EQUIVALENZA: I TEOREMI DI PITAGORA E DI EUCLIDE premessa L’attività che viene presentata in questa relazione vuole sviluppare il tema relativo all’equivalenza tra figure piane attraverso il sussidio didattico fornito dal software Cabri. E una attività che si interpone tra due momenti distinti all’interno del modulo di geometria riguardante le figure piane. Lo scopo dell’intervento è infatti duplice: da una parte si vuole consolidare gli apprendimenti relativi all’equivalenza tra figure piane, verificando le competenze acquisite in precedenza e dall’altra si intende introdurre i teoremi relativi ai triangoli rettangoli di Euclide e Pitagora, andando a verificare particolari equivalenze. Per questo motivo, l’attività si svolgerà in due tempi: durante una prima parte verrà affrontata una costruzione guidata e poi verrà proposto un lavoro da fare a piccoli gruppi sull’equivalenza tra figure piane, mentre nella seconda dopo una introduzione utile per le costruzioni successive, verrà presentata una ulteriore attività da svolgere sempre a gruppi di due, di introduzione ai teoremi principali sui triangoli rettangoli. I tempi necessari allo sviluppo delle due fasi comprensive dei vari punti che verranno presentato in seguito, saranno di tre lezioni di due ore ciascuna. La scelta dell’argomento è dovuta all’opportunità fornita dal sussidio di avvicinare gli studenti ad un concetto fondamentale della geometria spesso appreso in maniera mnemonica, attraverso uno strumento che li costringa a imparare a ragionare, immaginare, formulare ipotesi, e a cercare strategie per risolvere un problema. Inoltre, sperimentando e scoprendo nuovi concetti, hanno la possibilità di acquisire nuove abilità e competenze matematiche spendibili anche in altri contesti. L’approccio per problemi con cui l’attività si presenta, intende sviluppare le capacità di porsi problemi e di fare delle congetture, ma anche di astrarre generalizzare e trovare delle dimostrazioni. Le attività di gruppo sono proposte nell’ottica del cooperative-learning, quindi con l’obiettivo di usufruire del confronto tra pari per migliorare l’apprendimento. I gruppi operativi saranno possibilmente costituiti da due studenti per dare a ciascuno la possibilità di partecipare in prima persona. 1 Perché i lavori di gruppo siano effettivamente frutto di collaborazioni, l’insegnante avrà cura di controllare in itinere le attività dialogando e scambiando con ciascuno impressioni, dubbi e proposte, oltre a richiedere un lavoro conclusivo individuale da svolgere a casa. Gli strumenti con cui si affronterà questo intervento sono costituiti, oltre che dal software Cabri, da schede fornite agli alunni dall’insegnante, che guideranno il lavoro e allo stesso tempo saranno utili ad una discussione finale volta a sciogliere eventuali dubbi e difficoltà, ma anche a consolidare gli apprendimenti e all’esercizio nell’uso del linguaggio specifico. contesto scolastico Questa attività può essere proposta in un qualsiasi biennio in cui si affronti un programma di geometria: gli obiettivi e i nodi concettuali coinvolti risultano interessanti , in quanto fondamentali, per numerose situazioni scolastiche dove si affronta la geometria euclidea . prerequisiti Per poter introdurre la prima delle due fasi dell’attività, si suppone che sia stata affrontata la parte di geometria che dallo studio di rette parallele tagliate da una trasversale porta ai parallelogrammi , che sia stato sviluppato il concetto di misura di aree, di equivalenza di figure piane da cui poi ricavare l’espressione di aree delle principali figure piane. Si considera nota la conoscenza di base del software Cabri, nel senso che si suppone che abbiano già provato ad usare ed esercitarsi con i comandi Punti, Rette, Curve, Verifica proprietà, Misura, Archivi in occasioni in cui si chiedeva loro di operare con costruzioni con riga e compasso. obiettivi gli obiettivi che questa attività si propone sono: 2 saper risolvere problemi con l’ausilio di un software consolidare le conoscenze e le competenze sul concetto di equivalenza saper verificare il teorema di Pitagora saper distinguere le condizioni in cui tale teorema si può applicare saper verificare il primo e il secondo teorema di Euclide attraverso la risoluzione di problemi, saper ricostruire dalle conoscenze apprese in precedenza, i concetti fondamentali proposti dall’attività e generalizzarli saper lavorare ed apprendere collaborando acquisire maggior dimestichezza col software In generale si vogliono raggiungere degli obiettivi metacognitivi che consentano allo studente di operare consapevolmente con i concetti sopra esposti, sviluppando delle vere e