Funzioni ed equazioni Modelli matematici per studiare relazioni tra grandezze Scheda 1 (B) 4. Risoluzione di equazioni: considerazioni generali La modellizzazione mediante un'equazione di una certa situazione è, in genere, finalizzata a ottenere una rappresentazione quantitativa di come una grandezza varia al variare di un'altra o di altre. Questo era il caso del primo esempio del §2: esprimere la distanza tra le due navi in movimento in funzione del tempo, ovvero determinare la velocità con cui le due navi si allontanano. Nel caso del secondo esempio abbiamo espres-so il volume V della scatola in funzione del taglio T. Il grafico di questa funzione ci permette di avere in un colpo d'occhio l'idea di come varia il volume, ci permette di stimare come operare il taglio in modo da ottenere il volume massimo o, ad esempio, da ottenere un volume di 300 cm3. In questo paragrafo ci occuperemo in particolare dei metodi per risolvere le equazioni rispetto a una variabile fissata. Alcuni aspetti verranno approfonditi nel paragrafo successivo. A. Metodo grafico È impiegabile quando: • si ha a che fare con un'equazione che coinvolge solo due variabili e che si è in grado di rappresentare graficamente ("a mano" o con l'ausilio di un opportuno programma), • si vuole trovare, fissato un valore di una delle due variabili, quale o quali valori assume l'altra variabile. Riferendosi al caso, appena citato, della costruzione della scatola, fissato V=300, possiamo risolvere graficamente l'equazione (20–2T) 2 ·T = 300 (rispetto all'unica variabile che vi compare) e trovare come soluzioni (cioè come valori da assegnare a T affinché l'equazione risultante sia vera) 0.9 e 6.6. Si tratta di approssimazioni delle soluzioni: graficamente non possiamo trovare le soluzioni esatte. Dal semplice grafico non possiamo però essere sicuri di aver trovato tutte le soluzioni. Ad es., nel caso dell'equazione appe-na considerata, se allargo l'intervallo in cui far variare T posso trovare altri punti che intersecano la retta V=300: a lato si vede che anche 12.5 (valore approssimato) è una soluzione. Chi mi assicura che non ve ne siano altre? Per trovare una risposta certa devo svolgere delle consi-derazioni teoriche, non basta procedere per tentativi. Sul problema di stabilire quante possono essere le soluzioni di un'equazione ci soffermeremo nella scheda 2 (§4). Comunque, nel caso particolare della nostra scatola, dovendoci restringere a 0<T<10, il metodo grafico è sufficiente: eventuali soluzioni al di fuori di questo intervallo non ci interessano. Il metodo grafico può far sorgere un ulteriore problema: chi mi assicura che, ad esempio nel caso della equazione già considerata, il grafico intersechi effettivamente la retta V=300, cioè che non la scavalchi senza avere punti in comune con essa? Anche su questo problema ci soffermeremo nella scheda 2. 17 A lato è rappresentata graficamente l'equazione y=f(x) per una particolare funzione f. Deducine quali sono le soluzioni delle equazioni f(x)=0 e f(x)=0.4 scelte tra le seguenti: –1.75, 1.2, –1.2, 0.9. B. Prima di mettersi a manipolare l'equazione … … è bene cercare di capire se è effettivamente necessario fare manipolazioni o se è possibile risolvere l'equazione direttamente; nel caso si debba procedere con manipolazioni, è bene cercare di scegliere le trasformazioni più convenienti: non esiste un'unica ricetta per risolvere un'equazione! Ad esempio di fronte all'equazione: Error!= 3 senza fare trasformazioni devi comprendere che l'unica soluzione è 2: risolvere (rispetto a x) questa equazione vuol dire rispondere alla domanda «per quali numeri si può dividere 6 ottenendo 3?» e dovresti sapere che per ottenere 3 occorre che 6 sia diviso per 2; 7w = 7 devi capire immediatamente che essa ha per soluzione w = 1: l'unico numero che moltiplicato per 7 dà come risultato 7 è 1; t 2 +1= 0 devi subito concludere che non ci sono soluzioni: qualunque sia t, t 2 ≥0 e, quindi, t 2 +1>0 ; Error!= 1 devi subito concludere che non ci sono soluzioni: il rapporto tra numeri differenti non è mai 1; x(x+1)=0 senza sviluppare x(x+1) in x2 +x devi osservare che affinché il prodotto tra x e x+1 sia 0 occorre o che x sia 0 o che x+1 sia 0 (cioè x sia –1), per cui le soluzioni sono 0 e –1. 