FARE SCUOLA CON I CURRICOLI Intervento introduttivo di Daniela Casaccia La giornata odierna si colloca nell’ambito del 6^ Seminario Nazionale sui Curricoli, che storicamente si è svolto a Firenze. Quest’anno si è deciso di allargare le potenzialità di confronto, attivando gruppi di lavoro e di ricerca in molte città italiane, in alcune contemporaneamente con noi, in altre nei giorni immediatamente precedenti o successivi. E’ questo un momento in cui i docenti di vari ordini e gradi di scuola si confrontano su percorsi didattici scambiandosi idee contenutistiche modalità operative metodologie ma soprattutto teorie e pensieri che rappresentano visioni del fare scuola. Abbiamo intitolato questa nostra giornata “Fare scuola con i curricoli” per evidenziare una situazione che nella scuola non è scontata. Si fa veramente scuola con il curricolo? E se sì, che cosa significa, ma soprattutto che cosa cambia tra il fare scuola con il curricolo e fare scuola con il programma? E da quando si è cominciato a ragionare di curricoli nella scuola? Le teorie del curricolo non sono recenti: basta far riferimento a Dewey, ma nella nostra scuola cominciano a prendere piede con l’autonomia, con il DPR 275 del 99, che afferma “L’autonomia si sostanzia nella progettazione e realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione miranti allo sviluppo della persona umana… tali da garantire ai soggetti coinvolti il successo formativo coerentemente con gli obiettivi generali dell’istruzione e con l’esigenza di migliorare l’efficacia del processo di insegnamento/apprendimento” Quindi due sono i concetti chiave: Progettazione/realizzazione Successo formativo Non più un programma da svolgere, ma un punto preciso da raggiungere: il successo formativo, il massimo di opportunità di apprendimento per ciascuno, per innalzare la conoscenze e la consapevolezza di tutti. E allora è necessaria la progettazione di percorsi per raggiungere lo scopo e in questa attività c’è tutta la professionalità dei docenti. E’ nel costruire itinerari, nello sperimentarli, nel verificarli ed eventualmente modificarli che i docenti negli anni si sono messi alla prova. Un altro elemento è, secondo me, importante: come si fa a dire se un percorso ha funzionato o no? O comunque come si fa a dire che potrebbe funzionare? E’ nel lavoro collegiale, di scambio all’interno dei dipartimenti disciplinari che si può arrivare alla costruzione del nostro fare scuola. Sicuramente “fare scuola con i curricoli” significa attrezzarci per fare scelte: questa è un’altra parola o concetto chiave della scuola del curricolo: la capacità, o meglio la volontà di scegliere collegialmente cosa fare come farla per quei ragazzi a quell’età Bisognerà comunque essere pronti a confrontarsi, a modificare e a mettersi in discussione, per poter discutere e scegliere. Ciò comporta, evidentemente, tre cose: Una profonda conoscenza dell’epistemologia della disciplina che si vuole insegnare Una disponibilità ad organizzare il lavoro in maniera interattiva (laboratoriale) Una consapevolezza che tutto possa essere messo in discussione se non funziona. Vorremmo, infine, caratterizzare la giornata di oggi con un momento di confronto plenario tra i tre gruppi. Ci interessa non solo assistere alla presentazione delle migliori pratiche e non solo confrontarci nei vari gruppi disciplinari sui nostri modi di insegnare una disciplina, ma riteniamo di doverci sperimentare anche nella ricerca dei nodi di contiguità tra le discipline, di quegli elementi che permettono di far crescere nella testa dello studente la capacità di leggere la realtà attraverso gli strumenti delle discipline. Insomma vorremmo riuscire a trovare insieme gli strumenti per sviluppare, attraverso i saperi disciplinari, quelle che oggi vengono chiamate le COMPETENZE DI CITTADINANZA