7. Natura, finalità e compiti della Chiesa Locale
Si tratta di descrivere la natura, le finalità e i compiti della catechesi,
partendo dal Rinnovamento della Catechesi e pervenendo al Direttorio
Generale per la Catechesi, attraverso il recente Magistero per aumentare la
consapevolezza nei catechisti di essere Chiesa che annuncia la Parola di
Dio comunicando sempre più esperienze religiose cristiane, frutto di una
mentalità di fede che investe ogni vissuto della persona.
1. Catechesi e ministero profetico
La catechesi è un momento particolare nell’ambito dell’azione pastorale,
all’interno del ministero o servizio della Parola, che "è l’esercizio della
missione profetica del Cristo" (RdC 10). Tutta la comunità è profetica,
ognuno e tutti i cristiani sono soggetti attivi di questo ministero, con
compiti particolari e specifici (cfr. RdC 12-13). La Chiesa "religiosamente
ascolta e fiduciosamente proclama" la Parola che è Gesù, essa è al
medesimo tempo "discepola e testimone" di Cristo unico Maestro (cfr.
RdC 11, 14).
Oltre alla catechesi, altri momenti importanti del ministero della Parola
sono:
- la testimonianza di vita dei battezzati (cfr. RdC 23-24), in quanto è
previa ed associata all’annuncio in tutte le sue forme;
- la pre-evangelizzazione (dialogo con le culture contemporanee) ed
evangelizzazione che è il "primo annuncio" (RdC 25); sono rivolte al
mondo, ai non credenti, senza dimenticare però che anche la Chiesa ha
continuamente bisogno di essere evangelizzata;
-
la liturgia della Parola (cfr. RdC 27-28) e l’omelia (cfr RdC 29).
È catechesi ogni forma di servizio della Parola orientato ad approfondire
e far maturare la fede inizialmente già accettata dalla persona e dalla
comunità cristiana.
Infatti, la catechesi è «Esplicitazione sempre più sistematica della prima
evangelizzazione; educazione di coloro che si dispongono a ricevere il
Battesimo o a ratificarne gli impegni; iniziazione alla vita della Chiesa e
alla concreta testimonianza di carità» (RdC 30). È «azione ecclesiale che
conduce le comunità e i singoli cristiani alla maturità della fede» (DCG
21); momento essenziale del processo di evangelizzazione che pone le
fondamenta dell’edificio della fede (cfr DGC 63-64). Per completare il
quadro, è stata considerata anche come «educazione alla fede dei fanciulli
e degli adulti, la quale comprende, in special modo, un insegnamento
della dottrina cristiana, generalmente dato in modo organico e
sistematico, al fine di iniziarli alla pienezza della vita cristiana» (CT 18).
Queste diverse descrizioni contenute nei più recenti documenti del
Magistero, esprimono un tipo di catechesi che, oltre all’idea di
insegnamento, riflette, con più vivo e ampio respiro, quelle di
«iniziazione» (DGC 65-68) e di «educazione» (DGC 69-72).
È un modo di intendere la catechesi «che non contraddice, ma
comprende, oltrepassandolo, il senso più stretto, una volta impiegato
comunemente nelle esposizioni didattiche: il semplice insegnamento delle
formule che esprimono la fede» (CT 25).
La catechesi viene così a delinearsi come un cammino educativo che si
propone di iniziare e, progressivamente, di sviluppare la conoscenza e
l’accoglienza della fede, la quale si nutre della parola di Dio, si apre alla
celebrazione sacramentale, si qualifica al servizio della comunità.
Tutta l’esistenza cristiana ne è coinvolta. Per esprimere questo più ampio
significato si afferma che «la catechesi è "per la vita cristiana"» (CT 20),
perché tende a sviluppare un itinerario di fede che promuove e nutre
quotidianamente la vita cristiana dei fedeli di tutte le età.
2. Per la vita cristiana
Al servizio di questa nuova catechesi, la Chiesa italiana ha elaborato un
libro della fede, il «catechismo per la vita cristiana». Esso è impostato a
modo di itinerario e presenta alcune caratteristiche fondamentali che lo
qualificano come strumento di catechesi viva. Quest’ultima infatti è
azione complessa che significa insieme:
- "esplicazione sempre più sistematica della prima evangelizzazione", nel
suo aspetto conoscitivo e dottrinale. E’ insegnamento graduale e
sistematico di tutte le verità di fede, derivanti dalla conoscenzaaccettazione del mistero della salvezza nella morte e risurrezione di Gesù;
- "iniziazione alla vita della Chiesa e alla concreta testimonianza di
carità". far conoscere e praticare le esigenze della vita cristiana, far vivere
le celebrazioni e le forme di vita caratteristiche di un gruppo umano allo
scopo di introdurvi gradualmente la persona con un proprio ruolo,
aiutandola a scoprire la propria vocazione;
- "abilitazione dell’uomo alla vita teologale, vale a dire all’esercizio
della fede, della speranza e della carità nelle quotidiane situazioni
concrete": è quindi opera che permette di acquisire capacità di fare con
facilità e spontaneità una determinata azione, organizzando
coerentemente al fine le proprie e le altrui possibilità, in tempo
opportuno. Considerando questo, il compito della catechesi si rivela
immenso, in quanto deve "abilitare" alla risposta di fede a Dio nella vita
concreta con l’esercizio delle virtù teologali;
- coscientizzazione, in quanto "dà luce e forza alla fede e nutre la vita
secondo lo spirito di Cristo". È quindi "illuminazione" che porta la luce di
Cristo nella vita e deve crescere con essa, con le età e gli impegni diversi
dell’uomo (RdC 134-140); è anche "interpretazione" che scopre
continuamente il "valore" ed il significato di fatti e situazioni alla luce
della fede (cfr. RdC 39,54,130), incarnandole nella cultura (cfr. EN 20).