18 In quali dei seguenti casi potete dire a priori (senza manipolazioni, grafici, …) quante sono le soluzioni? Error!= 1.5 Error!= 1.5 Error!= 1.5 (x–1)2 + (x+3)2 = 0 C. È opportuno esaminare il dominio dell'equazione • In alcuni casi devo risolvere un'equazione rispetto a una variabile v che rappresenta una grandezza o una quantità che può variare non in tutto IR, ma solo in un suo sottoinsieme. Cioè devo trovare v per cui siano vere non solo l'equazione, ma anche altre condizioni. Ad esempio nel caso della scatola già richiamato all'inizio del paragrafo devo trovare T per cui siano vere sia l'equazione (20–2T) 2 ·T = 300 che la disequazione 0<T<10. Nel caso del problema «trova un numero naturale il cui quadrato aumentato di 1 sia 100» posso considerare la equazione n 2 + 1 = 100 assieme alla condizione n IN. Senza questa condizione troverei la soluzione 99 = 9.9498…; con la condizione n IN non ho invece soluzioni. • In altri casi può accadere che l'equazione non sia definita su tutto IR in quanto per alcuni valori della variabile rispetto a cui si vuole risolvere l'equazione qualche sottotermine diventerebbe indefinito. In tali casi l'esame preventivo del dominio può far risparmiare inutili manipolazioni: x–4 = 2–x è definita se x–4≥0 AND 2–x≥0, cioè se x≥4 AND 2≥x, ma le condizioni x≥4 e 2≥x sono contraddittorie; in altre parole il 1° termine dell'equazione è definito per x≥4, il 2° per x≤2, e quindi l'equazione non è definita per alcun x. Non ha quindi senso cercare per quali x è vera. 19 Qual è il dominio dell'equazione –x = x ? Qual è l'insieme delle sue soluzioni? D. Possono esserci diverse quantità di soluzioni Per alcuni tipi di equazioni ( scheda 2) si può stabilire a priori quante sono le soluzioni. Ma non c'è un metodo generale per stabilirlo. La quantità delle soluzioni può variare da caso a caso: 3(x+1)–1 = 3(x+1)+1 [applicando "–3(x+1)", cioè la sottrazione di 3(x+1)] equivale a –1=1, che è fal-sa; in questo caso ci sono 0 soluzioni: comunque sostituisca a x un numero ottengo un'equazione falsa. Invece di dire che l'equazione è falsa per ogni x si usa dire, più in breve, che è falsa (qualche libro dice che l'equazione è impossibile, intendendo: "è impossibile risolvere l'equazione rispetto a x"). Più in generale ogni condizione che assuma il valore di verità "falso" comunque si sostituiscano numeri alle variabili (senza rendere indefiniti i termini che compaiono in essa) viene detta falsa. Ad esempio w>1 AND w<0 è una condizione falsa. 3(x+1)–1 = 2(x+1)+x equivale [sviluppando] a 3x+2 = 3x+2, che è vera per ogni x: in questo caso ci sono infinite soluzioni; anzi, ogni numero è soluzione. Si dice anche, più in breve, che l'equazione è vera. Più in generale ogni condizione che assuma il valore di verità "vero" comunque si sostituiscano numeri alle variabili (senza rendere indefiniti i termini che compaiono in essa) viene detta vera. Le equazioni vere vengono chiamate anche identità. x2 = k (risolta rispetto a x) ha 2 soluzioni se k>0, ne ha 1 se k=0, nessuna se k<0 ( figura a lato); |x–2| + |x+1| = 3 ( figura a lato) ha infinite soluzioni: se x [–1, 2] vale più di 3. |x–2| + |x+1| vale 3, altrimenti Quindi le soluzioni sono tutti i numeri x t.c. – 1 ≤ x ≤ 2. È un insieme infinito di soluzioni, ma non si ha che ogni numero è soluzione. Pur avendo infinite soluzioni, l'equazione non è un'identità. Nota. Il fatto che un'equazione contenente variabili sia un'identità (cioè sia vera) non comporta necessariamente che i due membri di essa siano termini equivalenti: – nel caso di 3(x+1)–1 = 2(x+1)+x sono di fronte a un'identità e a termini, 3(x+1)–1 e 2(x+1)+x, che sono equivalenti, – ma nel caso di –x = x sono di fronte a un'identità (infatti è definita solo per x=0 e, per tale valore, diventa 0=0, che è vera), mentre i termini –x e x non sono equivalenti in quanto hanno domini diversi (il 1° è definito per x≤0, il 2° per x≥0). 20 Per ciascuna delle equazioni seguenti stabilite: suoi membri sono termini equivalenti. Error!