terapia omeopatica antidotante gli effetti dannosi dei vaccini

TERAPIA OMEOPATICA ANTIDOTANTE
GLI EFFETTI DANNOSI DEI VACCINI
(Dr. Roberto Gava)
È vero che un vaccino offre una protezione verso una specifica
patologia infettiva nel 75-95% dei vaccinati, ma tale effetto viene
ottenuto essenzialmente al prezzo di tre danni:
- intenso squilibrio del sistema immunitario (che è tanto maggiore
quanto
maggiore
è
il
numero
dei
vaccini
inoculati
contemporaneamente e tanto è piccolo e debole il bambino);
- perdita dell’effetto rinforzante sul sistema immunitario da parte della
patologia infettiva che il vaccino fa invece evitare;
- intossicazione a causa delle sostanze associate agli antigeni vaccinali
(mercurio e altri conservanti, alluminio e altri adiuvanti, proteine
animali, antibiotici e varie altre sostanze chimiche).
Per antidotare il danno immunitario causato dai vaccini si può agire
somministrando un rimedio omeopatico strettamente personalizzato
(chiamato Simillimum) che viene scelto in base alla totalità delle
caratteristiche psico-fisiche biopatografiche della persona. Talvolta,
però, l’esperienza clinica insegna che ci sono condizioni in cui questo
trattamento non funziona e spesso la causa è un forte blocco
immunitario causato proprio dai vaccini parenterali che il soggetto ha
assunto in precedenza, specie quelli inoculati nei primissimi mesi di
vita.
Si può ricorrere allora a questo sistema che mi è stato suggerito dal
Collega Omeopata olandese Dr. Tinus Smits e che consiste nella
somministrazione, a dinamizzazioni crescenti, dei nosodi omeopatici
dei vaccini usati. Un nosode omeopatico viene preparato da un tessuto
malato in piena crisi infettiva e quindi si può dire che il nosode non
abbia più in esso l’individualità della persona, ma solamente i segni
del processo infettivo.
La caratteristica dei nosodi è quella di riuscire a riequilibrare sia le
alterazioni che l’agente infettante ha causato nell’organismo, sia
quelle che sono derivate dalla somministrazione di alcuni semplici
antigeni cellulari del medesimo microrganismo (come è il caso dei
vaccini). Il rimedio omeopatico Morbillinum, ad esempio, è in grado
di riequilibrare i danni causati dal virus del morbillo, sia che questo
sia venuto a contatto con un individuo in modo naturale (normale
malattia infettiva del morbillo), sia che sia stato somministrato
artificialmente in forma attenuata (tradizionale vaccino del morbillo),
o i danni causati dalla somministrazione di frazioni antigeniche virali
(per il morbillo questo sistema non è ancora possibile, ma lo è per
altri vaccini come quello contro l'epatite B).
Il Dr. Smits usa somministrare tutti insieme i nosodi omeopatici dei
vaccini che il bambino ha ricevuto. Quindi, se ad un bambino è stato
inoculato il Vaccino Esavalente (vaccini antitetanico, antidifterico,
antiepatitico B, antipoliomielitico, antiemofilo e antipertossico) e il
medico sospetta che questa vaccinazione abbia causato dei danni
immunitari o neurologici od ormonali ecc., gli somministra una
soluzione omeopatica contenente 6 rimedi omeopatici mescolati tra
loro. Il Dr. Smits usa la somministrazione di questi rimedi in dose
singola e in 4 potenze crescenti da effettuare una volta al giorno per 4
giorni consecutivi: il primo giorno il 30ch, il secondo giorno il 200ch,
il terzo giorno il 1000ch (o 1000k) e il quarto giorno il 10.000ch (o
10.000k).
Durante o subito dopo la
somministrazione di questi rimedi
omeopatici si possono avere due eventi:
A - nessuna reazione
B - una reazione di malessere da parte dell’organismo.
Analiziamo ora questi due casi:
A - Se il rimedio omeopatico non scatena alcuna reazione organica,
significa che non c’era alcuna alterazione all’interno del suo campo
di azione (se ad esempio era stato assunto il Morbillinum, significa che
l’eventuale precedente vaccinazione contro il morbillo o la malattia
morbillosa naturale che il bambino aveva avuto in precedenza non
avevano causato danni immunitari). In questo caso si attendono circa
20 giorni e poi si può somministrare un altro eventuale rimedio
omeopatico per provare ad antidotare altri vaccini (infatti, se
l’anamnesi non evidenza dei forti sospetti nei riguardi di una
vaccinazione come agente eziologico di danni immunitari, si è
costretti a provare a somministrare vari rimedi omeopatici in
successione, finché si trova il vaccino responsabile). Io preferisco
consigliare pochi rimedi omeopatici per volta (massimo 3-4 nel caso il
bambino abbia ricevuto molti vaccini): in questo modo il trattamento
è un po’ lungo, ma permette più facilmente di individuare il vaccino
responsabile del danno e questa non è una informazione trascurabile
ai fini terapeutici e prognostici.
