IL PUNTO COLDIRETTI
SETTIMANALE DI INFORMAZIONE PER LE IMPRESE DEL SISTEMA AGROALIMENTARE
6-12 novembre 2012 – Numero 41 – www.ilpuntocoldiretti.it
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Attualità
Salta l'aumento dell'Iva su carne, riso e uova
Dalla Green economy centomila posti di lavoro in campagna
Energie rinnovabili, l’Ue frena sui biocarburanti di prima generazione
Si celebra a Termoli la 62esima Giornata del Ringraziamento
Il pesce azzurro protegge dall’ictus
Fao: dare un punteggio alle imprese alimentari che si impegnano per la salute
Moria delle api, prorogata la consultazione per valutare i rischi dei fitofarmaci
In Gran Bretagna aumenta il prezzo del latte
Rinnovabili, via alle prime misure di semplificazione degli oneri per le Pmi
Assegni sociali Inps: dal 2013 il requisito dell’età adeguato alle aspettative di vita
Europa
Il Parlamento Ue: bene la Russia nell'Omc ma rinunci a divieti e dazi
La Commissione Ue lancia l'allarme, aumentano i rifiuti alimentari
Organizzazione
Il coraggio della denuncia
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info: versione testuale a cura dell’ufficio stampa coldiretti torino
[email protected]
www.torino.coldiretti.it
attenzione: non vengono riportate alcune notizie de Il Punto Coldiretti
ritenute non interessanti per la realtà piemontese
IL PUNTOCOLDIRETTI – 6-12 novembre 2012 – num. 41 – pagina 1
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Attualità
Salta l'aumento dell'Iva su carne, riso e uova
05/11/2012
Niente aumenti per carne, pesce, yogurt, uova, ma anche per riso, miele e zucchero per i
quali si continua ad applicare l’Iva al 10 per cento grazie all’intesa raggiunta tra governo e
maggioranza che risparmia dall’aumento dell’Iva la gran parte dei prodotti alimentari di
grande consumo.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti delle modifiche apportate alla
legge di stabilità con le quali si prevede tra l’altro di sterilizzare l’aliquota dell’Iva al 10 per
cento. Una scelta necessaria per scongiurare ulteriori effetti depressivi sulla domanda di
fronte al drastico calo dei consumi che per gli alimentari ha raggiunto il 3 per cento in
quantità nei primi nove mesi dell’anno con picchi per prodotti come la carne (-5.5 per
cento) che sarebbe stata colpita dall’aumento.
Un aumento dell’Iva generalizzato, in una fase in cui la mancanza di liquidità e di fiducia
ha già portato ad una contrazione della spesa, avrebbe alimentato un circolo vizioso:
l’aumento dell’Iva fa calare i consumi e la produzione che a loro volta significano piu’
disoccupazione e debito pubblico. Resta invece confermato l’incremento dell’Iva dal 21 al
22 per cento che interessa alcuni prodotti come l’acqua minerale, la birra e il vino, ma
anche specialità come i tartufi.
Dalla Green economy centomila posti di lavoro in campagna
05/11/2012
Grazie alla Green economy si aprono opportunità per oltre centomila posti di lavoro per i
prossimi tre anni nelle campagne. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti che ha
collaborato alla redazione del rapporto 2012 di Greenitaly presentato della fondazione
Symbola e da Unioncamere.
Lo studio evidenzia che quasi un'impresa su 4, il 23,6 per cento, punta sulla Green
economy per superare la crisi. Una vera e propria "rivoluzione verde che attraversa il
Paese da nord a sud, tanto che nelle prime 10 posizioni per diffusione delle imprese che
investono in eco-tecnologie ci sono 4 regioni settentrionali e 6 del centro-sud".
Alta la propensione all'innovazione: il 37,9% di queste imprese hanno introdotto
innovazioni di prodotto o di servizio nel 2011, contro il 18,3% delle imprese meno verdi. Lo
stesso vale per la propensione all'export: il 37,4% vanta presenze sui mercati esteri
(contro il 22,2% di chi non investe nell'ambiente).
Proprio l'agricoltura, secondo la ricerca, e il settore agroalimentare rappresentano un
nuovo modello di sviluppo in grado di coniugare competitività sui mercati internazionali e
sostenibilità, ripartendo dai territori, in primo luogo dal loro patrimonio ambientale e
culturale, e dalla creatività delle piccole e medie imprese che insieme rendono distintivo il
marchio Italia.Una vera una leva strategica del Paese, perché oltre a garantire la
produzione di cibo, sempre più importante in futuro, è un presidio del territorio a tutela del
paesaggio, della biodiversità, della stabilità idrogeologica del terreno e delle sue tradizioni.
Da qui, il suo carattere multifunzionale. Ma vi è anche un altro aspetto, forse il più
importante: l’agricoltura fatta di dialogo con la società, attraverso la vendita diretta, e di
risposte concrete a scelte di consumo sempre più consapevoli, racconta che si può
generare crescita e nuova occupazione arricchendo nel contempo la comunità. Un’idea di
economia dello sviluppo che mette insieme sostenibilità, etica del lavoro e coesione
sociale.
Energie rinnovabili, l’Ue frena sui biocarburanti di prima generazione
04/11/2012
La Commissione europea ha recentemente pubblicato una proposta volta a modificare gli
obiettivi della direttiva del 2009 sulle energie rinnovabili, che prevede una quota pari al
IL PUNTOCOLDIRETTI – 6-12 novembre 2012 – num. 41 – pagina 2
10% di energia rinnovabile nel settore dei trasporti entro il 2020, e la direttiva del 2009
sulla qualità dei carburanti, che impone l'obiettivo del 6% di riduzione delle emissioni di
gas a effetto serra sui carburanti impiegati nel settore dei trasporti nel 2020.
Secondo le previsioni contenute nelle direttive, infatti, la produzione di biocarburanti
nell’Ue avrebbe dovuto assumere un volume significativo. Tuttavia, entrambe le direttive
impongono criteri di sostenibilità che i biocarburanti devono soddisfare per essere
contabilizzati ai fini del raggiungimento degli obiettivi, definendo i requisiti necessari anche
per l’ottenimento degli incentivi previsti.
