice degli angoli ABA’ e ACA’. Dimostrare che i triangoli ABA’ e AA’C sono isosceli. Dimostrare inoltre che, comunque si prenda un punto M su BC, la retta passante per M e per B incontra il segmento AA’ nel suo punto medio H. 4. E’ dato un angolo ABC. Considerare la semiretta BX di origine B che biseca l’angolo ABC ed una retta r che intersechi BX in un punto H e formi con BX quattro angoli congruenti. Siano M e N le due intersezioni di r con i lati dell’angolo ABC. Dimostrare che BMN è isoscele. 5. Disegnare l'asse del segmento AB e la bisettrice dell'angolo POQ della Figura 4 utilizzando i seguenti strumenti e metodi: a) matita, carta riga non graduata e compasso; b) matita, carta, riga graduata, squadra e goniometro; c) matita, carta e piegamenti della carta; d) un software di geometria. Figura 4 6. Dati una retta r e due punti A e B situati dalla medesima parte di r, determinare il cammino più breve che si deve compiere sul piano per andare da A a B passando per un punto della retta r. (A proposito di questo esercizio, si rimanda all’attività *Problemi di minimo nel piano* [Problemi di minimo nel piano]). 7. Tracciare la traiettoria che si deve far compiere ad una palla da biliardo perché possa passare da una posizione A ad una posizione B, toccando nell'ordine le sponde r e s (Figura 5). Figura 5 (A proposito di questo esercizio, si rimanda all’attività *Problemi di minimo nel piano* [Problemi di minimo nel piano]). SPUNTI PER ALTRE ATTIVITÀ CON GLI STUDENTI 1. Un'attività che può essere iniziata a questo punto, e che può essere ripresa anche successivamente, è quella del confronto fra testi. Questa attività consiste nel chiedere agli studenti di confrontare formulazioni differenti relative ad uno stesso enunciato che descrive una certa proprietà geometrica, allo scopo di stabilire se tali formulazioni abbiano lo stesso significato o meno. 2. Come approfondimento si può discutere in classe sul seguente problema (con “carta e matita” oppure con l’uso di un software di geometria). In un triangolo ABC si tracciano le bisettrici degli angoli A e B (Figura 2). Sia O il loro punto di incontro. E’ possibile, modificando opportunamente i lati del triangolo ABC, fare in modo che le due bisettrici siano tra loro perpendicolari? Esporre per scritto le proprie osservazioni. ..\esplorfigpiane_appletjava\appletfig_2\fig_2.htm (Collegamento a appletfig_2 in esplorfigpiane_appletjava) Figura 2 (Al posto della Figura 2 inserire appletfig_2 in esplorfigpiane_appletjava) 3. Si propone, con l’uso di un software di geometria, la seguente attività di “esplorazione”. In un triangolo rettangolo ABC, tracciare le bisettrici degli angoli acuti B e C. Sia P il loro punto di incontro. Descrivere le posizioni di P, al variare dei vertici B e C su due rette perpendicolari in A. Esporre per scritto le proprie osservazioni. (In Figura 3 sono riportate alcune delle posizioni che il punto P può assumere). ..\esplorfigpiane_appletjava\appletfig_3\fig_3.htm (Collegamento a appletfig_3 in esplorfigpiane_appletjava) Figura 3 (Al posto della Figura 3 inserire appletfig_3 in esplorfigpiane_appletjava) 4. Numerose proposte didattiche sono presenti in: *Attività con software geometrico* (http://www2.dm.unito.it/paginepersonali/arzarello/index.htm), all’interno del volume “Matematica 2003”, pagg. 382 - 386, consultabile all’indirizzo Internet http://www2.dm.unito.it/paginepersonali/arzarello/index.htm . DOCUMENTAZIONE E MATERIALI Qui di seguito si possono visualizzare alcuni esempi di protocolli su carta relativi al problema proposto: *protocollo 1*[prot1.doc in esplorfigpiane_cartelle/file_word], *protocollo 2* [prot2.doc in esplorfigpiane_cartelle/file_word], *protocollo 3* [prot3.doc in esplorfigpiane_cartelle/file_word]. Qui di seguito si possono visualizzare alcuni esempi di costruzioni e protocolli in Cabri relativi al problema proposto: *costruzione