Stereotipo e Pregiudizio
Psicologia Sociale
Stereotipi
Pregiudizi
Teoria identità Sociale
Biases cognitivi
STEREOTIPI, DISTANZA SOCIALE E PREGIUDIZI SONO
CONOSCENZE INTERGRUPPO
PERCHE’
• si riferiscono a gruppi sociali (il singolo
acquista significato alla luce del gruppo a
cui lo attribuiamo)
• più o meno estesi (classe, squadra,
scuola, paese, ma anche categorie sociali
come età, genere, professione..)
• tendono ad essere largamente condivise
nel gruppo di appartenenza (outgroup)
LE CONOSCENZE
INTERGRUPPO
 componente cognitiva:
– processi di categorizzazione (percepiamo le persone come
membri di categorie sociali distinte) e
– stereotipizzazione (associamo tratti tipici alle categorie sociale e
li generalizziamo)
 componente emotiva: Il pregiudizio è legato al fattore affettivo
- emotivo:
– nel confronto con membri di altri gruppi sociali percepiamo
emozioni positive o negative (es. ansia, rabbia …)
 componente comportamentale/conativa: distanza sociale cioè
la disponibilità dei membri di un gruppo ad avere contatti
sociali con persone dell’altro gruppo.si attivano processi di
– discriminazione: Insieme di comportamenti positivi o negativi
diretti a individui sulla base della loro appartenenza a un
determinato gruppo sociale
Definizione Stereotipo
• stereotipo deriva dalle parole greche "stereos" (duro, solido) e
"typos" (impronta, immagine, gruppo), quindi "immagine rigida“
• definizione in psicologia:
– Lo stereotipo è una rappresentazione mentale condivisa da un
gruppo sociale o ingroup: gruppo di appartenenza
– e si riferisce a un altro gruppo sociale o outgroup: gruppi esterni al
proprio o di non appartenenza
– a cui vengono attribuite determinate caratteristiche come tipiche
della sua identità
– tali caratteristiche non rispecchiano la realtà oggettiva
– ma sono generalizzazioni approssimative spesso infondate e non
basate sull’esperienza diretta
– ma su processi di socializzazione (culturale, familiare, religiosa,
scolastica, ecc.)
• definizione generale: rappresentazione cognitiva di un gruppo
sociale che associa quel determinato gruppo o categoria a una
serie di caratteristiche distintive .
• definizione specifica: insieme coerente e rigido di credenze che
un gruppo condivide rispetto a un altro gruppo
Esempi
CARATTERISTICHE DELLO
STEREOTIPO
STRUTTURA INTERNA
è un pensiero organizzato (schema, quadro coerente di
informazioni) di
bersaglio, caratteristiche salienti (rag. statistici,
confronti,valutazioni generali), tra cui si stabilisce un
ordine gerarchico , prototipo
SCHEMATICITA’
RIGIDITA’
fissa in un’immagine statica una realtà
in continua evoluzione
non tengono conto del contesto particolare
ORIGINI
• MOTIVAZIONI “CALDE”: primi studi, riconoscono
bisogni e interessi, anche profondi, alla base di stereotipi
e pregiudizi (bisogno di identità, di sicurezza, di
controllo, protezione)
• MOTIVAZIONI “FREDDE”: legate all’euristica cognitiva,
cioè alla ricerca inconsapevole di strategie utili a
facilitare il compito cognitivo di semplificazione della
realtà (considerati come generalizzazioni approssimative, possono
costituire valide strategie cognitive
– i contesti con cui interagiamo sono complessi, è necessario
semplificare per meglio comprendere ciò che percepiamo e agire
– categorizzazione e stereotipizzazione producono semplificazione
– consentendoci di interpretare in modo più veloce le situazioni in
cui ci troviamo
– orientando più efficacemente il nostro comportamento
– esempio: persona anziana > cedo il posto in pulmann
• )
Prima questione
Natura/cultura
• Definizione problema: l’origine di stereotipi e pregiudizi è
da ricercare a livello naturale (neurologico – genetico) o
dipende da fattori culturali (storici, sociali, economici,
ecc.)?