I criteri attualmente in vigore sulla sostenibilità dei biocarburanti impediscono, infatti, la
conversione diretta di foreste, zone umide e zone ad alto valore di biodiversità verso la
produzione di biocarburanti e prescrivono che i biocarburanti emettano almeno il 35% in
meno di gas a effetto serra rispetto ai combustibili fossili che sostituiscono. Questo
requisito aumenterà al 50% nel 2017.
L’evoluzione del dibattito sulla sostenibilità dei biocarburanti in ambito europeo ha portato
la Commissione europea ad assumere un atteggiamento più prudente. Vi è il rischio,
infatti, che parte della domanda supplementare di biocarburanti sia soddisfatta con un
aumento della quota dei terreni dedicati all'agricoltura a livello mondiale, il che
comporterebbe un aumento indiretto delle emissioni dovuto alla conversione dei suoli. In
base a ciò, la Commissione ha deciso di riesaminare l'impatto del cambiamento indiretto
della destinazione dei terreni sulle emissioni di gas a effetto serra e di proporre un
intervento normativo per ridurlo al minimo.
Durante una conferenza stampa congiunta, infatti, il Commissario europeo per l’Energia
Günther Oettinger e il Commissario europeo per il Clima Connie Hedegaard hanno
illustrato gli elementi ispiratori di una proposta che mira a limitare, a livello mondiale, la
conversione dei terreni alla produzione di biocarburanti e ad aumentare gli effetti positivi
dei biocarburanti usati nell'Unione sul clima. Günther Oettinger, Commissario per
l'Energia, ha dichiarato: "La proposta offrirà nuovi incentivi ai biocarburanti che danno i
migliori risultati. In futuro i biocarburanti emetteranno molti meno gas serra e ridurranno la
fattura per l'importazione di carburanti".
Sull’argomento si è espressa anche Connie Hedegaard: “Se vogliamo che ci aiutino a
contrastare i cambiamenti climatici, i biocarburanti che usiamo devono essere
autenticamente sostenibili. Dobbiamo quindi investire in biocarburanti che determinino
un'effettiva riduzione delle emissioni e non facciano concorrenza alla produzione
alimentare. Non escludiamo ovviamente i biocarburanti di prima generazione, ma inviamo
un segnale chiaro: in futuro l'aumento nell'impiego dei biocarburanti deve basarsi su
biocarburanti avanzati, perché qualsiasi alternativa risulterà insostenibile."
Nello specifico, la proposta della Commissione riguarda l’introduzione di modifiche alla
normativa vigente sui biocarburanti (Direttiva 2009/28/CE, sulla promozione dell'uso
dell'energia da fonti rinnovabili e Direttiva 98/70/CE, relativa alla qualità della benzina e del
combustibile diesel), prevedendo in particolare di: aumentare al 60% la soglia minima di
riduzione dei gas a effetto serra per i nuovi impianti al fine di migliorare l'efficienza dei
processi di produzione dei biocarburanti e scoraggiare ulteriori investimenti in impianti che
danno scarsi risultati nella riduzione delle emissioni; includere i fattori del cambiamento
indiretto della destinazione dei terreni nelle dichiarazioni dei fornitori di carburanti e degli
Stati membri sulle riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra dei biocarburanti e
bioliquidi.
Si punta anche a: limitare il livello di consumo attuale, ossia al 5% fino al 2020, la quantità
di biocarburanti e bioliquidi derivati da colture alimentari che possono essere contabilizzati
ai fini dell'obiettivo Ue del 10% di energia rinnovabile nel settore dei trasporti entro il 2020,
mantenendo gli obiettivi generali di energia rinnovabile e di riduzione dell'intensità di CO2;
offrire incentivi di mercato per i biocarburanti che non hanno impatto, o hanno un impatto
basso, in termini di emissioni derivanti dal cambiamento indiretto della destinazione dei
IL PUNTOCOLDIRETTI – 6-12 novembre 2012 – num. 41 – pagina 3
terreni, in particolare per i biocarburanti di seconda e terza generazione derivati da materie
prime che non implicano una domanda supplementare di terreni, come ad esempio le
alghe, la paglia e vari tipi di rifiuti, perché contribuiranno di più all'obiettivo del 10% di
energia rinnovabile nei trasporti fissato dalla direttiva sulle energie rinnovabili.
Con queste nuove misure, la Commissione intende promuovere i biocarburanti che
aiutano a conseguire sostanziali riduzioni delle emissioni senza entrare in concorrenza
diretta con il settore alimentare e che sono al tempo stesso più sostenibili. A partire dal
2020, quindi, solo i biocarburanti che comportano sostanziali riduzioni delle emissioni di
gas a effetto serra e non sono prodotti da colture destinate all'alimentazione umana o
animale saranno qualificati per ricevere un sostegno finanziario.
Il testo ufficiale della proposta pubblicato dalla Commissione europea [COM(2012) 595
final, in inglese] e lo studio di impatto che accompagna la proposta [SWD(2012) 343 final,
in inglese] sono scaricabili dai seguenti link:
http://www.ambienteterritorio.coldiretti.it/tematiche/Urbanistica-TerritorioPaesaggio/Documents/COM(2012)%20595%20final.pdf
http://www.ambienteterritorio.coldiretti.it/tematiche/Urbanistica-TerritorioPaesaggio/Documents/SWD(2012)%20343%20final.pdf
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Si celebra a Termoli la 62esima Giornata del Ringraziamento
05/11/2012
Si celebra domenica 11 novembre a Termoli la Giornata nazionale del Ringraziamento, la
tradizionale ricorrenza che 1951 viene festeggiato dalla Coldiretti in tutta Italia con una
manifestazione promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana (Cei) per rendere grazie
per il raccolto dei campi e chiedere la benedizione sui nuovi lavori. Il tema di quest’anno è
“Confida nel Signore e fa’ il bene: abiterai la terra”.