B - Se invece il rimedio omeopatico trova uno squilibrio immunitario
all’interno della sua specifica sfera di azione, si manifesterà (di solito
entro 12-24 ore) un malessere generalmente caratterizzato da febbre,
raffreddore, tosse, ecc. La reazione più comune in questi casi è la
comparsa di febbre, che non richiederà particolari trattamenti.
Questo breve e lieve aggravamento sintomatologico, che è espressione
della reazione dell’organismo e che è un effetto molto auspicabile
durante una terapia omeopatica unicista, fa
capire che il
medicamento è riuscito a riattivare quella che una volta veniva
chiamata “energia vitale” della persona.
In questo caso, va subito sospeso il trattamento omeopatico con
l'antivaccino e di solito, a parti casi rari che richiedono un nuovo
rimedio, non va data alcuna terapia, né farmacologia né omeopatica:
bisogna solo attendere 1-3 giorni e tutto si risolverà spontaneamente.
Quando i sintomi sono cessati, attendere altri 7 giorni e ripetere
nuovamente e per una sola volta l’ultimo prodotto omeopatico
assunto (quello che ha causato la reazione). Attendere poi 3 giorni e, se
non compaiono altre reazioni, continuare secondo il programma (cioè
le altre eventuali potenze dello stesso rimedio omeopatico che
mancano da assumere). Se invece si ripetono i disturbi precedenti
(sicuramente di intensità inferiore), bisogna fermarsi nuovamente,
attendere altri 7 giorni dopo la loro scomparsa e ripetere ancora una
o due volte la somministrazione dello stesso rimedio omeopatico,
finché non comparirà più alcun disturbo; poi si potrà continuare con
le altre potenze dello stesso prodotto finché si termina il programma
terapeutico.
Talvolta si possono manifestare reazioni anche gravi che possono
allora essere curate molto bene dalla somministrazione dello stesso
rimedio omeopatico che le ha stimolate, ma dato alla potenza 30ch
sciolta in acqua: si sciolgono cinque granuli in mezzo bicchiere
d'acqua che viene poi data alla dose di due cucchiaini al giorno per 13 giorni.
Se un bambino è particolarmente debole, per esempio a causa di
complicazioni da uso di vaccinazioni multiple o se è un vero caso di
ipersensibilità, ciascuna potenza dell'antivaccino
può essere
somministrata settimanalmente invece che quotidianamente. Anche
eventuali reazioni gravi possono essere trattate allo stesso modo con
ripetizioni settimanali della stessa potenza fino alla completa assenza
di reazioni. Se i disturbi non scompaiono completamente entro tre
settimane, l'intera serie deve essere ripetuta. In genere è sufficiente
somministrare un numero di serie che va da una a tre.
Quando tutto questo trattamento antivaccinale è terminato, se ne può
iniziare un altro dopo un intervallo di circa 20 giorni e si continuerà
così finché verranno somministrati tutti i vaccini o per lo meno quelli
considerati più facilmente colpevoli del danno immunitario.
Questo trattamento può essere utile anche per trattare patologie
acute causate dalla manifestazione naturale della malattia (per
esempio un normale morbillo in fase acuta) o una complicazione
acuta causata dal vaccino. Nei casi acuti il trattamento è praticamente
lo stesso e si differenzia solo nel fatto che daremo preferenza alle
soluzioni acquose delle potenze 30ch o 200ch. Questa soluzione
omeopatica va somministrata sotto forma di un piccolo sorso o un
cucchiaino ogni ora, per un certo numero di giorni (in genere sono
sufficienti tre giorni).
Nel caso invece si desideri fare una vaccinazione e si voglia cercare di
limitare al massimo i suoi danni, va utilizzato il metodo preventivo che
consiste nel somministrare il rimedio omeopatico corrispondente a
quel vaccino (cioè il vaccino dinamizzato). Di solito si consiglia di
usare la 200ch, circa cinque granuli, che vanno somministrati solo
due volte: la prima volta 2 giorni prima del vaccino e la seconda volta
subito dopo la vaccinazione. I granuli vanno sciolti in bocca. Se non
vi saranno successive vaccinazioni dello stesso tipo per qualche
tempo, per maggior tranquillità è buona cosa ripetere lo stesso
rimedio omeopatico il mese dopo, a potenze crescenti per tre giorni
consecutivi: 200ch, 1000ch (o MK) e 10.000ch (o XMK). In questo
modo si corregge qualsiasi possibile disturbo anche nei livelli
energetici più profondi.
Se nonostante tutte
queste misure preventive insorgessero
complicazioni - cosa che non si può mai escludere completamente raccomando il ricorso ad una soluzione acquosa di quel vaccino alla
200ch da somministrare per tre giorni in fase acuta e poi di ripetere
l'intera serie suddetta le settimane successive.
Per completezza, ricordo che questo trattamento antidota i danni dei
vaccini o di specifiche patologie infettive per le quali possediamo gli
specifici rimedi omeopatici, ma non altera minimamente la risposta
anticorpale alla terapia
vaccinale, cioè non interferisce con
l’immunità
che il soggetto ha acquisito in conseguenza
dell’assunzione del vaccino.