LA PRIMA GUERRA MONDIALE Il 28 giugno 1914 l’arciduca d’Austria, erede al trono Francesco Ferdinando e la moglie vennero uccisi a Sarajevo da un nazionalista serbo. La reazione austriaca, si concretizzò con un ultimatum presentato alla Serbia. Il trono particolarmente duro tendeva a ridurre quello stato in una posizione di subordinazione nei confronti delle autorità di Vienna, inoltre i tempi ristretti della scadenza per una risposta da parte del Governo di Belgrado, 48 ore , non lasciavano dubbi circa la volontà di aggressione dell’Austria.Essa non intendeva scatenare un conflitto mondiale, ma più semplicemente di rilanciare la propria politica estera.La Serbia, incoraggiata dalla Russia, respinse l’ultimatum. L’Austria, sostenuta dalla Germania rifiutò la proposta inglese di mediazione, e il 28 Luglio dichiarò guerra alla Serbia. Nella diffusa convinzione che il conflitto sarebbe stato breve, le dichiarazioni di guerra si susseguirono.Un ruolo determinante venne assunto dai supremi comandanti militari. La strategia dell’epoca, predicava rapidità di decisioni, in modo da occupare rapidamente il territorio nemico cogliendo impreparato l’avversario.I militari dominarono la prima fase della guerra( guerra di movimento); per i restanti quattro anni essendosi il conflitto stabilizzato con la logorante guerra di trincea, nuovamente i politici ritornarono in posizione di superiorità. Inizialmente la condizione degli eserciti era favorevole al blocco dell’Alleanza, che poteva contare sull’esercito Tedesco, dotato di artiglieria pesante, e di quello austriaco.Sullo schieramento opposto predominava l’esercito francese; infine la Gran Bretagna era in grado di mantenere con la sua flotta la supremazia sui mari. L’ANDAMENTO DELLA GUERRA La prima fase: 1914/15. Scoppiata la guerra, le truppe Tedesche invasero il Lussemburgo e il Belgio penetrando, in territorio francese giungendo a 35 chilometri da Parigi. Questa azione si configurava all’interno di un piano più generale, nell’intento di impedire l’accerchiamento della Germania, l’immediata invasione prima della Francia, e successivamente a vittoria ottenuta, della Russia. I francesi però, riuscirono a bloccare i tedeschi sul fiume Marna. Sul fronte orientale iniziò l’offensiva russa nella Russia. Tale azione venne tuttavia respinta dai tedeschi, i russi ebbero però successo sull’esercito austriaco. Nel maggio del 1915 anche l’Italia decise di entrare in guerra a fianco dell’Intesa, costringendo così l’Austria a disperdere le proprie forze su due fronti. Allo scoppio del conflitto le forze politiche italiane e l’opinione pubblica erano divise. In merito al ruolo che l’Italia doveva mantenere rispetto alla guerra, si formarono due schieramenti: gli interventisti e i naturalisti. I primi ,tra cui spiccava la figura di G.D’Annunzio, volevano una guerra contro l’ Austria che permettesse all’Italia di affermarsi in quanto grande potenza. I secondi sostenevano una neutralità condizionata, tendente ad ottenere dall’Austria Trento e Trieste. Il governo italiano si adoperò avviando contatti con l’Alleanza per trattare il riscatto dei territori italiani sotto la sovranità asburgica. L’Austria era intenzionata ad attendere la fine della guerra per cedere il Trentino e Trieste all’Italia. Allora il ministro Calandra il 26 Aprile 1915 sottoscrisse un trattato con le potenze dell’intesa rimasto segreto fino al 1917 noto come patto di Londra. Il governo poi si apprestò a far approvare dal parlamento l’entrata in guerra dell’Italia. Il paese venne così scosso da violenti manifestazioni in favore dell’entrate in guerra. Il 20 Maggio il parlamento dava via libera all’entrata in guerra dell’Italia a fianco dell’ Intesa;la guerra viene dichiarata prima all’Austria e Ungheria e poi alla Germania. SECONDA FASE: 1915/16 Complessivamente il 1915 fu un anno che vide la preminenza degli imperi centrali: i tedeschi infatti erano riusciti ad occupare zone industrialmente importanti della Francia;sul Fronte orientale la Russia mostrava gravi segni di cedimento. Il prolungarsi della guerra si poneva difficoltà derivata dal predominio sui mari dell’Inghilterra che impediva regolari rifornimenti di materia prima e di generi alimentari.Per circoscrivere questo blocco economico,la Germania cercò di rafforzare la sua flotta incominciando a produrre e ad impiegare i sottomarini.In Italia comandante estremo dell’esercito italiano venne nominato il generale Luigi Cadorna. Egli decise di portare immediatamente l’attacco agli austriaci sull’Isonzo. Nel 1916 i tedeschi si prepararono a scatenare un’offensiva contro l’esercito