Stefania Beltrando, Classe IV B Soleri Bertoni I BIASES I biases sono deviazioni dai procedimenti razionali ideali,a carattere sistematico e di comune riscontro,che ci espongono al rischio di errori. È molto importante quindi non fraintenderli,considerandoli sbagli occasionali legati a qualche ragione particolare;i biases sono dovuti alla struttura stessa dei processi cognitivi umani,le attività mentali che ci permettono di comprendere la realtà funzionano in modo tale da comportare tendenze distorsive sistematiche. Queste distorsioni dipendono da fattori cognitivi e fattori sociali; inoltre esse possono essere divise tra quelle per motivi caldi,che rimandano a interessi e bisogni profondi,e motivi freddi,non legati al nostro coinvolgimento nelle questioni. Un motivo caldo è la parzialità,legata prevalentemente al fatto che siamo immersi nella vita sociale e troviamo socialmente conveniente pensare in un modo piuttosto che in un altro. In genere chi è parziale deforma la realtà involontariamente e senza rendersene conto. È il motivo per cui le persone che hanno una visione di parte sono onestamente convinte che la loro sia l'interpretazione vera delle cose e che siano gli altri a darne un'interpretazione errata; la parzialità crea inoltre una falsa coscienza dura da rimuovere. L 'economia cognitiva è un motivo freddo,consiste nel sfruttare al meglio le risorse che abbiamo a disposizione in un tempo limitato. Fare economia cognitiva vuol dire operare su due fronti: da un lato la complessità va ridotta prendendo in esame solo una parte dei dati,dall'altro è necessario azzardare ipotesi,andare al di là dell'informazione data,sfruttare quel poco che sappiamo e colmare le nostre lacune. Il bisogno di coerenza è invece un motivo in parte caldo,in parte freddo;un fenomeno complesso che dipende da più fattori. Gli psicologi della Gestalt hanno insistito sul fatto che l'attività mentale è organizzazione ed esprime la tendenza naturale dell'uomo a mettere ordine nei dati sparsi dell'esperienza. Grazie Festinger nacque la teoria della dissonanza cognitiva,per lui la dissonanza risulta penosa per l'uomo,per cui quando c'è dà origine a pressioni tendenti ad eliminarla o per lo meno a ridurla. Inoltre noi introduciamo più facilmente distorsioni quando siamo toccati e coinvolti in prima persona. Spesso deformiamo la realtà per abbellirla,per renderla migliore di quello che è, la maggior parte delle volte perché sentiamo minacciata la nostra sicurezza. Deformare la realtà può servire a mantenere una conoscenza di sé sufficientemente equilibrata e stabile,a non metterci in discussione ad ogni fatto nuovo che ci capita. I biases sono infatti massicciamente diffusi,i nostri ragionamenti sono ricchi di tendenze distorsive;questo non vale solamente per alcune persone,ma per tutte. Non fanno parte solo delle persone inferiori,con qualche problema psicologico o ignoranti;anche le persone più intelligenti,istruite ed equilibrate nei loro ragionamenti quotidiani risentono di comuni tendenze distorsive. I biases influiscono anche sui giudizi professionali,in molti ambiti lavorativi si è chiamati a formulare giudizi su persone e su fatti sociali. Chi analizza la realtà sociale per professione non è immune da biases,ci si può sforzare di essere obbiettivi e di contrastare le tendenze distorsive,ma esse sono comunque presenti ed operanti nei ragionamenti. Negli anni recenti la teoria della razionalità ecologica ha spinto a rivedere la spiegazione dei biases basata sull'economia cognitiva. Noi abbiamo a disposizione strategie mentali standard,alcune delle quali probabilmente ereditate dall'evoluzione,che,anche se discostano dai procedimenti razionali ideali,in realtà sono funzionali. I biases sono sistematici,non si presentano in modo casuale,ma in determinate regolarità,secondo modelli precisi e in situazioni tipiche e definite; essi non costituiscono un fenomeno esclusivamente negativo,non rispondono a procedimenti razionali impeccabili e possono sfociare in conclusioni erronee. Inoltre non va trascurato il fatto che all'origine dei biases ci sono pressioni esercitate dal contesto socio e culturale sull'individuo. Gli studi hanno inoltre messo in evidenza vari biases attributivi che intervengono quando cerchiamo di spiegarci i fatti individuandone le cause. Essi sono:l'errore fondamentale, l'effetto sé-altro o divergenza attore-osservatore,i self-serving biases,i group-serving biases,i biases difensivi e i preconcetti. Per quanto riguarda l'errore fondamentale in genere tendiamo a sottovalutare l'importanza della situazione sul comportamento della gente e a sopravvalutare l'importanza dei fattori individuali. L'effetto sé-altro o divergenza attore-osservatore consiste nel fatto che c'è differenza tra come ragioniamo quando si tratta di spiegare le cose che facciamo noi e quelle che vediamo fare agli altri. Per quanto riguarda i self-serving biases le persone non si comportano nello stesso modo quando devono stabilire le cause dei successi o degli insuccessi. I group-serving biases consistono nel fatto che nelle relazioni tra gruppi sociali si registra la tendenza a spiegare i comportamenti delle persone in modo da favorire il proprio gruppo,mettendolo in luce migliore. Per quanto riguarda i biases difensivi esistono avvenimenti che minacciano la nostra fiducia nella vita e il nostro ottimismo. Infine i preconcetti consistono nel fatto in cui quando noi ci mettiamo a spiegare un comportamento non partiamo da zero;abbiamo già idee,convinzioni,valori,atteggiamenti che guidano il nostro ragionamento. I biases sono presenti in qualsiasi attività cognitiva che richieda di trarre conclusioni sulla realtà e formulare giudizi; nella social cognition i biases sono più numerosi e marcati,trarre conclusioni e formulare giudizi ci espone in modo particolare a distorsioni.