= Error! • quante soluzioni ha, • se è un'identità, • se i Error!= 2x [FIX indica il troncamento agli interi] FIX(x) = x E. Verifica Quando si è risolta un'equazione attraverso manipolazioni è utile verificare se le soluzioni trovate sono effettivamente soluzioni, cioè se, sostituite alla variabile assunta come incognita, rendono vera l'equazione. Infatti nel corso della manipolazione potrebbero essersi verificati degli errori. Ad es. se risolvo 12 + Error!= 3x + Error!così: 12 + Error!= 3x + Error! Error! applico – E r r o r ! l'equazione 12 = 3x 12 + Error!– Error!= 3x + Error!– x=4 semplifico applico / 3 e inverto e poi verifico quanto ottenuto sostituendo 4 a x nell'equazione originale, ottengo: 12 + Error!= 3·4 + Error!cioè: 12 + Error!= 12 + Error!che non è definita. Quindi 4 non è una soluzione. L'errore che è stato commesso nel corso della manipolazione è discusso nel paragrafo 5. Nota. In alcuni casi, di fronte a calcoli complicati per cui è necessario usare la CT, sostituendo alla variabile incognita la soluzione trovata e sviluppando i calcoli, a causa delle approssimazioni operate dalla CT si ottengono a 1° e a 2° membro dell'equazione valori diversi, anche se, in genere, di poco. Per un semplice esempio si consideri l'equazione 1020 x+3–1020 = 3. Evidentemente 1 è soluzione dell'equazione, ma se sostituisco x con 1 e calcolo 1020 1+3–1020 con una CT, ottengo 0 invece di 3. F. Incognite, parametri, variabili di input e di output Di fronte a equazioni contenentiL = F s più variabili, come quelle a lato, siError! può scegliere in più modi l'incognita. Gt = (Ru - Ci) n - Cf x2 + y2 = 1 A= In questi casi risolvere l'equazione rispetto alla variabile assunta come incognita consiste nel trovare non valori numerici ma termini (che possono contenere tutte o alcune delle altre variabili) che sostituiti a tale variabile rendono l'equazione vera, cioè un'identità: – nel caso della 1ª equazione, se prendo s come incognita ottengo la soluzione: s = L/F – nel caso della 2ª, se prendo Ru come incognita ottengo la soluzione: Ru = E r r o r+! Ci – nel caso della 3ª, se prendo y come incognita ottengo le soluzioni: y = 1–x2 e y = – 1–x2 21 Verifica se questi termini sono effettivamente soluzioni delle prime tre equazioni. 22 Risolvi la quarta equazione sia rispetto a b che rispetto a B. Quando si fissa una variabile come incognita le altre variabili dell'equazione sono chiamate parametri. Ad esempio nel caso della seconda equazione, se considero Ru come incognita Gt, Cf, n e Ci sono i parametri. La soluzione E r r o +r !Ci, cioè il termine da sostituire a Ru affinché l'equazione diventi una equazio-ne vera (un'identità), descrive le soluzioni di tutte le equazioni che si ottengono mettendo al posto di Gt, Cf, n e Ci particolari valori numerici. Ad esempio se Gt = 1 miliardo, Cf = 100 milioni, n = 1 milione, Ci = 800, ottengo la soluzione: (109+108)/106 +800 = 103 +102 +800 = 1000+100+800 = 1900. Questo è l'uso della parola "parametro" quando si ha a che fare con equazioni rispetto alle quali si è fissata una incognita. Quando si descrive una funzione, ad esempio f: x kx o g: x ax+b, vengono chiamati parametri le variabili diverse dalla variabile di input che compaiono nel termine che descrive l'output. Nel caso di f il parametro è k, nel caso di g i parametri sono a e b. Se descrivo una funzione mediante un'equazione, ad esempio se scrivo y = ax+b specificando che x è la variabile di input e y è la variabile di output, chiamo parametri le variabili diverse dalle variabili di input e di output. Nel caso esemplificato i parametri sono a e b. Nel caso della funzione a lato, che sintetizza le diverse funzioni: dato, totale Error!· 100, dato, totale Error! Error!· 1000, … Error!· 360, dato, totale Error! dato, totale Error! ·T [per il calcolo della rappresentazione delle parti: in forma "%", come settori circolari, in forma "‰", …] abbiamo due variabili di input, dato e totale, e un parametro, T. Il rettangolo a sinistra è descritto come l'insieme delle coppie (x,y) che per cui è vera una particolare condizione. In questo caso abbiamo come incognita una coppia di varia-bili, (x,y), e quattro parametri: a, b, c e d. Le soluzioni sono i punti che costituiscono il rettangolo. Se al posto dei parametri metto dei numeri ottengo un particolare rettangolo. In pratica i parametri sono delle variabili su cui ragiono, "temporaneamente", come se fossero delle costanti. 