estratti dalla rassegna stampa
“Quale città guardano i personaggi a cui dà voce un bravissimo Marco Sgrosso dal loro basso
napoletano? Una città-universo che aspira più agli inferi che alla purezza del cielo… Un paese al di
là del bene e del male, saggio e corrotto, dove la peste dilaga e riempie di cadaveri un mare
putrescente… Una città famosa per canzoni che ormai non riescono più a parlare d’amore e dove i
vivi incontrano gli spettri… Una Napoli che è regno di solitudine e di disperazione, ma che leva alto
un urlo religioso e blasfemo per continuare a viverla, questa esistenza stravolta e fiera.
Basso Napoletano riesce a sorprendere nel voler essere un’opera al nero, una cupa e sanguigna
testimonianza del magma ribollente che fluisce dalle parole di eccelsi autori che Sgrosso ha scelto
con accurata parsimonia – lo spettacolo dura solo cinquanta intensissimi minuti – che comunque
riesce indelebilmente a catturare il pubblico…
Un tragitto in compagnia di Eduardo, di Viviani e De Simone e dell’immenso Enzo Moscato, con
due poesie anonime straordinarie per furore erotico, e accompagnato dalla musica di Felice Del
Gaudio, in scena con Domenico Loparco.
Non un commento, ma un’altra voce necessaria, che con le sue ascendenze jazz asciuga il
linguaggio, gli impedisce il compiacimento e lo rende affilato e limpido.
Un vero concerto, dunque, che riesce, in tanta essenzialità, ad essere quasi pittorico, sfolgorando
di bagliori barocchi ma anche rammentandoci la visionarietà fiamminga, il potente e
mostruosamente gelido universo di Bosch.
Uno spettacolo prezioso e raffinato, una rarità che la Casa dei Doganieri non si è lasciata sfuggire
per una serata accolta con grande successo…”.
(Nicola Viesti, Corriere del Mezzogiorno, 10 aprile 2004)
“Va in scena Napoli, con la sua levità, con la sua visceralità, il suo fuoco, il suo lirismo. Rosso e
azzurro illuminano una catinella al centro della stanza, riempita dalla musica di basso e
contrabbasso, a disegnare angosce metropolitane e veraci… una città che pulsa, che non si ferma,
che sorride dei suoi dolori, che ha la capacità di reinventarsi, di togliere la maschera e di metterne
una nuova…una Napoli di sogni e di visioni sempre un po’ cruenti, scuotenti, che Marco Sgrosso
rievoca strisciando come un ragno nero mascherato, o con i movimenti che ricordano un Charlie
Chaplin tutto partenopeo… Una città provata dalla guerra, come ricorda Sgrosso in uno dei
passaggi più intensi dello spettacolo, una città riunita a tavola, riunita davanti al ragù. E a farla da
protagonista una lingua che diventa urlo, invettiva, preghiera, detto… E si respira, grazie alla
bravura di Sgrosso e dei musicisti che lo accompagnano in questo viaggio… il sapore di una
terra… dove tutto rinasce e ricomincia…”.
(Gilda Camero, Bari Sera, 13 aprile 2004)
Curricula
Marco Sgrosso
Diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone nel 1983, ha
studiato in stages e seminari diretti da Carlo Merlo, Pierre Byland, Sandro Sequi, Thierry Salmon.
Ha lavorato in spettacoli diretti da Francesco Macedonio, Cesare Ronconi, Mario Martone, Raul
Ruiz, Billi e Marconcini, e Claudio Morganti. Dal 1985 ha fatto parte per quindici anni della
compagnia di Leo de Berardinis, sotto la cui guida ha preso parte a quindici spettacoli, dal ‘King
Lear’ del 1985 a ‘Come una rivista’ del 1999.
Nel 1993, dà inizio ad un’attività autonoma di attore, autore e regista, fondando - assieme ad Elena
Bucci – la Compagnia Le Belle Bandiere, con sede a Russi (Ravenna), che oltre alla cura di un
laboratorio teatrale Permanente, ha organizzato la realizzazione di molti eventi e spettacoli sul
territorio comunale, tra cui la battaglia per la ristrutturazione del Teatro Comunale della città.
Sempre in coppia con Elena Bucci, scrive, dirige e interpreta oltre dieci spettacoli, comprese le
coproduzioni con altre compagnie, tra cui la collaborazione stabile con la Compagnia Diablogues
di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, in merito al progetto pluriennale di rilettura di alcuni testi
‘classici’, “Il berretto a sonagli” (1999), “Anfitrione di Molière – da Plauto a Kleist” (2000), “Il
mercante di Venezia” (2001), “Le smanie per la villeggiatura” (2003). In ‘assolo’, dirige e interpreta
il monologo “Ella” di Herbert Achternbusch.
Nelle estati 2002, 2003 e 2004 è voce recitante nei melologhi “Sogno di una notte di mezza estate”
di Mendhelsson e “La tempesta” di Sibelius, per il Festival delle Notti Malatestiane, con la direzione
del Maestro Manlio Benzi.
Nell’agosto 2003 e 2004 partecipa al progetto itinerante “Il Decameron di Giovanni Boccaccio”,
ideato da Maurizio Schmidt per il Festival di Corciano (Pg), e nell'agosto 2006 prende parte alla
“Lectura Dantis”.
Nel luglio 2004 è interprete di “Arlecchino militare”, regia di Maurizio Schmidt.
Nel 2005 è “Macbeth” nella nuova produzione delle Belle Bandiere, in collaborazione con il Teatro
Stabile di Brescia e l'Amat.
Nel 2007 è interprete del monologo “Il sottotenente Gustl”, tratto dal romanzo di Arthur Schnitzler,
con la regia di Francesco Macedonio, e partecipa alla terza edizione del progetto”Il Decameron” di
Farneto Teatro per l'agosto corcianese.
Ancora nel 2007, è interprete e co-regista con Elena Bucci della nuova produzione della
Compagnia, “Hedda Gabler” di Ibsen, coprodotto con il Teatro Stabile di Brescia.
Felice Del Gaudio
Bassista e contrabbassista, ha collaborato con molti musicisti italiani e stranieri.
Ha suonato in Francia, Inghilterra, Germania, Australia e Portogallo.
Ha pubblicato due metodi per basso elettrico “Banca degli accordi per basso elettrico”, “Le scale
internazionali viste dal basso” e un video didattico “Lezioni di basso”.
Nel 1997 ha realizzato il suo primo album solista dal titolo “Asylum”. Nel 2000 pubblica il cd “Live in
Lagonegro”.
Ha tenuto presso il Conservatorio G.B.Martini di Bologna un seminario sui ritmi della musica del
XX secolo.
Partecipa come sideman a circa 20 album di artisti vari. Dal 1999 collabora con la sede italiana
della prestigiosa scuola di musica di Los Angeles “Music Academy 2000”.
Domenico Loparco
Da oltre venti anni insegnante e grande ricercatore di sonorità di basso elettrico, vanta
collaborazioni live con Andrea Mingardi e Ivan Graziani. Insieme a Felice Del Gaudio è fondatore
del progetto Bass Generation.
Sempre come bassista suona col noto gruppo bolognese Oz e come turnista in altre band locali e
nazionali.