Per il sessantaduesimo appuntamento è stata organizzata una serie di iniziative nel centro
della città molisana, alle quali prenderà parte il presidente nazionale della Coldiretti,
Sergio Marini. Alle ore 11 è prevista la celebrazione della Santa Messa, officiata da Sua
Eminenza Monsignor Gianfranco De Luca. Alle ore 12 la tradizionale benedizione degli
agricoltori e dei trattori. Per l’occasione è stato organizzato un grande Mercato di
Campagna Amica.
In occasione della Giornata, la Commissione per i problemi sociali e il lavoro della Cei ha
pubblicato un messaggio (leggi) nel quale i vescovi italiani incoraggiano i tanti giovani che
“stanno riscoprendo il lavoro agricolo” e tornano a chiedere “nuove politiche per l'accesso
dei giovani al mercato fondiario”.
Il pesce azzurro protegge dall’ictus
05/11/2012
Due porzioni di pesce azzurro a settimana contribuiscono a tenere lontano l’ictus. A
sostenerlo è un team internazionale di scienziati in una ricerca pubblicata sulla rivista
British Medical Journal (BMJ). Si tratta di studio revisionale basato sull’analisi dei dati
ricavati da 38 studi precedenti che hanno visto coinvolti 794mila soggetti - con patologie
cardiovascolari, a rischio e sani - di 15 diversi Paesi.
Dopo aver tenuto conto degli stili di vita, del regime alimentare adottato da ciascun
individuo, con particolare riferimento all’assunzione di pesce azzurro – quella varietà di
prodotti ittici particolarmente ricchi di acidi grassi essenziali omega 3 tra cui sardine, alici e
sgombri - gli scienziati hanno rielaborato i dati in base ai possibili fattori di rischio.
I risultati mostrano come i soggetti che consumano da 2 a 4 porzioni di pesce azzurro a
settimana hanno il 6% in meno di probabilità di rimanere vittima di ictus rispetto a coloro
che ne consumano una porzione (o meno). Ma non è tutto: in coloro che assumono 5 o
più porzioni a settimana la percentuale di rischio diminuisce ulteriormente fino al 12%.
IL PUNTOCOLDIRETTI – 6-12 novembre 2012 – num. 41 – pagina 4
I ricercatori hanno poi tenuto a puntualizzare che gli effetti preventivi contro l’ictus
riscontrati sono il frutto dell’interazione tra una vasta gamma di sostanze nutritive, come
ad esempio le vitamine e gli aminoacidi essenziali. Quindi, i medesimi effetti non si
possono riscontrare quando, come nel caso degli integratori alimentari, la sostanza attiva
è isolata dal contesto.
Il messaggio che ci giunge dalla scienza è quindi chiaro: meglio lasciar perdere gli
integratori e consumare più spesso le tante varietà di pesce azzurro offerte dai nostri mari.
Solo in questo modo potremo essere certi degli effetti benefici per il nostro apparato
cardiovascolare.
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Fao: dare un punteggio alle imprese alimentari che si impegnano per la salute
05/11/2012
La proposta viene da Parigi ed è stata formulata durante il Terzo Incontro sulla Filiera
Alimentare Ocse, che ha visto la partecipazione di attori pubblici e privati di varie
nazionalità. E’ qui infatti che il Direttore della divisione statistica della Fao ha suggerito di
dare un punteggio alle industrie di trasformazione alimentare in base all’impegno nel
produrre alimenti salubri.
Una vera e propria valutazione, ma anche una rivoluzione, che renderebbe trasparente il
comportamento delle grandi aziende di trasformazione che operano sui mercati mondiali.
Oggi l’industria alimentare si focalizza sulla produzione di alimenti economici e a basso
prezzo, ma dal discutibile valore nutrizionale mentre troppe poche risorse sono destinate a
monitorarne il comportamento economico e verificare come questo si traduca in alimenti
insalubri.
Nella stessa sessione, è stato suggerito conteggiare tutti i costi nascosti e posticipati che
alimenti apparentemente economici hanno. Includendo aspetti ambientali, di salute, di
sostenibilità a 360 gradi. E cercando di riequilibrare la filiera alimentare: oggi nel Regno
Unito su 100 sterline spese dal consumatore per il cibo, solo 8 vanno agli agricoltori,
mentre il 28% ai trasformatori, il 29% ai distributori e un 25% ai ristoratori.
Coldiretti il giorno prima aveva chiesto a Fao e Ocse di impegnarsi con la pubblicazione di
un rapporto annuale per valutare i costi reali degli alimenti, considerando proprio i costi
nascosti e “scaricati” su altri o posticipati. In base ad uno studio del 2008, un Big Mac
dovrebbe costare addirittura 200 dollari, qualora si contassero e si volessero ripianare i
costi di deforestazione, consumo idrico, emissioni di anidride carbonica, trasporti e danni
sulla salute a lungo termine. Ora, suggerisce Coldiretti, bisogna stilare una lista di alimenti
facilmente identificabili dal consumatore globale, e con costi visibili. In questo modo
sarebbe più facile orientarsi verso scelte consapevoli e sostenibili.
Moria delle api, prorogata la consultazione per valutare i rischi dei fitofarmaci
04/11/2012
L’Ue sta seguendo con estrema attenzione il problema della moria delle api dovuta a
diversi fattori. Tra questi, al momento l’attenzione è puntata sull’uso di alcuni fitofarmaci.
L’Efsa (l’Agenzia per la sicurezza alimentare) ha, pertanto, prorogato la consultazione
pubblica sullo schema di linee guida relative al documento per la valutazione del rischio
dei fitofarmaci per le api (Draft Guidance on the Risk Assessment of Plant Protection
Products on Bees) nel quadro delle disposizioni introdotte dal reg. Ce 1107/2009 che
stabilisce i criteri di selezione delle sostanze attive ai fini della loro immissione in
commercio. Le associazioni e i portatori di interesse possono inviare le proprie
osservazioni entro il 12 novembre prossimo.