Cabri 1* [filecabri1.fig in esplorfigpiane_cartelle/file_cabri], *costruzione Cabri 2* [filecabri2.fig in esplorfigpiane_cartelle/file_cabri], *costruzione Cabri 3* [filecabri3.fig in esplorfigpiane_cartelle/file_cabri], *costruzione Cabri 4* [filecabri4.fig in esplorfigpiane_cartelle/file_cabri]. Qui di seguito si può visualizzare un esempio delle pagine relative al teorema del triangolo isoscele in un quaderno di geometria su carta: *protocollo 4*[prot4.doc in esplorfigpiane_cartelle/file_word]. Qui di seguito si possono visualizzare due esempi delle pagine relative al teorema del triangolo isoscele in un quaderno digitale, realizzato con il software Power Point oppure con Word: *quaderno Power Point* [fileppt1.ppt in esplorfigpiane_cartelle/file_powerpoint], *quaderno Word* [fileword1.doc in esplorfigpiane_cartelle/file_word]. BIBLIOGRAFIA AAVV, Matematica 2001. Materiali per un nuovo curricolo di matematica con suggerimenti per attività e prove di verifica (scuola primaria e scuola secondaria di I grado), presso http://www2.dm.unito.it/paginepersonali/arzarello/index.htm . AAVV, Matematica 2003. Materiali per un nuovo curricolo di matematica con suggerimenti per attività e prove di verifica (scuola secondaria di II grado), presso http://www2.dm.unito.it/paginepersonali/arzarello/index.htm . AAVV (2004) PISA 2003 - Valutazione dei quindicenni (a cura dell’OCSE), Armando Armando, Roma. Bartolini Bussi M.G., Boni M. (1995) Analisi dell’interazione verbale nella discussione matematica: un approccio vygotskiano, su L’insegnamento della Matematica e delle Scienze Integrate, 18A, n.3, pagg. 221 – 256. Mariotti M. A. (1996) Costruzioni in Geometria, su L’insegnamento della Matematica e delle Scienze Integrate, 19B, n.3, pagg. 261 – 288. Mariotti M. A. (1998) Introduzione alla dimostrazione all’inizio della scuola secondaria superiore, su L’insegnamento della Matematica e delle Scienze Integrate, 21B, n.3, pagg. 209 – 252. Mariotti M. A. (1999) Intuizione e dimostrazione, in D’Amore B. (ed.) Matematica e didattica: come privilegiare l’apprendimento, Pitagora, Bologna, pagg. 39 – 47. Mariotti M. A., Paola D., Robutti O., Venturi D. (2004) Quaderno interattivo di Geometria, Media Direct distrib., Bassano del Grappa (VI). SITOGRAFIA http://www.dm.unibo.it/umi/italiano/Didattica/didattica.html http://www.dm.unibo.it/umi/italiano/Matematica2003/matematica2003.html http://www.invalsi.it/ric-int/Pisa2006/sito/ http://www5.indire.it:8080/set/set_modelli/index.html http://www.progettotrio.it/eduscienze/html/esperienza.asp?id_esp=58 PROPOSTE DI ATTIVITÀ PER IL CORSISTA Leggere attentamente l’attività, le indicazioni metodologiche e gli approfondimenti; individuare i principali nodi didattici cui la situazione fa riferimento ed esporli sinteticamente per scritto; aggiungere qualche problema in altri contesti, relativo alle stesse abilità e conoscenze. Sperimentare l’unità proposta: fare una ricognizione del contesto scolastico specifico in cui si svolgerà l'attività; esplicitare gli adattamenti necessari; formulare il progetto didattico relativo; preparare una prova di verifica adatta a valutare le conoscenze ed abilità relative alla situazione didattica posta (anche con riferimento alle prove OCSE-PISA e INVALSI). Scrivere un diario di bordo (narrazione e documentazione del processo di sperimentazione vissuta in classe: l’insegnante dovrà elaborare un diario nel quale descriverà l’esperimento svolto, soffermandosi sul modo in cui gli studenti hanno reagito alla proposta didattica, sulle difficoltà che questi ultimi hanno incontrato, in particolare nel processo di costruzione del significato dell’attività e nell’elaborazione della procedura di risoluzione, e sul modo in cui sono state superate tali difficoltà). Esplicitare i compiti dati agli studenti e le modalità con cui gli studenti stessi sono stati responsabilizzati all'apprendimento.