23 Anche in GRAFUN si possono definire funzioni che dipendono da parametri. I parametri (in GRAFUN chiamati "costanti") impiegabili sono q, u, v e w. Se, ad esempio, definisco F: x ux+w e definisco u=1/2 e w=3, posso ottenere per F un grafico come quello riprodotto parzialmente a lato. (1) Se non modifico il parametro u e modifico il para-metro w, quali figure posso ottenere come grafici? (2) E se non modifico w e modifico u? (3) Quali sono le figure che posso ottenere modificando entrambi i parametri? Nota. Considerando i linguaggi di programmazione, la parola parametro viene usata anche con un significato diverso: con il termine parametri formali ( La automazione, scheda 4, §5) vengono indicate le variabili utilizzate nell'intestazione dei sottoprogrammi e che nel corso delle chiamate di questi vengono sostituite dagli argomenti attuali. Confrontando con il "linguaggio delle equazioni", queste variabili sono più simili alle variabili di input e di output che ai parametri. Anche in altre situazioni la parola "parametro" viene usata in modo simile. Ad esempio ( La matematica e lo spazio, scheda 2, quesito 21) la descrizione di una semiretta con P = (3,1) + t(4,5) ovvero con x=3+4t e y=1+5t (come se fosse la traiettoria di un oggetto che si muove a partire dal punto (3,1) e ogni secondo avanza di 4 metri verso est e di 5 verso nord) viene chiamata parametrica e la variabile t (che rappresenterebbe il tempo) viene chiamata parametro. Con il metodo grafico non posso risolvere un'equa-zione contenente parametri. Posso solo risolvere le parti-colari equazioni ottenibili dando valori numerici ai para-metri. Tracciare il grafico corrispondente all'equazione per diversi valori dei parametri può comunque essere utile per capire quante possono essere le soluzioni o come il nume-ro delle soluzioni può variare a seconda dei valori asse-gnati ai parametri. Ad esempio posso comprendere che l'equazione x3 + ux + w = 0 può avere 1, 2 o 3 soluzioni a seconda dei valori di u e w ( figura a lato). Come appena osservato, la quantità delle soluzioni può dipendere dai valori assunti dai parametri. Per un altro semplice esempio risolviamo rispetto a x l'equazione: ax = a – se a = 0 l'equazione, qualunque sia x, diventa 0 = 0, che è vera: l'insieme delle soluzioni è tutto IR. – se a ≠ 0 posso dividere per a entrambi i membri ottenendo x=1: in questo caso c'è una sola soluzione. 24 Discuti se e come dipende dal parametro a la quantità delle soluzioni di a x = 1, risolta rispetto a x. Nel caso delle equazioni contenenti parametri la verifica delle soluzioni è importante ancora più che nel caso delle equazioni senza parametri. Infatti in presenza di parametri è spesso più difficile studiare il dominio dell'equazione. Consideriamo ad esempio l'equazione: Error!= Error!prendendo x come incognita. • A denominatore in entrambi i membri abbiamo kx+k, che equivale a k(x+1). Quindi l'equazione è definita per k≠0 e per x+1≠0, cioè x≠–1. • Moltiplico entrambi i membri per kx+k ottenendo: • Facciamo la verifica: k=x. La soluzione sarebbe quindi x=k. Error!= Error!per x=k diventa Error!= Error! Abbiamo già escluso k=0, quindi possiamo semplificare per k ottenendo Error!= Error!che è vera se k≠–1. • Concludendo se k≠0 AND k≠–1 l'equazione ha come soluzione x=k. Se k=0 l'equazione non è de-finita. Se k=–1 l'equazione non ha soluzioni (in questo caso la soluzione x=k non verifica l'equazione). Se fossimo stati attenti avremmo potuto concludere che per k=–1 non vi sono soluzioni anche senza la verifica: all'inizio abbiamo detto che per x=–1 l'equazione non è definita; quindi la soluzione x=k è accettabile solo se k≠–1. 25 Risolvi l'equazione: Error!+ a = x + Error!prendendo x come incognita. 