– Tesi naturalista: origine del pregiudizio dalle
caratteristiche fisiologiche e genetiche della nostra
mente e/o dalle esigenze della vita associata,
• pertanto sono inevitabili e non completamente
eliminabili
– Tesi culturale: hanno origine da fattori culturali e storici,
pertanto:
• non sono irreversibili e possono essere eliminati
Stereotipi sugli italiani
“Come si fa a zittire un italiano? Gli si legano le braccia dietro la schiena!”
“Perché gli italiani sono tutti bassi? Perché da bambini la mamma gli ha detto: quando sarai
grande andrai a lavorare!”
“Da cosa si riconosce un italiano ad un combattimento di galli? E’ il solo che scommette
sull’anatra.
Da cosa si riconosce la mafia in un combattimento di galli? Vince l’anatra…”
“Quanti italiani servono per cambiare una lampadina?
Mio cugino conosce un tipo che ha un fratello: il padre della sua ragazza ha fatto il militare
con un certo Riccardo il cui cognato era stato a scuola con uno la cui madre aveva un
laboratorio di calzature. Uno degli operai usciva con una ragazza. Il padre di questa andava
sempre a messa la domenica con un certo Guido che conosceva un tipo che aveva una
sorella che era sposata con un elettricista che ha detto che lo farebbe gratis”
Il paradiso europeo: i poliziotti sono inglesi, i meccanici tedeschi, i cuochi francesi, gli amanti
italiani e tutto è organizzato dagli svizzeri.
L’Inferno europeo: i poliziotti sono tedeschi, i meccanici francesi, i cuochi inglesi, gli amanti
svizzeri e tutto è organizzato dagli italiani”.
Funzioni
• Gli stereotipi sono schemi mentali che intervengono :
• 1-
nella
percezione
vestire>professione>carattere…);
interpersonale
(modo
di
• 2- per comprendere i fatti riguardanti i membri del gruppo
bersaglio (stereotipi maschili e femminili condizionano l’attribuzione
causale del successo)
•
3 – nella formazione di nuovi stereotipi (lo stereotipo che il
professore si forma degli alunni di una classe nuova risente di quello che ha
degli alunni delle classi precedenti)
• 4 – nella creazione di aspettative (se ho davanti uno psicologo,
mio amico, tenderò a credere che mi analizzi troppo, quindi non gli
dirò tutto quello che penso…)
Esperimento di Duncan, 1976
– Descrizione: i soggetti dell’esperimento vedevano una scena videoregistrata
in cui c’erano due persone. Ad un certo punto una persona spinge l’altra. La
richiesta era quella di spiegare cosa avevano visto, classificandolo come
“comportamento scherzoso” o come “comportamento violento”. Dalle
risposte si evince che:
• quando la persona che spingeva era un nero, il comportamento veniva
classificato come violento.
• Quando la persona che spingeva era un bianco, il comportamento veniva
classificato come scherzoso.
– Inoltre veniva chiesto di spiegare il comportamento in base a:
• attribuzioni interne: il comportamento deriva da cause personali
• attribuzioni esterne: il comportamento deriva da circostanze esterne.
– Anche in questo caso il fattore importante era la razza:
• se l’autore della spinta era il nero, la spiegazione del comportamento era interna;
• se l’autore della spinta era bianco, la spiegazione del comportamento era esterna.
• In altre parole: quando i neri fanno qualcosa di male, la colpa è loro; quando i
bianchi fanno qualcosa di male, la colpa è delle circostanze.
