Macchine agricole: la sfida dell’India La prima edizione della fiera EIMA Agrimach, aperta questa mattina a New Delhi, porta in evidenza un settore dell’industria meccanica che ha enormi prospettive di sviluppo nel grande Paese asiatico. Asse italo-indiano per soddisfare una domanda di tecnologie in forte crescita. Oltre 340 mila trattrici vendute nel Paese nell’ultimo anno L’economia indiana punta ad una nuova rivoluzione verde, quella prodotta dalle macchine agricole. Il colosso asiatico deve incrementare la produzione agricola, attualmente non al passo con i tassi di crescita dell’economia generale ( più 0,1% il Pil agricolo nell’ultimo anno rispetto al 7,9% complessivo del Paese) e per questo deve dare grande impulso alla meccanizzazione. Il processo è già iniziato – 342 mila trattrici vendute nel Paese tra ottobre 2008 e settembre 2009 – ma la domanda di tecnologie è destinata crescere in modo straordinario nei prossimi anni. In questo contesto si è aperta questa mattina a New Delhi la prima edizione di EIMA Agrimach, l’esposizione internazionale della macchine per l’agricoltura, promossa dal Ministero dell’Agricoltura indiano, dalla FICCI (Federazione indiana delle camere di commercio e dell’industria), dall’Unacoma (associazione dei costruttori italiani di macchine agricole) e da Unacoma Service (società specializzata nell’organizzazione di eventi fieristici), in collaborazione con l’Istituto italiano per il commercio estero ICE e la Regione Emilia Romagna, che ha dato supporto per la partecipazione delle imprese dei suoi distretti industriali. Una collaborazione italo-indiana, dunque, per una manifestazione che vede già da questa edizione – allestita presso l’Istituto indiano per la ricerca agricola IARI - la partecipazione di oltre 200 aziende espositrici, specializzate nella costruzione di trattrici, macchine per la lavorazione del terreno, macchine operatrici e per i trattamenti nonché componentistica, e che ha visto, sin dalla prima mattina, una grande affluenza di pubblico. Il potenziale della cooperazione italo-indiana è stato sottolineato nella conferenza d’apertura dal Segretario generale della FICCI Amit Mitra, il quale ha ricordato come le tecnologie meccaniche servano non solo ad aumentare la produttività ma anche a ridurre i fattori di rischio legati al clima e alle risorse idriche. Con la sua flessibilità e la sua vasta gamma di prodotti – ha aggiunto il Presidente dell’Unacoma Massimo Goldoni – l’industria italiana può essere di supporto all’agricoltura indiana e può sviluppare forme di cooperazione con le case costruttrici indiane, che rappresentano una realtà sempre più importante nel panorama industriale di settore. Per accompagnare lo sviluppo della meccanizzazione – ha detto Rohtash Mal, Amministratore Delegato del gruppo Escort, una delle realtà industriali più importanti nel Paese – occorre anche un forte contributo pubblico, con strumenti di sostegno ed incentivi fiscali. Significativo anche l’intervento di Raj Kalathur, Vicepresidente del colosso multinazionale John Deere – il quale ha descritto lo scenario mondiale della meccanizzazione, che vede in forte crescita la domanda di macchine in tutti i Paesi di nuova industrializzazione, ma che richiede un’attenta differenziazione delle tecnologie a seconda delle aree nelle quali si interviene. Parlando dell’economia delle diverse aree, Shri Parkash Singh Badal, Primo Ministro del Punjab, ha ricordato come la sua Regione, che fornisce da sola il 16% della produzione di beni alimentari dell’intera India, pur avendo appena il 2% della popolazione attiva in agricoltura, possa rappresentare un modello valido per tutto il Paese. Badal ha sottolineato, fra l’altro, l’utilità della partnership con l’Italia che - ha affermato - produce le migliori macchine per l’agricoltura. La diffusione delle innovazioni tecnologiche e delle migliori tecniche agronomiche richiede una rete di collegamento tra le organizzazioni agricole del Paese – su questo si è soffermato Shri T. Nanda Kumar, Segretario del Dipartimento Agricoltura e Cooperazione del Ministero dell’Agricoltura indiano – anche al fine di promuovere un modello efficiente e sostenibile. L’integrazione degli indirizzi politici nazionali con le strategie specifiche delle diverse aree – ha spiegato K. V. Thomas, Ministro indiano dell’Agricoltura e dell’alimentazione – è la via da seguire per uno sviluppo equilibrato dell’economia agricola. Dopo la conferenza – conclusa con l’intervento di Shri N .K. Das, Segretario Aggiunto del Dipartimento di Agricoltura e Cooperazione del Ministero, il quale ha ricordato come le macchine agricole possano realmente consentire un salto di qualità all’economia del Paese – le autorità politiche hanno visitato la rassegna, articolata in due parti, una mostra statica delle macchine ed un’area per le prove in campo. Ricco anche il calendario di convegni, che hanno avuto per tema le “Sfide della meccanizzazione agricola indiana”, il “Nuovo quadro per l’organizzazione del settore noleggio”., e le “Problematiche relative alla ricerca e sviluppo e alle prove e certificazioni nella meccanizzazione agricola”. New Delhi, 3 dicembre 2009