5. Manipolazione di equazioni - Funzioni iniettive Per trasformare un'equazione si possono operare diversi tipi di riscritture ( Gli oggetti matematici). Uno, semplice e senza problemi, è lo scambio dei due membri dell'equazione: a=b b=a. Qui, esaminiamo, più in dettaglio, altri due tipi di riscritture. Su questi argomenti ritornerai, comunque, nel corso dei prossimi anni. Sostituire un membro dell'equazione con un termine ad esso equivalente I principali procedimenti per trasformare termini sono richiamati ne Gli oggetti matematici. Ti può essere utile, mentre trasformi un'equazione, consultare queste pagine, esaminando, se è il caso, anche gli esempi riportati e prestando attenzione alle avvertenze (indicate con "**"). Nel trasformare un termine può accadere che cambi il dominio dell'equazione e che, quindi, si trovino delle soluzioni in più o in meno rispetto all'equazione originale. Ad es. nel caso dell'equazione considerata a p.12 (punto E), nel passaggio12 + Error!– Error!= 3x + Error!– Error! di semplifica-zione si è usata la riscrittura 12+0 = 3x+0 a – a 0, la quale dà luogo a un termine, 0, che è sempre semplifico definito anche se a non fosse definito su tutto IR. In questo caso a è 2/(x–4), che non è definito per x=4. Nel caso dell'equazione Error!= – Error!posso procedere così: ho usato: Error! E r r o r ! (1) Error!= – Error! (2) Error!· 200 = – Error!· 200 ho applicato "·200" (3) (x + 0.1)· 100 = – (10x+1) (4) 100 x + 10 = –10 x – 1 negazione ho semplificato ho distribuito 100 e la (5) 110 x = –11 ho applicato "+10x" e "–10" (6) x = – 0.1 ho applicato "/110" ma, verificando, se sostituisco –0.1 a x ottengo Error!= – Error!, che è indefinita in quanto contiene una divisione per 0. 26 In quale passo del procedimento è cambiato il dominio dell'equazione? Per procedere correttamente avrei dovuto aggiungere, a partire da tale passo, la condizione x ≠ 0.1, cioè considerare, invece della sola equazione, la condizione: equazione AND x ≠ 0.1. 27 Esamina la seguente risoluzione di equazione, spiega perché la soluzione trovata non è una soluzione, individua quale eventuale condizione avrei dovuto aggiungere (e a partire da quale passaggio) per procede-re correttamente. (3x–3(x–1)–3) x +x+1 = 0 (3x–3x+3–3) x +x+1 = 0 0 x +x+1 = 0 x+1 = 0 x = –1 28 Risolvi l'equazione – Error!= Error!. Un errore frequente è considerare x2 equivalente a x mentre è equivalente a |x | (ad es. (– 5)2 = 25 = 5 = |–5|). Solo quando lavoro sotto la condizione x≥0 posso considerare equivalenti i due termini. Un altro errore frequente è considerare ( x ) 2 equivalente a x senza tener conto che il primo termine è definito solo se x≥0 (ad es. ( – 5 ) 2 non è definito mentre –5 lo è). 29 Traccia nel sistema di riferimento a lato più a sinistra il grafico di x x2 e in quello più a destra il grafico di x ( x ) 2. [assumi 1 come ampiezza delle divisioni] Applicare una funzione a entrambi i membri Se termine1 è uguale a termine2 e F è una funzione a input e output in IR posso concludere che F(termine1) è uguale a F(termine2). Questa è l'idea su cui si basa il procedimento di trasformazione delle equazioni utilizzato, ad es., nella seguente risoluzione (rispetto ad A), di Error!= Error!: applico x e, poi, x x·5 ottenendo: x+2 ottenendo: A–2 = Error! A = Error!+ 2 = 3.25. Se un certo valore verifica l'equazione iniziale (termine1 = termine2) esso deve verificare anche l'equazione finale (F(termine1) = F(termine2) ). In alcuni casi, però, si possono ottenere come soluzioni dei numeri che soluzioni non sono. Un esempio: 2x+5 = x+ 1 2 x+ 5 = (x+ 1)2 2 x+ 5 = x2+ 2 x+ 1 4 =x2 x2 = 4 x= 2 OR x=– 2 applico x x2 sviluppo il quadrato applico "– 2 x" a=b b=a e semplifico Se faccio la verifica della soluzione 2 ottengo 9 = 3, che è vera. Per la soluzione –2 ottengo 1 = –1, che è falsa. Quindi –2 non è una soluzione. 30 Per capire in quale passaggio l'equazione è stata trasformata in un'equazione con una soluzione in più, individuate qual è la prima tra le equazioni man mano ottenute che è verificata da –2. Cercate, poi, di capire che cosa è all'origine del fenomeno. 