A maggio del 2012, la Commissione europea ha stanziato 3,3 milioni di euro a sostegno di
17 Stati membri che stanno effettuando studi di sorveglianza volti a raccogliere ulteriori
informazioni sulle perdite di colonie di api da miele. Tale impegno fa seguito a una
relazione commissionata dall’Efsa (Bee Surveillance and Bee Mortality in Europe
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(Mortalità e monitoraggio delle api in Europa) dalla quale è emerso che i sistemi di
monitoraggio nell'UE sono inadeguati e vi è sia una carenza di dati a livello di Stati
membri sia una mancanza di dati confrontabili a livello di Unione europea.
L’Agenzia ha avuto dalla Commissione Ue l’incarico di esaminare le valutazioni del rischio
in modo più ampio e più integrato. L’Autorità ha creato a maggio del 2012 una task force
interna, tratta dalle unità pertinenti, per elaborare una revisione sullo stato dell’arte del
lavoro effettuato all’Efsa, nonché al di fuori dell’Efsa, nel settore dell'apicoltura.
La task force, coordinata dall’unità Rischi emergenti, individuerà eventuali lacune teoriche
e le esigenze di ricerca, ed elaborerà una relazione offrendo una panoramica delle attività
in corso presso l’Efsa e formulando raccomandazioni su come proseguire il lavoro.
L’attenzione è ora focalizzata sull’uso dei fitofarmaci per cui l’Agenzia ha elaborato, con
l’ausilio di esperti scientifici, uno schema di Linee guida che costituiscono un importante
documento orientativo sulla valutazione del rischio chetali prodotti possono
rappresentare per le api da miele, i bombi e le api solitarie.
Le linee guida propongono due livelli di studi: una prima sequenza di ricerche per la
valutazione del rischio secondo uno schema semplice ed a bassi costi ed un secondo
livello di studi più complessi ed approfonditi in condizioni di pieno campo e in ambienti
semiconfinati. Ogni livello di ricerca deve garantire che pur impiegando il fitofarmaco sia
presente un livello adeguato di protezione per le api.
L’obiettivo delle linee guida è codificare un processo secondo il quale i fitofarmaci sono
valutati per i loro rischi potenziali nel causare danni agli organismi non target, cioè, che
non sono destinatari del trattamento, quali appunto le api. Il processo di valutazione del
rischio ha due componenti principali: un valutazione preliminare dell’esposizione che
riguarda la concentrazione ambientale prevedibile del fitofarmaco (Pec) alle quali le api
sono esposte ; una valutazione effettiva che contempla il grado di danno che può risultare
dall’esposizione delle api alla sostanza attiva contro il massimo livello dato dall’obiettivo di
protezione specifico. Per esempio se un fitofarmaco che è venuto casualmente a contatto
con le api durante l’uso agricolo ha un Pec pari a zero, la valutazione del rischio non è
necessaria.
La valutazione del rischio ha diversi livelli. Il controllo viene effettuato dapprima sui
fitofarmaci che hanno un rischio trascurabile per le api e per i quali non è necessario
effettuare ulteriori test. Questi fitofarmaci sono individuati calcolando il Pec e la
classificazione di tossicità. Se invece la prima fase di valutazione evidenzia che il
fitofarmaco presenta un rischio potenziale inaccettabile la valutazione del rischio viene
effettuate includendo anche l’acquisizione di ulteriori informazione e di misure di
mitigazione del rischio oppure possono essere richieste ulteriori e più approfonditi test in
pieno campo ed in ambiente semiconfinato.
L’unità Fitofarmaci dell’Efsa ha anche pubblicato una dichiarazione scritta su due articoli
pubblicati di recente sulla rivista Science, che indicavano l’esistenza di legami fra i
neonicotinoidi e la mortalità nelle colonie di api. Il primo articolo metteva in evidenza una
ricerca secondo la quale le api da miele esposte a dosi sub-letali di tiamethoxam soffrono
di un offuscamento delle capacità di orientamento e concludeva che le concentrazioni di
tiamethoxam riscontrate comunemente possono contribuire al collasso delle colonie. Il
secondo articolo concludeva che l’imidacloprid, un altro insetticida neonicotinoide, può
compromettere la salute riproduttiva dei calabroni. La Commissione europea ha chiesto
all’Efsa di esaminare se le dosi impiegate negli studi sono confrontabili con le dosi reali
alle quali sono esposte le api.
L’Efsa proseguirà il suo lavoro in questo settore effettuando un esame approfondito degli
effetti di tiamethoxam, imidacloprid e di altri tre neonicotinoidi: clothianidina, acetamiprid e
thiacloprid. L’analisi, la cui pubblicazione è in programma per dicembre 2012, presterà
particolare attenzione agli effetti acuti e cronici sulla sopravvivenza e sullo sviluppo delle
colonie di api, tenendo in considerazione gli effetti sulle loro larve, nonché sul loro
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comportamento. In tale contesto potrà essere eventualmente presa in considerazione una
valutazione degli effetti delle dosi sub-letali sulla sopravvivenza e sul comportamento delle
api.
Attualmente, gli esperti delle unità e dei gruppi di esperti scientifici dell’Efsa sulla salute e il
benessere animale e sulla salute delle piante, insieme all’unità Rischi emergenti, stanno
elaborando un parere scientifico sul rischio derivante dall’introduzione e diffusione
nell’Unione del piccolo scarabeo dell'alveare (Aethina tumida) e dell’acaro Tropilaelaps
attraverso l’importazione da Paesi terzi di api vive e prodotti dell’apicoltura nonché di
prodotti quali frutta e ortaggi.
Inoltre l’Efsa sta valutando la base scientifica per la sospensione preventiva da parte
dell’Italia dell’immissione sul mercato di semi di mais conciati con alcuni neonicotinoidi.
All’Autorità è stato chiesto di predisporre una dichiarazione scritta sui risultati del progetto
di ricerca italiano denominato Apenet.