francese che avvenne attorno alla fortezza di Verdun. Mentre infuriava la battaglia gli anglo-francesi, nel tentativo di alleggerire la pressione dell’esercito tedesco, decisero di impegnarlo contemporaneamente su un altro fronte. Anche italiani e russi vennero sollecitati dagli alleati inglesi e francesi ad intervenire nel conflitto. Gli inglesi concretizzarono la loro iniziativa in un altro attacco sull’Isonzo. La controffensiva dell’esercito asburgico nota come “ spedizione punitiva” nei confronti dell’antico alleato traditore, ebbe come base operativa il Trentino, tuttavia gli austriaci furono bloccati dalla resistenza italiana. Mentre si chiudeva il 1916, sempre più evidente si profilava come il prolungamento della guerra, forse favorevole all’Intesa e il blocco economico attuato dalla Gran Bretagna era in grado di logorare la resistenza degli avversari. Nel novembre 1916 morì l’imperatore austriaco Francesco Giuseppe, cui succedette Carlo I, il quale richiese all’Intesa pace separata, che fu rifiutata; anche la Germania avanzò una proposta di pace ma anche questa fu respinta. TERZA FASE: 1917/18 Il primo avvenimento decisivo del 1917 fu la programmazione di una guerra sottomarina destinata a bloccare i paesi nemici e a isolare l’Inghilterra, tutto ciò però provocò una reazione degli Stati Uniti che decisero la loro entrata in guerra. In marzo il regime Darischa Russ venne rovesciato e sostituito da una repubblica il cui governo decise di proseguire la guerra. La Germania penetrò nel territorio russo; mentre l’abbandono del fronte da parte dei russi diventava un fenomeno di massa, venne raggiunta con gli imperi centrali la pace (il 3/03/1918). Le due clausole prevedevano da parte del governo Lenin, la cessione della Polonia e dei paesi Baltici. Il 6 Aprile 1917, dunque, gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Germania. Le truppe Americane, però, giunsero in Europa solo alla fine del Giugno successivo. Frattanto, sul fronte Italiano l’offensiva degli austriaci, determinava lo sfondamento delle linee a Caporetto. Le truppe Italiane dovettero ripiegare, ma tale ripiegamento divenne una vera e propria fuga, gli avversari riuscirono a penetrare in Italia. Questa sconfitta ebbe immediata ripercussione politica. Venne formato un nuovo governo sotto la guida di Vittorio Emanuele Orlando;sul piano militare il generale Cadorna venne sostituito dal generale Armando Diaz; sotto il suo comando fu tracciata una nuova linea di difesa sul fiume Piave, che riuscì a bloccare l’avanzata austriaca. Dopo tre anni di combattimento, appariva chiaro come la brevità della guerra fosse stata solo un incredibile illusione della propaganda; i fronti erano bloccati nelle trincee. La conclusione pareva sempre più lontana; fenomeni di insubordinazione si moltiplicarono in tutti gli eserciti. Dopo aver resistito agli attacchi tedeschi culminati nella seconda battaglia della Marna, gli alleati passarono al Contratto e batterono i tedeschi nella battaglia di Amiens. Ormai le possibilità di resistere per gli imperi centrali erano del tutto compromessi: la Bulgaria era costretta alla resa; l’Austria era divisa in Bulgaria, Cecosvlovacchia, e Jugoslavia.Infine sotto il peso della controffensiva italiana l’Austria veniva sconfitta a Vittorio Veneto dagli italiani e firmava l’armistizio a Villa Giusti. Il 9 novembre anche a Berlino veniva proclamata la repubblica e , il nuovo governo, iniziava le trattative che portarono alla firma dell’armistizio. Si chiudeva così la prima guerra mondiale. I colloqui di pace si svolsero a Parigi,ed i Trattati di pace furono firmati in località vicine tra il 1919 e il 1920. I rappresentanti delle quattro potenze vincitrici ( ITALIA – FRANCIA - GRAN BRETAGNA - STATI UNITI)avevano obiettivi diversi e non mancarono momenti di tensione.Il presidente americano Wilson aveva steso un elenco di Quattordici punti che riassumevano i progetti per la futura politica europea e mondiale,mirava alla autodeterminazione delle nazioni,cioè ogni nazione doveva essere libera di scegliere la propria forma di governo. I Trattati rispettarono solo in parte questo principio.Molti stati furono riconosciuti indipendenti (UNGHERIA,LETTONIA,ESTONIA,LITUANIA…),l’Austria perse tanti territori,la Turchia perse i territori europei,tranne Istanbul;la Palestina e l’Iraq furono affidati agli inglesi;la SIRIA alla Francia;la Germania fu considerata responsabile della guerra,così dovette pagare i danni di guerra,fu privata inoltre dell’Alsazia e della Lorena che ritornarono alla Francia. L’Italia non fu neanche soddisfatta dei compensi territoriali avuti.