– Conclusioni: l’esperimento dimostra che gli stereotipi sui gruppi sociali
influenzano direttamente ciò che vediamo accadere nella vita associata
Stereotipi in Europa
Stereotipi e Biases
• DIETRO STEREOTIPI, DISTANZA SOCIALE E PREGIUDIZI
C’E’ IN GENERE UN
GROVIGLIO DI BIASES
cioè DISTORSIONI SISTEMATICHE E INCONSAPEVOLI
DELLA NOSTRA RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTA’
Esempi di Biases
•
•
•
Autoconvalida: una volta che ci siamo fatta un’idea sulle cose, tendiamo a
conservarla a dispetto delle prove contrarie. Ciò avviene per bisogno di
coerenza, di armonia cognitiva, per economia cognitiva o omeostàsi. Ad
esempio, noteremo un negro sdraiato su una panchina per convalidare il
pregiudizio della pigrizia dei negri, senza considerare che è un’ora di riposo per
tutti.
Biases da categorizzazione: derivano dalla tendenza a catalogare le persone in
classi o categorie. Così rimaniamo prigionieri degli stereotipi e delle etichette
verbali senza approfondire la conoscenza della singola persona. Ad esempio, se
un medico mi dà un consiglio esso avrà particolare valore per il fatto che viene
espresso da un’autorità di competenza, da un medico (etichetta verbale) anche
se magari si tratta di un’ovvietà che potrebbe essere espressa da chiunque.
Autoconferme comportamentali: Se ci aspettiamo dall’altro un certo
comportamento, in base a posizioni pregiudiziali, finiremo, in qualche modo, per
provocarlo. Il famoso esperimento dell’ “effetto Pigmalione”: la classe presentata
all’insegnante ignaro come super-dotata dagli sperimentatori e considerata tale
dall’insegnante, finì per migliorare le sue prestazioni. I negri, ad esempio,
saranno condizionati dagli stereotipi che li riguardano e portati a comportarsi di
conseguenza; la stessa cosa vale per l’alunno ritenuto indisciplinato dalla
maestra, ecc.
Altri tipi di Biases
•
•
•
La correlazione illusoria: sovrastimiamo l’associazione tra due variabili, dandole
un valore di rapporto significativo che di fatto non ha. Ad esempio, vediamo
zingari in giro, poco dopo sentiamo dire che ci sono stati dei furti e pensiamo che
gli zingari hanno rubato.
Accentuazione: tendiamo ad accentuare le differenze tra esemplari di diverse
categorie (sovrastima intercategoriale) e a minimizzare quelle tra gli appartenenti
a una stessa categoria (sottostima intercategoriale). Ad esempio i “Lumbard”,
nella propaganda leghista, appaiono omogeneamente industriosi e onesti, mentre
al contrario, i Meridionali, succubi dello Stato assistenziale, tendenti alla
raccomandazione
Bias dello sguardo selettivo: effetto che avviene quando si notano cose a cui
prima non facevamo caso, portandoci a ritenere erroneamente che accadano più
spesso. Esempio: acquistato una nuova auto e inspiegabilmente si inizia a vedere
la stessa macchina praticamente ovunque. Le donne in stato di gravidanza,
improvvisamente notano un sacco di altre donne incinte intorno a loro. Oppure
può accadere con un numero, con una canzone. In realtà tali cose accadono con
più frequenza, siamo noi che abbiamo focalizzato quella cosa e quindi la notiamo
più spesso. Il problema è che la maggior parte delle persone non lo riconosce
come un bias di selezione e crede veramente che queste cose o questi eventi
stanno accadendo con una frequenza maggiore, il che può portare a una
sensazione molto sconcertante.
Altri tipi di Biases
•
•
•
L’effetto sé/altro: usiamo spiegazioni esterne per il nostro comportamento
e interne per gli altri; se le cose ci vanno male è perchè ci siamo trovati in
una situazione troppo difficile, invece le difficoltà degli altri dipendono dalla
loro incapacità.
Il self-serving: vogliamo sostenere la tesi secondo la quale solo i successi
dipendono da noi, mentre gli insuccessi dall’ambiente circostante. Se
abbiamo buoni voti è merito nostro, se abbiamo brutti voti è colpa dei
professori.
