Area educazione alla salute: progetto “Life skills education” (a cura di Nicoletta Zanetti) La sperimentazione attivata nel corso nell’a.s. 2006/07 Introduzione “Molti giovani non sono più sufficientemente equipaggiati delle Skills necessarie per poter far fronte alle crescenti richieste e allo stress che si trovano a dover affrontare… È come se i meccanismi tradizionali per trasmettere le “Life Skills” (legati alla famiglia e ai valori sociali e culturali) non fossero più adeguati a causa dei nuovi fattori che condizionano lo sviluppo dei giovani, tra i quali mass media e le situazioni di diversità etnica e religiosa” (OMS, 1994). L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 1993) identifica, nel progetto “Life Skills”, linee guida per attivare interventi educativi rivolti ai bambini e agli adolescenti, finalizzati a promuovere e a far apprendere delle competenze necessarie per la salute e il benessere sia fisico che relazionale, ma anche per realizzare nel miglior modo possibile le potenzialità della persona, aiutandola a vivere in armonia con gli altri e con il suo contesto sociale e culturale. La scuola rappresenta un contesto privilegiato in cui queste competenze possono venire sperimentate e apprese. Le Life Skills possono essere acquisite grazie ad un clima facilitante all’interno della classe e della scuola. Sul piano delle competenze esse permettono di acquisire strumenti/metodologie per sviluppare negli studenti: - La creatività: capacità ideativa, di esplorare nuovi percorsi, nuove combinazioni, di trovare nuove soluzioni. - Il senso critico: capacità di decidere consapevolmente, “con la propria testa”, analizzando informazioni ed esperienze, valutando vantaggi e svantaggi. - La comunicazione efficace: capacità di esprimere – in modo efficace e congruo alla situazione opinioni, desideri, ma anche bisogni e sentimenti; essere in grado, in caso di necessità, di chiedere aiuto. Saper ascoltare l’altro. - Il decision making: capacità di prendere delle decisioni nelle diverse situazioni e contesti di vita attraverso una valutazione delle diverse opzioni e delle conseguenze che esse implicano. - Il problem solving: capacità di risolvere i problemi affrontandoli in modo costruttivo. - Skills per le relazioni interpersonali: capacità di interagire e relazionarsi con gli altri in modo costruttivo, creare e mantenere relazioni significative - L’autocoscienza: conoscenza di sé, del proprio carattere, dei punti forti e dei punti deboli. - L’empatia: capacità di “mettersi nei panni degli altri”, anche in situazioni che non ci sono familiari. L’empatia permette di migliorare le relazioni sociali, soprattutto rispetto alle diversità etniche e culturali. - La gestione delle emozioni: la capacità di riconoscere le emozioni in sé e negli altri, essere consapevoli di come le emozioni influenzano il comportamento e la capacità di gestirle in modo appropriato. - La gestione dello stress: la capacità di riconoscere le cause di tensione e di stress nella vita quotidiana e nel trovare delle strategie per affrontarli. 2 Bisogni rilevati Nel corso dell’anno scolastico 2005/6, sono stati approntati dei focus group rivolti alle scuole (I.C. e scuole superiori) allo scopo di verificare quali erano i bisogni formative riferiti all’area della salute, quale era il soddisfacimento rispetto alle proposte offerte (interventi contenuti nel catalogo elaborato dal Dipartimento riferito all’area dell’educazione alla salute), quali risultavano essere le aree scoperte o non completamente soddisfatte dalle proposte messe in campo. Tra le altre considerazioni, quella più forte riguardava l’esigenza da parte degli insegnanti, di essere sostenuti nella gestione del disagio diffuso (visibile ed invisibile) ed in particolare nella necessità di individuare una formazione che potesse essere di supporto alla creazione di climi di classe favorevoli. Gli insegnanti richiedevano delle strategie di intervento che fossero capaci di dare loro delle strumentazioni in grado di coniugare l’aspetto disciplinare con quello relazionale, creando una metodologia di intervento che fungesse da “base sicura” sulla quale innestare il percorso delle discipline, un qualcosa però che fosse al contempo condiviso con i colleghi e facilmente acquisibile. Gli insegnanti hanno segnalato il limite degli interventi esterni e giustapposti che spesso lasciano la sensazione di un incompiuto e comunque la necessità poi di calare quanto appreso nella ben più limitata ma problematica situazione di classe; hanno inoltre manifestato una difficoltà ad interagire con i ragazzi che si presentano sempre più problematici, caratterizzati