proprie padronanze cognitive. Lo scopo del lavoro proposto è che lo studente confermi regole e modelli, scoprendone limiti e condizioni di validità, confrontando tra loro situazioni, favorendo processi di analogia, di discriminazione. Con alcuni degli esercizi delle due diverse attività, viene inoltre prospettato un ampliamento delle regole imparate, cercando di stimolare processi cognitivi come riflettere, valutare, scegliere, immaginare, generare, intuire.. In questi processi che favoriscono l’autonomia dello studente, il sussidio didattico è sicuramente un notevole supporto, in quanto rispetto all’approccio tradizionale stimola la scoperta e la sperimentazione, permettendo di operare modifiche e variazioni alle costruzioni in modo agevole e veloce. scaletta prima lezione presentazione dell’attività e formazione dei gruppi (15’) richiami sull’equivalenza (5’) presentazione di un problema col software, in modo da richiamarne l’impiego (20’) consegna del materiale e risposte ad eventuali domande sull’attività (5’) svolgimento dell’attività da parte degli studenti (55’) Come introduzione al lavoro da affrontare, agli studenti viene proposta la seguente costruzione, in modo tale da richiamare la modalità di utilizzo del software e rispondere ad eventuali domande sull’argomento. Trasformare un trapezio ABCD in un triangolo equivalente. 3 La sequenza del processo consisterà in: disegnare un trapezio: l’insegnante disegna sullo schermo un trapezio ABCD con base maggiore AB, secondo le fasi (assegnando di volta in volta il nome ai punti individuati) - traccia il segmento AB con segmento - considera il punto C preso sulla retta tracciata da B con retta e traccia la retta parallela per AB passante per C con retta parallela - su quest’ultima prende un punto D con punto su un oggetto - nasconde il segmento AB e la retta CD con mostra/nascondi - traccia il trapezio con poligono disegnare un triangolo equivalente al trapezio: - trova il punto medio M del lato BC con punto medio - traccia le rette DM e AB con retta e individua il loro punto di intersezione T con intersezione di due oggetti - dopo aver nascosto le rette disegna il triangolo ADT con triangolo verifica dell’equivalenza: verifica che ABCD e ATD sono equivalenti, misurandone le rispettive aree con Area. Sarà interessante far osservare come variano le aree e come si mantiene l’equivalenza, spostando col mouse il vertice C. materiale per gli studenti Le due pagine che seguono costituiscono il materiale che verrà distribuito agli studenti prima dell’inizio dell’attività. Comprendono non solo gli esercizi da svolgere ma anche spunti di riflessione e richiami che dovrebbe essere utile allo svolgimento del lavoro. C’è inoltre una parte dedicata a l’annotazione di elementi utili nella fase di discussione che per motivi di tempo, avrà luogo la lezione successiva. 4 LABORATORIO DI MATEMATICA Esercitazione I del __________classe _______ Nome e Cognome ____________________________________________ Nome e Cognome ____________________________________________ 1. verificare che due parallelogrammi che abbiano ordinatamente congruenti basi e altezze, sono equivalenti. 2. trasformare un triangolo assegnato qualsiasi, in uno isoscele avente la stessa base equivalente. 3. trasformare un parallelogramma ABCD in un rombo ad esso equivalente. 4. trasformare un triangolo generico in un rombo ad esso equivalente. Durante lo svolgimento dell’esercitazione con l’utilizzo del software Cabri, in aiuto al procedimento risolutivo dei quesiti assegnati, completare: a) stabilita una unità di misura, come si misura la superficie di un parallelogramma? Perché? Come è stata ricavata tale formula? ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ b) come si definisce un triangolo isoscele? Come si calcola la superficie di un triangolo? ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ c) definire il rombo. Suggerimento per lo svolgimento dell’esercizio 3) : supponendo AB>AD, traccia la retta CD e la circonferenza con centro A e raggio AB. Considera il punto di intersezione T con CD: tale punto forma con A e B un triangolo ABT la cui superficie rispetto ad ABCD corrisponde a.. Si tratta di un triangolo che per costruzione è … e quindi… ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ Naturalmente non è l’unico modo possibile. Per esempio in quale altro modo lo affronteresti? ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ 5 ____________________________________________________________________ Provare a risolvere i problemi annotando i passi principali effettuati, includendo : - cenni sui tentavi falliti - eventuali domande - teoremi e definizioni usate ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ 6 esame dei problemi proposti e analisi eventuali difficoltà attività richiamate nei problemi proposti: 1. costruzioni con riga e compasso, 2. verifica di proprietà già dimostrate, 3. scoperta di nuove proprietà mediante la sperimentazione, 4. avvio alla dimostrazione. Problema Attività richiamate Probabili difficoltà 1,2 1-2 3 1-2-4 Una possibile difficoltà potrebbe verificarsi inizialmente nell'impostare la costruzione richiesta. Sono esercitazioni utili anche per consolidare le abilità nell'utilizzo dello strumento. Seguendo il suggerimento, potrebbero trovare difficoltà nell’accorgersi che il triangolo è la metà del rombo richiesto; una volta stabilito questo devono richiamare le varie conoscenze sul rombo e sulle costruzioni con riga e compasso per disegnare la figura richiesta 4 1-2-4 Anche in questo caso la criticità sta nel costruire la figura equivalente, utilizzando le diverse conoscenze e abilità acquisite relative al modulo trattato. scaletta seconda lezione Nella seconda lezione verranno ripresi i concetti affrontati la volta precedente, esaminando la risoluzione degli esercizi proposti. Verranno chiamati alcuni ragazzi a presentare la loro attività e si discuteranno i diversi approcci e le difficoltà rilevate, utilizzando come guida la scheda che avevano ricevuto la lezione precedente. Si concedono alcuni minuti per sistemare gli esercizi incompleti o errati nello svolgimento, per procedere poi ad introdurre l’attività successiva. 7 parte introduttiva di cui sopra (30’) creazione di una macro (15’) distribuzione materiale e formazione dei gruppi (5’) seconda attività (50’) Per realizzare le varie verifiche richieste dai problemi che seguono , è utile costruire una macro che permetta di tracciare un quadrato di lato assegnato. Questa è anche una occasione per introdurre un processo che può tornare utile anche in altre attività. Lo schema che verrà seguito dall’insegnante nel condurre ogni studente a tale costruzione, è il seguente: - costruire un quadrato si disegna un segmento AB con segmento ; si traccia la circonferenza di centro A e passante per B con circonferenza e la retta per A perpendicolare ad AB con retta perpendicolare. Si determinano i punti di intersezione di tale retta con la circonferenza con intersezione di due oggetti e sia D quello appartenente alla circonferenza superiore . Si traccia la retta per B perpendicolare ad AB e quella per D perpendicolare ad AD. Denominiamo con C il punto di intersezione e disegniamo ABCD con la casella poligono. - creare la macro si clicca sulla casella macro nella bara degli strumenti e poi si sceglie oggetti iniziali e si indica con il cursore il segmento AB. Passando poi a oggetti finali si indica col cursore il quadrato ABCD; infine si attiva definizione della macro che mostra una finestra di dialogo, dove nel riquadro nome della costruzione scriviamo “quadrato di lato assegnato” ; nel riquadro nome per il primo oggetto finale scriviamo “questo quadrato”, in messaggio di aiuto invece “disegna un quadrato di lato assegnato”. Dopo aver salvato passiamo alla verifica. - verificare la macro disegniamo un segmento, clicchiamo sulla casella macro nella tendina compare anche la voce “quadrato di lato assegnato” dopo averla selezionata per il segmento disegnato , viene tracciato il quadrato che ha per lato quel segmento. materiale per gli studenti I due fogli seguenti costituiranno il materiale fornito agli studenti per la seconda attività. 8 LABORATORIO DI MATEMATICA Esercitazione II del __________classe _______ Nome e Cognome ____________________________________________ Nome e Cognome ____________________________________________ 1. costruisci un triangolo rettangolo ABC di ipotenusa AB. Utilizzando la macro “quadrato di lato assegnato”, traccia i quadrati di lati AB, BC, AC e verifica la relazione espressa dal teorema di Pitagora. 2. costruisci un segmento AB , il suo asse a su cui prendi un punto C; costruisci ora i quadrati su AB, BC, AC e verifica che non vale la relazione secondo cui il quadrato su AB è equivalente alla somma degli altri quadrati costruiti su BC e AC. Muovendo C sull’asse verifica che vale solo se l’angolo ABC è di 90° (per misurare l’angolo usa “misura dell’angolo”della casella “misura”). 3. costruisci un triangolo rettangolo e verifica che il quadrato costruito su un cateto è equivalente al rettangolo che ha per lati l’ipotenusa e la proiezione del cateto sull’ipotenusa (primo teorema di Euclide). 4. costruisci un triangolo rettangolo e verifica che il quadrato costruito sull’altezza relativa all’ipotenusa è equivalente al rettangolo che ha per lati le proiezioni dei cateti sull’ipotenusa (secondo teorema di Euclide). 