Coldiretti ritiene che i risultati che emergeranno dagli studi dell’Ue sono determinanti per
dirimere finalmente una questione che ha provocato non poche tensioni tra maiscoltori e
produttori di api nell’incertezza delle informazioni scientifiche, contribuendo a creare un
clima di diffidenza generalizzato rispetto all’impiego di fitofarmaci che appare ingiustificato
in quanto sono solo quattro le sostanze attive (clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid e
fipronil), attualmente sospettate di creare problemi alla salute delle api, insetti preziosi per
lo sviluppo dell’agricoltura che occorre chiaramente tutelare, ma sempre sulla base di
prove incontrovertibili e non di sospetti privi di validazione scientifica.
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In Gran Bretagna aumenta il prezzo del latte
04/11/2012
Dopo i segnali positivi registrati in Germania, aumenta anche il prezzo del latte in Gran
Bretagna secondo quanto riporta un articolo pubblicato sul portale fwi.co.uk.
Nel corso della recente asta della United Dairy Farmers, il prezzo del latte ha toccato il
livello più alto degli ultimi cinque anni, spinto dalle scarse forniture, conseguenti alle
avverse condizioni atmosferiche e al costo del foraggio.
A 32,46 centesimi a litro, il prezzo ha registrato una crescita di 3,5 centesimi rispetto al
mese precedente e di quasi 3 centesimi a fronte dello scorso anno, ha dichiarato
l'amministratore delegato della società, David Dobbin. "L'asta è stata caratterizzata da una
forte competizione tra i diversi compratori, proprio per i ridotti volumi di latte disponibili.
L'aumento di prezzo sarà salutato con favore dai produttori lattiero-caseari, che hanno
vissuto un'estate piuttosto difficile, e che si trovano, oggi, a dover far fronte a costi record
per il foraggio invernale", ha dichiarato.
Nel corso dell'asta sono stati venduti 33 milioni di litri di latte – 4 milioni di litri in meno
rispetto allo scorso anno – riflettendo una contrazione della produzione locale, ha
aggiunto. "In conseguenza della forte carenza di latte, l'asta di questo mese è andata ben
oltre il prezzo di mercato. Il prezzo della United per il latte di novembre sarà tra i più alti,
sia del Regno Unito, sia dell'Unione europea".
La produzione di latte dell'Unione europea ha, oggi, raggiunto il livello più basso della
stagione, e dovrebbe, presto, tornare ad aumentare, ha spiegato Dobbin. "I mercati
internazionali delle commodity sono ben equilibrati. Nei prossimi mesi, la produzione di
latte dell'emisfero australe detterà la direzione che prenderanno i mercati". [Olivia Cooper,
portale – a cura di agra press]
Rinnovabili, via alle prime misure di semplificazione degli oneri per le Pmi
05/11/2012
L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha approvato un primo pacchetto di misure di
semplificazione degli oneri a carico di piccole e medie imprese e famiglie, con effetti
positivi anche in termini di risparmi economici.
IL PUNTOCOLDIRETTI – 6-12 novembre 2012 – num. 41 – pagina 7
Il provvedimento (delibera 443/2012/A) prevede, in particolare, l’esonero da oneri soprattutto di natura informativa – previsti dalla regolazione a carico di alcune categorie di
piccoli autoproduttori di energia elettrica, quali le Pmi.
L’esonero riguarda, nello specifico, i produttori elettrici con impianti di potenza nominale
complessiva inferiore/uguale a 100 kW che non siano contemporaneamente gestori di
componenti del servizio idrico integrato, che non svolgano nessuna altra attività nel settore
elettrico o del gas e che siano già registrati sul sistema informatico Gaudi gestito da Terna.
Questi soggetti, a seguito della decisione del Regolatore, verranno esonerati dall’obbligo
di iscriversi all’Anagrafica operatori, di comunicare i dati sul versamento del contributo
annuale per il funzionamento dell’Autorità e dall’invio delle informazioni per acquisire
elementi utili per le attività conoscitive e la predisposizione della Relazione annuale.
Per queste ultime, l’Autorità attingerà dai dati e dalle informazioni già disponibili presso il
sistema Gaudi gestito da Terna. Il provvedimento di semplificazione degli oneri costituisce
una prima significativa attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 6, comma 3, del
decreto legge 70/11. L’esonero avrà efficacia immediata e porterà benefici stimabili tra 4 e
5 milioni di euro/anno in termini di minori costi (calcolati secondo la metodologia europea
“Standard Cost Model”).
L’Autorità intende comunque proseguire nelle proprie verifiche per adottare ulteriori misure
di semplificazione ed esonero dagli obblighi informativi e di riduzione degli oneri
amministrativi connessi. Per maggiori informazioni, consulta il sito
http://www.fattoriedelsole.org/
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Vino, l'Italia sorpassa la Francia e diventa primo produttore mondiale
05/11/2012
L’Italia sorpassa la Francia e diventa il primo produttore mondiale di vino con un raccolto
stimato in 40,8 milioni di ettolitri nel 2012. E’ la Coldiretti a fare il bilancio di una
vendemmia che si è praticamente conclusa per la quasi totalità delle uve in tutta Italia,
dove si è registrato un calo del 3 per cento rispetto allo scorso anno ma una buona
qualità. Un contenimento produttivo che tuttavia ha consentito il sorpasso rispetto ai
concorrenti francesi dove il raccolto è crollato di ben il 19 per cento a 40,5 milioni di
ettolitri, con punte del 26 per cento per lo champagne, secondo l’organizzazione mondiale
della vigna e del vino (OIV).
Il primato mondiale nella produzione per il vino Made in Italy viene festeggiato con il record
storico nelle esportazioni che crescono dell’8 per cento e potrebbero raggiungere il
massimo di 4,5 miliardi di euro nel 2012, secondo le stime Coldiretti su dati Istat. Da
segnalare peraltro che lo spumante tricolore fa registrare un vero e proprio boom (+35 per
cento) in casa dello Champagne, la Francia.
