Le frazioni continue Una frazione continua è il numero ottenuto al limite di un particolare procedimento ricorsivo. Ne descriviamo uno. Data una successione di interi positivi a0, a1, a2, a3, a4,…, si inizia scrivendo il numero a0 +1/a1, quindi si aggiunge al denominatore a1 la frazione 1/a2: a0 + 1/ (a1 + 1/a2), e poi, al terzo passo, si aggiunge 1/a3 al denominatore a2: a0 + 1/ (a1 + 1/(a2 + 1/a3)). Si prosegue in questo modo, sommando, al passo n-esimo, 1/an al denominatore an-1. Si ottiene, al limite, una frazione con infiniti denominatori: 1 a0 + 1 a1 + 1 a2 + a3 +… I numeri irrazionali, come, ad esempio, il numero aureo, possono essere rappresentati mediante frazioni continue. Il primo ad avere quest’idea fu Bombelli, nel Cinquecento. Egli trovò, ad esempio, il seguente risultato: 4 13 = 3 + 6+ 4 6+ 4 6 +… Noi oggi lo scriviamo in questa forma, ma il nostro simbolismo è molto diverso da quello usato da Bombelli. Il metodo delle frazioni continue per l’estrazione delle radici quadrate fu ulteriormente sviluppato da Pietro Antonio Cataldi (1552 –1626). Successivamente Lagrange lo estese alla risoluzione delle equazioni algebriche. Le frazioni continue possono essere utilizzate per la risoluzione approssimata delle equazioni algebriche, come mostra, ad esempio un brano di un testo didattico ottocentesco dell’Abbé Marie. La prima definizione rigorosa di frazione continua è dovuta ad Eulero. Interrompendo il processo iterativo al passo n-esimo si ottiene un numero razionale: esso approssima il valore della frazione continua in maniera tanto più accurata quanto maggiore è n. In altri termini, i numeri razionali costruiti passo dopo passo formano una successione il cui limite è il numero irrazionale considerato. Una frazione continua si dice periodica se la successione dei termini a0, a1, a2, … , da un certo punto in poi, è formata dalla ripetizione indefinita della stessa sequenza finita di numeri. Un interessante risultato sulle frazioni continue periodiche che sono radici di equazioni algebriche è dovuto a Galois. Nel Seicento, il matematico inglese William Brouncker, che fu collaboratore di John Wallis, trovò questa interessante identità: 4 1 =1+ 32 2+ 2+ 52 72 2 + ….