31 Tra i seguenti grafici individua quelli corrispondenti a funzioni per cui esistono input diversi a cui corrisponde lo stesso output (ad es. B non è un grafico di questo genere: non ci "frecce" che arrivano nello stesso punto dell'asse y partendo da punti diversi dell'asse x). Per queste funzioni determina (approssima-ti) almeno due input con output uguali. [gli assi tracciati si incrociano in (0,0) e le divisioni orizzontali e verticali della griglia sono ampie 1] Le funzioni che a input diversi fanno corrispondere output diversi vengono dette funzioni iniettive. Esempi di funzioni iniettive sono: x x (grafico B del quesito precedente) x x3 Non è iniettiva: (grafico E) x x x x2 (grafico C). Infatti, ad esempio, 1 –x (grafico D) Error! 12 = 1 e –1 (grafico F) (–1)2 = 1 L'applicazione di funzioni non iniettive ai due membri di un'equazione può rendere uguali "cose" che non sono uguali. Ad esempio nel caso dell'equazione discussa nel quesito 29 l'applicazione di x x2 fa sì che i due membri dell'equazione diventino uguali anche nel caso in cui assumano valori opposti: 2x+5 = x+ 1 2 x+ 5 = (x+ 1)2 applico x per x=–2 dà luogo a: x2 Invece, cambiando segno ai due membri dell'equazione (x appli-cando la radice quadrata (x x ) o il reciproco (x soluzioni indesi-derate. 1 = –1 1 = 1 applico x x2 –x), elevandoli al cubo (x x3), 1/x) non si possono aggiungere Applicando la radice quadrata o il reciproco si potrebbe invece – ma in casi molto particolari – perdere qualche soluzione in quanto queste funzioni non sono definite su tutto IR: la prima non è definita sui numeri negativi ( grafico B nella pagina precedente), la seconda non è definita in 0 ( grafico F). Nel risolvere l'equazione – Error!= Error!del quesito 27 la prima trasformazione operata è l'applicazione di "·(x+2)" ai due membri dell'equazione, per ottenere: – Error!= Error! [e, poi, semplificando (con l'aggiunta di AND x≠–2 in quanto per x=–2 l'equazione originale non è definita): –2 = x AND x ≠ –2 che non ha soluzioni] In questo caso abbiamo applicato ai due membri la moltiplicazione per un termine che contiene la variabile incognita: abbiamo applicato la funzione moltiplicazione dando ad essa come 1° input un membro dell'equazione e come 2° input il termine x+2. Questa particolare trasformazione non crea problemi: nel moltipli-care per x+2 non ho ridotto il dominio (x+2 è definito su tutto IR) e non ho aggiunto soluzioni. Ma in altre situazioni, in cui la struttura dell'equazione viene modi-ficata in modo analogo ( figura a lato), aggiungendo un nuovo sottotermine t (contenente la variabile incognita), può accadere che si restringa il dominio dell'equazione. Ciò può condurre alla perdita di qualche soluzione. Ad esempio di fronte a x(x+2) = x potrei pensare di dividere per x entrambi i membri e ottenere: Error!= Error! e poi, semplificando: x+2 = 1 e, infine: x=–1 Ma in questo modo avrei perso la soluzione x=0 (0 è soluzione poiché per x=0 l'equazione diventa 0·1=0, che è vera). Per procedere correttamente devo tener conto che dividendo per x escludo 0 dal dominio e, quindi, devo controllare se 0 è una soluzione da aggiungere alle altre eventuali soluzioni. Oppure posso, più pedestremente, operare le trasformazioni: x(x+2)–x = x–x x(x+2) –x = 0 x(x+2–1)=0 x(x+1)=0 x=0 x=–1 ho applicato "–x" raccolgo x OR x+1=0 x=0 OR a b=0 a =0 OR b=0 Nota. Moltiplicando i membri di un'equazione per uno stesso termine potrei ottenere un'equazione con delle soluzioni in più: i valori che, sostituiti all'incognita, annullano tale termine. Ad es. se trasformo x=3 in x·(x–7) = 3·(x–7) aggiungo alla soluzione 3 dell'equazione iniziale la soluzione 7: l'equazione finale per x=7 diventa 7·0=3·0, che è vera. Ma situazioni del genere sono rare in quanto in genere si moltiplicano i membri di un'equazione per un termine quando questo compare a denominatore (come nel caso dell'equazione – Error!= Error!considerata sopra) e, quindi, il suo annullamento è già escluso in quanto renderebbe indefinita l'equazione. 