INFORMAZIONI PER I PAZIENTI SOTTOPOSTI A PTCA/STENT
L’infarto miocardico, chiamato con il termine
SCA (sindrome coronarica acuta), è una
patologia del cuore dovuta alla occlusione
improvvisa di un’arteria che porta sangue al
cuore, chiamata arteria coronarica. L’infarto
si verifica dopo molto tempo che è presente
nell’arteria una placca che cresce all’interno
di essa fino ad ostruirla totalmente o quasi.
Quindi, la malattia del cuore è sempre
preceduta
dalla
malattia
dell’arteria
coronarica, e tale malattia è chiamata
aterosclerosi.
L’aterosclerosi dipende da
molti fattori che possono giocare un ruolo
diverso a seconda delle persone: in alcune il
fumo di sigaretta è il fattore principale, in altri
l’ipertensione, l’ipercolesterolemia o il
diabete mellito. Tutti questi fattori inibiscono
le difese delle arterie tanto piu’ quanto piu’
numerosi sono. La piu’ importante difesa
dell’arteria dall’aterosclerosi, e, quindi,
dall’infarto, è un gas –l’ossido nitrico- che
viene sintetizzato dalle cellule che rivestono
l’arteria
all’interno,
chiamate
cellule
endoteliali, a partire da un aminoacido (levoarginina) che è presente in molti cibi. Il gas
svolge un duplice ruolo benefico: da una parte
dilata l’arteria, dall’altra la protegge
dall’aterosclerosi e dall’infarto.
La terapia dell’infarto non è basata soltanto
sui farmaci, ma anche su alimentazione e sull’
esercizio fisico. Ognuno dei tre fattori svolge
un ruolo importante.
I farmaci servono a due cose: prevenire la
restenosi, cioe’ la occlusione (trombosi) dello
stent coronarico, e prevenire la dilatazione del
cuore. Sia l’una che l’altra sono piu’ frequenti
nei primi 6-12 mesi dopo l’infarto.
L’alimentazione e l’esercizio fisico, invece,
stimolano l’ossido nitrico. I cibi piu’ ricchi di
levo-arginina sono le noci, le arachidi, le
mandorle, i legumi, il pesce (soprattutto
azzurro), le verdure, la frutta e le carni
bianche. Fornendo il precursore dell’ossido
nitrico, l’alimentazione stimola l’arteria a
produrre il gas protettore in maggiore
quantità.
L’esercizio fisico è un’arma a doppio taglio.
Se viene effettuato correttamente, è lo stimolo
piu’ potente per produrre l’ossido nitrico, ma
se viene effettuato in modo errato puo’
provocare l’effetto opposto. L’esercizio fisico,
quindi, si comporta come se fosse un farmaco,
che esercita il suo effetto benefico alla dose
raccomandata, non esercita alcun effetto a
dose molto bassa, ma puo’ provocare effetti
indesiderati anche mortali a dose eccessive.
L’esercizio fisico diventa una terapia quando
consente di mantenere il flusso di sangue
nelle arterie ad una velocità costante per
almeno 30 minuti. Il tipo di esercizio che
serve allo scopo è camminare, all’aria aperta o
su tappeto ruotante in casa o in palestra,
andare in bicicletta oppure pedalare su una
cyclette. Tale tipo di esercizio, comunemente
chiamato aerobico, diventa terapia quando il
battito cardiaco viene mantenuto 30-40 battiti
in piu’ rispetto al valore di frequenza cardiaca
a riposo. Esempio: se ho 60 battiti a riposo,
devo mantenere il battito tra 90 e 100 battiti al
minuto per 30 minuti. Tale esercizio deve
essere ripetuto almeno 3 volte a settimana,
perchè l’effetto di stimolazione sull’ossido
nitrico ha una durata non superiore a 1-2
giorni. Se si effettua attività intensa (tipo
correre a 10 km/h per 1-2 ore) oppure andare
in bicicletta in salita per 2-3 ore facendo scatti
o aumentando eccessivamente il battito
cardiaco, l’ossido nitrico viene rapidamente
inattivato dai radicali liberi che lo trasformano
in una sostanza biologicamente inattiva
(perossinitrito).
In sintesi :
-l’infarto è una malattia di cuore che dipende
dalla mancanza di ossigeno in seguito alla
occlusione di un’arteria coronarica
-l’arteria coronarica si ammala di
aterosclerosi molto tempo prima, non dà
segni di sé finchè l’apporto di ossigeno al
cuore è ridotto
-l’aterosclerosi dipende da molti fattori, che
agiscono inibendo la sintesi da parte
dell’arteria di sostanze protettive, tra le quali
un gas chimicamente simile al Viagra –
l’ossido nitrico- che esercita effetti benefici
quali dilatazione e protezione vasale
-la terapia è basata su farmaci, alimentazione
ed esercizio fisico
-i farmaci servono a prevenire la restenosi,
cioè la occlusione dello stent, e a prevenire la
dilatazione del cuore
-l’alimentazione serve a fornire le sostanze
che stimolano l’ossido nitrico (noci, legumi,
pesce, verdura, frutta, carni bianche
forniscono levo-arginina da cui deriva il gas, i
vegetali, la frutta forniscono sostanze
antiossidanti che prevengono la inattivazione
dell’ossido nitrico da parte dei radicali liberi)
-l’esercizio fisico diventa terapia quando è
aerobico (camminare, andare in bicicletta o
cyclette, tappeto ruotante), intensità 30-40
battiti sopra il battito a riposo, durata 30
minuti, frequenza 3 volte a settimana (salvo
casi particolari)
-è fondamentale l’astensione dal fumo, perché
inibisce l’ossido nitrico in modo molto
marcato e duraturo.