da una diversità relazionale che si ripropone ciclicamente con caratteristiche rinnovate e connotate da maggiori gradi di complessità. Date queste premesse, sono stati individuati 5 istituti comprensivi (Cembra, Ladino di Fassa, Borgo, Revò, Strigno, Arcivescovile) che si sono caratterizzati in particolare per essere - da un lato quasi tutte realtà periferiche quindi con meno opportunità generali; - dall’altro istituti comprensivi che essendo collocati al primo grado di istruzione consentono di dare avvio ad un processo che poi possa procedere con continuità temporale coinvolgendo man mano gradi scolastici superiori; - particolarmente consapevoli dei propri bisogni espressi (richiesta di aiuto che si andava a configurare come sostegno globale dell’intera realtà scolastica dell’istituto; richiesta di strumenti efficaci per incidere e sostenere i climi di classe, per promuovere nuove e più efficaci modalità comunicative, per creare maggiore coesione all’interno del corpo docente). La proposta Tali istituti hanno avuto la possibilità di svolgere una formazione rivolta ad interi consigli di classe (il coinvolgimento di interi consigli di classe è stata la condizione posta all’avvio ed al sostegno della sperimentazione) avente come tema le life sklls, applicando e sperimentando poi quanto appreso all’interno delle proprie classi. Questo corso è stato pensato per dare agli insegnati degli strumenti relazionali e metodologici per riconoscere e sviluppare negli studenti le “life skills”, ossia quelle abilità che rendono le persone capaci di affrontare efficacemente le richieste e le sfide della vita quotidiana. Gli insegnanti coinvolti sono stati un centinaio. 3 IL PROGETTO ATTIVATO PRIMA FASE Nell’ambito di questo progetto il lavoro con gli insegnati si è articolato su due livelli: - quello delle competenze relazionali; - quello dell’apprendimento di esercizi, tecniche, simulazioni per sviluppare le diverse life skills con gli studenti; Gli obiettivi generali Aiutare gli insegnanti a sviluppare le loro competenze in ambito relazionale/comunicativo; fornire strumenti e tecniche per l’insegnamento delle life skills ai loro alunni; sperimentare progetti nelle classi, affiancati da un formatore, per arrivare a gestire, nel tempo, le attività in modo autonomo. Gli obiettivi specifici Sul piano delle competenze relazionali/comunicative, tale formazione si è posto come scopo quello di offrire occasioni in cui: - comunicare in modo efficace - allenare la propria capacità di empatia - acquisire maggiore consapevolezza/congruenza - sperimentare la propria assertività - gestire le dinamiche relazionali anche in situazioni di conflitto attraverso il riconoscimento delle persone e il confronto sui comportamenti - gestire le dinamiche interpersonali in classe facilitando gli alunni nell’espressione delle proprie idee e motivazioni. Tutto questo in riferimento al target preso in considerazione (bambini, pre-adolescenti, adolescenti). Attraverso la metodologia utilizzata, i formatori hanno facilitato la costituzione di una comunità di apprendimento che ha lavorato in un clima di rispetto e di non giudizio. Contenuti Sul piano delle competenze relazionali/comunicative degli insegnanti: - la comunicazione - le barriere della comunicazione - il messaggio in prima persona - l’empatia e la comunicazione dell’empatia - la congruenza - l’accettazione positiva incondizionata - l’ascolto attivo - l’assertività Sul piano delle competenze relative allo sviluppo delle life skills con gli alunni, in riferimento al target preso in considerazione (bambini, pre-adolescenti e adolescenti): 4 - il problem solving la creatività la comunicazione: attività da proporre agli alunni l’empatia: attività da proporre agli alunni l’organizzazione e la facilitazione di una discussione in classe la definizione delle regole in classe la partecipazione e la creatività degli alunni la gestione dei conflitti nel rispetto di tutte le parti coinvolte l’accompagnamento degli alunni insicuri e dipendenti verso una maggiore fiducia e autonomia Metodologia Il progetto si è basato sul concetto secondo cui l’attributo essenziale dell’apprendimento è la significatività; l’apprendimento acquista tanto più significato, quanto più va ad integrarsi con l’insieme complessivo delle esperienze e degli interessi della persona destinataria dell’intervento. Il corso si è svolto quindi secondo una forma di apprendimento attivo, basato sul coinvolgimento dei partecipanti, offrendo la possibilità di condividere esperienze, idee, casi difficili e questioni aperte, valorizzando e arricchendo abilità e competenze specifiche utili nella relazione