La riduzione della produzione di vino nei due Paesi leader si è fatta sentire a livello globale
dove si stimano 248,2 milioni di ettolitri, il minimo dal 1975 e il 6 per cento in meno rispetto
al 2011 anche per effetto del calo registrato in Spagna (-6 per cento) che si classifica
come terzo produttore mondiale con 31,5 milioni di ettolitri. Tra gli altri grandi produttori
cresce invece il raccolto negli Stati Uniti a 20,6 milioni di ettolitri (+7 per cento), cala in
Argentina a 11,8 milioni di ettolitri (-24 per cento), sale in Australia a 11,6 milioni di ettolitri
+4 per cento) e in Sud Africa con 10 milioni di ettolitri (+4 per cento)
Ad influenzare la produzione sono state in Europa la riduzione della superficie coltivata a
vigneto e l’andamento climatico anomalo che ha condizionato la produzione livello globale.
Non è infatti mai così caldo durante la fase maturazione delle uve: con la temperatura
media globale sulla terra durante l`estate 2012 che è stata la più elevata mai registrata
prima,con un valore di 1,03 gradi Celsius superiore alla media, secondo le elaborazioni
Coldiretti su dati Noaas.
Proprio mentre si registra a livello globale una inversione di tendenza e dopo anni torna ad
aumentare il consumo globale di vino, il crollo della produzione spinge al rialzo dei prezzi
IL PUNTOCOLDIRETTI – 6-12 novembre 2012 – num. 41 – pagina 8
di vendita dei vini sui mercati internazionali, anche per compensare l’aumento dei costi
produttivi. Un trend che riguarda anche l’Italia dove peraltro si è già verificato un aumento
del 7 per cento dei prezzi medi di vendita del vino comune al consumo nel primo semestre
del 2012.
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Assegni sociali Inps: dal 2013 il requisito dell’età adeguato alle aspettative di vita
05/11/2012
L’assegno sociale è una prestazione assistenziale riconosciuta dallo Stato ai cittadini
italiani, comunitari e stranieri soggiornanti di lungo periodo purché a basso reddito e
residenti legalmente e in via continuativa in Italia da almeno 10 anni. Al momento per
ottenere l’assegno è richiesto, in presenza delle altre condizioni richieste dalla legge, il
compimento del 65 mo anno di età, sia per le donne che per gli uomini.
Dal prossimo anno il requisito di età di 65 anni per l'accesso all'assegno sociale sarà
soggetto all'incremento delle speranze di vita. Pertanto, a decorrere dal 1°gennaio 2013,
per il conseguimento dell'assegno sociale nonché dell'assegno sociale sostitutivo della
pensione d'inabilità civile, dell'assegno mensile di assistenza agli invalidi parziali e della
pensione, non reversibile ai sordi, sarà necessario aver compiuto 65 anni e 3 mesi.
Sul punto, l’Inps ha di recente chiarito che a causa dell'innalzamento del requisito
anagrafico per l'assegno sociale, la pensione d'inabilità civile, l'assegno mensile di
assistenza agli invalidi parziali e la pensione non reversibile ai sordi, saranno concesse, a
seguito del riconoscimento sanitario e sussistendo le altre condizioni socio economiche
previste, a soggetti di età non inferiore al diciottesimo anno e fino al compimento del
sessantacinquesimo anno e tre mesi.
I cittadini che hanno presentato domanda di assegno sociale e compiono il 65mo anno
entro il 31 dicembre 2012, sussistendo gli altri requisiti socio-economici necessari,
conseguiranno il diritto alla prestazione secondo la normativa previgente, senza l’aggiunta
quindi dei mesi relativi all’aspettativa di vita.
Analogamente gli invalidi civili titolari di inabilità, assegno mensile e pensione non
reversibile ai sordi, che compiono il 65mo anno entro il 31 dicembre 2012, conseguiranno
il diritto all'assegno sociale sostitutivo, secondo la normativa previgente.
Inoltre per effetto della riforma pensioni Fornero, dal 1° gennaio 2018 il requisito
anagrafico per il conseguimento dell'assegno sociale, oltre all'incremento della speranza di
vita, sarà aumentato di un anno.
Per ottenere l’assegno sociale è necessario presentare la domanda all’Inps
esclusivamente in via telematica. Pertanto raccomandiamo a tutti gli interessati di
rivolgersi al Patronato Epaca. Gli operatori forniranno gratuitamente tutta l’assistenza
necessaria, predisponendo e inviando tutta la documentazione all’Inps.
Ricordiamo anche a coloro che già sono titolari dell’assegno sociale, la cui situazione
familiare o reddituale sia variata nel tempo, che occorre presentare domanda di
ricostituzione dell’assegno sociale per non perdere i benefici economici. Per conoscere
l’ufficio Epaca più vicino si può telefonare al numero verde 800.667711 oppure visitare il
sito Internet http://www.epaca.it/

Europa
Il Parlamento Ue: bene la Russia nell'Omc ma rinunci a divieti e dazi
05/11/2012
Le relazioni bilaterali tra l’Unione europea e la Russia si rafforzeranno con l’ingresso di
quest’ultima nell’Organizzazione mondiale del Commercio (Omc) a condizione che gli
impegni presi in quest’ambito siano rispettati. Questa la posizione del Parlamento
europeo, contenuta in una risoluzione non legislativa sulle relazioni commerciali tra l’Ue e
la Russia adottata nella sessione plenaria a Strasburgo.
IL PUNTOCOLDIRETTI – 6-12 novembre 2012 – num. 41 – pagina 9
Gli eurodeputati accolgono positivamente l’adesione della Russia all’Organizzazione
Mondiale del Commercio, ratificata dalla Duma di Stato russa il 10 luglio 2012, ritenendo
che l’accesso di questo Paese al sistema commerciale multilaterale e alle relative regole
rappresenti un ulteriore passo verso il rafforzamento delle relazioni bilaterali Ue-Russia.
Tuttavia l’Europarlamento constata con preoccupazione che la Russia, prima del
completamento del processo di adesione all’Omc, non si è mostrata pienamente
all’altezza dei suoi obblighi futuri quale membro dell’Omc, in quanto ha adottato ed
ampliato numerose misure commerciali potenzialmente restrittive, tra cui il divieto di
importare animali vivi dall’Unione, norme preferenziali in materia di appalti pubblici a
favore dei produttori nazionali e decisioni che istituiscono dazi stagionali sulle importazioni
di alcuni tipi di zucchero.