5. disegna un rettangolo ABCD e costruisci un quadrato equivalente ad esso utilizzando il primo teorema di Euclide (N.B. : tutti i triangoli inscritti in una semicirconferenza sono rettangoli!). 6. disegna un rettangolo ABCD e utilizza il secondo teorema di Euclide per costruire un quadrato ad esso equivalente. 7. se sul triangolo rettangolo ABC costruiamo semicirconferenze di diametro AB, BC, AC, e applichiamo l’equivalenza espressa dal teorema di Pitagora alle semicirconferenze piuttosto che ai quadrati costruiti sui lati, tale relazione è ancora verificata? E se sostituiamo i quadrati con triangoli equilateri? Per lo svolgimento dell’esercitazione con l’utilizzo del software Cabri, in preparazione al procedimento risolutivo dei quesiti assegnati, completare: 9 a) scrivi la relazione espressa dal teorema di Pitagora per il triangolo ABC, specificando a quali triangoli è possibile applicarla. ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ b) scrivi le relazioni espresse dai teoremi di Euclide per il triangolo ABC rettangolo in C, avente per base l’ipotenusa AB e per proiezione di C sull’ipotenusa, il punto H. ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ c)completa: il primo teorema di Euclide dice che un rettangolo le cui dimensioni corrispondono a….è equivalente ad un quadrato il cui lato è… ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ d) completa: il secondo teorema di Euclide dice che un rettangolo le cui dimensioni corrispondono a….è equivalente ad un quadrato il cui lato è… ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ e) come si può generalizzare il teorema di Pitagora? ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ Provare a risolvere i problemi annotando i passi principali effettuati, includendo : - cenni sui tentavi falliti - eventuali domande - teoremi e definizioni usate ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ ____________________________________________________________________ 10 esame dei problemi proposti e analisi eventuali difficoltà attività richiamate nei problemi proposti: 1. costruzioni con riga e compasso, 2. verifica di proprietà già dimostrate, 3. scoperta di nuove proprietà mediante la sperimentazione, 4. avvio alla dimostrazione. Problema Attività richiamate Probabili difficoltà 1,2,3,4 1-2-3-4 5,6 1-2-4 I primi quattro esercizi non presentano particolari difficoltà: richiedono piuttosto di acquisire abilità nelle costruzioni con riga e compasso, che in ogni caso presuppongono competenze nell’organizzare un processo di precise operazioni in sequenza, e scoprire relazioni mediante sperimentazione. Questi quesiti permettono di consolidare le conoscenze nell’uso del software. Potrebbero incontrare difficoltà nella costruzione richiesta e nel riconoscere le condizioni poste dal problema, cioè nell’impostare la figura associando le dimensioni del rettangolo a quelle utili del triangolo di riferimento. 7 1- 3-4 Potrebbero incontrare difficoltà nella costruzione richiesta. Definendo nuove macro per la semicirconferenza e per il triangolo equilatero, verrebbe sicuramente semplificato il processo. Il docente potrebbe decidere eventualmente di suggerire questa ipotesi di lavoro. 11 scaletta terza lezione completamento dell’attività iniziata la lezione precedente (50’) correzione e discussione relativa ai temi affrontati nell’attività (35’) formalizzazione dei concetti fondamentali interessati dal lavoro svolto (15’) Viene dedicata alla seconda attività la prima unità didattica della terza lezione poiché si ritiene che il tempo fornito la lezione precedente, non sia sufficiente al completo svolgimento della stessa . Con la collaborazione di alcuni studenti chiamati ad esporre il lavoro svolto in gruppo, e basandosi sulle schede ricevute durante l’attività, vengono affrontate eventuali difficoltà o dubbi riscontrati nello sviluppo del lavoro assegnato. Vengono in particolar modo sottolineate le nuove scoperte e le sperimentazioni effettuate dagli studenti. L’insegnante coglie l’occasione per formalizzare alla lavagna le relazioni ottenute o verificate durante il lavoro di gruppo: una volta rivista tutta l’attività e dopo aver concesso del tempo per completare e sistemare gli appunti, utilizza come punto di partenza per la lezione di geometria relativa ai teoremi di Pitagora e di Euclide, le considerazioni raccolte durante l’ultima attività. Come lavoro individuale da fare per casa viene assegnato il compito di riordinare sotto forma di breve relazione scritta i punti salienti incontrati nello svolgimento delle due attività. 12 13