Fallacia del giocatore: tendiamo a dare particolare importanza agli eventi
del passato, credendo che influenzeranno in qualche modo i risultati futuri.
L’esempio classico è il lancio della moneta. Dopo aver ottenuto testa,
diciamo, per cinque volte consecutive, la nostra tendenza è quella di
prevedere un aumento della probabilità che il prossimo lancio sarà croce. In
realtà però, le probabilità sono ancora 50/50. Come dicono gli statistici, i
risultati in diversi lanci sono statisticamente indipendenti e la probabilità di
ogni risultato è sempre del 50%.
Definizione Pregiudizio
• Pregiudizio (dal latino prae, "prima" e iudicium, "giudizio") ha diversi
significati, collegati alla nozione di "giudizio prematuro“, ma a
differenza dello stereotipo, non riguarda il modo di rappresentare
conitivamente un gruppo, ma bensì il nostro gradimento/sfavore
verso quel gruppo
• Definizione specifica: tendenza a considerare in modo ingiustificatamente sfavorevole o favorevole persone che appartengono a un
determinato gruppo sociale
Tipologie di Pregiudizi
I pregiudizi più diffusi sono:
• quello razziale:
– forte senso di discriminazione verso una gruppo umano, ad
esempio
– l’antisemitismo;
• quello androcentrico:
– la considerazione del maschio come essere superiore alla
donna;
• quello etnocentrico:
– il concepire il proprio gruppo sociale come il centro e il punto di
riferimento in base al quale tutti gli altri gruppi vengono valutati e
classificati.
pregiudizi razziali: le Leggi razziali
dallo stereotipo, al pregiudizio si arriva alla discriminazione
Leggi razziali promulgate dal regime fascista a partire dal 1938 e rivolte contro gli Ebrei
Il pregiudizio androcentrico 1
Discriminazione femminile
–
–
parità giuridica non significa parità effettiva
finché la società continua ad essere modellata su stereotipi e pregiudizi
che avvantaggiano il maschio
Esempio: pubblicità
donna oggetto sessuale del desiderio maschile
maschio dominatore e cacciatore
vedi altri esempi
Conseguenze del pregiudizio: la distanza
sociale (disponibilità ad avere contatti con
membri dell’altro gruppo)
– la discriminazione: tratto in modo diverso le persone che
appartengono ad un altro gruppo (in positivo o negativo)
– se allontano delle persone esse possono diminuire la loro
autostima, cambiano il concetto di sé: una persona può arrivare a
svalutarsi completamente;
– ciò può portare ad una diminuzione dell’impegno, cambia e si
riduce la motivazione (se so di essere isolato e non essere
considerato). Le popolazioni e persone più oppresse vengono a
coltivare molto meno le proprie capacità personali. I loro obiettivi
sono bassi, non cercano il successo in qualche campo;
Profezia che si auto-avvera o effetto Pigmalione:
tendiamo a modificare il nostro comportamento sulla base dei nostri pregiudizi
con la conseguenza di creare le condizioni che portano al loro verificarsi
esempio: Amilcare è convinto che i toscani sono persone litigiose, incontrando il cugino livornese
di Matilde assumerà un atteggiamento più provocatorio per difendersi dagli “inevitabili” attacchi
che si aspetta. Ma questo suo atteggiamento sarà visto come ostile e ingiustificato dal cugino
toscano che a sua volta si metterà sulla difensiva nei confronti di Amilcare, che lo percepirà come
litigioso, rafforzando di conseguenza il suo pregiudizio
– Nei casi più gravi la discriminazione diventa segregazione
Esperimenti: influenza del giudizio altrui sul
comportamento
 In un college americano: un gruppo di ragazzi hanno
individuato una ragazza bruttina (che non si sentiva
particolarmente bella).
 Hanno iniziato a elogiarla e a chiederle appuntamenti.