Il Parlamento europeo chiede quindi alla Russia di eliminare i divieti provvisori, gli aumenti
temporanei unilaterali delle tariffe e le misure e gli ostacoli protezionistici non giustificati
che ostacolano gli scambi commerciali aperti ed equi.
Nella risoluzione si segnala inoltre la necessità di fermare la produzione e la vendita di
prodotti contraffatti in questo paese, invitando la Federazione russa ad adottare misure in
materia di diritti di proprietà intellettuale e ad attuare quanto prima gli impegni con l’Omc,
nell’ambito dell’accordo Trips.
Gli eurodeputati sostengono quindi che la Russia dovrebbe accettare tutti gli obblighi
derivanti dal suo ingresso nell'Organizzazione mondiale del commercio, senza ritardi, per
trarre beneficio dall'apertura della sua economia al mercato mondiale e agli investimenti.
Inoltre, credono che quest'apertura dovrebbe accelerare le riforme nel paese, quali la lotta
alla corruzione, l'attuazione dello Stato di diritto e il miglioramento del clima
imprenditoriale.
Per il Parlamento europeo, il pieno rispetto delle norme dell'Omc e la graduale attuazione
dei suoi impegni devono essere anche prerequisiti per ulteriori negoziazioni tra Russia e
Ue su vari settori di regolamentazione, tra cui l’accordo sulle misure sanitarie e
fitosanitarie (Sps), i diritti di proprietà intellettuale, gli appalti, la concorrenza, l’energia e gli
investimenti.Infine, viene richiesto alla Commissione europea di vigilare attentamente sulle
disposizioni introdotte dalla Russia che potenzialmente possono distorcere il commercio o
essere discriminatorie e di impegnarsi attivamente per garantire che la Russia rispetti
pienamente gli impegni assunti in sede Omc.

La Commissione Ue lancia l'allarme, aumentano i rifiuti alimentari
05/11/2012
La Commissione Europea ha stimato in circa 90 milioni di tonnellate i rifiuti alimentari
nell’Ue, che potrebbero arrivare alle cifra di 126 milioni di tonnellate entro il 2020 se non
saranno attuate politiche di prevenzione. È il dato emerso da un recente incontro a livello
europeo tenutosi a Bruxelles con i rappresentanti degli stakeholders (agricoltura,
commercio, industria, produttori di imballaggi e consumatori), per analizzare la questione
delle perdite di cibo e i rifiuti alimentari e sulle possibili azioni e buone pratiche per evitare
gli sprechi.
Quello che va perduto è cibo che per vari motivi si disperde lungo tutte le fasi della catena
alimentare. E sebbene in diversi Stati membri ci siano varie iniziative per ridurre gli
sprechi, la Commissione ha sottolineato la necessità di compiere ulteriori sforzi a tutti i
livelli, individuando le cause per ciascun settore.
La Commissione ha riconosciuto che non esiste una definizione ufficiale di rifiuti alimentari
e che vari termini (come “perdita/spreco di cibo”, “rifiuti alimentari”, “cibo sprecato”) sono
usati in contesti diversi. È necessario quindi chiarire che cosa si intenda con il concetto di
rifiuti alimentari, in particolare alla luce della gerarchia dei rifiuti: gli alimenti dovrebbero
essere utilizzati per il consumo umano, se questo non è possibile dovrebbero essere
IL PUNTOCOLDIRETTI – 6-12 novembre 2012 – num. 41 – pagina 10
impiegati per la produzione di mangimi e solo come alternativa residuale andrebbero usati
per la produzione di bio-energia e compost.
Gli stakeholders e le associazioni hanno sottolineato gli sforzi fatti dagli agricoltori,
dall’industria alimentare e dai produttori di mangimi per ottimizzare l'uso delle risorse. È
seguito un dibattito che ha evidenziato l’opportunità di prevedere benefici economici per
agevolare la riduzione dei rifiuti alimentari a favore delle imprese e degli altri operatori
economici, parallelamente ai benefici sociali (come donazione per indigenti) e ambientali
(efficienza delle risorse).
Va trovato inoltre il giusto equilibrio tra la prevenzione dei rifiuti alimentari e la riduzione
dei rifiuti degli imballaggi. La prevenzione dei rifiuti alimentari non dovrebbe avvenire a
scapito dell’osservanza della legislazione comunitaria sui rifiuti e sui rifiuti d’imballaggio. È
stata evidenziata anche l’esigenza di aumentare la valorizzazione della produzione
alimentare e ottimizzare l'uso delle risorse in tutte le fasi della catena alimentare, senza
compromettere la legislazione Ue per la sicurezza alimentare e le norme di
commercializzazione per la frutta e la verdura.
Talvolta lo spreco avviene anche per mancanza di informazioni su come donare cibo e a
causa di barriere fiscali. In tal senso, si potrebbero mettere a frutto comune le prassi
seguite in alcuni Stati membri per le aziende che vogliono donare alle banche alimentari
(come nel caso tedesco).
Relativamente alle norme di commercializzazione esistenti per frutta e verdura, la Dg Agri
ha suggerito la possibilità di esaminare le eventuali condizioni necessarie per creare
mercati specifici per l’ortofrutta che non rispetta le norme di qualità, su cui i rappresentanti
del Copa Cogeca hanno espresso le proprie perplessità: c’è il rischio di danneggiare i
produttori e ridurre ulteriormente i prezzi. È stata presa in analisi anche la possibilità di
sviluppare campagne di sensibilizzazione dei consumatori e strumenti educativi per i
bambini e ragazzi.
La Dg Sanco ha spiegato che esiste una vasta gamma di iniziative possibili per la
riduzione dei rifiuti alimentari e che è importante agevolare lo scambio di buone pratiche a
livello europeo. A riguardo, la Commissione ha iniziato a compilare le buone pratiche
esistenti in un formato di facile uso e a integrare queste informazioni nel suo sito web sui
rifiuti alimentari, al quale ha chiesto di inviare esempi di buone pratiche entro la fine di
novembre.