insegnante/alunni. Il corso si è sviluppato quindi per moduli attraverso interventi di formazione in cui a momenti di inquadramento teorico si alternavano esercitazioni pratiche. Molta importanza è stata dedicata all’integrazione cognitiva delle esperienze fatte, cioè ad una presa di coscienza delle difficoltà riscontrate, delle abilità acquisite e del loro trasferimento nel lavoro con gli studenti in classe. Per la realizzazione degli obiettivi sopra descritti si sono articolati i moduli attraverso: a. l’introduzione ai contenuti e agli obiettivi basata sulla partecipazione attiva dei partecipanti; b. l’uso di strumenti quali role play, guided recall (ricordo guidato) e narrazione di esperienze significative, riflessioni scritte, laboratori esperienziali in piccoli gruppi (coppie o triadi); c. la condivisione dei concetti, tecniche e metodi nuovi acquisiti attraverso l’intervento formativo; d. la valorizzazione del pensiero produttivo che ricerca nuove idee e soluzioni a partire da una riorganizzazione delle diverse prospettive e punti di vista. Destinatari coinvolti Insegnanti della scuola elementare/media/ interessati a stabilire autentici rapporti di comunicazione interpersonale all’interno dell’ambiente scolastico, con gli alunni, le loro famiglie, i colleghi, i superiori. Formatori Esperti di Villa S.Ignazio, formati secondo l’Approccio Centrato sulla Persona di Carl Rogers. Articolazione Un modulo base di 21 ore di formazione rivolto ad interi consigli di classe, dislocato in ambito territoriale presso le scuole coinvolte. 5 SECONDA FASE A questa prima fase ne è seguita un’altra caratterizzata dall’istituzione di gruppi disciplinari, formati da insegnanti (un primo riguardante l’area linguistica, un secondo riguardante l’area matematicoscientifica, un terzo riguardante le educazioni), i quali hanno progettato un ipotesi di curricolo verticale (dalle elementari alle medie) secondo la logica delle life skills, coniugando al proprio interno le esigenze disciplinari e quelle comunicativo-relazionali favorenti la coesione del gruppo, le modalità partecipate, la considerazione per gli aspetti emozionali dei vissuti espressi. È stato istituito inoltre uno strumento volto al monitoraggio delle esperienze, finalizzato alla rilevazione dei cambiamenti percepiti. Il lavoro prodotto all’interno di tale sperimentazione confluirà in una pubblicazione curata dal Servizio Sviluppo ed Innovazione, con lo scopo di documentare l’esperienza e di renderla trasferibile ad altre realtà scolastiche. Tale pubblicazione raccoglierà le voci di tutti gli attori coinvolti, riportando i vari punti di vista esperiti. Nel contempo verrà creata un’area tematica all’interno del sito Vivoscuola (area educazione alla salute), nella quale gli insegnati possono ritrovare la traccia del prodotto e la documentazione. Tale area inoltre si ripropone di fungere da primo nodo di rete tra scuole che si vuole stimolare a costituire, proprio perché le singole potenzialità possano espandersi e consolidarsi attraverso il sostegno reciproco. Si prevede inoltre l’istituzione di un’are riservata, il cui accesso sarà consentito agli insegnanti che hanno avuto modo di partecipare alla sperimentazione. Finanziamento Questo progetto è stato finanziato completamente da parte del servizio per quanto riguarda la formazione, ma con l’impegno, da parte degli istituti comprensivi, di spendere una somma analoga per garantire il consolidamento dello stesso, con la libertà di operare nelle seguenti direzioni: - prevedere un affiancamento degli operatori in classe durante le lezioni, per far sì che gli insegnanti si sentano supportati e supervisionati nell’applicazione delle metodologie acquisite; - attivare corsi di formazione analoghi rivolti ai genitori, per dare coesione e diffusione alla proposta in modo che diventi un modus operandi all’interno dell’istituzione scolastica, che veda il coinvolgimento di tutti gli attori della comunità scolastica; per portare avanti lo stesso progetto educativo, con gli stessi linguaggi e gli stessi obiettivi, per creare una convergenza fra insegnanti e genitori nella comunicazione e relazione riferita all’alunno/figlio e alla relativa classe di appartenenza; - proporre l’attività all’interno dei gruppi territoriali. La proposta per l’anno scolastico 2007/2008 La proposta di quest’anno si rivolge: a) sia alle scuole che hanno partecipato alla sperimentazione nell’anno scolastico 2006/07 b) sia a nuovi istituti comprensivi che si vuole coinvolgere. Per quanto riguarda il punto a), si è visto dalla progettazione delle unità didattiche che è emersa in più punti la necessità di adottare delle metodologie didattiche attive nella conduzione dell’aula, proprio perché tali modalità favoriscono i principi contenuti nelle life skills. 