 Ad ogni appuntamento galante avevano azioni similari.
 Per il fatto di sentirsi così considerata, ha iniziato a curare
molto di più sé stessa. Verso gli ultimi appuntamenti era
diventata più carina e rifiutava gli incontri con i ragazzi meno
carini.
 La ragazza aveva cambiato il proprio concetto di sé e si era
migliorata nella cura; aveva maggiore sicurezza in sé.
DISCRIMINAZIONE
MICROSEGREGAZIONE
• i due gruppi vivono nello stesso territorio ma frequentano
luoghi pubblici diversi (apartheid)
SEGREGAZIONE RESIDENZIALE O
INTERMEDIA
• Persone di diversi gruppi vivono nella stessa area/città ma
in zone distinte (ghetti ebraici)
MACROSEGREGAZIONE
• Le persone appartenenti a gruppi diversi sono “confinate” in
territori specifici (riserve indiane)
Pregiudizi anti - italiani
"Occhio zio Sam arrivano i sorci": la vignetta, pubblicata nel 1903 da un giornale
americano, evidenzia la pericolosità dei migranti italiani, "portatori" di mafia, anarchia e
socialismo.
Seconda questione
I pregiudizi hanno una base di verità?
• Problema: l’errore insito nel pregiudizio consiste nell’attribuire
caratteristiche arbitrarie a un gruppo sociale o nell’esagerare alcuni
tratti effettivamente presenti in esso, quindi i pregiudizi:
– prima tesi: possiedono un nocciolo di verità
– seconda tesi: sono arbitrari, interamente riconducibili a fattori culturali
• Limiti Prima tesi:
• rischia di offrire un supporto ai fenomeni di discriminazione sociale
• in quanto considera vero, seppur esagerato, lo stereotipo/pregiudizio
• Limiti seconda tesi:
• la lotta alle discriminazioni necessita siano riconosciute e accettate le
differenze, non ignorate o poste come non esistenti
• uguaglianza non significa riconoscersi tutti uguali, ma consiste nel
riconoscimento delle differenze
• senza che questo porti a una svalutazione,
• ma sia anzi visto come un arricchimento
Fattori predisponenti
• PERSONALITA’ – Adorno - “personalità
autoritaria”
• CRISI ECONOMICHE
• CONFORMITA’
• SOCIALIZZAZIONE (FAMIGLIA,
COMUNITA’, SCUOLA, MASS MEDIA…)
Terza questione
Sono fenomeni psicologici o storico - sociali?
• Problema: si tratta di un problema duplice che riguarda stereotipi e
pregiudizi:
– con che tipo di fenomeni abbiamo a che fare?
– con quali discipline studiarli per comprenderli?
• Stereotipi e pregiudizi come fenomeni storico - sociali
– la loro descrizione e comprensione rimanda a cause di tipo: economico,
culturale, politico, ecc.,
– vanno quindi spiegati come risultato di dinamiche sociali conflittuali
• Stereotipi e pregiudizi sono fenomeni psicologici:
– si sviluppano a partire dalle interazioni psico-sociali tra individui e gruppi
– possono essere compresi solo conoscendo le modalità psicologiche
specifiche delle dinamiche interpersonali e ginter-gruppo
• Conclusione:
• approccio complementare: esame di stereotipi e pregiudizi deve
essere condotto ricorrendo a entrambe le prospettive:
• sia quella storico – sociale
• che quella psico - culturale
METODI DI INDAGINE
• Metodo di Katz e Bray (1933) lista di caratteristiche tra cui si chiede
di selezionare quelle più tipiche del gruppo-bersaglio (crea gli
stereotipi?);
• Tecniche intensive: si fanno interviste o si richiedono descrizioni
libere per poi sottoporre ad analisi del contenuto (evitano
semplificazioni ma sono più soggettive);
• Scala di distanza sociale di Bogardus
• Questionari di Likert