In conclusione, la Commissione ha sottolineato l’importanza di questa azione sulla
riduzione dei rifiuti alimentari, che alimenterà anche un capitolo specifico della
"Comunicazione per l'alimentazione sostenibile" di prossima pubblicazione, nonché un
seminario dal titolo "Nutrire il pianeta sostenibile: dalla lungimiranza di migliori politiche
integrate", che si terrà il 19-20 novembre 2012 a Bruxelles.

Organizzazione
Il coraggio della denuncia
04/11/2012
“Mi appello a voi, uomini della mafia, come figlio di questa terra “grande e amara”. Ai suoi
mali antichi si sommano le vostre organizzazioni “di cui la ‘ndrangheta è oggi la faccia più
visibile e pericolosa”. (Doc. Conferenza episcopale calabra 2007). Una presenza che fa
pagare alla nostra terra un prezzo alto a livello sociale, economico e religioso”.
Così inizia la lettera aperta agli uomini di mafia scritta dall'arcivescovo metropolita di
Cosenza-Bisignano, e vicepresidente della Conferenza episcopale calabrese, Salvatore
Nunnari. E’ un accorato appello agli esponenti della 'ndrangheta, che con spavalderia
frequentano Santuari e partecipano a processioni e amano definirsi “fedeli”. La
'ndrangheta e la mafia utilizzano simboli cristiani, si vantano di essere tali, mischiando i
propri riti di affiliazione con quelli cristiani, ma chi è criminale non è degno di definirsi
cristiano.
IL PUNTOCOLDIRETTI – 6-12 novembre 2012 – num. 41 – pagina 11
La lettera è stata distribuita in tutte le carceri calabresi. Sono parole appassionate,
coraggiose di un uomo che ama la sua Calabria, e il Mezzogiorno. Un Vescovo che non
ha alcuna paura dei cosiddetti "uomini d'onore", che in realtà di onorato non hanno proprio
nulla. La forza della denuncia deriva a S.E.Nunnari dal fatto di essere da sempre
impegnato nel sociale, attivissimo nella lotta alla tossicodipendenza, e sensibile ai grandi
problemi del Mezzogiorno, lavoro, agricoltura, ricostruzione del tessuto sociale, e ai
problemi dei giovani. Proprio il contatto con le criticità dei “suoi cristiani” lo porta alla
denuncia delle specifiche responsabilità della mafia, in ordine al degrado sociale,
economico e religioso della terra di Calabria e del Sud.
Scrive Nunnari: “Se il Mezzogiorno e la Calabria vivono in condizioni di arretratezza socioeconomica che conculca la speranza soprattutto delle nuove generazioni, la vostra
colpevolezza è immensa. Quando da organizzazione criminale locale avete occupato gli
spazi spesso lasciati liberi da uno Stato, a volte poco attento ai nostri problemi, avete
superato i vecchi canoni e gli stessi confini nazionali diventando una vera e propria forza
imprenditrice del male”.
“Nonostante l’arroganza del potere, la spregiudicatezza del possedere, l’animosità che
acceca e annulla i vincoli di sangue e la mancanza assoluta di rispetto per la vita e la
dignità umana, continua L’Arcivescovo, siete però minoranza e non rappresentate la storia
e la civiltà millenaria dei nostri padri”.
E il Presule elenca tutta una serie di conseguenze deleteria legate all’Attività mafiosa.
Dalle piccole e medie aziende anche di imprenditori del nord del Paese che sono state
costrette a chiudere battenti per le richieste di pizzo, all’abbandono dei nostri centri da
parte dei giovani scoraggiati verso ogni tipo di attività commerciale e d’impresa.
Dall’’immagine della cultura accogliente della Calabria degradata a terra di mafia che
diventa facile giustificazione della presa di distanza di ogni tentativo di avviare un’attività
economica, al racket subito quotidianamente dai piccoli commercianti che porta al
fallimento e alla chiusura e che suonano anche come un’offesa alla libera iniziativa e alla
dignità dell’uomo.
Non ultimo, sottolinea ancora Nunnari: “Nel nostro territorio, collegato con i mercati
internazionali del narcotraffico, famiglie mafiose amministrano una parte considerevole di
questo criminoso e sempre più preoccupante commercio che mentre assicura fiumi di
denaro, spezza la vita di tanti giovani. La loro morte grida vendetta al cospetto di Dio della
vita e dovrebbe pesare come un macigno sulla vostra coscienza”.
Scrive ancora l’Arcivescovo di Cosenza: “Le lacrime di tanti genitori e sposi in questi anni
del mio Ministero pastorale hanno reso arduo considerarvi ancora capaci di accogliere
l’appello che nasce dal cuore di un padre. Tuttavia, sono un uomo di speranza che nutre
fiducia nell’immensa misericordia di Dio, mai stanco di amore e di incrociare, magari
attendendo, l’essere umano sulle vie tortuose della sua esistenza.” Perciò “il male non può
essere l’assoluto nella vostra vita, aprite perciò il cuore al messaggio eterno del Vangelo
che è annuncio di liberazione e di salvezza e non ha nulla a che fare con le false
devozioni.… La Bibbia che spesso tenete tra le mani deve diventare fonte di vera
riflessione e di cambiamento radicale”.
Da qui l’appello finale: “Il primo passo, quindi, è la conversione personale e comunitaria,
grazie ad un cambio di mentalità nel cuore e nella vita di ogni uomo e donna, di ogni
famiglia, gruppo e istituzione, che permetta di rimuovere le forme di collusione con
l’ingiustizia e respingere l’ingannevole fascino del peccato”. Un invito che fa eco al grido
del Beato Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi in Sicilia : “Convertitevi ! Un giorno verrà
il giudizio di Dio”.Sappiate che anche la società sta cambiando, anzi è già cambiata e dalle
rive del mare e dalle cime dei monti già si intravvede un’alba nuova. A voi scegliere da che
parte stare!”.
Padre Renato Gaglianone
fine 
IL PUNTOCOLDIRETTI – 6-12 novembre 2012 – num. 41 – pagina 12