6 A questo scopo quindi si intende proporre agli istituti il corso sulle “Metodologie didattiche attive” già proposto all’interno della formazione di sistema per quest’anno. Tale corso non comporterà alcun onere da parte di quelle scuole che lo vorranno frequentare all’interno della sede di Trento, mentre verrà chiesto un finanziamento al 50% per quegli istituti che lo vorranno richiedere in loco. Si intende inoltre avviare una sperimentazione con l’IC Ladino di Fassa che configurandosi come istituto comprensivo di scuola elementare e secondaria, presenta l’opportunità di avviare una sperimentazione che coinvolga tutto il ciclo scolastico. Tale sperimentazione sarebbe a carico dell’Istituto dal punto di vista finanziario e si avvallerebbe della nostra collaborazione tecnica in fase di progettazione e monitoraggio dell’esperienza. Per quanto riguarda il nuovo progetto si intende allargare la sperimentazione ad altri 10 Istituti comprensivi, fornendo loro una analoga proposta in particolare: Destinatari Istituti Comprensivi in grado di esplicitare e rendere consapevoli i propri bisogni in termini di richiesta di sostegno ai climi di classe ed acquisizione di nuove e più efficaci modalità relazionali, che intendono formarsi mettendo a disposizione interi consigli di classe disposti ad una formazione che converga in un unico modello (quello appunto delle life skills). Metodologie (vedi sperimentazione già attivata da parte di Villa S.Ignazio) Tempi Si intende attivare la formazione a partire da settembre per concluderla entro il mese di maggio Formatori Gli operatori di Villa S.Ignazio Modalità organizzative Gli istituti verranno individuati attraverso gli insegnanti che stanno frequentando l’anno sabbatico dell’anno in corso (area disabilità e disagio), di cui fanno parte anche diverse figure di riferimento delle scuole già precedentemente coinvolte. Finanziamento Anche quest’anno scolastico si intende finanziare le scuole completamente per quanto riguarda la formazione fornita (21 ore rivolte ad 1 consiglio di classe) impegnando però i Dirigenti per iscritto a spendere una cifra corrispondente ad altre 15 ore per dare continuità al progetto posto in essere. Tale ulteriore finanziamento si suggerisce venga utilizzato per: a) approfondire la formazione degli insegnanti già coinvolti; b) coinvolgere nella formazione altri consigli di classe; c) attivare corsi per genitori; d) attivare corsi analoghi all’interno dei gruppi territoriali presenti. 7 Ricadute attese Si intende potenziare sempre più una metodologia che vada ad incidere concretamente sui climi di classe, creando una modalità relazionale e comunicativa improntata al potenziamento delle life skills, ed alla diffusione di una cultura del far scuola che vada nella direzione qui indicata. Ulteriori azioni di supporto, progettazione e attività di rinforzo del progetto Pubblicazione È prevista l’uscita entro giugno di una pubblicazione che verrà curata dal Servizio sviluppo ed innovazione presso il Dipartimento, che si andrà a configurare come un quaderno di lavoro in grado di accogliere al proprio interno tutte le “voci” che hanno dato vita al progetto. Tale strumento verrà diffuso poi all’interno di tutti gli istituti comprensivi durante l’estate. In particolare esso accoglierà le unità didattiche progettate dai docenti, che potranno fungere da tracce di progettazione secondo la logica delle life skills. Formazione di sistema Verrà proposto inoltre alle scuole, all’interno del ventaglio previsto dalla formazione di sistema, un corso di sensibilizzazione alle life skills, rivolto ai referenti alla salute delle scuole di ogni ordine e grado ed alla genericità degli insegnanti, finalizzato a diffondere la conoscenza sul metodo, oltre che a portare a conoscenza delle scuole la sperimentazione in atto. Sito All’interno del sito Vivoscuola in particolare nell’area tematica riferita all’educazione alla salute, verrà dedicato uno spazio a questo progetto, dedicandovi un’area riservata, accessibile tramite password, ed un’area di dialogo dedicata ai docenti coinvolti nella sperimentazione Attenzioni metodologico/organizzative I consigli di classe che sono stati coinvolti nell’anno precedente hanno espresso l’opportunità di svolgere tale formazione in forma residenziale, in tal senso nella stipula dell’accordo con Villa S.Ignazio si terrà conto di tale elemento. Trento, 05/02/2007 La referente alla salute dott.ssa Nicoletta Zanetti Firma ............................................................