6. Esercizi 32 Il programma Via: INPUT n : h = n\60 : m = n MOD 60 : PRINT h, m : GOTO Via (dove MOD corrisponde al tasto di alcune CT: divisione intera in Gli oggetti matematici) calcola una funzione F che ha come input numeri interi e come output coppie di numeri interi. Trascurando le limi-tazioni del linguaggio di programmazione (che, come le CT, non può operare su tutti i numeri) possiamo dire che l'insieme di input è IN. Qual è l'immagine di IN mediante F? 33 I due seguenti programmi calcolano la stessa funzione? Via: INPUT "cifra";x$ : INPUT "cifra";y$ : PRINT "output: "; x$ + y$ : GOTO Via Via: INPUT "cifra";x : INPUT "cifra";y : PRINT "output: "; x +y : GOTO Via mese gennaio febbraio marzo … temperat. max (arrotondata) 9° 10° 14° … giorni in cui si è registrata 8, 13, 27 21 18, 26 … 34 La tabella a fianco rappresenta una funzione? 35 Sia F la funzione rappresentata dall'elenco in cui comune per comune è indicata la relativa provincia. Sia G quella rap-presentata dall'elenco in cui provincia per provincia è indica-ta la regione. Quale posso considerare tra F(G(.)) e G(F(.))? Come è fatto un'elenco che la rappresenti? 36 A fianco è illustrata una situazione analoga quella dell'inizio di §2. Usando le stesse nota-zioni, possiamo descrivere il moto della nave 1 con x1 =45t, y1 =10t. Descrivi il moto della nave 2. Esprimi d in funzione di t. 37 Traccia su carta quadrettata il grafico della funzione x 2x 2 e la figura ottenuta da questa mediante la traslazione ∆x=1, ∆y=–2.5. Di quale funzione è il grafico questa nuova figura? 38 Traccia su carta quadrettata il grafico della funzione x 0.5x e le figure ottenute da questa mediante le traslazioni: (a) ∆x=–1, ∆y=0; (b) ∆x=0, ∆y=2.5; (c) ∆x=–1, ∆y=2.5. Di quali funzioni sono grafici queste nuove figure? 39 Per schizzare il grafico di x Error!si può trasformare il termine a numeratore in (x+2)+1, distribuire Error!, … così da ricondursi a una situazione simile a quella del grafico sopra al quesito 15. Prova a farlo. 40 A fianco sono riprodotti parzialmente i grafici di F: x 0.3 x2 e di G: x 0.3 x2 – 1.2 x + 2.6. Si tratta di due parabole, una avente come vertice (0,0), l'altra ottenuta da questa mediante una traslazio-ne. Trova i passi h,k della traslazione, cioè h e k tali che F(x–h)+k sia uguale a G(x). Controlla i valori di h e k determinando graficamente i vertici della parabola che è grafico di G. Traccia: riscrivi F(x–h)+k (cioè 0.3 (x–h)2 +k) svilup-pando (x–h)2 mediante: (a+b)2 a2 +2ab+b2 . Ottie-ni un'espressione del tipo 0.3 x2 + … x + … con h e k che compaiono nei termini indicati con "…". Imponendo che il primo "…" sia uguale a –1.2 trova il valore di h. Poi, imponendo che il secondo "…" sia uguale a 2.6 trova il valore di k. 41 (1) Prova a risolvere con DERIVE l'equazione . Azionando Risolvi-Algebricamente non ottieni x=… ma un'altra equazione. Quale? È equivalente all'equazione iniziale? (2) Schizza a mano i grafici di e di , deduci quante sono le soluzioni dell'equazione data e stimane il valore. (3) In GRAFUN: definisci come F e G le funzioni considerate in (2), tracciane i grafici (e confrontali con quelli che hai schizzato), definisci H(x)=F(x)–G(x) e tracciane il grafico. Che relazione c'è tra l'intersezione dei grafici di F e G e l'intersezione del grafico di H con l'asse x? (4) Con GRAFUN, usando: calc zeri trova il valore di x per cui H(x) è zero. Che cosa puoi concludere sulle soluzioni dell'equazione data? (5) Rifai quanto indicato in (3) usando DERIVE; poi applica Risolvi-Numericamente all'equazione data; confronta il valore così ottenuto con quello trovata in (4). 42 Ho due vini A e B analoghi, ma con diverse gradazioni (cioè con diverse percentuali di alcool): A di 10.8° (10.8% di alcool), B di 11.3°. Per ottenere 10 litri a 11.0° quanto devo prendere dei due vini? Indico con x la quantità di litri che dovrò prendere di A. La quantità di B da prendere è 10–x. L'alcool che è in A è 10.8%x, cioè 0.108·x; quello in B è 0.113·(10–x); in tutto l'alcool deve essere 0.11·10. Traduci queste informazioni in un'equazione, risolvila rispetto a x e rispondi al quesito. 43 Come il quesito 42, generalizzato alla situazione in cui si vogliono ottenere 10 litri di vino a G° (descrivi il problema con un'equazione contenente il parametro G e risolvila; verifica che la soluzione ottenuta per il quesito 42 sia un caso particolare di quella ottenuta ora). 