Globalmente, proprio perché agisce in tutte le sfere della personalità del
credente e per la maturità di fede, armonizza insieme
-
conoscenze (cfr. RdC 39-41; 56-73)
-
comportamenti (cfr. RdC 42-48)
-
capacità (cfr. RdC 52-55)
-
motivazioni (cfr. RdC 28, 141)
3. La catechesi è educazione alla mentalità di fede
Pur rimanendo "mistero" e perciò evento-dono di Dio Padre attraverso il
Figlio nello Spirito, la fede è anche risposta, disposizione, virtù dell’uomo
e perciò, sotto questo aspetto, è educabile.
Proprio come ogni azione pastorale, la catechesi dispone l’uomo alla
risposta sempre più piena e consapevole al dono della salvezza,
caratterizzandosi quindi come iniziazione alla fede ed educazione della
fede.
Oltre all’idea di insegnamento, sempre di più dunque la catechesi designa
tutto il processo di iniziazione alla fede cristiana come specifico progetto
di educazione della fede stessa, costruito e nutrito dalla Parola di Dio,
vivificato dalle celebrazioni liturgiche, attuato nell’esperienza nuova della
comunità cristiana, testimoniato nella missione di amore e di servizio nel
mondo.
Mèta finale quindi della catechesi è una permanente conversione e
maturazione nella fede, scuola di crescita nella vita cristiana e nel
discepolato di Cristo.
La catechesi è chiamata a formare una "mentalità di fede" nei discepoli
del Signore attraverso un lungo e impegnativo accostamento al Mistero
cristiano. Ciò è possibile mediante il raggiungimento di alcuni obiettivi:
a) una conoscenza sempre più profonda e significativa del mistero di Cristo.
Promuovendo un’adesione personale a Dio sempre più profonda e vitale,
suscita nel credente l’accoglienza di Dio e un dialogo filiale con Lui, il
quale ci chiama alla comunione con Sé attraverso Cristo Gesù. La fede in
Gesù Cristo deve permeare tutta la vita del cristiano che deve essere
modellata e configurata sul mistero di Lui. Evidentemente, questo
processo di crescita personale della fede tiene conto delle esigenze
particolari di ciascuno ed è sempre rispettoso delle sue capacità e dei suoi
ritmi di sviluppo (cfr. RdC 39-41);
b) un’appartenenza vitale e responsabile alla Chiesa. La sequela di Gesù Cristo
non è mai un’adesione teoretica al suo Vangelo, come ad un ideale
astratto. La fede cristiana si sviluppa e si esercita soltanto nella
concretezza di una storia personale e sociale e la Chiesa di Cristo è il
terreno d’incontro con il Dio che si è fatto carne. La fede quindi ha
necessariamente sempre una dimensione ecclesiale, attraverso la quale
noi incontriamo Gesù vivo e la sua presenza sacramentale, operante
appunto nella Chiesa suo mistico corpo. Appartenere ad essa significa
sentirsi vitalmente inseriti in una comunità che crede, celebra, ama e
testimonia il mistero della salvezza per tutti i tempi e per tutti i luoghi
(cfr. RdC 42-48; CT 18-23);
c) un’abilitazione all’esercizio missionario ed ecumenico della fede. La catechesi
sviluppa, promuove e guida nel cristiano una mentalità profondamente
cattolica, cioè universalistica. Educa a rilevare e a rispettare tutto ciò che
c’è di buono nell’umanità, esorta a edificare la pace, stabilisce un clima di
dialogo e di simpatia con tutti e convince a partecipare responsabilmente
all’azione missionaria della Chiesa. Essa abilita alla partecipazione e al
servizio perché il cristiano possa diffondere e testimoniare a tutti coloro
che avvicina la gioiosa speranza del Vangelo (cfr. RdC 49-51; EN 18-21);
d) una capacità di integrazione tra fede e vita. Compito essenziale per la
catechesi è quello di evitare la dissociazione tra fede e vita. La fede infatti
deve essere integrata nella vita e sorreggerla totalmente. In linea con il
mistero dell’Incarnazione, la fede cristiana non si esprime in un
isolamento teorico ma negli impegni concreti dell’esistenza. Alla catechesi
è affidato il compito di illuminare e conferire l’orientamento alla salvezza
ai momenti forti dell’esistenza e alle scelte determinanti della vita,
indicandone gli autentici valori e ispirando e sostenendo il
comportamento morale del cristiano perché non si attuino in lui
schizofrenie fra ciò che crede e ciò che vive, ma egli sappia adottare
atteggiamenti maturi di fede (cfr RdC 52-55), che si integrino e che si
manifestino nella vita.