44 Traccia un grafico che possa essere considerato quello di una funzione F tale che 0≤x≤5 AND F(x)=0 abbia 2 soluzioni. Analoghi esercizi, ma con le richieste che le soluzioni siano 0, siano 3, siano infinite. 45 "Inventa" delle equazioni che abbiano 0, 1, 2, 3 e infinite soluzioni. 46 Le funzioni F e G di figura 1 (a p.1) sono iniettive? V ( p.10) è una funzione iniettiva di T? 47 A lato, nella porzione di piano {(x,y) : –2<x<4 AND –2<y<4}, è raffigurato il grafico di una funzione F. I punti individuati con un cerchietto pieno appartengono al grafico di F, quelli individuati da un cer-chietto vuoto no. Quanto valgono F(–1), F(1), F(2), F(2.5), F(3)? Qual è l'immagine di [–2,3] mediante F? E quella di [1,2]? E di [– 1,1]? F è iniettiva o non iniettiva? Come modificheresti il grafico (nel modo che ti pare più semplice) così che F non sia più tale? 48 Con DERIVE è possibile risolvere passo per passo le equazioni come illustrato a fianco: – si introduce con Crea l'equazione ( #1), – nella finestra di Crea si batte #1*3, in modo da applicare la funzione ai membri della equazione #1; si aziona Semplifica in modo da ottenere #2; – si aziona Sviluppa in modo da ottenere #3; – in Crea si batte #3+1; – … Procedendo in questo modo cerca di ottenere le trasformazioni riprodotte a lato. Risolvi analogamente iniziale è in #1, batti 1/#1. applicando come prima funzione , cioè, se l'equazione 49 A lato sono tracciati il grafico (a tratto continuo) di una funzione F: x ax 2 + bx + c (per particolari valori di a, b e c) e i grafici (punteggiati) di altre tre funzioni, G, ottenuta da F cambiando a, H, ottenuta cambiando b, e K, ottenuta cambiando c. Associa ad ogni grafico la corrispondente funzione [motiva la risposta]. 50 Traccia il grafico (dopo una tabulazione) della funzione x |2x | + |x–3|. Trova, se possibile, valori da attribuire a p affinché l'equazione |2x | + |x–3| = p abbia 0, 1, 2 soluzioni. 51 Schizza il grafico di x a x2 per diversi valori di a (anche con segno diverso). Al variare del valore di a cambia la quantità delle soluzioni dell'equazione a x2 = –3. Come? 52 L'insieme di punti {(x,y) : x 2 + y 2 = k} quale figura è per k=1? e per k=4? per k=0? per k=–1? 53 Risolvi con DERIVE le equazioni a lato, usando Risolvi. Discuti le soluzioni ottenute alla luce delle considerazioni svolte a p.15 (tieni conto che DERIVE prima di risolvere l'equazione ne semplifica i membri). 54 Individua l'errore nella seguente "dimostrazione" che ogni numero è uguale a 1 (nella descrizione di passaggi non sono state elencate le applicazioni dei riordini di addizioni e moltiplicazioni) (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) Sia x un qualunque numero. x2 – 2 x+ 1 = 1– 2 x+ x2 (x–1)2 = (1–x)2 (x–1)2 = (1–x)2 x–1 = 1–x 2x–1 = 1 2x = 2 x = 1 questa è un'equazione è vera da (1) usando: a2 – 2ab + b2 (a–b)2 da (2) applicando la radice quadrata da (3) usando: a2 a da (4) applicando "+x" e usando: –a+a 0 da (5) applicando "+1" da (6) applicando "/2" 55 Quante soluzioni ha l'equazione 5 (x2 )= (5 x )2 ? [trasforma il secondo termine nella forma 5 … : potenze (2) in Gli oggetti matematici] 56 Usa il "demo" FASCIO.DM per studiare al viariare di q tra -2 e 4 il grafico di F nei seguenti casi: (1) (2) (3) F: x F: x F: x qx2 +3x–1 2x2 +qx–1 2x2 +3x–q [esamina l'help di Grafun su Demo e Macro] 1) Segna con l'evidenziatore, nelle pagine indicate, frasi e/o formule che descrivono il significato dei termini: coppia ordinata, p.3 funzione, p.3 grafico di x grafico di x F(x–h)+k, p.8 parametro, p.13,14 insieme immagine, p.4 a·F(x), p.9 grafico di x –F(x), p.9 funzione iniettiva, p.16 2) Su un foglio da "quadernone" (che poi inserirai dopo l'ultima pagina della scheda), nella prima facciata, esemplifica l'uso di ciascuno dei concetti sopra elencati mediante una frase in cui esso venga impiegato. 3) Nella seconda facciata riassumi in modo discorsivo (senza formule, come in una descrizione "al telefono") il contenuto della scheda (non fare un elenco di argomenti, ma cerca di far capire il "filo del discorso"). In verde quello che mi sembra più chiaro in O. M In blu riferimenti non corretti(29 esempio pag. 1-16); ( 27 28) In azzurro i programmi;usare altro linguaggio?